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Autore: Mary90_p    26/09/2015    4 recensioni
Fiction su Ultimate Spiderman, attualmente in onda su Rai Gulp. Serie che io adoro! E' una fic incentrata su White Tiger, un'eroina che fa parte di una squadra con Spiderman, Nova, Iron Fist e Power Man.
Eva è convinta di non essere all'altezza dei suoi compagni, e, sullo sfondo, nasce un sentimento fra lei e Peter
"I supereroi non vanno in vacanza, Parker. Tu e la tua squadra dovrete rimanere qui a New York e tenere allenata la vostra mente oltre che il vostro corpo."
Come no... Sarebbe stato più sincero se avesse detto: " Sono un pazzo vendicatore e, visto che mi state sulle cosidette scatole, voglio vedervi soffrire quest'estate! MUAHAHAHAHA! "
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Peter Parker, Sam Alexander, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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spider man e white tiger
LA TIGRE SI SCATENA



CAPITOLO 1


Era una notte limpida, il cielo sereno, blu scuro e pieno di stelle luminose che erano un sogno per chi, amante dell'universo, si metteva alla finestra con il telescopio.
Ma quella non era una notte serena per Eva che, nella sua camera, stesa nel suo letto, continuava a girarsi e rigirarsi, sudata, con le coperte buttate da un lato, il letto e le lenzuola tutte graffiate e strappate.
Gemiti di angoscia e dolore continuavano ad uscire dalla sua bocca mentre, in preda all'abituale incubo, non desiderava altro che svegliarsi per tornare alla realtà.
Spalancò d'un tratto gli occhi alzandosi a sedere di scatto, ansimando rumorosamente quasi non riuscisse a respirare.
Si premette una mano sulla gola, chiuse gli occhi esalando un profondo respiro di sollievo e, rovesciata la testa all'indietro, si appoggiò alla testa del letto.
Gli ansiti si erano calmati ed era tornata a respirare normalmente. Aprì gli occhi cercando di deglutire il nodo che aveva in gola.
Ancora quell'incubo... Erano tre mesi - tre lunghissimi mesi - che non riusciva a dormire più di una o al massimo un paio d'ore a notte... Cercava di rimanere sveglia il più possibile, crollando solo quando era al limite della sopportazione e, quando chiudeva gli occhi, l'incubo cominciava. Sempre uguale e sempre terribile.
Si passò una mano sulla fronte sudata e si alzò a fatica poggiando a terra le gambe molli come gelatina. Mise una mano sulla parete per sostenersi mentre con l'altra si massaggiava le tempie cercando di alleviare il mal di testa.
Camminò lentamente, traballante, fino alla porta uscendo poi nel corridoio con passi esitanti e silenziosi. Erano appena le 3: 00 di notte, non voleva che qualcuno la vedesse ridotta in quello stato. Riuscì a raggiungere la cucina - per fortuna il potere della Tigre Bianca le permetteva di vedere perfettamente sia di giorno che di notte -; aprì il frigo, prese il latte e ne versò un po' in un pentolino per scaldarlo. Lo avrebbe bevuto direttamente dal frigo - e tutto il cartone - ma era sicura che bevendolo caldo i suoi nervi si sarebbero dati una calmata.
Prese una tazza dalla credenza e, quando il latte fu pronto, spense il fornello, prese una manciata di biscotti al cioccolato da un barattolo lì vicino e andò a sedersi al tavolo.
Prese un biscotto cominciando a pucciarlo nel latte, ripensando al suo incubo e cercando di dargli un senso...

