19/09/2015
1 recensioniUna strana ossessione
"Uhm, mi scusi se mi immischio - i miei amici dicono che sono un impiccione, ma in realtà tendo solo a preoccuparmi tanto per il prossimo -, ma è la quinta volta che viene a vedere 'Fifty Shades of Grey' al cinema." Esordisce Merlin, strappando il biglietto del ragazzo davanti a sé. Il signor Pendragon compensa i suoi gusti terribili in fatto di film con l'aspetto avvenente e i modi affascinanti; peccato, avrebbe potuto rivelarsi una persona interessante da frequentare, se il tuo ragazzo ideale è il classico arrogante dal cuore d'oro.
Cosa che Arthur sicuramente è, ma, di fronte alle Sacre Leggi degli Appuntamenti (aka: non uscire con chi a) pensa che la trilogia nuova di Star Wars sia la migliore; b) guarda film da ragazzina in piena crisi ormonale; c) non apprezza il cinema trash), diventa un dettaglio insignificante.
La risposta di Arthur è distaccata e vagamente offesa, mentre si riprende in mano il suo biglietto. "Ne sono consapevole."
Lo spettacolo inizia alle 20:30, eppure non sembra avere intenzione di entrare in sala. Meglio così; più tempo per Merlin per prenderlo in giro e, soprattutto, scoprire da che lato del fiume prenda il sole.
Spera - prega - che comprenda quello con lunghe canne di bambù e tanto succo di cocco, come piace a lui.
"Oh." O la va a o la spacca. Prende coraggio, e pone la domanda nel modo più velato possibile. "E' che viene sempre qui da solo, ed è parecchio strano, se escludiamo la prima volta in cui l'ha visto, con quella ragazza riccia-- che fine ha fatto, a proposito? Si è stancata di quel film or- uhm, va beh, quello che è - e ha preferito che andasse a vederlo per i fatti suoi? In tal caso avrebbe tutta la mia stima e supporto, glielo faccia sapere."
La smorfia di Arthur è impagabile, a metà fra un sorrisetto divertito e un'espressione scocciata, e Merlin pagherebbe oro pur di rivedere il suo sguardo, solitamente così impassibile, fremere nuovamente di luce allegra e vivace. "L'ho piantata proprio perché andava a vedere certi film."
Non ha senso. "Ma lei è qui, e - mi perdoni - le sto strappando il quinto biglietto in dieci giorni per andare a vedere uno di quei certi film-"
"Non è colpa mia se in questo buco di cittadina c'è solo quello in programmazione." Lo interrompe bruscamente Arthur. Passa la mano sulla camicia fresca di lavanderia, quasi come per togliere pieghe inesistenti, e mantiene basso lo sguardo. Forse è la luce della sala, o forse è Merlin che è troppo speranzoso... ma è rossore quello sulle sue guance? "E vorrei ricordarti-" tossicchia e alza lo sguardo, ora colmo di neonata sicurezza "che il proprietario di questa catena di cinema sono io. Se continui a ficcanasare sarò costretto a farti licenziare."
Merlin si porta una mano al cuore, gli occhi sbarrati in un'espressione di falsissimo terrore. "Oh, mio Dio, che Giove perdoni la mia insolenza!" Esclama, portando l'altro braccio al cielo.
Arthur deve impegnarsi con tutto se stesso pur di non lasciarsi scappare una risata; la sua espressione tradisce in ogni caso il suo divertimento, perché Merlin scoppia a ridere fragorosamente.
"Senti-" esordisce Arthur "possiamo parlare di film di merda davanti a un caffé, quando finisci il turno."
"Caffé. All'una di notte."
"Beh, certo. Non è mai troppo tardi per una tazza di caffé fumante." Un colpo di tosse, e Arthur aggiunge "Se ti piacciono questo genere di cose, s'intende."
Se per questo genere di cose intendi te, direi proprio di sì.
Merlin gli fa l'occhiolino. "Beh, dipende. Se oltre a questa strana ossessione per 'Fifty Shades of Grey'-"
"Ti ho già detto che mi fa schifo-"
"Preferisci la seconda trilogia di Star Wars alla prima, allora possiamo salutarci qui e far finta di non esserci mai conosciuti.
Arthur sembra vagamente scandalizzato. "Per carità." Dice soltanto, e guarda Merlin come se avesse bestemmiato.
"Mi piace come ragioni." Merlin gli stringe una spalla. Il contatto è breve, perché non vuole sembrare troppo invadente, ma basta per far vacillare la sua spavalderia.
"A dopo, allora?"
"A dopo, Merlin."