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Autore: aleale00    28/09/2015    2 recensioni
Rilassati, prendi un respiro, chiudi gli occhi e ti assicuro che non sentirai più nessuna disarmonia...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Dominic lei è Victoria il mio più uno, oltre che la mia più cara amica! –  lei era irrimediabilmente fottuta!

Il batterista allungò il braccio per stringerle la mano,  gratificandola con un sorriso aperto.

 -Ciao…Dominic! – Vic aveva letteralmente il fiato sospeso, Sarah sembrava la soddisfazione personificata e in quel momento sua cugina non sapeva se essere contenta per lei o no. Insomma non che fosse nuova a frequentazioni del genere…

-Dom…ma ci sei??? Vi conoscete già! – Maledetta sua cugina, non si poteva far finta di niente e  ringraziare che lui non l’avesse riconosciuta subito? Del resto si sarebbe potuto giocare  a “trova l’intruso” . Quante probabilità c’erano di trovarsi davanti ad una festa a casa di Dominic Howard, la cameriera del Bistrot dove fai colazione con addosso un Versace rosso, insieme ad una delle modelle più pagate del mondo?

Lui aveva stretto leggermente gli occhi, come se gli fosse sfuggito qualcosa mentre Victoria aveva avuto tutto il tempo di farsi sopraffare da un imbarazzo che l’aveva pietrificata togliendole l’uso della parola.

Ci era voluto qualche attimo prima che la mente dell ‘ex biondo riuscisse a mettere insieme l’identikit, sovrapporre le immagini e illuminarsi in un

-WOW! Scusami,  davvero non ti avrei mai riconosciuto! Sei….sei…-

-Fantastica!!! – aveva concluso per lui quasi saltellando una Sarah piena di orgoglio entusiasmo, quasi che sua cugina fosse un capolavoro plasmato da lei,  Dom del resto aveva mostrato tutta la sua approvazione con un sorriso ammirato.

Vicky non era riuscita a mettere insieme due parole,di solito non era timida, era la situazione in sé stessa che la metteva in soggezione,se non avesse fatto la figuraccia del caffè sarebbe stato diverso.  Sicuramente le sue guance erano dello stesso colore del vestito, doveva essere la giornata mondiale del disagio, oppure gli astri le erano tragicamente sfavorevoli,  la sua mente vagava invano alla ricerca di qualcosa da dire che non la facesse sembrare infinitamente stupida e  fuori posto

-Scusami ancora per stamane…sono stata un disastro totale…-  aveva cominciato quasi timidamente, ma Dom non l’aveva lasciata finire

-Stai scherzando??? Non provare nemmeno a dire una cosa del genere! – forse si era accorto dell’imbarazzo di lei perché l’aveva gratificata con un sorriso così caldo, aperto, ed empatico da sciogliere un iceberg. Come diavolo faceva ad essere così?!

-Sono io piuttosto che mi devo scusare per come si è comportato Matt, gli voglio tutto il bene del mondo ma ti giuro che…a volte è imbarazzante! – il ragazzo si passò una mano tra i capelli con l’aria afflitta di chi sa di affrontare un problema senza soluzione e Vic finalmente rideva spontaneamente scrollando il capo, mai definizione poteva essere più azzeccata di “adorabile”!

-Oh se è per questo non ti devi preoccupare, non è nemmeno la cosa peggiore che mi è successa, una volta…- non riuscì a continuare, perché questa volta fu interrotta da una voce che conosceva benissimo  proveniente da dietro di lei

-State parlando male di me? – non si era girata, anzi aveva quasi cercato di nascondere il viso tra le ciocche ondulate che lo incorniciavano, era fortemente determinata ad evitarlo finchè poteva.  Il cuore le era letteralmente saltato in gola, la cosa si faceva difficile, lei non lo voleva proprio vedere Bellamy, figuriamoci rivolgergli la parola

-Sarah Keller! La donna che ha collezionato più copertine dell’anno! – si era avvicinato a sua cugina con l’aria adorante che avevano tutti gli uomini quando la incontravano, baciandole galantemente la mano, e lei sguardo ammaliate si era immediatamente immedesimata nella parte della diva consumata che amava così tanto. In realtà adorava essere idolatrata ed era più che allenata a manipolare i maschi che le giravano intorno. Per un attimo Vicky si sentì quasi invidiosa, non tanto della sua travolgente bellezza quanto del suo fascino disinvolto. Lei si che era una donna di mondo, si disse con un sospiro frustrato.

-Finalmente riesco a incontrarti di persona! Pensavo che Dom ti tenesse nascosta per paura che qualcuno ti potesse portare via …o… che ci stesse raccontando un sacco di balle! – Matt si abbandonò ad uno dei suoi risolini ad alto impatto sonoro con una mano davanti alla bocca, mentre il suo compagno di band, sorrideva a denti stretti appoggiando una mano sul fianco di Sarah a voler ben marcare il territorio!

-Bells…hai visto chi c’è? – era la scusa perfetta per cambiare argomento e distogliere l’attenzione dell’amico dalla sua supermodella. Non si sa mai…

Matt  spostò  gli occhi sulla ragazza che fino a quel momento se ne era stata un po’ in disparte. Davvero uno splendore avvolta da un abito rosso tagliato a top dalle spalline quasi invisibili  che scendeva morbido a segnare in modo impercettibile i contorni di un corpo che si poteva facilmente intuire avesse forme perfette. Doveva essere una modella come l’amica, ma lui faceva fatica a tenere a mente i nomi dei suoi colleghi musicisti, figuriamoci quello di una ragazza che poteva aver visto di sfuggita ad una festa, in un video o sulle pagine di uno dei giornali che leggeva la sua ex, quindi avrebbe fatto per l’ennesima volta la figura dell’idiota fuori dal mondo, poco fisionomista e male informato. Pazienza, era quasi sicuro di poter rimediare alla svelta a quel tipo di lacune … poteva sforzarsi ancora un pochino prima di cedere e chiedere aiuto a Dom, l’esperto del settore era lui giusto!? Lei era…era..si l’aveva già vista… forse era la testimonial di qualche marca prestigiosa di cosmetici con quel visetto delizioso dalle labbra rosse,  incorniciato dai capelli lunghissimi leggermente ondulati più scuri alla radice che si perdevano in punte biondissime, su cui spiccavano due occhioni blu ed enormi enfatizzati dal trucco.

Quasi sobbalzò rendendosi che conto uasi sobbalzòQQQche in quegli occhioni  ci era già incappato dentro, fieri e un po’ rancorosi, mentre ora avevano un’espressione completamente diversa, sembravano  ancora più grandi profondi e quasi spersi…  

-VICTORIA!!! Giusto?! – Il mondo è proprio piccolo! Cosa ci faceva li la ragazzina del Le Flaveur  trasformata in femmina fatale per l’occasione? Un’amica di Sarah Keller , ma guarda un po’ chi l’avrebbe mai detto, si lisciò il pizzetto inesistente per abitudine, la cosa si faceva interessantemente  divertente.