Combatteva contro Kraven e stava vincendo, quando...
<< Non sei degna di avere il potere della Tigre! Non sei all'altezza di tuo padre! >>
<< Sta' zitto! >> infuriata ricominciava a saltargli addosso cercando di graffiarlo, ma lui riusciva sempre a evitare i suoi colpi. La stese con un pugno facendola cadere a un paio di metri più indietro.
<< Sei solo una sciocca e debole ragazzina. Tutti questi anni sprecati cercando di controllare il potere della Bestia e guardati! >> mentre cercava di rialzarsi a fatica, lui la prese per la chioma nera tirandola e strappandole un grido.
<< Sei patetica e debole! Non sei all'altezza dei tuoi compagni! Loro non hanno il tuo potere eppure tu in quel gruppo sei inutile! Guardali! >> La costrinse a guardare i suoi amici: Spider-man, Power-man, Iron Fist e Nova che combattevano contro Goblin.
C'era anche lei che, come cercò di balzare addosso al nemico, questo la colpì subito, scaraventandola via senza sforzo.
Eva strinse i denti capendo dove Kraven voleva arrivare. << Lo vedi? Tu per loro sei inutile, non conti niente! Stanno vincendo senza di te, tu sei un intralcio. >> Da sotto la maschera, la ragazza sentì gli occhi riempirsi di lacrime e li strinse. Aveva un nemico da sconfiggere! Non era il momento di lasciarsi andare a sciocchi piagnistei!
Colpì a sorpresa Kraven con un calcio mandandolo a sbattere contro un muro che si ruppe in mille pezzi.
<< Ho capito dove vuoi arrivare! Vuoi che mi senta inferiore così da liberare la Tigre! Ma non starò al tuo gioco! >> ruggendo gli si lanciò addosso, ma lui saltò via, agile come una pantera.
<< Sei veramente convinta di questo? E' una realtà che non puoi negare. Spider-man e gli altri sono al di sopra delle tue capacità. Non sei al loro livello. >>

Ogni volta, a quel punto, si svegliava con la testa piena di domande e il cuore colmo di angosce.
Aveva parlato a Fury dei suoi incubi frequenti e lui le aveva risposto dicendole che il sogno non racchiudeva altro che le sue paure. La sua paura di non essere mai all'altezza degli altri, la sua paura di perdere il controllo del potere, di non riuscire a diventare più forte.
E così ogni giorno si svegliava, andava a scuola e poi correva subito ad allenarsi, rimanendo allo S.H.I.E.L.D fino a tarda sera, a volte non cenava nemmeno, per poi tornare a casa esausta sperando di cadere in un sonno senza sogni. Ma lo sfinimento fisico non aveva alleviato quello mentale ed ora era praticamente esaurita.
Era lunatica, scorbutica e sempre di cattivo umore tanto che i suoi amici avevano iniziato a evitarla.
Solo zia May cercava di starle vicino, quasi comprendesse il suo bisogno di essere talvota coccolata anche contro la sua volontà.
Una lacrima solitaria scese da un occhio. Non ce la faceva più... Era esasusta mentalmente e fisicamente. Persino lei non si sopportava più! Scattava e sbraitava per un nonnulla e si chiudeva sempre in silenzi ostinati.
Be', più del solito comunque...
E se avesse avuto ragione Kraven? Per quanto si allenasse o applicasse non vedeva miglioramenti. Era veramente così debole e patetica senza il potere della Tigre sprigionato a piena potenza?
Ripensò agli ultimi combattimenti e la risposta non le piacque.
Sì, lo era... E la consapevolezza che tutti i suoi sforzi non erano serviti a un bel niente faceva male. Dannatamente male.
La luce della cucina si accese abbagliandola per qualche secondo e spaventandola.
<< Ma che diavolo? >> << Eva! Che fai sveglia a quest'ora? >> la voce di Peter la calmò e tornò a rilassarsi. Più o meno. << Non riuscivo a dormire e mi consolo con uno spuntino. >> spiegò indicando la tazza di latte e i biscotti; al che Peter sollevò un sopracciglio con aria scettica. Si avvicinò al frigorifero. << Una tazza di latte e qualche bisotto tu lo chiamo uno spuntino? >> tirò fuori un panino con lattuga, pomodori, hamburger, formaggio e cipolle e glielo mostrò - che mangiato a quell'ora sembrava urlare " VIVA L'ACIDITA' DI STOMACO! "- con un sorriso orgoglioso. << QUESTO è uno spuntino! >> esclamò addentando il suo tesoro prezioso.
<< Mh... >> Eva alzò gli occhi al cielo anche se non potè trattenere un piccolo sorriso. Per quanto irritante, stupido e buono a nulla alle volte il ragazzino era anche divertente.
<< Ehi, fefènoshealesho? >> << Eh? >> lo sguardo allibito che gli rivolse lo spinse a chiedersi se per caso non era meglio prima inghiottire e poi parlare... Masticò, ingoiò e ripetè la domanda. << Lo spuntino ha funzionato? >> << Mah... >> la risposta svogliata lo disturbò un po'. << Be', potresti almeno rispondere con qualcosa di più di un "Mah, Sgrunt, Tsk o mpfh"! Sono tuo amico dopottutto! >>
<< Amico, eh? >> mormorò quelle parole tra sè e sè e Peter corrugò la fronte. Ok, cominciava a preoccuparsi seriamente... Erano mesi ormai che Eva era strana! Cioè, non che di solito non lo fosse, ma ora lo era più del solito! Persino Sam sembrava più normale di lei! Il che era preoccupante a ben guardare...
La studiò bene cercando di capirci qualcosa: aveva i capelli scompigliati come se ci avesse passato spesso le mani, era sudata - ok, era estate, ma avevano tutti il ventilatore nelle camere - e aveva profonde occhiaie bluastre.
Cosa le succedeva? Ultimamente era bisbetica, lunatica, perennemente incavolata e trattava male tutti quanti persino allo S.H.I.E.L.D. Solo zia May aveva il privilegio di ricevere un suo sorriso. Se ci pensava bene l'aveva vista sorridere solo quella volta che avevano affrontato Kraven insieme... Quando lui voleva impossessarsi dell'amuleto.
In quel momento aveva cominciato a capirla meglio, a comprendere gli sforzi che faceva tenendo sotto controllo un potere che se lasciato libero sarebbe stato distruttivo. E quando gli aveva sorriso il volto le si era illuminato e si era addolcito diventato ancora più bello. E quando l'aveva abbracciato si era sentito fremere in tutto il co... Oh, aspetta, cosa? Scosse violentemente la testa cercando di schiarirsi le idee. Ma che cavolo andava a pensare? Certo, Eva era bellissima, non l'aveva mai negato, ma qui si entrava in un terreno minato!
<< Be', sono le 3.30 di notte, sfido io che sono completamente rimbecillito! >> si disse per rassicurarsi. Sì, doveva sicuramente essere l'ora a fargli fare strani pensieri! Soddisfatto ricominciò a mangiare.
Eva intanto aveva finito il suo latte e si era alzata per sciaquare la tazza e riporla al suo posto. << Vedi di non fare tardi o ti sveglierai tardi come al solito. >> lo raccomandò ricevendo in risposta un grugnito infastidito. << Ho la sveglia! Non posso svegliarmi tardi! >> ribattè offeso.

