Mi svegliai, lo avrei rivisto, mi avrebbe picchiato come sempre. Erano due anni che il ragazzo con i capelli rosso fuoco mi aspettava dentro scuola con un sorriso malizioso e senza neanche darmi il tempo di dire o fare qualunque cosa che mi ritrovavo schiacciato addosso agli armadietti. Non sapevo come facesse in trenta secondi ma riusciva a bloccarmi le mani sopra la testa con una mano, mentre l'altra scivolava sopra la maglietta e mi sussurava: "Sarai mio un giorno Hemmings". Prima di andarsene aveva l'abitudine di lasciare il suo marchio sul mio collo. Ma non lo capiva che non sarei mai potuto essere suo?
Quando arrivai a scuola mi aspettavo Clifford. Entrai aspettando solo che il rosso facesse la sua apparizione. Non successe niente nè la mattina nè a ricreazione nè tanto meno all'uscita. Questa sparizione di Michael Clifford durò per due mesi. Era dicembre e di Michael non vi era  ancora nessuna traccia così a ricreazione stavo parlando con Calum del fatto che forse aveva cambiato scuola, quando dopo qualche minuto prima della fine della pausa vidi una chioma rossa fin troppo familiare entrare dal cancello della scuola accompagnato da due poliziotti, tutti i ragazzi si erano fermati a guardare Michael entrare a scuola e dirigersi nel ufficio del preside.
Passarono due ore e vidi uscire dall'ufficio Michael e subito dopo i due poliziotti, tutti avevano iniziato a bisbigliare cose del tipo "Cosa succede?" "Hanno visto che spacciava?" Non sapevo che mi prendeva ma in quel momento mi preoccupai per lui, il ragazzo che odiavo. Dopo scuola mi diressi a casa con migliaia di pensieri nnella mente, tra cui anche Michael, iniziai a credere che si era messo nei guai seriamente. Cosa stava succedendo? Perché mi preoccupavo per lui? Erano le domande che mi stavo ripetendo mentre mi incamminavo verso casa. Quando vi arrivai mi buttai sul letto e mi addormentai. Mi svegliai e trovai un messaggio di un numero sconosciuto. Lo lessi immediatamente 

Da: Sconosciuto 6.30 PM

Hemmings ho bisogno di te.

Feci un calcolo veloce delle persone che mi chiamavano Hemmings e mi accorsi che ce n'era solo una Michael Clifford. Perché lui vorrebbe il mio aiuto? Senza pensarci due volte gli dissi 

A: Sconosciuto 6.34 PM

Perché dovrei Clifford?

La risposta non tardò ad arrivare 

Da: Sconosciuto 6.35 PM

Perché sei l'unico che può capirmi.

Non credetti a quello che aveva scritto

A: Sconosciuto 6.36 PM

Dimmi dove sei che ti raggiungo

appena inviai sentii suonare il campanello così corsi alla porta, aprii e vidi una chioma rossa che appena mi vide mi abbracciò e iniziò a piangere.
Non ci potevo credere, il ragazzo che odiavo di più al mondo stava piangendo sulla mia spalla. Quando si staccò lo feci entrare e gli chiesi cosa era successo. Lui mi disse tra i singhiozzi che il padre picchiava la madre e l'ultima volta quando ha visto che l'aveva uccisa non ci aveva visto più e lo uccise. "Ecco perché oggi c'erano i poliziotti, mi hanno fatto uscire due giorni fa." Io lo abbracciai e gli dissi che avrebbe sempre potuto contare su di me per qualunque cosa. In quel momento tutto l'odio che provavo per lui svanì. "Grazie mille Luke, scusa per tutto ciò che ti ho fatto passare..." "Non ti preoccupare, amici?" Lui prima mi guardò strano poi con un sorriso enorme mi disse "Amici".

Erano passati due anni da quando io e Michael eravamo diventati amici, o dovrei dire da quando ho incotrato la persona più importante della mia vita? Si, esatto da quel giorno il rapporto con Michael  si era evoluto  positivamente. Ora stiamo insieme da quasi nove mesi.

Due Mesi Dopo

"Buongiorno amore" disse Michael aprendo gli occhi e vedendomi già sveglio, ma non sapeva cosa stava succedendo, non sapeva cosa stavo per dirgli. "Amore che succede? Ti vedo pensieroso".
No non doveva saperlo, non così. "Amore, cazzo, rispondimi, che cosa ti sta succedendo?" Lo sapevo ormai era arrabbiato, doveva sapere cosa provavo in quel momento, doveva sapere che non provavo più niente per lui. "Lucas Robert Hemmings, mi vuoi dire cosa mi stai nascondendo?" Stava con le lacrime agli occhi, lo sapevo l'ho ferito così presi tutto il fiato che avevo nei polmoni e gli dissi: "Michael, mi dispiace tantissimo, ma..." Mi bloccai, non sapevo come dirglielo. "Luke ti prego, dimmi che non è vero.."
"Michael mi dispiace tanto, non so cosa mi sia preso..."
"Da quanto lo sai?" 
"Michael non lo so... Da una settimana... Penso"
"Mi fai schifo Luke"
Non feci niente vidi soltanto Michael correre fuori di casa, lo avevo ferito troppo.

Un Anno Dopo

Era passato un anno da quando mi ha lasciato, un fottutissimo anno da quando la persona più importante della mia vita mi ha abbandonato. Non avevo nessuno se non lui. Ora sto da solo, completamente solo.
L'unica cosa che ho fatto è scrivere una canzone da dedicare a Luke:

Don't talk 
Let me think it over
How we gotta fix this?
How we gotta undo all the pain?
Tell me
Is it even worth it?
Looking through a straight line
Taking back the time we can't replace.

All the crossed wires
Just making us tired
Is it too late to bring us back to life?

Luke non puoi capire come mi sento, sto soffrendo senza di te. 
Tu sicuramente starai meglio senza di me, ma io no. Come posso annullare tutto questo dolore?
Luke, amore, c'è un modo per tornare insieme?

When I close my eyes and try to sleep
I fall apart, i'm fighting hard to breathe
You're the reason, the only reason
Even though my dizzy head is numb 
I swear my heart is never giving up
You're the reason, the only reason

Luke quando vado a dormire cado a pezzi, ripenso ai nostri momenti migliori e sento che mi manca il respiro. Tu mi hai abbandonato ma so in cuor mio che tu sei la mia unica ragione di vita.

I feel you burning under my skin
I swear I see you shining
Brighter than the flame inside your eyes

Bitter words spoken
Everything broken
It's never too late to bring us back to life

Luke ogni volta che penso a noi sento bruciare sotto la mia pelle il tuo ricordo e giuro che riesco a vedere i tuoi occhi color oceano brillare.
Quel giorno mi dicesti parole amare, ho sentito il mio cuore rompersi in mille pezzi.
Ma in cuor mio so che non è mai troppo tardi per tornare indietro.

Non volevo farlo ma dovevo, sapevo che così il mio dolore sarebbe potuto finire e così feci:
Presi una lametta e mi incisi sul braccio un'unica parola, il suo nome.
Luke.