Lei aveva strizzato gli occhi, aspettandosi quasi una forma di impatto fisico, il cuore ormai le batteva così forte che il DJ avrebbe potuto  usarlo per mixare il prossimo pezzo, le mani leggermente sudate  fermamente serrate sulla borsettina, la sicurezza che aveva ostentato quel mattino solo un ricordo, che cos’avrebbe dovuto dire/fare ora?

Alzò una mano muovendo le dita in segno di saluto, con un sorriso davvero preconfezionato, una tacita ammissione del tipo “Si sono io, quella  che oggi ti avrebbe tranquillamente fatto a fettine per quanto sei stato simpatico e pieno di tatto!” Lui la fissava come se avesse appena visto un fantasma, un massacro insomma…

-Matt, ti posso chiamare Matt vero? Lei è una mia carissima amica…- Sarah saltellava intorno al cantante dei Muse cercando di sbloccare la situazione di stallo in cui stavano chiaramente precipitando, ci doveva pur pensare qualcuno visto che parevano tutti presi da paralisi collettiva.

-Questa è davvero una…gradevole sorpresa! Benvenuta fra noi! - Il tono del cantante era suonato tra l’ironico e il meravigliato e Vic l’aveva già mandato mentalmente a farsi fottere. Non era un buon modo per iniziare!

-Ragazzi non so voi, ma io sto morendo di fame! – Si lamentò Dom trascinando la sua dea personale verso il buffet, il cibo aiuta sempre a familiarizzare, anche nelle situazioni peggiori

-Dopo di lei signorina allora…- Matt con un mezzo inchino era l’immagine della galanteria personificata,  stava ancora studiando Vicky che non si era mossa di un centimetro dalla piastrella che occupava nonostante l’invito

-  Io…io … Ho solo accompagnato Sarah, voleva assolutamente farmi conoscere Dominic, cioè non avevo la più pallida idea che si trattasse di lui…perché altrimenti…- si giustificò quasi non si sentisse in diritto di stare lì,  ci doveva per forza essere un modo per andarsene, ma Matt la fissava e lei…accidenti…che figura da scema…almeno avesse potuto mimetizzarsi con la vegetazione circostante.

-Altrimenti? – Lui sembrava sinceramente incuriosito ed aveva di nuovo quello sguardo assurdo di cui definire il confine tra autentico interesse e presa in giro era davvero difficile

-…niente! Io… io… credo di dover andare...- Dio era patetica! Certo che Bellamy si stava prendendo gioco di lei, che altro avrebbe dovuto fare con un simile disastro?

- Ok va bene, non hai fame? Mangiamo qualcosa e ti chiamo un taxi…- la faceva facile lui, e lei aveva già perso Sarah di vista maledizione. Gliel’avrebbe pagata con gli interessi sua cugina!

-Non disturbarti, non…non… conosco nessuno…e non voglio davvero essere d’ impaccio… - ci provò per un ‘ultima volta quasi sottovoce, patetica non rendeva nemmeno lontanamente l’idea. Non avrebbe più avuto il coraggio di uscire dalla cucina del Bistrot…almeno finchè i ragazzi erano a Nizza.

Lui invece  tanto per peggiorare le cose, aveva sorriso rassicurante nemmeno lontanamente scoraggiato, passandosi una mano tra i capelli sparati in piedi con quel gesto che la mandava regolarmene in confusione

-Conosci me, non basta? Per il resto possiamo rimediare alla svelta! – presuntuoso, arrogante e pieno di sé. Ottimo!

-Come scusa? - Vicky aveva scrollato il capo cercando di ignorare lo sguardo ammiccante  che le aveva appena lanciato Matt Bellamy, assurdo doveva averla scambiata per un’altra .  Lei era su un terreno completamente sconosciuto e con quel vestito addosso non sapeva bene nemmeno  chi era, forse aveva ragione sua cugina, la soluzione era fregarsene e “fare la donna di mondo”,

poteva sempre fingere di esserlo dopo tutto!

-Dai vieni coraggio,  non puoi volermi male al punto di farmi morire qui di fame! – Lui aveva una mano allungata verso di lei, un sorriso caldo e l’espressione del maschio protettivo e pieno di aspettative stampata sul viso. Victoria a quel punto non aveva realmente una scelta se non quella di  afferrare la sua mano e  lasciarsi guidare come se fosse la cosa più normale del mondo,  era persino riuscito a  strapparle un sorriso un po’ impacciato, era già un progresso!

 

-Dom prega che il catering sia buono altrimenti stavolta divoriamo te! – il cantante era in piedi davanti al buffet con il piatto già strapieno – L’ultima volta il cibo era uno schifo! – aveva precisato arricciando il naso, tanto per farlo sapere anche alla ragazza in rosso accanto a lui.

- Mangiare Dommeh?! Seeh… per carità, ci romperemo i denti e moriremo di fame! – Replicò Tom Kirk affiancandosi ai due amici. Dominic alzò le spalle indifferente, non sempre avere un buon carattere è un vantaggio.

-Piuttosto…pregate che il catering sia buono perché sono amici di Sophie e con quello che ho speso stavolta la licenzio! –

-Howard !! Vuoi insegnare agli altri a fare il loro lavoro? Non ne basta uno nel gruppo? – la morettina in miniatura anche con i tacchi più alti dell’Empire State Building, aveva risposto un po’ acida sentendosi chiamata in causa, rimettendo però tutti in riga, piccola ma tosta evidentemente!

-L’insalata di crostacei è buonissima! – Sarah alzò gli occhi al cielo con un’espressione deliziata

-Perfetto!-

-Ciao io sono Sophie…visto che qui nessuno si preoccupa di fare le presentazioni! –  la mora di chiare origini latino americane allungò una mano in direzione della biondina sconosciuta non prima di aver dato uno sguardo esasperato ai ragazzi.

Vicky appoggiò un attimo il suo piattino per stringere la mano alla ragazza che le sorrideva cordiale

-Victoria…- Sophie la guardava pensierosa, inquietandola un pochino con quel suo outfit decisamente eccentrico almeno per i suoi standard, si sentiva più tesa di un soldato in trincea

-Sto pensando a dove ci siamo già viste…forse a Parigi alle sfilate la scorsa settimana? –

-Non credo proprio…- replicò la biondina addentando un raviolo ripieno ai formaggi, le veniva da ridere a pensare come la gente possa  prendere un abbaglio solo per un vestito e  perché sei arrivata per mano ad un cantante di fama mondiale…

-Quel vestito però sono sicura di averlo visto addosso a Sarah Keller in passerella per Versace.. – sempre più imbarazzante, anche perché Matthew seguiva attentamente la conversazione tra le due ragazze con aria indecifrabile

-  Permettimi lei era divina, ma addosso a te … sembra veramente fatto apposta! – Sophie la guardava con un entusiasmo che secondo Vic era assolutamente immotivato, era solo un vestito dopo tutto, Il mantra per uscirne vivi a quel punto era  “sono una donna di mondo, sono una donna di mondo” bastava ripeterlo all’infinito per fingere di essere una modella abituata a gestire quel genere di situazioni? Mio Dio!!! E soprattutto Sarah dov’era già sparita di nuovo?

