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Autore: ConRom76    21/09/2015    0 recensioni
Dove sono? Quanto tempo è passato?
Sognavo di svegliarmi accanto a lui e di rivedere il suo sorriso, di sentire ancora una volta il sapore dei suoi baci e la dolcezza delle sue carezze… mi ritrovo in un posto sconosciuto, umido e squallido, dove non c’è alcuna luce o candela accesa, solo oscurità.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da: federica.mariani@libero.it
A: lisa.ricci@libero.it

Ciao Lisa,

sembra ieri ma è già trascorso un mese dal nostro primo incontro, la nostra amicizia si è pian piano trasformata in qualcosa di molto speciale. All’inizio ero dubbiosa perché era così arrogante e narciso, poi mi ha conquistata. Si, è un duro ma sa essere dolcissimo quando vuole. Dio ha mandato il mio angelo custode sulla Terra per farmi innamorare.
Cosa possa dirti di lui, il primo bacio è stato così… intenso… profondo… non lo scorderò mai. Quando usciamo insieme non mi fa mancare nulla, mi abbraccia e mi coccola come se fossi la sua principessa, mi riempie di attenzioni e carezze. Non sono un oggetto ma una persona molto importante per lui. E che dire dei suoi occhi sono così… azzurri… tersi… mettono a nudo la sua anima. Sono emozionata, lo riempirei di baci anche adesso!
Oggi è San Valentino e tu sai cosa significa per me e quanto ci tenessi a trascorrerlo con una persona davvero speciale. Beh, adesso quella persona esiste! Si chiama Luca, è un sognatore, un idealista e poi… beh… è bello da morire… il che non guasta!
Avevi ragione, l’amore arriva quando meno te lo aspetti!
Che dire… sono innamorata… questa sera trascorrerò con lui una serata indimenticabile!
Ci siamo dati appuntamento alle 20:00 in Piazza del Ferrarese e di lì andremo in un posto romantico dove festeggeremo il nostro amore. Desidero una notte magica, il mio cuore già gli appartiene e il suo tic-tac è così assordante.
Quando torni, Lisa, ti racconto…

Un bacio,

Federica

 

 

La serata è fredda e piovosa, nonostante ciò, sono elegante e sexy, voglio che abbia occhi solo per me. Al diavolo la pioggia! Non voglio deluderlo!
Come al solito, sono in ritardo, lo vedo è già lì che aspetta, ma non sembra arrabbiato, anzi mi viene incontro e con la solita classe mi copre con il suo ombrello per non farmi bagnare. Ci baciamo e ci abbracciamo, andiamo subito via.
Luca veste con eleganza. Ci scambiamo sguardi di complicità e mi tiene per mano. Arrossisco!
“Conosco un locale, in Piazza Mercantile, molto particolare con musica dal vivo e del buon champagne, L’Eldorado, vedrai ci divertiremo!”, mi dice sorridendomi. Emozionata, pendo dalle sue labbra.


Dove sono? Quanto tempo è passato?
Sognavo di svegliarmi accanto a lui e di rivedere il suo sorriso, di sentire ancora una volta il sapore dei suoi baci e la dolcezza delle sue carezze… mi ritrovo in un posto sconosciuto, umido e squallido, dove non c’è alcuna luce o candela accesa, solo oscurità.
Sognavo di sentire il suo profumo e il calore del suo corpo al contatto con il mio, sognavo di rispecchiarmi nei suoi occhi tersi invece il posto è freddo, ci sono escrementi di topo sul pavimento, l’odore è insopportabile.
Nonostante gli sforzi, sono dolorante e immobilizzata su una sedia scomoda con dei fili di ferro arrugginiti che mi legano ad essa e penetrano la mia carne. Sono stravolta e infreddolita.
“Perché mi torturi? Chi sei?”, domando, terrorizzata, a gran voce.
Se c’è qualcuno, è ben nascosto e mi osserva silenzioso. Non odo rumori e l’unico respiro che sento è il mio.
Ho una forte emicrania e la vista annebbiata, non ricordo nulla di iei sera, di dove sia Luca, del L’Eldorado.
Lentamente, la vita mi scivola via.
“Dove mi trovo?”, nessuno risponde. Piango disperata. Non voglio morire e desidero che qualcuno mi trovi e mi riporti a casa.
“C’è nessuno qui dentro? Vi prego liberatemi!”, grido finché ho fiato, inutile, nessuno può sentirmi.
“Luca... Luca... dove sei?”, niente.
Solo echi assordanti che si spengono nell’oblio.

Poi, un cane abbaia, sento dei rumori di passi, una porta si apre.
“Grazie al cielo!”, sono venuti a salvarmi.
Piango di gioia ma è solo una flebile speranza: un uomo incappucciato è davanti a me e impugna arco e frecce. “Cosa vuoi da me, bastardo?”, mi faccio coraggio ma inutilmente, presto quest’incubo sarà finito, il sole sorgerà e mi scalderà.
L’arciere scocca la sua freccia che mi trafigge il cuore…

   
 
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