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Autore: il truzzo    18/09/2015    0 recensioni
Le Biobestie fanno parte di una serie di racconti su come, in un futuro enormemente lontano, si voglia ricostruire una parte della storia umana dopo la sua diffusione nell'universo. Alcune saranno legate le une alle altre, altre semplicemente, come le Historie greco/latine, saranno solo una semplice raccolta di informazioni.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il processo di terra formazione passò, grazie alle migliorie tecniche, a rendere un pianeta di medie dimensione abitabile nell’arco di circa 500 anni. Nel migliore delle ipotesi, nel caso in cui esistessero già una atmosfera, anche minima, e dell’acqua questi si abbassava a circa 300 anni. In questo lasso di tempo il pianeta non era abitabile e la popolazione colonica doveva vivere in basi spaziali orbitanti, che sarebbero divenute poi componenti per la costruzione delle prime città. In effetti durante il processo di trasformazione planetaria, le condizioni di vita erano impossibili per l’uomo almeno fino a quando non si fosse raggiunto il 90 % del processo. Anche nella parte finale si poteva andare incontro a seri pericoli, ma con le giuste precauzioni si poteva iniziare a preparare il pianeta per la colonizzazione.
Per ovviare al problema della vita sulle basi spaziali la scienza sfrutto le tecnologie genetiche terrestre e delle altre razze. A seguito di studi  risalenti alla Terza Epoca Imperiale, si giunse alla creazione delle cosiddette Biobestie. Studiando le creature vivente della Terra e di tutti i pianeti sottomessi dall’Impero, si giunse alle creazione di ibridi tra umani, razze alieni e animali di varia provenienza.  Per ogni fase su creata una forma di Biobestia , capace di sopravvivere a determinate condizioni ambientali, e che sarebbe stata sostituita fase dopo fase da altre creature, fino a quando fosse stata possibile la vita per l’uomo.
Nella Prima Creazione, così viene chiamata la prima produzione in serie di questi esseri, mille ne furono mandati in circa 50 anni sul pianeta Pr10, ormai pronto alla colonizzazione. Pochi sopravvissero ma agli occhi dei primi coloni il pianeta era stato preparato per accoglierli. Una città intera era stata costruita e parte del territorio circostante era stato preparato per l’agricoltura. Ciò permise ai coloni di fare un unico viaggio diretto verso il pianeta, evitando tutti i problemi della vita spaziale.
L’esperimento era ben riuscito e si poteva passare alla seconda fase. Ulteriori studi ed esperimenti migliorarono l’efficienza e la durata dei singoli tipi di biobestia  creati, arrivando a forme di specializzazione estrema. Si diede il via alla terraformazione di un altro pianeta nello stesso sistema di Pr10, solo che in questo caso si trattava di un mondo senza atmosfera e completamente inospitale. Furono inviate 10 astronavi trasporto tipo Leviathan 3, che dopo aver coperto la distanza tra Pr10 ed il nuovo pianeta, Scaricarono il primo miliardo di Biobestie sul pianeta con tutta la strumentazione necessaria al processo di ricreazione planetaria, mentre altri si prodigarono a costruire un portale spaziale. Pr11 fu sottoposto al primo esperimento di terraformazione plasmante. Poter usare esseri senzienti aveva aperto nuove possibilità.
Se prima il pianeta vedeva la creazione di un atmosfera e la seguente creazione di riserve d’acqua grazie agli eventi atmosferici indotti, lasciava il pianeta nelle sue forme originali. Con questa manodopera instancabile e adattabile si poteva plasmare l’intero pianeta come si voleva, tanto da renderlo un nuovo eden. Il progetto ebbe successo, anche se il tempo impiegato non diminuii rispetto al sistema tradizionale. In cambio quando i coloni arrivarono trovarono un mondo che non aveva niente di meno della Madre Terra.
Ciò che stupì fu il fatto che non si trovo traccia di nessuna Biobestia.
All’umanità non bastavano le possibilità di sviluppo date da questa tecnica, e circa a metà della Terza Epoca Imperiale, si diede un ulteriore accelerazione al processo. Alla biogenetica venne aggiunta le tecnologia androide e quella cyborg-senziente. Fusione tra esseri viventi progettati a tavolino e scienza portarono alla creazioni di creature 100 volte più funzionale di quelle della precedente creazione.
