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Autore: May90    11/02/2009    1 recensioni
"Placide vele in vortice.
Questa è l’impressione che ne abbiamo.
Cosa siano davvero è un mistero."
[Ispirata ad un sogno che ho fatto qualche tempo fa...]
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SULLA TORRE DELLE VELE 





Placide vele in vortice.
Questa è l’impressione che ne abbiamo.
Cosa siano davvero è un mistero.
Solo le pale di un mulino a vento, coperte da soffice tela bianca.
Ali di farfalle che battono senza sfiorarsi mai, in un ordine misterioso.
Sottili pensieri che si rincorrono, disordinati ma armonici.
A prima vista sembrano dare pace, ma si nutrono del nostro animo.
Lo ammaliano, lo travolgono, lo devastano.
Per questo le guardiamo.
Ma mentre le ammiro e le invidio, io le odio.

Certo un vento o una brezza primaverile le muove.
Così, senza sosta, senza freno.
Ma nessun suono accompagna questo tenero soffio che dovrebbe essere all’opera, in questo momento, mischiandole, in un disordine coordinato e ineffabile.
La finestra è chiusa, ma qualcosa dovrebbe filtrare.
Almeno il lieve scuotersi degli infissi.
Almeno un leggero scricchiolio di quel macchinario misterioso che sventola incontrastato e incontrollabile di fronte a noi.
Qualcosa dovrebbe mostrarci che ciò che vediamo è reale.
Ma nulla è reale.

Il silenzio regna, soprannaturale sovrano di questo momento, che dura anni o secondi, indistintamente.
Quei vetri sottili eppure saldi allontanano i suoni del mondo.
Anche la collina verdeggiante che dovrebbe potersi vedere da quassù è lontana, irraggiungibile.
Quella spirale bianca che ci riempie gli occhi lascia filtrare solo poco del panorama.
Ci consola. Ci isola. Ci distrugge.
La porta è semplicemente chiusa. Forse neanche a chiave.
Eppure è come se conducesse direttamente al vuoto. Non un sospiro. Non uno scricchiolio. Non un tremore. Nulla.
Non ha importanza. L’esterno è vuoto. E’ nulla.
Conta solo cosa stiamo vivendo ora, qui dentro.
Ma tu cosa stai vivendo…?

Il silenzio ci ammanta, ci strega, ci asservisce.
Ma non è calma. Solo tensione.
Tu sembri sereno.
Non lo sei, lo so.
Non puoi esserlo. Nessuno può.
Il mondo che vediamo da qui e tutt’intorno esiste o no…?

Non so quanti anni abbiamo.
Perché siamo qui.
Chi sono io.
Chi sei tu.
La stanza è arredata, ma non so da chi, non so come, non mi interessa.
Siamo in alto. Ma su cosa, come, perché, quando, dove.
Domande inutili, vuote.
Questo è il vero vuoto.

So solo di questo letto, grande, perfettamente fatto, con lenzuola appena stirate.
Ecco, io sono seduta.
Tu sei sdraiato.
Hai l’aria tranquilla, oziosa, serena.
Ma è un’apparenza.
Nessuno può rilassarsi qui.
Regna il silenzio. E con lui, sua compagna involontaria e cupa, la nostalgia.

Ecco, piano con lentezza e delicatezza ti accosti e poni la testa sulle mie gambe.
E continui a guardare fuori.
Ad assaporare quelle vele vorticose che vibrano e spaziano senza posa ma placidamente e senza sforzo.
Spettacolo meraviglioso e terribile.
Le guardo anch’io, senza pensare.
Anche se gli occhi della mia mente sono altrove.
Per questo sopravvivo a questa sofferenza, a questo silenzio che si nutre di noi.

La mia mano di posa sui tuoi capelli.
Vorrei sapere, ricordare, percepire come sono, se lisci o mossi, se castani o biondi.
So solo che sono morbidi sotto le mie dita.
Non si sazierebbero mai di accarezzarli.

