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Autore: Alemortalsweet    19/09/2015    1 recensioni
Il primissimo incontro tra Aro e Sulpicia, lui vampiro, lei umana, l’inizio di tutto…
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aro, Sulpicia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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~~Venezia, 1700.

Ero seduta su una grande gondola, il gentile gondoliere mi aveva offerto un passaggio gratuito, forse era rimasto affascinato dal mio elegante vestito color porpora oppure dalla mia maschera che avevo ricamato io stessa, mi copriva soltanto gli occhi e li ingrandiva incredibilmente.
La mia lunga veste da ballo oscillava seguendo il ritmo della brezza notturna, la luce dei lampioni appostati per i marciapiedi illuminavano il fiume in vari punti, rendendolo sempre visibile, durante il tragitto ero rimasta per tutto il tempo a guardare il cielo colmo di stelle.
All’improvviso la barca si fermò, l’uomo mi prese una mano con delicatezza e mi aiutò a scendere ‘’Grazie per il passaggio’’, ‘’è stato un piacere, madame!’’ Mi salutò sorridendo, imboccai il marciapiede, salì le scale e mi ritrovai davanti a un portone, ai lati vi erano due uomini che mostratoli il biglietto, acconsentirono e mi aprirono la porta.
Dame vestite e agghindate con vestiti di ogni tipo, chi coloro ambra, chi arancio, chi azzurro, chi smeraldo…
Le loro maschere erano piuttosto ingombranti rispetto alla mia e alcune coprivano quasi tutto il volto, stavano ballando senza interruzione a ritmo di quella dolce musica, piroettavano facevano un caschè, al fianco di ognuna vi era un ballerino altrettanto vestito con maschera e abiti eleganti.
Entrai, mi sentivo piuttosto in imbarazzo, a parte che ero arrivata in ritardo, sola e senza un compagno e nemmeno il mio vestito era tanto largo così come lo avevano le altre.
Percorsi velocemente la sala, le coppie di ballerini si scostavano man mano che passavo, eppure nessuno sembrò notarmi, tutti rapiti da quella danza ipnotica e per niente stancante.
Mi posizionai in un angolo della sala un po’ schiacciata dalla folla a guardare i ballerini e aspettando ignara che qualcuno mi chiedesse di ballare, diedi uno sguardo all’orologio a pendolo appeso su una parete gialla della stanza, segnava mezzanotte, la festa era iniziata già da due ore.
Ero persa tra me e me e nemmeno mi accorsi della presenza di un uomo proprio davanti a me, ma c’era un particolare, era vestito completamente diverso da tutti gli altri ballerini che vi erano in sala: Indossava un’elegante vestito rosso ricamato, le maniche finivano con un pizzetto dorato e il volto era completamente coperto da una maschera color oro, non c’erano i fori nel per gli occhi ne per le labbra, un pezzo di plastica che gli ricopriva il volto, chissà come faceva a respirare.
I capelli neri e ben pettinati gli arrivavano fino alle spalle, mi afferrò le mani e feci un passo indietro non appena sentì la freddezza della sua carne ‘’Desidera ballare con me?’’ La voce era calda e gentile, non risposi ma con un timido cenno acconsentì alla sua richiesta e mi condusse al centro della sala illuminata da tutti quei colori danzanti.
‘’Questa è la prima volta che balli?’’ Era evidente, dal momento che da quando ero a ballare con lui non avevo fatto altro che calpestargli più volte le scarpe eleganti ‘’Temo di sì…’’ Risposi imbarazzata chinando il capo, lui non era per niente irritato e mi carezzò una guancia confortandomi ‘’Stai tranquilla, vedrai che ora ti farò imparare’’ Con un braccio mi strinse la vita e con l’altra mano libera intrecciata alla mia, arrossì, mi poggiai su una sua spalla e iniziammo a ballare a ritmo lento.
Dopo poco mi staccai da lui e osservai il suo viso anonimo, ancora coperto da quella maschera, quanto mi sarebbe piaciuto vederlo senza…
‘’Come vi chiamate?’’, ‘’Aro’’, ‘’Sulpicia’’, ‘’Ma voi…Non siete di qui, giusto?’’, ‘’No, sono passato di qui casualmente per ammirare Venezia in tutto il suo splendore, ripartirò presto, e voi invece?’’, ‘’Io vivo qui sin dalla mia nascita, non conosco altro posto che questo, non viaggio spesso’’, ‘’Ho capito’’ mi disse mentre mi faceva piroettare tra le sue braccia, in quel momento era come se fossimo solo noi due in quella sala, soli e indisturbati, i ballerini erano scomparsi e la pista da ballo era tutta nostra.
Ad un tratto Aro fermò la danza e disse ‘’Seguitemi, mia dama’’ mi prese per mano e mi condusse al piano superiore dell’edificio, mi prese in braccio mentre saliva velocemente una rampa di scale, un corridoio pieno di porte apparve davanti ai nostri occhi, mi portò in una di quelle stanze, era evidente che volesse stare con me in un luogo più appartato.
La stanza era piccola e quasi totalmente buia, qualche candela era posizionata a terra, una finestra della stanza era aperta e il vento faceva oscillare le tendine bianche, mi posò sul letto matrimoniale che si trovava circondato dalle candele ardenti.
Rivolgendomi verso di lui mi tolsi la mascherina che avevo sugli occhi, lo bloccai proprio quando stava per chinarsi su di me ‘’Aspetta, togliete quella maschera, fatemi vedere il vostro viso, Aro’’, sospirò, non voleva, voleva che la sua identità rimanesse segreta, ma io continuai a implorarlo ‘’Io vi ho mostrato i miei occhi, mi piacerebbe vedere i vostri’’.
Si tolse la maschera come se niente fosse, nonostante la luce fosse fioca riuscì a vedere: i suoi occhi color cremisi, i lineamenti perfetti… Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso ‘’sei bellissimo’’ Presi il suo volto tra le mie mani ‘’I tuoi occhi, non credo di averne visti altri di quel colore, sei unico"Avvicinai il mio volto al suo e senza accorgermene lo baciai.
Le labbra erano morbide e irresistibili, ricambiò quasi subito il mio bacio e mi portò sotto di sé, carezzandomi il corpo e continuando a baciarmi.
Il suo vestito emanava un buonissimo profumo, sobbalzai non appena posò le labbra fredde sul mio collo, lo strinsi ancora più forte a me.
I suoi movimenti erano piuttosto delicati, come se avesse paura di farmi del male.

Aprì gli occhi, l’ambiente circostante era diventato luminoso grazie alla luce del giorno, davanti ai miei occhi vidi una sagoma che stava per uscire dalla finestra, ma lo bloccai ‘’Aro’’ Si voltò sorridendomi ‘’Mia adorata, avete riposato bene?’’, ‘’Sì grazie, ma non andare via ti prego’’, ‘’Tornerò, giuro che tornerò da te’’ Girai per un momento lo sguardo ed era sparito nel nulla, guardai sul letto: aveva lasciato la sua maschera accanto a me, sì, sarebbe tornato sicuramente.

 

 

 

   
 
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