Lui non è un gatto nero, è blu
 
-Ikuto, tu qui? C-che cosa ci fai a casa di Amu?-
-Stavo solo, sistemando la sua camera, era un po' in disordine-
-No, un momento!-
-Posso sapere, che significa?-
-Tadase devi credermi, c'è una spiegazione-
-Da quanto sei qui?-
Chiede lui, tenendo il volto basso.
Ikuto, si fa spuntare un sorrisetto, e risponde, con voce malvagia.
-Sono qui da un bel po'-
Io e Tadase sussultiamo, e lo guardiamo.
-Ero nascosto nell'armadio durante la tua ultima visita, devo confessarti che mi sono innamorato di te, era così no?-
Continua, stringendo gli occhi blu, e continuando ad avere quell'espressione sadica in volto.
-Una dichiarazione molto appassionata per un ragazzino-
Finisce, facendo arrossire Tadase.
-Smettila, perché gli stai dicendo questo?-
-Amu rispondi....sapevi che, stava ascoltando?-
Mi chiede Tadase con voce rotta.
Io, non rispondo, e metto su una faccia piena di pentimento per non aver detto ad un mio grande amico chi c'era a casa mia.
-Si, capisco-
Sussurra, voltandosi.
-No, aspetta!-
Si rigira verso di me, e noto che i suoi occhi cremisi sono lucidi, e ha gli zigomi rossastri; è in procinto di piangere, lo vedo.
Scappa via, e a quel punto, io, inizio a fremere dalla rabbia, e mi giro tremando verso Ikuto, che è ancora con le mani in tasca, sulla porta di camera mia.
-Ikuto?-
-Amu, allora ragazzina, non segui il tuo ragazzo?-
Io, abbasso lo sguardo, mi metto davanti a lui, alzo una mano, e li tiro un sonoro ceffone.
Lui, porta una mano alla guancia rossa, per poi alzare lo sguardo scioccato verso di me, ma anche soddisfatto.
-Tu, tu! Stupido gattaccio! Come osi? Perché hai detto quelle cattiverie?-
-Semplice, mi andava di farlo, credo che questo me lo sia meritato però; me ne vado-
Io, li tiro un altro schiaffo, e mi aggrappo alla sua camicia, cominciando a piangere, per poi inginocchiarmi, trascinando Ikuto con me.
-Amu?-
-Ikuto, so cosa vuoi fare, io non te lo permetterò, anche se non ti sto vicino, sono lo stesso in pericolo, ti ricordo che sono il Jolly, la Easter ha sempre cercato di neutralizzarmi, quindi, anche se ti sto vicino, o no, sarò nella stessa situazione, Ikuto, non mi allontanare-
-Amu, non posso, sono solo un gatto nero che porta sfortuna, devi stare alla larga da me!-
-NO! Tu non sei un gatto nero, sei blu! Cavolo, ma che gli dice il cervello a Tadase? Poi, a me porti solo fortuna, Ikuto-
-Amu, io......ti amo-
Io, alzo la testa, e lo guardo.
-Anche io ti amo Ikuto-
E dopo ciò, lui, poggia le sue labbra sulle mie, coinvolgendomi in un bacio prima casto e semplice, che pian piano si fa sempre più passionale.
 
 
'Tadase, lui non è un gatto nero, è blu'
 
 
 
 
Angolo autrice:
Bene, che ne dite?
Strana?
Sentite, odio come va a finire l'episodio 26 di Shugo Chara Doki, mi da sui nervi cavolo, poi, Tadase deve solo soffrire!
Diamine, se il principino morisse non mi interesserebbe, anzi, sarebbe meglio.
Ora stacco, per ora, ho detto.
Baci Blue.