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Autore: ellydarklight    29/09/2015    1 recensioni
è un dialogo ambientata in un ipotetico futuro pieno di violenza
ma dove ancora esistano persone sagge che cercano di portare sulla retta via le nuove generazioni
non sono brava nelle descrizioni scusate
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL PAESE

 

Il vecchio scese dalla collina verso il paese là dove tutti lo chiamavano pazzo, nel paese solo ricchi signori e giovani ragazzi facevano prosperare la violenza.

L'uomo raggiunse una piccola piazza dove era appena stato profanato un vecchio sepolcro .

Avvicinandosi alla tomba, si rese conto che era stata violata per derubarla di tutto ciò che conteneva.

Il vecchio fu preso da un grande sconforto, mentre sedendosi su di una panchina poco lontana iniziava mesto a pensare quale possibile spiegazione avrebbe potuto giustificare i profanatori quando vide un ragazzo avvicinarsi alla tomba cercando qualcosa da poter rubare.

Il giovane, non trovando niente da prendere, vide l'anziano fissarlo con uno sguardo accusatorio, uno sguardo che mise a disagio il ragazzo, ma fingendo più coraggio di quello che in realtà avesse, si avvicinò alla panchina dove era seduto il vecchio con l'intenzione di rubargli qualunque cosa avesse di valore.

“Dammi tutto quello che hai vecchio” disse mostrando un piccolo coltello.

“Tieni, è tutto ciò che ho” disse l'anziano mentre con occhi stanchi vuotava le proprie tasche di fronte al giovane.

Il ragazzo, abituato come era a prendere ciò che voleva usando la violenza, non capiva cosa stesse succedendo, quasi deluso di non poter attaccare quel vecchio che tanto lo metteva a disagio con i suoi modi pacati.

Subito pensò ad una trappola: perché mai questo vecchio avrebbe dovuto cedergli tutto quello che aveva con sé senza neanche provare a difendersi?

Ma il vecchio rassicurò il giovane,soffocando una risata,”Non ti preoccupare,non ci sono tranelli, io non ho più necessità di cose materiali poiché dentro di me custodisco un tesoro più grande”

Il ragazzo incuriosito allora chiese cosa fosse questo tesoro .

Il vecchio con un tono di voce scherzoso ma la faccia molto seria rispose:”il segreto dell'immortalità”

Il ragazzo, avvampando in volto per la vergogna causata dalla propria curiosità e dalla rabbia proveniente dal proprio orgoglio ferito, tornò a puntare il coltello contro chi fino allora aveva considerato un pazzo e quasi urlando rispose al vecchio: “non osare prendermi in giro!”.

Il vecchio, improvvisamente distante ed impassibile, rispose: “non era mia intenzione offendere il tuo orgoglio, permettimi di spiegarti in poche parole quello che intendevo.”

Il ragazzo, cedendo alla curiosità, abbassò il coltello e rimase in silenzio, pronto, anche se di malavoglia, ad ascoltare quello che il vecchio aveva di così importante da dire

“Vedi ragazzo, noi siamo vivi grazie alle nostre idee, dedichiamo la nostra vita alle idee ed é grazie ad esse che noi diveniamo immortali, perché loro diventano parte integrante della nostra vita, anche dopo la morte. Finché ci sarà qualcuno disposto a portare avanti la nostra idea noi saremo immortali perché il nostro nome, la memoria che abbiamo lasciato, si è legato alle fondamenta che creano questa idea. Se ci pensi bene, tutti i grandi filosofi e letterati sono giunti fino a noi grazie alle loro idee, idee che ci hanno tramandato attraverso le loro opere.

Oggi possiamo non condividerle ma le ricordiamo con i nomi e le vite di chi le aveva formulate e scritte; invece del pensiero del popolo incolto che vive nella violenza e nell'ignoranza, che non rispetta né i vivi né i morti, non ne sappiamo niente.

Non interessa a nessuno conoscere le meschinerie e il vuoto delle persone indifferenti e superficiali, bensì le idee delle grandi menti, degli intellettuali, di coloro che volevano essere ricordati anche dopo la loro morte e che proprio per la loro grandezza hanno influenzato nazioni e generazioni.

Io so che anche se tu mi ammazzasi ora , le mie idee, quelle che con fatica ho elaborato e che ho scritto perché altri le possano usare saranno eterne,e io con loro. Quando qualcuno le studierà la memoria della mia esistenza rimarrà scritta insieme a loro ”

Il giovane rimase immobile in silenzio pensando a quello che aveva appena sentito, mentre il vecchio si allontanava avviandosi verso la collina. Il ragazzo gli corse dietro per rendergli le cose che gli aveva rubato,il vecchio si fermò si voltò verso il ragazzo e accettò con un sorriso il gesto del ragazzo ma volle lasciargli come dono la sua penna: anche il ragazzo aveva il diritto di essere ricordato.

   
 
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