La Terza Creazione dimezzo la nascita  di nuovi pianeti abitabili. Intere flotte di navi Leviathan 4, mezze macchine e mezze creature  viventi, furono spedite nello spazio. Capaci di creare le Covate generatrici, bastavano poche Biobestie fino all’arrivo sul pianeta da colonizzare. Da lì le macchine procreatrici avrebbero sfornato marea senza fine di manodopera, carne da macello che serviva all’umanità per invadere gli estremi dell’Universo. Ogni volta però, all’arrivo dell’uomo non c’ara mai traccia di queste creature.
Fù durante la colonizzazione di uno dei sistemi esterni al Settore 4 che qualcosa non andò bene.
Il sistema era posto in una zona ricca di nubi cosmiche che rendevano dure le comunicazioni, e all’arrivo delle navi colonizzatrici ci si scontro contro una realtà che nessuno conosceva.  Fuori dalle città furono trovate mucchi di corpi in diversi stati di decomposizione, sparsi sulle terre che sarebbero dovute essere usate come campi.  Incuriositi si cerco di capire cosa era successo, e dopo lunghe ricerche si riuscì a scovare un gruppo di Biobestie che si nascondevano tra le montagne. Questi appartenevano alla fase finale di terraformazione, durante la quale si sarebbero preparate le città per l’arrivo dei coloni.
Questi spiegarono che quando erano arrivati sul pianeta, la precedente “manodopera” stava morendo, man mano che portava a termine il proprio lavoro. Anche le loro condizioni dimostravano un processo di crollo fisico e mentale sempre più pronunciato, fino a quando in un mese finirono per morire sciogliendosi in una strana sostanza.
Furono inviati messaggi verso i Mondi Atlantidei, quelli usati come immensi laboratori per avere una spiegazione della cosa. Minimizzarono, spiegando che essendo creature viventi c’era la possibilità che si potessero ribellare e che quello era il sistema di controllo migliore in caso di rivolta. La risposta fu accolta con molte riserve, ma la verità piombo sull’umanità circa un secolo dopo.
Da uno dei pianeti del Settore 4, rimasto isolato e dimenticato, arrivo un messaggio, spiegando che il popolo delle Biobestie reclamava la propria libertà, non solo per il loro pianeta ma per tutti i loro simili. A chiusura uno dei loro rappresentanti spiegava come funzionava il sistema. In pratica ogni gruppo di terraformazione una volta finito quello per cui era stato progettato moriva e il suo corpo si decomponeva in sostanze primarie che andavano ad accelerare il processo. In questo modo l’ondata successiva non vedeva lo sterminio di quella precedente e così via fino a quando in mondo non era pronto. Solo l’ultimo gruppo era quello più longevo, al quale erano state date anche ampie capacità cognitive tanto da tener testa ad alcuni dei maggiori scienziati della Terra. A quest’ultimi era stato inserito un chip che si attivava alla partenze delle navi colonizzatrici in modo che al loro arrivo non ci fosse più ombra di Biobestie.
Il processo era saltato grazie alle condizioni dello spazio che avevano rallentato le trasmissioni o addirittura bloccate. Le capacità di cui erano stati dotati permise al gruppo sopravvissuto di liberarsi del chip e di sfruttare quanto realizzato a proprio comodo. Dal pianeta che dovevano terrafomare invasero quelli vicini moltiplicandosi fino a dar vita ad un esercito immenso pronto ad attaccare l’umanità se questa non avesse accettato la loro libertà. Le flotte di bionavi raggiunsero i primi pianeti abitati e dettero dimostrazione della loro potenza sterminando più di 40 miliardi di uomini.
Nonostante il caos creato da queste rivelazioni, i creatori delle biobestie non vollero accettare di dare libertà e pari diritti a quelle che ancora erano sfruttate tra le immensità spaziali. Anzi per tutta risposta inviarono una nuova generazione di Biobestie, studiate appositamente per le zone di guerra, nel tentativo di  spazar via i nemici. Pronti a questa possibilità i ribelli si erano preparati e alla fine, nonostante le perdite iniziali riuscirono a portare dalla propria parte  quelli che dovevano sterminarli.
Era l’inizio della Guerra delle Biobestie.
   
 
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