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Autore: Lellaofgreengables    20/09/2015    3 recensioni
Una raccolta non cronologica con i punti di vista di Gonzalo - Martin riguardo agli eventi della sua storia d'amore con Maria.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Castañeda, Martin Castro
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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La carrozza era finalmente giunta a destinazione. Avevo solo un pensiero nella mente. Trovare Pepa, mia madre e riabbracciarla dopo più di sedici anni di assenza. Il viaggio non era stato facile, avevo rischiato di morire in un incidente con la carrozza e avevo salvato la vita ad una ragazzina di nome Adelaida. Non appena arrivai in paese però notai che il sindaco, Pedro Miranar, si allontanava a passo spedito verso una giovane, che era in attesa. La prima cosa di lei, di quella ragazza che stava parlando con il sindaco, che notai fu la voce... Una voce dolce e squillante.
Pedro le stava raccontando le sue disavventure e lei, forse per attirare l'attenzione di qualcuno (per un momento pensai e sperai di essere io il fortunato), affermò con leggerezza: “ Voi con avventure da raccontare alla famiglia, ed io qui, ad aspettare impaziente i guanti di Grasse”. Mi voltai a guardarla per la prima volta e lei ricambiò lo sguardo e per un attimo fu come se le nostre anime si fondessero e se il destino ci avesse fatto incontrare, finalmente. Era lei la ragazza della visione, quella che avevo avuto bevendo la pozione di uno sciamano nelle Americhe, continente nel quale avevo vissuto gli ultimi sedici anni della mia vita. Era lei il mio destino. La ragazza che in quella visone mi aveva pregato di tornare a casa. Aveva i capelli neri, folti, raccolti in due trecce legate alle estremità con dei nastri rosa. Indossava un vestito da cavallerizza e ricordai che nella visione l'avevo vista anche in sella ad una meravigliosa giumenta. Il sindaco l'aveva lasciata sola per raggiungere sua moglie Dolores e rassicurarla.
Era giunto il momento per me di parlarle. Forse vista la mia situazione non sarebbe stato il caso di farlo ma non riuscivo, in quel momento, ad oppormi al mio destino e alla forza dei sentimenti che mi spingevano verso di lei.
“ Davvero pensi che valga più un guanto che una vita?” le domandai.
La giovane si fingeva scandalizzata per il fatto che le avessi rivolto la parola senza essere stato prima presentato. In pochi secondi mi chiamò ragazzo, mi diede del tu e mi catalogò come un maleducato. Sembrava una ragazza frivola e altezzosa ma io avevo visto nella sua anima: era la giovane più buona, onesta e dolce che avessi mai incontrato e un forte legame, per quanto volessi negarlo anche a me stesso, si era instaurato tra noi.
Però non volevo darle soddisfazione. Ricambiai la giovane con la sua stessa moneta e le feci notare che nemmeno lei era un campione di educazione. Non me ne ero reso contro in precedenza proprio perché, mentii, prima che ci rivolgessimo la parola , non mi ero nemmeno accorto di lei.
La sua meravigliosa bocca rimase spalancata per l'oltraggio ed io approfittai per infierire su di lei dicendo con un sorriso beffardo: “Chiudi la bocca o entrerà una mosca”.
La giovane era visibilmente furiosa. Stava cercando un insulto da lanciarmi ma io mi allontanai.
Mi accorsi che aveva battuto un piede al suolo e che , rivolgendosi alla sua cameriera, che nel frattempo l'aveva raggiunta, aveva sentenziato che, non solo ero un grande maleducato, ma che lei non avrebbe mai più voluto incontrarmi. Eppure sapevo che non era così. Anche lei non vedeva l'ora di rivedermi.
La ragazza intanto aveva abbandonato la piazza senza i suoi preziosi guanti. Don Anselmo invece era venuto ad accogliermi. Ero il nuovo diacono e tra qualche mese avrei preso i voti. Il destino aveva voluto che incontrassi quella giovane sconosciuta proprio quando, a causa dell'incidente, avevo perso la mia tonaca. Il destino ci aveva fatti incontrare proprio quando non ero libero di poter seguire il mio cuore.

 

   
 
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