Anime & Manga > Yowamushi Pedal
Ricorda la storia  |      
Autore: _Bittersweettaste    29/09/2015    1 recensioni
Ci sono parole, sentimenti e timori che spesso e volentieri ci scopriranno incapaci di affrontarli, od anche solo esprimerli a parole senza paura di distorcerli o renderli eccessivi. Onoda, sotto un cielo silenzioso e trapuntato di stelle, combatte con e contro sè stesso nel tentativo di liberarli una volta per tutte, e di capire se sarà in grado di mostrare ad una persona speciale ciò che per troppo a lungo sta crescendo dentro di lui.
One-shot nata per caso, improvvisamente e senza bussare, durante una di quelle notti in cui il sonno sembra più lontano che mai ed il cuore si concede lo spazio necessario a pensare. Esercizio che, probabilmente, dovremmo concederci più spesso.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akira Midousuji, Sakamichi Onoda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tra di loro era calato il silenzio.

Pesante, vivo nella sua totale assenza di parole, silenzio dello stesso colore del cielo ad estendersi infinito sopra di loro e davanti ai loro occhi. Tutto attorno nient’altro che innumerevoli fili d’erba, tappeto silenzioso che la notte stessa aveva dipinto con le sue tinte più scure e profonde. Lontane dalle luci accecanti di Tokyo, dal fragore di milioni di vite che si intrecciavano e si ricorrevano ininterrottamente, le stelle parevano voler esplodere nell’abisso del cielo.
Onoda avrebbe voluto fermare il corso del tempo, imprimere quella silenziosa quiete nella memoria del cuore, tanto sentì presente e vivido dentro di sé il timore di dimenticare anche solo minimi, banali e fondamentali istanti. Si sentiva felice, semplicemente, senza necessità di parlare ed esprimere a viva voce il proprio sentire. Se solo avesse allungato un braccio in direzione della persona distesa accanto a lui, se solo avesse proteso appena le dita della mano, il suo calore si sarebbe fuso con quello della sua pelle; creando il più piccolo e delicato contatto. Pochi centimetri, il tempo di un respiro più profondo, distanza incolmabile affamata d’un coraggio silenzioso e tentennante.
Chiuse gli occhi, lentamente, così da poter percepire il suono del suo respiro, tanto sottile e quieto da far dubitare persino della sua esistenza. Respirare assieme, vivere e condividere lo stesso silenzio, senza affollarlo e soffocarlo con parole superflue ed inutili. 

-Midosuki-kun.
-Cosa vuoi?

Una risposta secca, all’apparenza priva della benchè minima traccia di colore, del minimo interesse per ciò che Onoda avrebbe potuto dirgli. Di cose da dire, da raccontargli, ne aveva così tante: avrebbe potuto parlargli del suo desiderio di tentare l’esame d’ammissione all’università K, famosa per il talento dei membri del suo club di ciclismo. Del nuovo, sciocco ed appassionante anime che minacciava di far tremare il saldo trono della sua amata Love!Hime. Avrebbe potuto descrivergli quella famigliare e dannata morsa che gli attanagliava lo stomaco ogni volta in cui lo sguardo riusciva ad incontrare il suo, anche se per pochi ed irripetibili istanti. Momenti che, se solo avesse potuto, avrebbe rubato allo scorrere inesorabile dei minuti per custodirli negli angoli più sicuri del cuore; all’interno del cassetto in fondo al quale si nascondono i sogni.
Se gli avesse anche solo accennato con quale forza sentiva il cuore battere, quella notte, avrebbe distrutto inesorabilmente la quiete che era riuscita a crearsi attorno a loro; vittima d’un desiderio egoisticamente innocente. Lo avrebbe allontanato, ora che finalmente pareva volergli concedere il privilegio di avvicinarsi anche solo un poco, di compiere impercettibili passi in avanti. Quanto sarebbe stato disposto a rischiare, a sacrificare, pur di dare voce a tutto ciò che si stava agitando all’interno del cuore? Qual era il prezzo di un sentimento finalmente pronunciato a fior di labbra e cuore aperto, incurante di ogni conseguenza? Se Midosuji si fosse allontanato, disgustato dalla sfacciata sincerità delle sue emozioni, avrebbe avuto il coraggio di rincorrerlo, e di imporgli la presenza del proprio cuore?
Labbra strette in un’unica, dura linea, occhi che avrebbero potuto rivelare tutto il loro silenzioso tormento se solo la notte avesse attenuato su di essi l’intensità delle proprie sfumature. Se solo la persona immobile a pochi centimetri di distanza si fosse decisa ad evadere dalla propria ostinata indifferenza, per affacciarsi e specchiarsi nel loro silenzio.
Miracolo che non si sarebbe avverato, non quella notte e forse neanche in quella stessa vita. Occhi ancora spalancati sullo spettacolo del cielo stellato, e dita di quella timida mano a richiudersi su sé stesse, ora più lontane e timorose. 

-Se devi dirmi qualcosa fallo e basta, senza troppe storie.

Nelle orecchie, improvvisamente, un silenzio assordante, fisico, tanto denso da intridere la voce e rendere quelle parole in germe pesanti come macigni. Quel barlume di coraggio, ora svanito nel nulla.

-Allora?

Dispettoso, quel suo piccolo cuore, nel decidere di gettarsi un battiti rapidi ed assordanti proprio nel momento in cui avrebbe dovuto accompagnare e placare il respiro, aiutandolo così a dare vita a quelle parole ancora intrappolate la labbra e gola. Dispettoso e traditore. Incosciente, testardo, maledettamente ingenuo. Cuore che, se solo Onoda avesse potuto, avrebbe immerso nella stessa morbida luce della luna, stringendolo tra quelle mani che avevano iniziato a tremate. Per placare la sua corsa, e comprendere di nuovo il linguaggio del suo pulsare.
Silenzio, luce d’infinite stelle a brillare nei loro occhi.

-Niente. Non ho niente.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yowamushi Pedal / Vai alla pagina dell'autore: _Bittersweettaste