<< AAH! Mi son svegliato tardi! Come diavolo ho fatto a non sentire la sveglia? >> Peter correva con un pezzo di toast in bocca mentre cercava di infilarsi lo zaino in spalla per poter arrivare in orario.
Quando arrivò alla sede dello S.H.I.E.L.D - nonostante fossero in vacanza quel tiranno di Fury li aveva obbligati ad andare alla sede per delle lezioni estive - aveva il fiatone e si piegò sulle ginocchia per riprendere fiato. Cioè, quale mente malvagia poteva concepire una cattiveria simile? Insomma, uno studente non vede l'ora che inizino le vacanze estive e... e... Uno psicopatico dittatore li obbligava a frequentare ancora la scuola! Era disumano!
Al diavolo la scusa del preside!
"I supereroi non vanno in vacanza, Parker. Tu e la tua squadra dovrete rimanere qui a New York e tenere allenata la vostra mente oltre che il vostro corpo."
Come no... Sarebbe stato più sincero se avesse detto: " Sono un pazzo vendicatore e, visto che mi state sulle cosidette scatole, voglio vedervi soffrire quest'estate! MUAHAHAHAHA! "
Spalancò la porta della sala dove era stata allestita "la classe" - se può essere chiamata classe una stanza con cinque persone - e Fury gli rivolse un'occhiata alla losapevocheavrebbefattotardi e i ragazzi lo guardavano sorridendo maliziosi quasi godendo del fatto che quello psicopatico con una benda all'occhio avrebbe potuto fargli fare cento volte di corsa il giro di Manhattan per punizione.
Eva gli dedicò un'occhiata alla tel'avevodetto e poi tornò ai suoi appunti. Stizzito strinse la bocca e cercò una scusa plausibile.
Sono venuti a trovarmi gli alieni e mi hanno somministrato un sonnifero? No, meglio di no... Il cane mi ha mangiato la sveglia? Già, poteva andare, ma lui non aveva un cane... Ehm...
<< Ehm... Gli alieni mi hanno somministrato un potente sonnifero mentre il mio cane mi mangiava la sveglia! >> gli uscì dalla bocca prima che potesse anche solo pensare e Sam - maledetto lui - si mise a ridere talmente tanto che dovette mettere le mani sulla pancia mentre cadeva con la sedia.
Anche Luke e Daniel ridacchiavano mentre Eva si limitava a scuotere la testa con un sorriso.
Lo sguardo di Fury si fece di ghiaccio. Ma quell'uomo rideva mai? << Parker, se devi raccontar balle, almeno che siano credibili! >> << Ma, signore... >> << A posto! >> tuonò con la sua voce potente, al che Peter si mise sull'attenti. << Signor sì signore! >> andò subito al suo posto vicino a Sam -  testa di secchio non l'avrebbe fatta franca per essere scoppiato a ridere in quel modo -.
<< Cavoli, Parker! Non ho mai riso tanto in vita mia! >> gli ultimi ridacchi furono accompagnati da un ringhio da parte dell'altro e Peter si sforzò di ignorarlo. Ma ignorare Sam era come... Insomma, era come ignorare che un meteorite si stava abbattendo sulla Terra rischiando di spazzarla via! In una sola parola: impossibile!
Infatti lo sentì che gli metteva una mano sulla spalla e si girò verso di lui scocciato. << Perchè non dire che l'uomo nero ti aveva tirato sotto il letto? Che Luke era sonnambulo e che ti aveva rotto la sveglia? Oppure potevi dire che stavi facendo un sogno in cui Eva o Mary Jane ti dichiaravano il loro eterno amo... >> una manata in faccia gli impedì di continuare mandandolo a gambe all'aria e videro Eva con il braccio teso, rossa come un peperone e che ansimava cercando di calmarsi. << Ma che cavolo stai dicendo? >> gli sbraitò contro.
<< Per la miseria che botta... >> gemette il moro da terra. Ridendo Luke lo aiutò ad alzarsi mentre Danny li fissava scocciato.
<< VOGLIAMO INIZIARE LE LEZIONI O AVETE INTENZIONE DI BIGHELLONARE TUTTO IL TEMPO? >> la voce potente di Fury li fece sobbalzare e subito si rimisero tutti al loro posto come bravi soldatini. << Voleva essere spiritoso? >> sussurrò Peter tra sè e sè, ma, all'occhiata assassina che gli rivolse il capo dello S.H.I.E.L.D capì che, se non voleva fare veramente cento volte il giro di Manhattan solo sulle mani, gli conveniva star zitto.