Vicky sgrano gli occhioni blu, con un’espressione che probabilmente avrebbe steso inconsapevolmente tutti maschi nel raggio di 10 metri

-Si, in effetti il vestito è proprio quello, Sarah è…una mia amica – aveva ammesso con un candore disarmante

 A quel punto il pubblico intorno era decisamente aumentato e a Matt, Tom e Sophie si erano aggiunte altre due ragazze bionde e curatissime. Cosa doveva fare, una conferenza stampa dove dava  a tutti la taglia del reggiseno e il numero di scarpe?

-E allora che fai di bello nella vita se non sei una modella? – Si era sentita chiedere da una delle due, che si era presentata educatamente come Kari,  pareva che il non fare la modella fosse qualcosa che esulava dalle possibilità concesse ad un essere umano di sesso femminile di aspetto gradevole su questo pianeta

 

-Insegno musica sono una musicista! –La bomba era sganciata non restava che attendere. Nei pochissimi attimi silenzio esterefatto che avevano preceduto il coro delle esclamazioni entusiastiche, aveva fatto in tempo a sentirsi sopraffare da tutti gli sguardi del gruppetto puntati su di lei. Aveva detto qualcosa di sbagliato? No perché lì la musica era il lavoro che andava per la maggiore!

Sguardi che si erano spostati da lei a Matthew che invece se stava con le braccia incrociate e con due dita si grattava il mento,  certo se accompagni Bellamy è altamente improbabile che tu sia un’assistente sociale, ma anche la cameriera del Bistrot sotto casa!

-E cosa insegni…suoni? – Chiese gentile ed affabile la moglie di Tom, almeno doveva essere lei visto che Kirk aveva un braccio intorno alla sua vita

-Violino e pianoforte! – per un attimo aveva pensato di mentire o di dire che solo che faceva  la cameriera al Le Flaveur e divertirsi a vedere la reazione di tutti.

-Ooooh ! - Vicky evitò accuratamente di incrociare anche solo per un secondo gli occhi sbarluccicosi di Matt, non voleva minimamente sapere come aveva accolto la rivelazione, di sua spontanea volontà non glielo avrebbe mai detto, preferiva pensasse che era la ragazzetta che gli portava i caffè, le era bastato vedere con la coda dell’occhio l’atteggiamento stupito  che aveva assunto,  perché era stato l’unico a rimanere nemmeno troppo metaforicamente a bocca aperta, solo che non ne era uscito alcun suono

-Ok ragazze adesso basta! Vic queste se le lasci fare sono peggio dei giornali di gossip..- fu proprio lui a soccorrerla inaspettatamente

-Victoria lascialo perdere è geloso deve sempre stare al centro dell’attenzione! Sei qui in vacanza? Devi assolutamente uscire con noi così facciamo due chiacchiere. Anche Sarah se le fa piacere ovvio… – aveva replicato Jaclyn

-Volentieri! – si sentiva quasi lusingata dall’entusiasmo con cui l’avevano accolta le ragazze, così a scatola chiusa dopo tutto… probabilmente erano saltate troppo in fretta alla conclusioni solo perché lei era in compagnia di Bellamy, peccato che praticamente nemmeno si conoscevano!

-Vic tesoro vieni…lasciale perdere, sono impossibili! – Matt la stava letteralmente trascinando via per un gomito, tempo cinque minuti e Kate avrebbe ricevuto dieci messaggi e la foto della ragazza che era con lui questo era certo, e magari con Istagram lo avrebbe saputo il mondo intero.

Forse ci puoi convivere, ma non è vero che ci fai l’abitudine al fatto che la tua vita privata sia totalmente e costantemente cibo per squali!

-Arrivo Matt…- cinguettò lei accentuando l’abbreviazione del suo nome,tanto per sottolineare l’ironia della situazione, dopo tutto lui la chiamava Vic e l’aveva appena chiamata TESORO . Dei del cielo!!!

-Matthew  la stai rapendo? Hai paura che ti roviniamo la reputazione in un secondo? – chiese Sophie scherzosa ma non troppo, dando un sorso al suo cocktail verde fluorescente, lui alzò le spalle con un’occhiata eloquente, la sua reputazione..gli veniva da ridere…

-La mia reputazione è su tutti i social dell’universo…- ironizzò prima di soffiare sottovoce

 –Capacissime di farlo! – in modo che solo Vicky potesse sentire. Stavolta era stata lei a ridere divertita mentre salutava con una mano il gruppo di ragazze scusandosi a gesti per il rapimento

-Un gruppo di iene! –

-Io le trovo carine! – replico lei, lui rise un po’ scoraggiato, non sapeva davvero che tipo di atteggiamento aspettarsi,  da quelle che erano diventale le amiche inseparabili della sua ex fidanzata, ma a quel punto non che avesse realmente importanza.

 

-Perché non me l’hai detto subito? – due occhi azzurrissimi si fissarono seri e un po’ perplessi in quelli di Victoria a chiedere spiegazioni

-Che cosa dovevo dirti? – lei preferì starsene sulle sue guardandolo storto

-Che suoni? – ovvio, magari lo doveva scrivere nel menù del Le Flaveur

-Bellamy non puoi essere serio, ci conosciamo da mezz’ora si e no! – Meglio mettere da parte la timidezza se doveva tenere testa al leader dei Muse e alla sua cricca

-Non è vero…tu sei avvantaggiata sai tutto di me, persino cosa mangio a colazione! – Lei sgranò gli occhi ridacchiando, forse era vero quello che si diceva che non avesse proprio tutte le rotelle al posto giusto, di sicuro arroganza a parte continuava a trovarlo divertente.

-Ok non sei affatto serio! – sospirò lei un filino esasperata

-Allora? – lui era ancora lì pieno di aspettative

-Allora che vuoi sapere? Non è che tutti riescono a campare di musica e sono così fortunati che a 25 anni hanno già fatto il concerto della loro vita a Wembely davanti a 70.000 persone! – Vic lo assalì quasi immotivatamente  lasciandolo spiazzato, le dava fastidio il fatto che lui si sentisse così sicuro di sé stesso solo perché nella vita si sentiva più che arrivato.

-Aspetta, aspetta 25 anni? Tu hai 25 anni??? – lei aveva alzato gli occhi al cielo sbuffando davanti all’espressione incredula del cantante, questa cosa che tutti la prendevano sempre per una ragazzina cominciava a darle sui nervi

- Quasi ventisei, uno più di Sarah,  vuoi vedere la carta di identità???  – gli aveva risposto acida incrociando le braccia, con un comportamento che di maturo non aveva proprio nulla. Lui infatti l’aveva ignorata esattamente come avrebbe fatto con una ragazzina

-Solo …sembri più giovane…- forse si era fatto influenzare dal fatto di averla vista al bistrot senza un filo di trucco, ora come ora in effetti  non sarebbe riuscito a darle un età,  la ragazza che aveva davanti era bellissima a prescindere. Meglio cambiare discorso e atteggiamento o si sarebbero scontrati di nuovo

