Parto avvertendovi che quella che vi apprestate a leggere è una fangirlata assoluta (Beast Boy/Raven, preferisco precisarlo subito per non riservare brutte sorprese a chi non ama questo pairing). Uomo avvisato, mezzo salvato.
Messe le mani avanti, proseguo dicendo che solitamente non sono per le AU perché tendo a cercare di essere il più realistica possibile, nelle storie che scrivo. Tuttavia, dal momento che la serie stessa si presta volentieri a questo genere di follie, ho pensato bene di approfittarne e di sguazzarci a dovere.
Questa breve long è già stata scritta nella sua interezza ed è formata soltanto da un prologo, tre capitoli ed un epilogo. È stata messa nero su bianco per mio mero divertimento e, soprattutto, è una semplice fangirlata (ma questo l'ho già detto). Confesso inoltre che avrebbe dovuto essere molto più spensierata e che invece la narrazione mi ha portata ad approfondire non poco determinati temi e ad introdurre persino degli elementi tutt'altro che leggeri. Sarà un crescendo continuo, per cui vi chiedo la cortesia di non fermarvi alle apparenze.
Un'ultima precisazione: l'idea di base per questa storia mi era venuta prima di leggere il capitolo 28 del fumetto ispirato alla serie animata (che potete leggere qui: http://teentitansgocomic.blogspot.co.il/2011/09/28-surprises.html ), dove si fa cenno alla prima delle fiabe che ho preso in esame in questa fanfiction. Quando però mi sono resa conto che le due cose si sposavano a meraviglia, ho gongolato come una bimba dell'asilo (soprattutto per la battuta finale di Raven, che per quanto affettuosamente bastarda possa essere, mi ha fatto provare un sacco di tenerezza per Beast Boy... e ha aumentato in modo spropositato il mio amore per questo pairing).
Mi fermo qui e vi lascio alla lettura del prologo, sperando che le mie romantiche fantasie infantili non nuocciano troppo alla vostra salute.
Buon divertimento!

Starfire evitò di un soffio il violento guizzo di magia proveniente dal bastone di Mad Mod. I Titans non sapevano spiegarsi come, ancora una volta, quel maledetto era stato in grado di prendersi gioco di loro. Erano usciti tutti insieme per andare a mangiare una pizza, approfittando di quella bella giornata di sole, e poi, proprio mentre Beast Boy ordinava la sua vegetariana, qualcosa di incorporeo aveva investito il locale, rischiando di farlo saltare per aria.
   «Con tutti i criminali in cerca di vendetta, ho idea che prima o poi i negozianti di Jump City ci vieteranno l’ingresso nei loro locali», aveva commentato Cyborg, cercando istintivamente riparo insieme agli altri dietro al tavolo rovesciato.
   Da lì in poi, ne era nata un’inevitabile battaglia e Robin aveva ordinato ai suoi compagni di spostarsi verso un posto meno affollato, così che i poveri cittadini innocenti non venissero coinvolti nella baraonda. La cosa davvero snervante, quando si aveva a che fare con Mad Mod, era che per riuscire a raccapezzarsi su quanto stava accadendo bisognava compiere degli sforzi non indifferenti soprattutto da un punto di vista psicologico e mentale.
   «Rimpiango Cinderblock», borbottò Beast Boy, acquattandosi sulle gambe posteriori e poggiando le mani in terra come se fosse ai blocchi di partenza. I suoi occhi attenti seguivano meticolosamente ognuno dei cloni in cui il nemico aveva deciso di confondere le loro idee, come neanche il miglior Billy Numerous avrebbe saputo fare. «Con lui ti rompi qualche osso, ma almeno non c’è il rischio che ti vada in pappa il cervello.»
   «Non sarebbe una grave perdita, nel tuo caso», osservò Raven, che fluttuava a mezz’aria non distante dal punto in cui si trovava il suo compagno. Questi grugnì un insulto e, ritenendo che fosse un buon momento per sferrare il proprio attacco, si slanciò in avanti. Mutò forma e, prendendo le sembianze di un giaguaro, si avventò alle spalle di uno dei doppi di Mad Mod, riuscendo ad atterrarlo.
   Quello urlò per il dolore causato dalle zanne affilate della bestia, ora conficcate nella sua spalla, ma non demorse e, dimostrando di essere il criminale autentico, contrattaccò con un fascio di luce proveniente dalla grossa gemma incastonata in cima al bastone che stringeva nella mano. Beast Boy non fece in tempo a scansarsi, tanto che sarebbe stato preso in pieno se una grossa barriera di magia oscura non gli avesse fatto da scudo.
   «Spostati!» gridò Raven, pronta a lanciare il proprio assalto. Il giaguaro obbedì all’istante, pronto a cercare riparo alle sue spalle; tuttavia, anche Mad Mod approfittò di quell’esitazione per scagliare il proprio sortilegio, bruciando la ragazza sul tempo e avviluppandola insieme all’amico in un campo energetico abbagliante che li inghiottì, facendoli svanire nel nulla.
   «Meno due…» ansimò con una certa soddisfazione l’uomo, reggendosi la spalla ferita con una mano, che presto si inzuppò di sangue. Rimettendosi in piedi a fatica, Mad Mod rivolse la propria attenzione al resto del gruppo, ancora impegnato in battaglia contro le sue copie. Infine, ritenendo che fosse il caso di ritirarsi, almeno per il momento, sgattaiolò via senza che nessuno potesse accorgersene.