<< Sapevo che sarebbe successo! >> la soddisfazione con cui Eva pronunciò queste parole durante una pausa irritò un poco Peter che le fece la linguaccia. << Ah ah! L'avevo messa la sveglia! >> i suoi amici lo guardarono scettici. << Ma è vero! >> ribadì e loro fecero spallucce.
<< Be', ora non è questo il problema, ragnetto! >> lo rimproverò Sam. << E quale sarebbe, sentiamo? >> si incuriosì Daniel sfogliando il libro di matematica. << Chi cavolo è la mente dietro questa idea? >> sbraitò isterico il moro nanetto facendo grandi cerchi con le braccia come a indicare tutta la struttura. La domanda disperata trovò il consenso di Parker che si mise di fianco a lui ad annuire. << Già! Chiunque abbia battezzato lo S.H.I.E.L.D. come scuola estiva è un genio del male! >> << Sì, e magari ora Osborn è in combutta con Fury e il preside per sfinirci psicologicamente con l'idea di lezioni supplementari. Ma fatela finita. >> La ragazza si massagiava le tempie che avevano cominciato a dolerle e si stava leggermente - ma proprio leggermente- irritando con quei due idioti.
<< Eva ha ragione. Coulson ha ragione a dire che dobbiamo tenere allenato il cervello. Sicuramente ha pensato a voi tre che passate l'estate dormendo fino a tardi, giocare ai videogames e a guardare programmi stupidi. >> si disse d'accordo Danny. << Guarda che nel quadretto sei incluso anche tu! >> si intromise Luke che si sistemò più comodamente poggiando i piedi sul banco. << Che diavolo dici? Io non perdo tempo come voi! >> si inalberò il biondo. Peter e Sam sorrisero sornioni mentre Eva cominciava a prendere in considerazione l'idea dell'omicidio di massa. << Perchè non eri tu quello che ieri sera è rimasto alzato fino alle 2.00 per giocare agli Eroi dello spazio intergalattico, vero? >> la domanda di Sam gli fece storcere la bocca. << Mi sono fatto trascinare, ecco tutto. >> << E non eri ancora tu tre giorni fa che hai giocato con noi fino alle 3.30 a Salvate gli Avengers 2? >> stavolta era stato Peter a parlare e Daniel ringhiò. << E non eri tu che due settimane fa sei rimasto sveglio tutta la notte con noi a giocare a I topi assassini colpiscono ancora? >> incalzò il nero con ghigno diabolico stampato in faccia ed Eva alzò gli occhi al cielo. Ma che cavolo di videogiochi esistevano al mondo? Sospirò cercando di racimolare quel minimo di pazienza che le era rimasta.
<< Ok, d'accordo, avete ragione! Contenti? >> leggermente incazzato, Danny si sedette al suo posto con le braccia conserte e un broncio che fece ridere i tre ragazzi a crepapelle. << Non c'è onore nel vostro comportamento! >> rincarò offeso il biondo e, mentre tutti ridevano ormai a crepapelle, si sentì un tonfo assordante che zittì subito tutti.
Eva si era alzata di scatto battendo il pugno sul tavolo spezzandolo in due e li guardava con occhi fiammeggianti.
<< Ma la volete finire? Siamo qui per studiare e non fate altro che ridere e sghignazzare! Ne ho abbastanza di voi! >> infuriata prese il suo zaino e al suo passaggio tutti si allontanarono da lei impauriti ed Eva se ne andò.
<< Ma che diavolo le prende ultimamente? >> il primo a spezzare il silenzio fu Luke che si grattava la testa perplesso. << La gattina è stressata! E' una studentessa modello, tutto quello studio le ha fuso il cervello, ve lo dico io! >> spiegò Sam che andò a prendere il suo zaino.
In quel momento tornarono Fury e Coulson. << Dove pensi di andare? >> gli chiese il capo dello S.H.I.E.L.D.
Sam si fermò. <> << Voi non andate da nessuna parte! Seduti! >> Demoralizzati e rassegnati ad altre ore di noiose lezioni, i quattro si sedettero mogi mogi ai loro posti.
<< Non è giusto però... >> piagnucolò Peter. << Silenzio, Parker! >> Peter sobbalzò sul posto e d'istinto fece un saluto militare. << Signor sì, Signore! >>