- Vic , senti… guarda che io ho il massimo rispetto per chiunque faccia musica, da chi suona nelle bettole a chi riempie gli stadi, ti prego non farmi passare per quello che non sono, hai ragione, nemmeno mi conosci! Senti, se ce l’hai ancora con me per stamattina allora ti chiedo scusa, ho agito senza pensare, non volevo metterti in difficoltà!-Matt sembrava sincero e non erano il tipo di scuse che Vicky si aspettava da uno che le aveva mollato in mano cento euro di mancia per giustificarsi, qualcosa non le quadrava affatto. Esitò un secondo accigliandosi …

 

Matthew  se non era rimasto seriamente spiazzato era almeno confuso e non era una cosa che gli capitava spesso ultimamente, non con quella che sembrava poco più che una ragazzina.  Sarebbe stato cercare di passare per il moralista che non era mai stato,  negare che quando l’aveva vista avvolta in quel vestito rosso ci aveva fatto ben più che un pensierino e l’età era l’ultimo dei suoi problemi.  Certo sapere che aveva 26 anni gli aveva fatto inconsapevolmente tirare un sospiro di sollievo, ma non che questo cambiasse le cose, si era presentata come un’amica di Sarah la supermodella del momento giusto? Quelle come Sarah ben consapevoli del fatto che madre natura  con loro è stata più generosa del dovuto, appartengono  alla categoria delle piccole arriviste disposte a tutto pur di sfruttare al massimo il loro momento di gloria. Lui era single e di nuovo sulla piazza qual’era il problema? Erano circondati da ragazze del genere al punto di doversene anche difende, perché Victoria avrebbe dovuto essere diversa?

In meno di mezz’ora  era stato costretto a ricredersi. La biondina  non si stava affatto comportando come un ‘incantevole  specie infestante di edera ansiosa di arrampicarsi addosso a te per avere accesso alla tua carta di credito e una foto sui tabloid. Non riusciva a capire se l’aggressività che ostentava derivava da una timidezza di fondo, dal disagio per una situazione che non le era congeniale  o se il problema era “Lui”, ma  in quel caso per quanto la trovasse bellissima  non avrebbe mai forzato la mano, non era quel tipo di persona e non ne aveva realmente bisogno.

Purtroppo non erano riusciti a continuare la loro discussione perché in un attimo si erano trovati sommersi da una girandola di chiacchiere e drink colorati

 

-Sul serio  conosci tutta questa gente? – Un’ora dopo una Victoria  decisamente più disponibile e rilassata complice anche  un pochino di alcol , aveva deciso che il Lupo Mannaro non era poi così feroce come poteva sembrare.  Si stava quasi incredibilmente divertendo,  Matt non l’aveva mai mollata un attimo, mai fatta sentire fuori posto o messa in disparte nemmeno per un momento a favore dei suoi ospiti. Piuttosto era  lei che aveva cercato inutilmente di isolarsi  anche solo con un passo indietro quando si sentiva di troppo, invece il cantate l’aveva  puntualmente recuperata coinvolgendola nella discussione.   In compenso ormai sapeva tutto dei dwoni,  dei Muse e dei loro piani per i prossimi sei mesi

-Stai scherzando vero? – replicò lui corrugando la fronte  divertito – Qui praticamente non conosco quasi nessuno! Siamo pari!  – questa volta era toccato a lei corrugare la fronte

-Stai barando Bellamy,  parli con tutti come se fossero tuoi amici da sempre…-

Lui aveva riso, come se Vic avesse detto la cosa più ingenua del mondo

-Naaa abitudine, non è difficile li ascolto mi interesso a loro…loro si interessano a me dopo tutto, ai Muse, mi sembra il minimo che posso fare per rispetto verso queste persone Vicky – “Rispetto” era di una semplicità disarmante e ancora una volta non erano le parole che si aspettava di sentire da Matthew Bellamy

-Ma allora scusa…- lei aveva allargato un braccio ad indicare l’enormità del party in pieno svolgimento

-Vuoi sapere come si fa ad organizzare una festa così senza ritrovarsi in casa un’ora di bufali? –

La ragazza annuì curiosa  mentre cercavano di fare qualche passo per uscire dalla mischia

-Lascia fare a Dom, lui è bravissimo in queste cose, conosce quelli che “contano” in zona…ha casa qui da una vita.-

-WOW quelli che contano eh! –aveva commentato lei un po’ teatrale, pensando a tutte le ragazze mezze svestite che aveva visto in giro,lì col solo scopo di farsi notare-

-Già…WOW… se ti piace questo genere di feste…-il moro aveva di nuovo un’espressione indecifrabile, come se ci fosse qualcosa che lo disturbava leggermente, piuttosto strano per uno che aveva passato gli ultimi tre /quattro anni a spasso tra i parties di Holliwood

Lei era rimasta zitta un attimo, l’umiltà con cui parlava ed agiva continuava a non coincidere con l’immagine mentale che si era fatta di lui, il Matt Bellamy che le faceva compagnia, era gradevole, gentile, divertente e la incuriosiva da morire, nonostante tutto.

Si erano guardati per un lungo momento negli occhi e lei forse per la prima volta gli aveva sorriso empatica senza preoccuparsi di  doversi nascondere o difendere anzi, si avvicinò inaspettatamente tirandolo leggermente per la camicia costringendolo a piegarsi un pochino verso di lei, ancora illuminata da quel sorriso deliziosamente enigmatico.

-Allora…Mi daresti le indicazioni per la toelette? – gli soffiò con un tono che rasentava il flirt ancora più inaspettatamente in un orecchio, costringendolo a tenere il fiato mentre aspirava il suo profumo floreale, forse era l’alcol che la rendeva più disinvolta ma a Matt stava benissimo, anzi… Agì d’istinto sorpreso e compiaciuto allo stesso tempo,  appoggiandole delicatamente le mani sui fianchi pur di prolungare di qualche attimo quell’inaspettato gradevole contatto ravvicinato. Forse non era tutto perduto in partenza! Rise, gli occhi azzurri brillarono divertiti e maliziosi,  giusto un attimo prima di prendere l’atteggiamento semiserio di chi sta  per rivelare il terzo segreto di Fatima.

- In casa, oltre il soggiorno la porta in fondo a destra! Se vuoi ti accompagno? -  Anche lui le aveva parlato nell’orecchio, le mani calde ancora appoggiate sui fianchi di lei , le avevano procurato un brivido indesiderato ma piacevole, era tutto un filino surreale. Scoppiarono a ridere entrambi come se ci fosse realmente qualcosa di divertente, forse per spezzare l’imbarazzo che si era creato nel preciso istante in cui gli occhi si erano incontrati di nuovo, ­ Vicky  anche questa volta non riuscì a rispondere  

-OMMIODIO Matthew Bellamy!!! – si girarono entrambi al grido di una tipa dai tacchi altissimi e l’aria inquietante che sprizzava cuoricini dagli occhi guardando Matt

Lui sorrise affabile , Vicky ridacchiò divertita e sorpresa,  di nuovo Matt si stava comportando in modo assolutamente normale con quella era chiaramente una fan maniaco-ossessiva. Le gioie del successo!

-Buona fortuna… Bells! Giusto?! –  gli sussurrò ironica quel nomignolo famoso, ancora una volta  in un orecchio facendogli l’occhiolino. “Bells?”Questa volta fu il moro a scrollare il capo genuinamente spiazzato, forse non aveva capito bene, o forse non aveva capito niente dall’inizio!

