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Autore: Jude16    20/09/2015    3 recensioni
Se ne stava seduta lì Emma, sull'asfalto umido, giochicchiando con il braccialetto che Graham le aveva donato poco prima di morire.
Stava lì ad osservare il mondo al di là del confine che delimitava la città con il resto dell'umanità, non desiderando altro che potervi tornare a farne parte. Le mancava New York, le passeggiate con Henry, il suo lavoro.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se ne stava seduta lì Emma, sull'asfalto umido, giochicchiando con il braccialetto che Graham le aveva donato poco prima di morire.
Stava lì ad osservare il mondo al di là del confine che delimitava la città con il resto dell'umanità, non desiderando altro che potervi tornare a farne parte. Le mancava New York, le passeggiate con Henry, il suo lavoro.
Le mancava essere normale, come tutti gli altri. Poter stare con la persona che realmente amava, come la maggior parte degli altri.
Se ne stava lì seduta invece, con un peso più grande di lei a gravarle sulle spalle e con la consapevolezza che tutto quello che desiderava non avrebbe mai potuto ottenerlo, non completamente.
Essere la Salvatrice all'inizio neanche le dispiaceva, aveva ritrovato la sua famiglia e degli amici fantastici, aveva trovato Uncino, però sentiva che tutto era sbagliato. Si sentiva in gabbia e voleva solamente uscire.
Allungò una mano avvertendo il potere magico della barriera su di sé, la respingeva, come a volerle proibire di vivere.
Rimirando l'orizzonte, con il sole che salutava il mondo, si rese conto che non sarebbe mai stata felice per davvero.
Lei amava Regina, voleva costruire una famiglia con lei e loro figlio, però non poteva farlo. Non era nei piani.
Lei era destinata ad altro, a qualcun'altro, così come la donna che amava e tutto questo non faceva altro che farla infuriare con il Destino, con chi comandava tutto, non desiderando altro che prenderlo a pugni e urlargli contro che solo lei era artefice del proprio futuro, che solo lei aveva il diritto di prendere le sue decisioni; però, in un mondo dove la magia la fa da padrone, tutto questo era un'utopia.
Sbuffò provocando una nuvoletta di vapore davanti a sé, l'inverno stava arrivando, inesorabile.
-Qualcosa ti turba?-
Avrebbe riconosciuto quel tono profondo e sensuale ovunque, non ebbe nemmeno bisogno di girarsi per vedere chi la stava disturbando.
Sorrise. Un sorriso amaro.
-Troppe cose-
Non aveva voglia di parlare, soprattutto non con lei. Nonostante i suoi desideri, la bruna si sedette accanto a lei, mandando al diavolo ogni segno di regalità e compostezza, prendendo a rimirare anch'ella l'orizzonte che si stagliava davanti ai loro occhi.
-Vuoi parlarne?-
Tentò. Invano.
Emma scosse la testa rimanendo chiusa testardamente nel suo silenzio pieno di rabbia e tristezza.
Rimasero così allora, perse nei loro più profondi pensieri, incapaci di consolarsi.
-Swan, da quanto tempo sei qui?- spezzò il silenzio Regina, iniziando a percepire un po' di freddo dentro le ossa.
-Non so-
-Cosa c'è Swan?- domandò nuovamente, sperando in un risultato differente.
-Lo sai- furono le uniche due parole che pronunciò e Regina capì immediatamente.
Capì perché lei era ossessionata dagli stessi pensieri della bionda al suo fianco. Il suo sguardo si rattristò.
-Ne abbiamo già parlato Emma- sospirò sconfitta la mora voltandosi verso la sua interlocutrice.
-Lo so, però non lo accetto- si voltò anche lei. Si perse nei suoi occhi.
-Tu hai Uncino, io Robin, è così che deve andare- 
-Io... - girò lo sguardo tornando a contemplare il panorama, una lacrima selvaggia sfuggì al suo controllo.
-Emma... - fu un bisbiglio.
-Io ti amo- dichiarò tornando con lo sguardo a perdersi in quei pozzi neri.
-Anche io- osservò il suo viso riacquistare un pochino di luce, come ogni volta che se lo dicevano, lì, su quella linea di confine. 
Non era la prima volta e non sarebbe stata neanche l'ultima.
Era il loro posto, un rifugio, una via di fuga dalla loro realtà.
-Ma non possiamo- continuò con malinconia e, come sempre, il viso della bionda si spegneva.
-Vorrei il contrario invece, vorrei poterti tenere la mano nella mia davanti a tutti, vorrei poter accarezzare i tuoi capelli, baciare le tue labbra... - 
-Fallo- venne interrotta dalla mora.
Emma spalancò leggermente gli occhi: nonostante tutte le volte che si erano dichiarate i loro sentimenti, non era mai successo che si concedessero un passo così importante e delicato.
-Cosa?- sussurrò ancora leggermente attonita.
-Baciami- disse, per poi avvicinarsi al viso dell'altra, rimanendo in attesa che questa la raggiungesse per poter congiungere finalmente le loro bocche.
Lo fece.
Le loro anime si toccarono, le loro menti si unirono ed i loro cuori scapparono dal petto per potersi finalmente abbracciare.
Fu un tocco leggero, ma pesante come un macigno.
Regina si alzò senza dire niente per poi voltarsi ed andarsene.
Emma rimase lì, con ancora il sapore della sua regina sulle labbra, tornando a donare la sua attenzione al mondo fuori.  La lacrima che ancora troneggiava sulla sua guancia.




Ciao! Ok, non mi linciate. Sono un po' giù in questo periodo e mi è uscita questa cosa. Spero comunque che possa interessarvi e piacere, ringrazio come sempre in anticipo chi avrà il coraggio e la voglia di leggerla e recensirla.
Un bacio.
  
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