Con il costume di White Tiger Eva correva da una parte all'altra del bosco graffiando alberi, spaccando rocce e sfogandosi in qualunque modo.
Esausta, si fermò in riva a un fiume, si tolse il costume e, nuda, si immerse nell'acqua fresca che la calmò. Si tuffò e nuotò lavando via il sudore e la rabbia - non sapeva nemmeno perchè era arrabbiata- e finalmente si sentì in pace con il mondo dopo tanto tempo.

Peter Parker fissava stupefatto i segni della distruzione lasciati da White Tiger e decise di seguirli. Doveva essere parecchio incavolata per fare dei danni simili... Ma che aveva ultimamente?
Ok, le ragazze erano un mistero! Anche Mary Jane quando era arrabbiata per qualcosa che aveva fatto - di solito lui non aveva idea di cosa aveva combinato - e non gli rivolgeva la parola per giorni!
Ma Eva... Insomma, quando la facevi arrabbiare ti conciava per le feste, ma non portava mai il broncio! L'avevano forse offesa senza accorgersene? Immaginò che per una ragazza non fosse facile vivere con quattro maschi un tantino chiassosi come loro.
Doveva sapere!
Arrivò sulla riva di un fiume e si guardò intorno. I segni di devastazione erano diminuiti, segno che si era calmata, e vide la sua sagoma nel fiume. Nuda. Addocchiò i suoi vestiti e il costume sistemati con cura su una roccia e, arrossendo, corse a nascondersi dietro un cespuglio che lo copriva totalmente, sperando che non lo sentisse.
Ok, sapeva che non avrebbe dovuto spiare e che doveva assolutamente lasciarla sola e andarsene, ma... Santo cielo, ma aveva sempre avuto quelle curve da urlo?
La vide emergere lentamente, scuotere la lunga chioma corvina e gli sembrò... Una creatura eterea e perfetta...
Aveva notato anche prima la bellezza di Eva, ma vederla così, ricoperta di gocce, nuda come Madre Natura l'aveva creata lo sconvolse. Quei seni pieni e dritti, il sedere tondo e sodo, quella pelle scura e lucida, tesa, senza un grammo di grasso...
Si accorse di deglutire e rimase con la bocca aperta per parecchi secondi quando, con suo immenso imbarazzo, sentì il suo membro pulsare e tendersi dentro i pantaloni e si mise di scatto una mano lì davanti imbarazzatissimo.
<< Cribbio! Non è il momento di eccitarsi! Se mi scopre sono un uomo morto! >> si alzò leggermente cominciando a indietreggiare pian piano e, quando calpestò un ramoscello, cominciò a temere sul serio per la sua vita...