- Aspetta, aspetta dove vai? Vic non puoi mollarmi qui ora…- insinuò lui sottovoce, tanto la giovane donna che lo stava importunando  era così infervorata suo  discorso da non farci caso. Victoria  alzò le spalle ridendo esibendo un’aria dispiaciuta,era più che sicura che se la sarebbe cavata egregiamente da solo

Lui la  guardò sparire nella ressa, ancora una volta lo sguardo agganciato a quel leggero ondeggiare di fianchi reso quasi ipnotico dai tacchi … inutile negare che la “ragazzina”oltre che essere un autentico splendore lo intrigava da morire, questa volta fermarsi a dare ascolto ad un’estranea gli sarebbe costato un po’ più di sacrificio del solito.

 

Vicky si appoggiò alla porta alle sue spalle chiudendo gli occhi con un sospiro enorme. Le serviva un momento per rilassarsi era tutto assolutamente assurdo per lei, e se già faceva fatica a reggere una situazione normale, Matt Bellamy le stava costando uno sforzo sovrumano. Non era la prima volta  che si trovava in mezzo ad un party del genere, magari accompagnata dal suo ex fidanzato, altro ambiente stesse feste,  Sarah stessa più di una volta l’aveva trascinata  con sé a qualche imperdibile evento mondano, ma  questo era successo nella sua vita passata e soprattutto, non le era mai capitato di andarsene beatamente in giro con il padrone di casa nelle vesti di una rockstar di fama mondiale.

Il rossetto era a posto, i capelli anche e Vicky stentò a riconoscere la ragazza un po’ sofisticata che la guardava dall’altra parte dello specchio.  Una volta si sarebbe sentita elettrizzata, ora le sembrava di camminare sulle sabbie mobili e la contraddizione era che se non fosse stato per Matt

probabilmente  sarebbe già affondata. Tirò un altro sospiro enorme riavviandosi i capelli per l’ennesima volta. Poteva essere l’occasione giusta per andarsene, sparire, scappare codardamente e evitare qualsiasi problema perché se rimaneva c’erano altissime probabilità che prima ancora del leader dei Muse avrebbe dovuto fare i salti mortali per affrontare se stessa e ne era terrorizzata al solo pensiero. Proprio in quel momento entrarono nell’elegante bagno di Dominic due ragazze già alticce ridendo in modo sguaiato distogliendola dai suoi pensieri.  Le osservò distrattamente colonizzare il bagno mentre controllava  il cellulare. Aveva un messaggio di Jacques che si offriva di passare a  prenderla la mattina seguente per andare al lavoro. Digitò velocemente la risposta sorridendo, era un modo per sondare il terreno per sapere se andava tutto bene, lei gli aveva accennato che sua cugina la portava ad una festa. Jacques era sempre fin troppo protettivo nei suoi confronti, e Victoria doveva ammettere che non avrebbe saputo cosa fare senza di lui, non negli ultimi sei mesi, si conoscevano praticamente da quando erano bambini  e quando lui da Nizza si era trasferito a Londra per studiare erano diventati inseparabili.

C’era anche un messaggio di Sarah  “Tesoro per una sera divertiti ti prego! Tranquilla fidati, Matt è un gentiluomo!” Un gentiluomo? Seriamente? Alzò gli occhi al cielo ridacchiando. Una bella faccina  con la linguaccia poteva essere perfetta  come risposta? Lei e Sarah dovevano assolutamente parlare!

Matt un gentiluomo…scoppiò a ridere con una mano davanti alla bocca pensando ai modi garbati e premurosi, ma divertenti del chitarrista…chissà…forse a modo suo…

Le ragazze intanto stavano letteralmente starnazzando cercando di usare il piano di marmo del bagno di casa Howard per farsi una riga di coca. Se cercava tranquillità aveva sbagliato posto, meglio tornare da Matt! L’idea la sorprese, almeno si sorprese di averla considerata la sola opzione costringendola ad ammettere che si era dimenticata di  volersene andarsene  dal momento in cui lui l’aveva trascinata in quel divertente giro di socializzazione forzata

Non avrebbe avuto altra scelta comunque,  Mr. occhi azzurri  la aspettava appoggiato alla parete di fronte al bagno, sotto un quadro coloratissimo che doveva raffigurare una barca sulla spiaggia, camicia bianca dalle maniche arrotolate con i primi due bottoni slacciati, pantaloni grigio chiaro modaioli ma sicuramente non stretti come quelli di Dominic, capelli sparati in piedi e una vaga parvenza di abbronzatura. Davvero non era poi così malaccio si trovò ancora più inaspettatamente a pensare sorridendo

-Che ci fai tu qui? – esordì leggermente sorpresa avvicinandosi

-Mi assicuro che tu non perda la strada e soprattutto che non ti succeda nulla,non si sa mai, c’è brutta gente in giro a quest’ora…- scherzo lui premuroso con il tipico atteggiamento del maschio protettivo deciso a  fare colpo “un perfetto gentiluomo!”

Vicky scoppiò a ridere ripensando al sms di sua cugina, in realtà era piacevole pensare a lui in quelle vesti

-Che c’è da ridere? – Matt sembrava un filino perplesso, ma aveva uno sguardo stranamente dolce. Era…strano? Imbarazzante? Lei di sicuro era sempre più confusa.

-Tu! – lui sgranò gli occhi incredulo

-Io cosa???- era pure un pochino suscettibile

-Dai scherzavo!!!-  Vic rideva ancora perché ora Matthew era buffissimo  con quell’aria da falso offeso e un sorrisetto adorabile che metteva in mostra il dentino storto

-  Comunque sono maggiorenne e so badare a me stessa! – ostentare indifferenza poteva essere una soluzione. Lui alzò le spalle con aria di sufficienza mentre incrociava il suo sguardo, per poi farsi serio mentre si avvicinava staccandosi dal muro.

-Vic è tutto ok? – il cuore della ragazza perse un battito, non poteva averle letto nel pensiero e non poteva guardarla con quell’espressione seriamente preoccupata, per cosa poi? Perché si era chiusa in bagno 10, no facciamo 15…magari 20 minuti…era ancora un tempo ragionevole per una signora che deve ritoccarsi il trucco!

Annuì indifesa

-Sei sicura, perché mi era sembrato che…- le si seccò la bocca in qualcosa di simile al panico, le sfiorò l’idea che magari oltre che un po’ strano e musicalmente superdotato era anche telepatico, sul serio…insomma che pensare di uno che è stato cresciuto da una medium o giù di lì, perché in quel caso  lei era assolutamente fottuta

- Tutto a posto! C’era la fila in bagno! – tagliò corto fin troppo in fretta cercando di ignorare il risolino del moro che pareva non essersela bevuta. E già!

