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Autore: Himawari__    19/09/2015    3 recensioni
[Scritta per l'evento "Winter is Coming" indetto dalla community "We are out of prompt"]
prompt: Merlin, Merthur, College!AU, "Sono le 3 di mattina e Merlin è ancora in biblioteca a studiare per gli esami, solo che sta letteralmente crollando. Quando Arthur lo trova e lo aiuta ad andare a letto, Merlin blatera di aver sentito il fantasma di Shakespeare rivelargli che il suo compito andrà malissimo."
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"Sono serio, idiota. C'era il Fantasma dell'Opera che mi ha fatto avere una visione sul futuro,"
"Da fantasma a chiaroveggente: in tempo di crisi bisogna pur sapersi reinventare."
"... mi ha anticipato che il compito di domani andrà uno schifo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Flashing lights et similia'
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Alcune note introduttive: Sto invadendo la sezione di Merlin /o/ 

Un giorno, forse


Merlin a prima vista può sembrare leggero, tutto pelle e ossa (tante ossa) e vestiti smessi, ma in realtà pesa parecchio. Arthur ha dovuto impararlo nel modo più duro quando è stato costretto a riaccompagnarlo a casa, durante il secondo anno di liceo, dopo una serata particolarmente alcolica; riscoprirlo all'università non è poi una grande sorpresa.

Con un manuale delle opere Shakespeariane da una parte e il suo migliore amico dall'altra, Arthur si prepara mentalmente ad affrontare una passeggiata verso i dormitori molto lunga. La biblioteca è in un edificio separato rispetto a quello dove dormono gli studenti, e l'aria fresca durante il tragitto fa bene a Merlin, che sembra riprendersi un poco dal torpore. Nonostante questo, Arthur insiste per sorreggerlo il più possibile, perché "Sei così maldestro che saresti in grado di inciampare su te stesso e farti male, e io certo domani non do l'esame al tuo posto."

Sulla soglia della sua camera, Merlin si ferma e si appoggia al muro. Il suo sguardo è lontano e preoccupato, e, dopo un po' di insistenza da parte sua, finalmente riesce a farsi rivelare cosa lo preoccupi a tal punto.

"Arthur-" blatera, la voce impastata dal sonno "Arthur, ascolta, ho avuto un incubo"

"Emozionante quanto un calzino sporco." Borbotta in risposta, ma dentro di sé spera che non sia nulla di grave. A dispetto di ciò che può apparire, Merlin è una delle persone più sensibili che Arthur abbia mai conosciuto, e sa fin troppo bene quanto si faccia influenzare dall'ansia e dal nervoso alla vigilia di un esame importante.

"Sono serio, idiota. C'era il Fantasma dell'Opera che mi ha fatto avere una visione sul futuro,"

"Da fantasma a chiaroveggente: in tempo di crisi bisogna pur sapersi reinventare."

"... mi ha anticipato che il compito di domani andrà uno schifo."

"Certo che ne sa, Mr. Casper. Ti ha anche detto se la mia squadra di rugby vincerà il campionato di quest'anno?" Ridacchia fra sé e sé Arthur, ma non smette di studiare l'espressione del suo migliore amico neanche per un attimo; in un modo un po' maldestro, vuole davvero aiutarlo a distrarsi.

"Sono serio, idiota." ripete Merlin, guardandolo intensamente "Non posso rimanere indietro, lo sai. Se dovesse succedere-"

"Lo so, te ne torneresti nelle montagne a far pascolare capre assieme a Heidi. Lo so."

Merlin si accascia a terra, sbuffando, e Arthur si siede accanto a lui, come se fosse la cosa più naturale del mondo. In un gesto spontaneo e imbarazzato al tempo stesso, passa il braccio sulla sua spalla e lo spinge verso di sé. Merlin odora vagamente di sudore e polvere, ma non è spiacevole- nulla, di lui, potrebbe mai esserlo.

"Senti," Sei geniale, sei il migliore del tuo corso, e hai davanti a te una carriera brillante. Non è possibile che quel dannato compito ti vada male. Vorrei solo che ti vedessi come ti vedo io, bellissimo e perfetto e dannatamente intelligente. "se Gwaine l'anno scorso ha passato quell'esame, non vedo perché non ce la possa fare anche tu. Dev'essere un esame a prova di impedito cronico, ma, ehy, al limite forse sei ancora in tempo per chiedere l'insegnante di sostegno. In alternativa esiste sempre l'opzione 'pastore di pecore': lì sicuramente non chiedono una laurea."

Arthur capisce di aver detto - come al solito - la frase sbagliata al momento sbagliato quando Merlin gli molla una gomitata sul fianco e si alza di scatto. Lo guarda male, gli occhi blu colmi di ansia, rabbia e delusione, e gli mormora: "Sei proprio uno stronzo."

Senza aggiungere altro, traffica con la toppa della porta della camera, e vi si getta dentro, chiudendola dietro di sé con sorprendente delicatezza pur essendo tanto arrabbiato.

Arthur rimane là fuori fino a quando non sente il rumore della serratura che scatta, il libro di Shakespeare ancora in mano, e fissa l'uscio. Un giorno, forse, sarà in grado di dirgli ad alta voce cosa pensa di lui, quanto lo ammira sia come studente che come persona. Un giorno prenderà coraggio, lo bacerà e lo supplicherà di dargli una possibilità; non è un ragazzo modello, ma per Merlin può diventarlo.

Un giorno, forse.
   
 
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