Il rumore di un pezzo di legno che si spezzava la mise subito in allarme.
Si girò di scatto sfoderando gli artigli, ma non vide niente. Con la sua vista perfetta cercò ovunque riuscisse a vedere ma non individuò niente di significativo: solo una lepre con i cuccioli. Si rilassò e sorrise.
Decise che era meglio uscire dall'acqua e si infiò i vestiti anche se era bagnata.
Quello era un posto che le coppiette adoravano perchè isolato dalla città e non voleva che qualcuno la vedesse. Si sistemò la borsa sulla spalla e si avviò verso casa Parker.
Lo sfogo fisico e il bagno fresco l'avevano completamente rilassata e cominciò a canticchiare.

<< Sono a casa! >>
<< Oh, bentornata, Eva! La merenda è sul tavolo, i ragazzi si stanno già rimpinzando! >>
Zia May l'accolse come sempre con un abbraccio e la ragazza la lasciò fare. Era raro che si lasciasse andare a certe manifestazioni - solo una volta l'aveva fatto con Peter quando avevano sconfitto Kraven e non era riuscita a guardarlo in faccia per due giorni -, ma dalla zia si lasciava coccolare volentieri.
Canticchiando a bocca chiusa arriv fino al salotto dove i ragazzi - o ragazzini, dipendeva dai punti di vista - giocavano a I topi assassini colpiscono ancora e decise di rimanere in silenzio. Si avvicinò al tavolo e prese un sandwitch con burro d'arachidi mettendolo in bocca. Guardò distrattamente l'orologio della parete e, vedendo che erano già le 17.00, decise che era meglio andare a fare i compiti, così si allontanò senza che nessuno si fosse minimamente accorto del suo arrivo.
Corrugò la fronte: ok che non era un tipo espansivo, ma almeno un "Bentornata Eva, ti senti meglio?" sarebbe andato bene!
Entrò in camera sua sbattendo leggermente la porta e, posata la borsa, prese i libri che le servivano e si mise alla scrivania.
Aprì il libro di algebra per primo e, dopo i primi tre esercizi, sentì bussare alla porta.<< Avanti. >> disse senza alzare gli occhi. Con la coda dell'occhio vide Peter entrare esitando e si accigliò. << Ti serve qualcosa? >> gli chiese tornando al libro.
<< Stai bene? >> la domanda la colse di sorpresa tanto che rimase con la mano per aria e si girò a guardarlo con gli occhi spalancati. << Come? >> << Be'... >> lo vide prendere un'altra sedia e sedersi accanto a lei passandosi una mano tra i capelli. << E' da un po' che ti vedo... Che ti VEDIAMO giù di morale e oggi allo S.H.I.E.L.D... Insomma, volevo sapere se c'è qualcosa che ti preoccupa. >>
Per la prima volta Eva rimase senza parole mentre una sensazione calda e piacevole le si diffondeva dallo stomaco. Gli sorrise a mezze labbra. Era bello sapere che qualcuno si preoccupava per te.
<< Sto bene, è solo che... >> Era combattuta tra la voglia di confidargli le sue parole e la paura della sua reazione. E se le avesse riso in faccia? No, si vergognava troppo!
Peter aspettava che cominciasse a parlare. Vederla lì davanti a lui, le gambe lunghe e slanciate lasciate scoperte dalla gonna, gli parve di rivederla in quel fiume, completamente nuda e sentì di eccitarsi di nuovo. Dannazione! Si agitò a disagio sulla sedia sperando che lei non se ne accorgesse o davvero sarebbe morto!
La vide scuotere il capo e sorridergli - se si poteva definire sorriso un innalzamento dell'angolo della bocca -. << Non ho niente, solo un po' di stress. Lo studio, le missioni, gli incubi... >> si interruppe di scatto come temendo di aver rivelato troppo e, perplesso, la fissò mentre si concentrava ancora una volta sul libro.