-Ok, allora andiamo! – lui la prese di nuovo per mano con naturalezza e a lei non si sa bene per quale motivo tremavano le gambe,  attraversò il salone deciso per dirigersi verso la scala che portava al piano superiore piantonata da un uomo della sicurezza che, naturalmente si spostò per farli passare accennando un saluto. Surreale…

A quel punto il cuore di Vicky era letteralmente impazzito, mentre l’ansia la divorava, cosa diavolo si era messo in testa ora? Si morsicò le labbra per frenare la stupidissima domanda “Dove stiamo andando?” , avrebbe dovuto  andarsene prima, ora era troppo tardi se non voleva fare la figura della ragazzina sul serio e lei invece si stava ancora ripetendo che era una donna di mondo. Matt a detta di Sarah era un gentiluomo quindi cosa aveva da temere?

Sbucarono in un soggiorno più piccolo di quello al piano inferiore con un enorme divano ad elle e un televisore grande quasi come lo schermo di un cinema, proseguirono oltre la porta scorrevole a tutta parete  spalancata sulla terrazza. Le mani di lei erano sudate e tremavano un filino, al punto di essere costretta ad asciugarsi la sinistra nell’abito, sperò vivamente che lui non se ne accorgesse.

-Un po’ di calma finalmente, che ne dici? – Il ragazzo la invitò col gesto di una mano e quel sorriso un po’ sbilenco a sedersi su un divano di vimini, sembrava così autenticamente rilassato da trasmetterle tranquillità,  forse lo aveva giudicato male lei scambiando la sicurezza in se stesso per arroganza. Victoria riprese a respirare, doveva ammettere che lì l’atmosfera era molto più soft, quasi intima  e in una piacevole penombra illuminata da due lampade ai lati del terrazzo,  la musica arrivava  attutita. Forse un pochino era telepatico sul serio se aveva intuito che le serviva una pausa da tutta quella mondanità. In un angolo vicino al parapetto un gruppo di ragazzi stava chiacchierando pacatamente, qualcosa le fece pensare che facessero parte della stretta cerchia di amici del gruppo, una ragazza bionda  aveva in braccio  una bambina bellissima che poteva avere 5/6 anni  beatamente addormentata, le sorrise cordiale e lei ricambiò il sorriso. Dall’altra parte del terrazzo una coppia si stava scambiando tenere effusioni, per un attimo si era aspettata di trovarci anche Sarah e Dominic.

-Allora…raccontami tutto! – Matt ricatturò la sua attenzione sorriso e occhi azzurri, distraendola dalla sua perlustrazione visiva dell’ambiente circostante

-Non credo di avere nulla di interessante da raccontare – replicò sorridendo a sua volta un po’ timida

- Io credo sì invece…la musica, il Bistrot,  Sarah, le lezioni di pianoforte…- Suggerì lui entusiasta. Vicky rimase spiazzata mentre le si formava una specie di nodo in fondo allo stomaco,  nessuno l’aveva mai guardata in quel modo, sembrava così sinceramente interessato a lei da metterla in imbarazzo, non sapeva davvero da dove cominciare

-Non che ci sia niente di così interessante da dire…- si schernì mentre si abbandonarono entrambi ad una risatina che per lei era sicuramente un filino nervosa

-Sarah è mia cugina! –esordì. Lui sgranò gli occhi genuinamente sorpreso

-Tua cugina?! Non avevo capito…pensavo… – ora che lo sapeva effettivamente le due ragazze un pochino si somigliavano, Victoria era più piccola, più minuta e meno bionda di Sarah, ma la forma del viso, alcune espressioni…

Vic si affrettò a scuotere il capo

-Io non l’ho detto! Non voglio si sappia in giro più di tanto, mi userebbero per arrivare a lei, è già successo…- lui annuì comprensivo, chi più di lui poteva capire quel tipo di argomentazioni.  La ragazza evidentemente non era in cerca di attenzioni superflue, forse cominciava a capire tutta la diffidenza nei suoi confronti

-Non riuscirei più a vivere, hai idea  di quanto famosa è diventata Sarah nell’ultimo anno? E non mi interessa il tipo di vita che fa lei! –Sottolineò seria, con quegli enormi occhi blu che lo scombussolavano un pochino

Matt la stava ancora fissando attentissimo e sorpreso fregandosi il mento, la trovava sempre più interessante

 - Mio padre e suo padre sono fratelli, passiamo le vacanze a Nizza a casa della nonna da quando eravamo piccolissime…-

Un cameriere si materializzò dal nulla con una bottiglia di champagne interrompendo il discorso, seguirono entrambi i suoi movimenti sicuri in silenzio, mentre stappava la bottiglia e versava il vino nei bicchieri per poi riappoggiarla in un secchiello pieno di ghiaccio sul tavolino basso di fronte a loro. Matthew ringraziò educatamente. La pausa permise a Vicky di raccogliere i pensieri il primo ….Matt la stava completamente destabilizzando e continuava a non esserci un motivo preciso, a parte il suo modo di comportarsi e di dare importanza alle cose, non potè fare a meno di chiedersi se era mestiere pure quello.

-A cosa brindiamo ? – chiese mentre lui alzava cerimoniosamente il calice battendolo  contro il suo

-Alla musica! L’unica che non ti tradirà mai! – sentenziò serissimo prima di ingoiare il contenuto del bicchiere quasi tutto di un fiato. Il tono era quello di un uomo ferito, solo in quel momento lei si rese conto del fondo di amarezza negli occhi azzurrissimi del cantante,  non lo conosceva, non sapeva nulla se non quello che i giornali di gossip avevano scritto sulla rottura tra lui e Kate, non ci aveva nemmeno pensato fino a quel momento impegnata com’era a difendersi da lui, ma non ci voleva la sfera di cristallo per intravedere quella che era sofferenza sottile mascherata con disinvoltura. Forse era umano anche lui!

Bevve un sorso prima di appoggiare il bicchiere sul tavolo davanti a loro

-Coraggio continua..- l’attimo di debolezza era già passato

-Mi sono diplomata prima in pianoforte, lo suono da quando avevo cinque anni, poi mi sono messa a studiare violino. – Lui la gratificò con un cenno di assenso ammirato - Magari tu te lo sei dimenticato, ma non è facile vivere di musica… - Matt prese un sorso di vino scuotendo il capo con aria un po’ cinica, non se lo era dimenticato affatto, sapeva benissimo cosa voleva dire coltivare sogni più grandi di lui nel cassetto senza avere un soldo in tasca.

-Quelli delle orchestre sono tutti ingaggi temporanei, quindi do lezione ai ragazzi in una scuola di musica  tra un provino e l’altro… Al Bistrot ci lavoro tutte le estati da quando avevo sedici anni, diciamo che unisce l’utile al dilettevole e poi mi aiuta a pagarmi le lezioni, continuare a studiare è indispensabile per migliorare tu lo sai meglio di me! Certo Sarah dice che invece di sgobbare come una pazza potrei fare la modella, ma no grazie, non fa per me…-

-Voglio assolutamente sentirti suonare! – La stima e la curiosità di Matt per la biondina erano cresciuti in modo esponenziale in pochi minuti,in lei non c’era nulla di banale ed era l’esatto opposto di quello che si aspettava. Aveva praticamente azzerato di colpo la distanza tra la sua coscia e quella di Vicky in un impeto di entusiasmo e lei era quasi sobbalzata spostandosi inconsciamente ed istintivamente di qualche centimetro.

