24/09/2015
2 recensioni«He's fine.»
Quando Scorpius usciva la sera nelle giornate estive, durante le vacanze, le sue tasche pesavano unicamente per tutto l'intero mazzo di chiavi di Villa Malfoy che si portava appresso. Certo, per rientrare ci sarebbero stati gli elfi domestici se solo lui l'avesse ordinato, ma non gli piaceva disturbare gli altri e farli attendere in piedi il suo ritorno. E poi doveva ammettere che dopo aver fatto conoscenza di Hermione Weasley - Granger, ricordava suo padre - faceva ancora più attenzione ai diritti degli elfi, persino più di prima.
Ma era dannatamente difficile ritrovare le chiavi di tutti i portoni quando si aveva un Albus Potter ubriaco che si reggeva a lui. Ma oramai si poteva dire che ci era abituato.
Il biondo sgattaiolò per i corridoi della villa, cercando di tenere a bada Albus per farlo zittire e non svegliare tutti.
Il corvino si vomitò sulle scarpe e si sporcò la maglia, poi quasi crollò sul letto a una piazza e mezza di Scorpius. Il Malfoy lo svestì, gettò tutto tra i panni da lavare e poi gli mise il pigiama, con l'amico mezzo in coma.
Albus aveva gli occhi semi aperti e lo osservava facendo fatica a non chiuderli.
«Sei bellissimo» farfugliò, per niente lucido.
«Già» rispose il biondo atono, come se stesse dando corda a un bambino.
«Tu non te ne accorgi. Mi chiedo come tu faccia» continuò a mormorare. «Ma alla fine non ti accorgi di molte cose» disse in tono malinconico.
«Già» ripeté l'altro, sembrava stanco.
«Come fai?» domandò Albus.
«Ne parliamo domani» cercò di tagliare corto il compagno Serpeverde.
«Perché domani?» chiese, curioso.
«Perché tanto non ricorderai nulla come al solito.»
«Ma non sono ubriaco!» protestò il corvino, alzando un po' la voce, ma senza cattiveria o rabbia.
«Shh!» lo zittì. «Oh, certo, infatti ora non stai per niente alzando la voce.»
«Infatti!»
«O giusto perché lo dici sempre dopo che hai bevuto e mi ritrovo sempre in situazioni del genere con te che non ricordi nulla il giorno dopo.»
Albus ci pensò un po' su, ma in quel momento le sue capacità intellettive erano un bel po' ridotte e sforzarsi con la mente gli provocava solo un gran mal di testa.
Scorpius cercò di farlo stendere sul letto per lasciarlo dormire, ma l'altro Serpeverde approfittò di quella vicinanza e rubò un bacio a quello che doveva supporsi il suo migliore amico.
Il biondo lo scostò piano, abbassando il capo e guardandolo addolorato.
«No» pronunciò. «Non posso, Al.»
Il corvino fece una smorfia, come se se lo fosse aspettato, ma i suoi occhi verdi erano malinconici, quasi ludici.
«Ti odio» sussurrò e a Scorpius sarebbe andato bene anche se quella fosse stata la verità.
Il biondo gli accarezzò una guancia e gentilmente lo fece stendere sul letto.
«Ora dormi.»
Al suo risveglio, Albus era accanto a lui, ma le sue palpebre stavano per schiudersi, infastidite dallo stesso rumore che aveva svegliato lui.
Si voltò e sul comodino afferrò il cellulare babbano che gli avevano regalato i suoi amici.
«Sta bene?» la voce di Rose dall'altra parte della cornetta era preoccupata, come al solito.
«Ma che è successo?» domandò il corvino con voce impastata dal sonno. «Che mal di testa.»
Scorpius lo osservò stiracchiarsi e le sue labbra si incresparono in un sorriso.
«Sì, sta bene.»
panda b i t c h.
Non pubblicavo la storia dall'anteguerra e purtroppo le mie note saranno veloci veloci.
Sono busy purtroppo ma questo già si sapeva.
Ero riuscita a raggiungere le 100 persone che mi avevano inserito tra i preferiti. Poi uno mi ha tolto e ora ho 99 problems-- no, va be', però un girone dell'inferno per te stai tranquillo che te lo costruisco. Hai rovinato il mio sogno.
Ah, mi si è pure rotto il computer, mondo crudele, che schifo. Però forse ho un job. Però forse non frutta. Però devo iniziare l'uni e mi sento spaesata.
In tutto ciò il mio desiderio è di vedere streaming ma questo non interessa a nessuno quindi addio.
Baci e panda, Mito.