Andiamo! Ma credeva davvero che fosse così tonto da non capire che faceva finta di studiare? << Che genere di incubi? >> si azzardò a chiedere e un'occhiata omicida lo convinse a non insistere. << Niente di che. Non li ricordo mai quando mi sveglio. >>
Come no! E Sam era l'essere più intelligente della Terra! Sospirò e decise di lasciar perdere, tanto non gli avrebbe detto niente. << Se te la senti di parlarne... Sono  il tuo leader e siamo una squadra. Se tu sei di malumore lo siamo tutti. >>
Questa volta l'occhiata che gli rivolse era decisamente assassina e lei si alzò di scatto torreggiando su di lui. << Vuoi dire che per colpa mia la squadra potrebbe risentirne? >>
Peter indietreggiò appena sulla sedia cominciando a sudare freddo. Cacchio... << Eh... No, io... >>
Lei estrasse gli artigli e squarciò la sedia sulla quale era seduto cosicchè Peter cadde a terra.
<< Ahi... >> gemette massaggiandosi il sedere. << Sta tranquillo, Parker, non rallenterò la squadra! Se voi idioti volete che ne esca basta dirlo subito! >> la rabbia con la quale parlava lo sbalordì e, alzandosi, la prese per le spalle.
<< Ma di che diavolo stai parlando, Eva? >> La scosse leggermente e lei lo fissò con i grandi occhi cioccolato e, quando Peter si accorse che si stavano riempendo di lacrime, seguì un impulso irrefrenabile e sicuramente in seguito se ne sarebbe pentito, ma non gli importò.
Fece pressione con le dita e la tirò verso di sè.
Eva non poteva crederci... Peter la strinse a sè circondandola con le sue braccia e lei si ritrovò con la testa appoggiata sulla spalla del ragazzo e la sua faccia tra i capelli.
<< Non puoi pensare una cosa simile! Tu sei indispensabile per la nostra squadra! >>
Eva chiuse gli occhi e gli disse tutto. << Ho paura di non essere alla vostra altezza... Più vi vedo combattere e più capisco che non sono forte come voi... Ha ragione Kraven quando dice che senza il potere della Tigre io sono una buona a nulla... >>
Lei si ritrovò a stringergli la maglietta sotto la camicia e percepì il calore della sua pelle attraverso il tessuto. Che strano... Non si era mai accorta quanto fosse caldo... Sentì la stretta di quelle braccia accentuarsi.
<< Kraven è malvagio, Eva! Lui vuole il potere per sè ed è disposto a tutto pur di farti cedere! Dovresti saperlo! >>
Lo sapeva, ma sentirselo dire la fece sentire meglio.
<< Grazie. >>
Quell'unica parola sussurrata con voce spezzata gli strinse il cuore. Era questo che la preoccupava ultimamente? Era per colpa di Kraven che era sempre arrabbiata? Ebbe un'immensa voglia di dargliene di santa ragione!
Continuò a tenerla stretta per qualche minuto quando lei sciolse l'abbraccio.
Peccato, gli piaceva stringerla... Ok, era decisamente da ricovero adesso! Si diede una sberla in testa da solo. << Ma che diavolo vai a pensare? >> si disse ed Eva lo fissò curiosa. << Come? >> << Eh... Ecco... Intendo dire, che diavolo vai a pensare quelle cose? Riprenditi, rivoglio la vecchia Eva! >> salvato in estremis! Lei sorrise. << Agli ordini, capo! >> Lui ricambiò e, dopo un buffetto sulla fronte, Peter uscì lasciandola sola.
Eva rilasciò un profondo respiro e si buttò sul letto a pancia in giù abbracciando il cuscino con una piacevole sensazione alla bocca dello stomaco. Chiuse gli occhi. Dopo tanto tempo si sentiva di nuovo serena e scivolò nel sonno.
Mesi passati praticamente senza dormire prima o poi si facevano sentire!