-Non se ne parla! – rispose decisa ridendo

-Posso aiutarti conosco tanta di quella gente..- si era infervorato  lui con i suoi occhi azzurri

-Non voglio il tuo aiuto! –

-Vic… proprio perché ci sono passato so cosa vuol dire…- provò a convincerla, l’istinto gli suggeriva che sarebbe stata l’ennesima piacevole sorpresa

-Voglio suonare perché sono brava non perché Matt Bellamy mi ha raccomandato! –

-La fortuna a volte va aiutata fidati,  e io non posso certo suonare al tuo posto,…-

Lei scosse il capo visibilmente agitata da quella che stava diventando una discussione inaspettatamente animata in cui si stavano entrambi infervorando un po’ troppo velocemente

-Pensavo sapessi che non sono nato ricco e famoso e non mi sono affatto dimenticato tutta la fatica dei tempi bui…voglio solo sentirti suonare e poi ne possiamo parlare…- lui continuava a fare le cose troppo semplici e ora  Vic voleva solo scappare di lì, troppa pressione, il cantante non poteva saperlo, ma invece per lei cominciava a diventare più difficile del previsto gestire la situazione.

-Matthew ti prego…lasciamo perdere - lo implorò con i famosi enormi occhioni blu  e il moro annuì, costretto ad arrendersi temporaneamente di fronte allo sguardo deciso che già quella mattina lo aveva convinto a desistere

- Ok…allora parliamo di musica, dimmi cosa suoni e cosa ascolti - cominciò con un sospiro e un sorriso  sperando di ammorbidirla, Victoria non era chiaramente un tipino facile e c’era qualcosa in fondo a quegli occhioni meravigliosi che non riusciva a classificare.

 

Nessuno dei due aveva idea di quanto tempo poteva essere passato da quando si erano lanciati in una discussione tra musicisti che stanno parlando della loro ragione di vita, perché avevano spaziato dal rock, al pop, alla classica, litigato sui reciproci gusti personali, parlato di concerti, di viaggi, senza che la parola Muse fosse mai stata menzionata. Soprattutto avevano riso come si ride con le persone con cui ti trovi subito in sintonia e  Matthew a quel punto era assolutamente affascinato da lei, dal suo modo di parlare, di muoversi,  di ridere, di scuotere il capo, del modo in cui sosteneva le sue ragioni e probabilmente aveva perso il filo del discorso da un po’ quando se ne era uscito all’improvviso con un entusiastico

-Più ti sento parlare e più voglio sentirti suonare ! –

-Cosa? Ma non stavamo parlando del perché hai tirato fuori i canti Gregoriani? Bellamy tu sei scollegato, non mi stai per nulla ascoltando! - Vicky rise riatterrando di colpo sulla terra, perché si era completamente dimenticata che gli occhi azzurri che ora la fissavano in modo così intenso da sembrare appassionato erano quelli di Matt Bellamy, cercò il bicchiere per prendere un sorso di vino, la bottiglia ormai era mezza vuota.

Lui sorrise con aria interrogativa, mentre allungava una mano per scostarle una ciocca dal viso, o forse le aveva appena sfiorato la guancia con due dita in qualcosa di simile ad una carezza. Vic rabbrividì disorientata, seguendo il gesto della mano. Come aveva fatto Matt ad arrivarle così vicino senza che lei se accorgesse, le guance erano di fuoco, cercò di controllarsi, di nuovo non voleva che Matt percepisse il suo disagio …

-No non se ne parla! – scosse il capo decisa ridendo nervosamente cercando di rimettere distanza tra loro

-Ok, perché? – lui voleva giustamente ragioni disarmantemente calmo e lei..lei..era panico, alzò gli occhi al cielo

-Perché…perchè tu sei Matthew Bellamy e io…io non suono davanti a te! Non puoi pretenderlo!-

-Giusto!!! – annuì lui ironico- Ripetimi il perché, mi è sfuggito? –

-Ti prego…- si lamentò lei

-Allora? –

-Perché…perchè non riuscirei a spiccicare due note di fila…mi intimidisci! – ammise nervosamente cercando di metterla sul ridere evitando i suoi occhi. Lui rise sonoramente un pochino lusingato, inutile dire che quella rivelazione aveva appena gonfiato abbondantemente il suo ego

-Io invece sono convinto che rimarrei assolutamente incantato! Guarda le tue mani? – i complimenti erano il suo forte e sulle donne funzionavano sempre, la distanza tra di loro si era di nuovo ridotta e lui non riusciva ad interpretare la chiara agitazione che traspariva dai gesti nervosi della ragazza.

-Le mia mani cosa? – la sua mano destra, lunga sottile ed affusolata si trovava tra quelle di Matthew che la stava esaminando con una sorta di venerazione

-Sono fatte per suonare, guarda! – le carezze straordinariamente delicate che le stavano dispensando altre mani sempre magre, morbide ma con i polpastrelli leggermente callosi la mandarono completamente in pallone, i brividi fino in fondo alla pancia e il cervello annebbiato. Matt sapeva decisamente come usare il suo fascino … lei sapeva un po’ meno bene come difendersene

-Non sarebbe mica un provino e non ho mai mangiato nessuno! – aggiunse sornione, lei rise di nuovo un filino esasperata di nuovo sulla difensiva, sottraendo la sua mando da quella del chitarrista che alzò le sopracciglia con fare deluso. Era un’impressione o la mano scottava e adesso non sapeva più dove metterla, la intrecciò in grembo con l’altra con un gesto impacciato

-NO! – tassativo

-Uhmm per ora, ma sappi che ottengo quasi sempre quello che voglio! –  Sembrava una sfida che Vic non aveva nessuna voglia di raccogliere, il gioco di sguardi era diventato sempre più difficile da sostenere, lui la marcava sempre più da vicino e lei aveva il cuore impazzito, il cervello leggermente annebbiato e le guance in fiamme

Dei del cielo! Quando aveva smesso di pensare che Mr. Bellamy era arrogante? Un vero egocentrico!

-Pffff….- Lei incrociò le braccia leggermente immusonita, cercando ancora di tenerlo a distanza totalmente inconsapevole dell’effetto che poteva avere sul pianista dagli occhi azzurri

-E comunque….se non ci fosse la casa piena di gente ti avrei già trascinata da basso e incatenata al pianoforte! – Abbassò la voce a metà tra lo scherzo e la provocazione avvicinandosi pericolosamente a lei usando quegli occhi come un arma impropria, fin troppo consapevole dell’effetto che potevano avere. Vic quasi sobbalzò, stava scherzando !!! Non pensava sul serio che l’atteggiamento da rockstar che non deve chiedere mai con lei funzionasse???!!!