Ti sento muoverti e abbasso lo sguardo, subito.
Il cuore batte forte, scosso da ogni cosa di te.
Mi guardi. Ma non riesco a ricordare con quale volto, con quali occhi, con quali tratti, con quale aspetto, con quale espressione.
So solo che mi sorridi. A fatica.
Poi, torni a fissare le vele.
Torni all’esterno che non esiste più, al contrario di questo nostro mondo isolato che ami, ma che in parte rifiuti, facendoti trascinare da quel vorticare ignoto e ansioso che annulla ogni emozione.
Anch’io guardo e taccio. Incapace di fare altro…

Sappiamo che presto arriveranno.
Ci porteranno via.
Ci obbligheranno ad andarcene.
La nostalgia mi attanaglia.
La sento già invadere ogni parte di me.
Sovrana instabile di questo luogo fuori dal tempo, fuori dalla vita.

La tua espressione parla di ciò che sta per succedere.
E’ cupa, angosciata.
Ma non dici nulla, non fai nulla.
Accetti passivamente ciò che succede.
Lasci che il tuo sguardo resti rapito dalle vele e taci anche tu, schiavo del silenzio.

Ho paura.
Tu non temi di perdere ciò che stiamo condividendo…?
Vorrei intensamente che sentissi il messaggio che ti sto mandando a fior di dita.
Sfioro il tuo viso con i polpastrelli, delicatamente.
Quanto desidero che tu senta attraverso la mia pelle il palpito del mio cuore.
La mia muta richiesta di salvarti, di fuggire da quel circolo vuoto, che ci ammalia e ci uccide.
Smettila, ti prego.
Non lasciarti seppellire da questa torre, che svetta nel nulla più luminoso e quindi più buio.
Quando il Paradiso è diventato una prigione…?

L’esterno non esiste.
Guarda qui dentro.
Guarda me.

Smettila di nutrirti di ciò che vedi e non vedi.
Di ciò che desideri e odi.
Di ciò che c’è e non c’è.
Di questa volontà e nostalgia.
Scappa qui, accanto a me.
Scorda ciò che c’è fuori e guarda il nostro mondo.
Non subirlo, cercalo.
Siamo qui per vivere, non per lasciarci morire di dolore.

Ora, voltati. Lascia andare quelle vele dove vogliono, come vogliono, quanto vogliono. Metti il tuo sguardo nel mio.
Donami un attimo di te.
Per salvare questo attimo, questa eternità.
Voglio un tuo bacio.
Lo desidero con tutto il mio animo.
Non negarmelo.
Degnami di godere per qualche momento di quanto di bello avremmo potuto costruire qui.
Non lasciare che vengano a prenderci.
Fa’ almeno che diventiamo importanti per noi stessi.

Così non ci ricorderemo di questo momento come schiavi.
Fa’ che per una volta prendiamo noi il possesso del silenzio e della nostalgia.

Perché sono qui accanto a te, ma non senti questo mio desiderio…?
Non ti importa o non sei in grado di materializzarlo…?

Addio.
Ormai è tardi e tutto svanisce…









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L'ho messa nella sezione nonsense perchè non sapevo dove altro postarla...
Anche se in effetti, essendo legata ad un sogno e lasciando tutto in questo vago ed indefinito accostamento di pensieri, probabilmente è davvero il suo posto...
Spero di essere riuscita almeno in parte a trasmettere le emozioni che questo strano mondo onirico ha scatenato anche in me...
Sono rimasta ammaliata anche da sveglia dalle emozioni straordinarie che avevo provato nel sonno: la nostalgia, la tenerezza, il tormento...

Grazie in anticipo a tutti coloro che leggeranno!!!! ^_^

P.S. La grafica non è curata come in molte nonsense che ho visto, ma portate pazienza... E' il mio primo esperimento in questo campo...


  
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