Appoggiato alla porta della ragazza Peter si teneva la fronte con una mano. Ora aveva capito il problema di Eva e sperava vivamente di averlo risolto e, voltandosi, aprì leggermente la porta.
La vide sdraiata a pancia in giù nel letto. La schiena si alzava e abbassava regolarmente e capì che stava dormendo. Sorrise sereno. Finalmente avrebbe riposato come doveva!
Richiuse la porta contento e si incamminò verso il salotto.
Sicuramente le cose sarebbero tornate come prima!

CONTINUA...


Buongiorno, buonpomeriggio, buonasera e chi ne ha più ne metta!
Mi presento: sono Mary90_p, scrivo fanfiction per questo sito da molti anni, ma è la prima volta che ne pubblico una su Spider-man.
E vi chiederete " perchè proprio su Ultimate Spider-man?". Be', per questa domanda devo fare un bel discorso! Sì, lo so, vi sto annoiando, ma pazientate un poco!
Allora, non ho mai amato molto i fumetti di Spider-man, guardavo qualche volta il cartoon quando proprio non avevo niente da fare ( parlo di una decina di anni fa) e non mi ha mai ispirato molto.
Vedevo un Parker innamorato di Mary Jane, ma che non disdegnava la Donna Gatto o la ragazza con i capelli rossi che era in squadra con lui insieme all'uomo ghiaccio ( perdonatemi, ora non ricordo i nomi).
Ultimate Spider-man viene trasmesso ora su RaiGulp e questa serie invece mi piace da matti!
Ultimate Spider-man è una serie in cui vediamo un Peter Parker adolescente che si è unito allo S.H.I.E.L.D. e che salva New York con la sua squadra formata da. Nova, un ragazzo capace di usare l'energia cosmica e che grazie al suo costume può respirare normalmente nello spazio.
Iron Fist, un ragazzo proveniente da una ricca famiglia che diventerà il Re di un paese chiamato Kun Lun, centro spirituale del mondo.
Power Man, un ragazzo di colore grosso e muscoloso, la sua pelle è impenetrabile ed ha una forza sovraumana.
White Tiger, una ragazza con il potere della Tigre. Se lasciato libero il suo potere è molto pericoloso, perciò deve lottare tutti i giorni per tenerlo a bada.
Peter, Sam, Daniel, Luke ed Eva sono gli eroi protagonisti della serie. Qui si vedono spesso anche gli Avangers, a volte si vedono anche Hulk e Wolverine.
Questa serie mi piace molto perchè è principalmente basata su siparietti comici che mi fanno veramente morire! I bisticci tra Peter e Sam sono assolutamente fantastici!
Ovviamente non poteva mancare l'onnipresente Mary Jane che a me personalmente non piace. Non solo in questa serie, non ho mai apprezzato il suo personaggio in generale e forse sono l'unica! XD
Non so perchè mi stia così antipatica... Vedo una ragazza che tratta il suo migliore amico normalmente, ma che va in brodo di giuggiole quando arriva l'eroe. La vedo sbavare per Spider-man, ma essere una normale amica per Peter e... Boh, non riesco a vederla accanto a lui.
Adoro invece all'inverosimile Eva Ayala e lei la vedo benissimo con Peter. Ultimate Spider-man non ha uno sfondo romantico, proprio per niente, e - per quanto io ci abbia sperato - tra loro due non c'è niente più che qualche abbraccio, perciò... Intervengo io!
A che serve scrivere racconti se non modifichi le cose a tuo piacimento?
Insomma, io adoro Peter ed Eva insieme e, anche se so che nella serie tra loro non c'è niente, io mi rifugio nel mio mondo fatato con le mie idee malsane!
Oh, come mi sono dilungata... Scusate, ma volevo presentarmi bene!
Ok, che altro dire? Vi anticipo sin da subito che io non sono mai - e sottolineo MAI - puntuale nell'aggiornare le storie! Perciò, se la fic vi piace e io non aggiorno, non disperate! Prima o poi lo farò!
Comunque, dicevo? Ah, sì! Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo e che sarete con me anche nel prossimo!
Sayonara!

   
 
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