-Ah ah ah!! – Questa poi! Serviva del vino immediatamente! Le si bloccò lo stomaco mentre cercava di ingoiare un sorso che le era rimasto quasi in gola…perché non se ne era andata quando aveva avuto l’occasione di farlo? Calma, doveva solo stare calma e sembrare sicura di sé stessa, ce la poteva fare, doveva solo tenerlo a distanza e non sembrava per nulla facile perché Matt le aveva appena tolto il bicchiere di mano con un gesto sicuro e delicato

-Bellamy che fai? Stai cercando di sedurmi con proposte in stile 50 shades? – Vic lo fulminò a sua volta con uno sguardo di fuoco, e se avesse saputo che invece di tenerlo alla larga lo stava provocando forse non si sarebbe mai azzardata. Matt non chiedeva di meglio, era troppo più vecchio ed esperto in certe cose di lei per non batterla in partenza su quel terreno

-Magari!!! In realtà ti sorprenderebbe  sapere che sono un bravo ragazzo, nulla a che vedere con quel depravato problematico di Christian Grey! – l’espressione che aveva ora era impagabile e Vicky non potè fare a meno di ridere di cuore, sembrava davvero innocuo

-Chiedi in giro, sono un pantofolaio! – Dei del Cielo! Qualcuno le doveva spiegare perché trovava affascinante quel viso  tutto spigoli dall’espressione furbetta e gli occhi brillanti.

-Confessa, hai letto il libro! – lo accusò puntandogli un dito sul petto

-No, no , ma che dici…- ridevano entrambi in un gioco di sguardi che oscillava tra il flirt e il divertimento

-Si che l’hai letto e ti vergogni a dirlo! –

-No, non io, l’ha letto Kate, la mia ex fidanzata, non ha parlato d’altro per un mese! –

Kate, era la prima volta che gliela sentiva nominare apertamente e non riuscì bene a classificare quale tipo di emozione le aveva appena suscitato la cosa

-Comunque, Mr Bellamy – proseguì lei leggermente provocante sfiorandogli la spalla con la sua

-Sappi che non ti ci vedo affatto nei panni di Christian Grey…troppo figo..lui ovvio,tutto muscoli e perfezione,  praticamente un dio greco! – forse era il vino che le aveva dato alla testa perché da sobria non avrebbe mai fatto un’affermazione del genere, ma era troppo tardi.

Rimase lì a guardare lo stupore divertito del cantante, mentre annuiva e poi ridacchiava prima di passarsi una mano sul viso perfettamente rasato e poi tra i capelli. Si avvicinò pericolosamente a lei che a quel punto contro il bracciolo del divano non aveva più spazio per arretrare e disse serio, calmissimo

-Nemmeno io ti vedo bene nei panni di Anastasia Steele, lei pare fosse imbranata e un po’ racchia tu  Vic invece mi sembri molto in gamba… e bellissima!-

Vicky  smise di respirare incastrata nell’azzurro siderale degli occhi di Matt, non era vero, non l’aveva detto sul serio, rimase letteralmente paralizzata mentre lui stavolta le accarezzava deliberatamente i contorni del viso con una dolcezza esasperante, le faceva scivolare una mano dietro il collo per avvicinarla a lui e…

A quel punto i muscoli si rifiutarono di obbedirle perché quello che provava era panico allo stato puro, doveva alzarsi di lì correre scappare più lontano possibile, invece non riuscì a muovere un solo muscolo, travolta da un brivido senza fondo a metà tra il terrore puro e l’eccitazione. Le iridi azzurre la risucchiarono sfumando nell’indefinito, mentre il cuore le rombava nelle orecchie il naso del ragazzò sfiorò appena il suo in quella lenta e prudente manovra di avvicinamento, travolgendola con la sensazione del respiro caldo che le sfiorava le labbra. Chiuse gli occhi irrigidendosi incapace di muoversi,  perché sicuramente se fosse sopravvissuta sarebbe stato solo sotto forma di pietra, aspettando il bacio che l’avrebbe trasformata nella regina dei ghiacci.

Invece un ronzio fastidioso spezzò l’incantesimo, qualcosa vibrava insistentemente nella tasca dei pantaloni di Matt, ci mise più di un attimo a capire cosa stava succedendo

Victoria osò appena prendere fiato mentre riapriva gli occhi e seguiva ancora rigida come un palo i movimenti del moro visibilmente confuso, tra le sue mani sul display lampeggiava insistente il nome Rob.

-Scusa … credo…credo sia importante! – si pizzicò convulsamente il naso con le dita con un gesto che ricordava un tic nervoso

- Si Rob che succede? – La ragazza quasi in trance non riuscì a staccare gli occhi dal filo delle labbra rosse e sottili che poco prima erano così vicine alle sue e che ora,  erano serrate in una linea stretta, la fronte corrugata

- E Dom dov’è? – chiese visibilmente seccato

-Ok arrivo- si passò di nuovo convulsamente le mani tra i capelli sospirando  in un gesto nervoso

-Scusami Vic, c’è…c’è un problema con degli ospiti, quell’idiota di Dom non si trova…era Rob il nostro uomo di fiducia per la sicurezza, devo andare a vedere di cosa si tratta… - Gesticolava in modo un filino sconclusionato, Vicky lo fissava immobile e lui sembrava in serio imbarazzo

-Non ti muovere di qui, torno tra 10 minuti ok? – provò a dire cercando di controllare la sensazione di fastidio che lo divorava. Dom era chiuso dentro da qualche parte a fare del sesso con la sua superbionda e lui si doveva smazzare i problemi,  perché in caso non fosse chiaro quella non era casa sua ! Cercò ancora un contatto con gli occhi di Vicky che annuì senza fiatare, tutta la sera a cercare di avvicinarla e ora che sembrava quasi esserci riuscito….Aveva la strana sensazione che al ritorno sarebbe stato tutto da rifare. Se  Matt avesse saputo cosa le passava per la testa in quel momento, probabilmente avrebbe mandato a ‘fanculo Dom, la festa e gli idioti che gliela stavano rovinando e non si sarebbe mosso di un passo per tutto l’oro del mondo.

-Non muoverti! Faccio il prima possibile! – ribadì lasciandole un bacio morbido sulla guancia

Victoria annuì di default, seguendolo con lo sguardo ancora pietrificata, totalmente confusa dal  profumo e dalla dolcezza così semplice e naturale dei gesti del moro, il cuore impazzito le martellava ancora nelle orecchie.

Le ci volle qualche istante prima di rendersi conto che gli arti potevano ancora ubbidire ai suoi comandi e allora si era alzata ed era corsa via.

Giù per le scale miracolosamente senza inciampare nei gradini o nel vestito, a testa bassa con le gambe che tremavano, ma dovevano correre, senza guardare nessuno in faccia, senza nemmeno pensare che poteva anche imbattersi in Matthew, senza preoccuparsi di quello che avrebbe pensato. Era istinto di sopravvivenza allo stato puro. Correre, attraverso l’affollato spiazzo davanti alla piscina trasformato in dance floor, incurante degli urti di spalle, della musica assordante, degli sguardi curiosi, doveva uscire di lì il prima possibile

-Vicky finalmente! Vieni a ballare con noi! – Sofie l’aveva presa per un braccio e lei aveva ringraziato il cielo che la stilista fosse chiaramente ubriaca, così non era in grado di accorgersi dello sguardo allucinato che le aveva rivolto liberandosi dalla sua presa  continuando a correre, oltre il viale d’ingresso, sul piazzale, senza fiato in un urlo strozzato mentre alzava una mano per fermare un taxi.

Ansimava, le mancava il fiato ma era in salvo,  almeno per ora!

   
 
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