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Autore: X_debs    30/09/2015    8 recensioni
Non appena riuscii a liberarmi dall'airbag, spalancai la portiera in preda alla furia.
- Ma che diavolo fai?- gridai - C'ero lo stop! Per caso sei stupido o hai semplicemente seri problemi mentali?!-
Mi sorrise come se stesse osservando una bambina scema fare i capricci, cosa che mi fece venire una dannata voglia di tirargli un pugno. - Non sei tanto gentile-.
- Tanto gentile?! Mi sei appena venuto addosso razza di idiota! -
- Spiegami una cosa principessa: ti pagano per sparare insulti o lo fai gratuitamente per hobby?- appoggiò il fianco contro la sua auto a braccia conserte aspettando la risposta.
Sgranai gli occhi: regalare insulti?! Principessa?!
- Va' a farti fottere- sbottai.
Rise -Questo si che mi fa male. Mi hai ferito principessa, davvero-
- Sai ne ho conosciuti di coglioni, davvero, la mia scuola ne è piena. Ma tu li batti tutti!-
- Interessante- parve pensarci per un secondo poi mi scrutò - Sai che ci sono dei centri per il controllo della rabbia? Potrebbero aiutarti-
Strinsi i pugni - Ti è mai arrivato un pugno in faccia? Scommetto di si-
- Si lo so che vuoi toccarmi...- il tono con cui parlò mi diede i brividi.
Gli indicai il medio: non meritava che perdessi davvero la calma.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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"Two road diverged in a wood, and I-
I took the one less travelled by,
And that has made all the difference". (The Road Non Taken, Robert Frost).
- "Il tempo è l'immagine mobile dell'eternità" . (Platone,Timeo).

Dicono che al principio fosse il Caos. 
Dicono che da questa materia informe Gea, la Terra, generò tutte le altre cose e che dall'unione tra lei e Urano, il cielo stellato, ebbe origine la stirpe divina da cui discendiamo tutti noi. 
Dicono che la storia del nostro mondo è divisa in cinque età: l'età dell'oro, o l'età di Crono, in cui i primissimi uomini creati vivevano come gli dei, senza affanni, dolori o miserie. Non erano afflitti dalla vecchiaia ma erano sempre giovani e vivevano in festa. La terra era feconda, tanto che produceva da sola senza essere toccata dal rastrello e fiume e fiumi di latte e nettare scorrevano sulla terra. Senza bisogno di giudici o leggi essi onoravano la rettitudine e le guerre non esistevano. Quando giungeva la morte essi chiudevano gli occhi con la dolcezza di chi viene rapito da creature celesti.
Ma come tutte le cose belle essa terminò: Crono fu deposto da sua figlio, il grande Zeus, e anche questa stirpe felice decadde. Essi divennero spiriti terrestri, custodi degli uomini mortali e instancabili osservatori delle loro opere. 
Vestiti di tenebre essi vagavano dappertutto ricercando quella felicità che ormai avevano perduto. 
La nuova stirpe, la stirpe argentea, era molto inferiore alla prima: gli uomini costruirono ripari e la terra doveva essere coltivata; vivevano cento anni in casa giocando e restando con la veneranda madre, ma quando giungevano alla soglia della giovinezza la loro vita era molto breve e l'anima era angosciata dalla gelosia e dalla follia. 
Il padre Zeus allora creò un'altra stirpe di uomini mortali, una stirpe bronzea, violenta e terribile, dedita alla guerra, alle imprese e alle prepotenze di Ares.
Zeus allora per punirli mandò un terribile e distruttivo diluvio e anche la terza stirpe sparì estirpata dal loro stesso creatore. 
La stirpe successiva fu quella degli eroi, la razza di semidei i cui nomi sono impressi nella memoria di tutti, tra cui Perseo, Teseo, Eracle, Giasone, grandi uomini passati alla storia per le loro valorose imprese, di cui si narrano vicende e i miti. Ma anche la loro stirpe non fu destinata a durare: vennero infatti annientati dalle guerre nefaste e i pochi salvatisi dal fato di morte vennero posti ai confini delle terre, l'Isola dei Beati, sotto l'impero di Crono, e di loro non restò che leggenda. 
Ma questa fu anche l'era delle creature magiche che popola il mondo oggi conosciuto, creature che ebbero origine da divinità inferiori: i goblin, draghi, i troll, gli gnomi, le fate, angeli, sirene, elfi, streghe, centauri, fauni, che a loro volta crearono dei veri e propri regni stabilendosi in una foresta ai confini dell'Olimpo, allora visibile al mondo degli uomini. Gli dei chiamavano questa razza minore "figli di secondaria origine", perchè non erano di sangue puro. 
Anche questi, proprio come tutte le razze, finirono per combattersi tra loro per affermare quale sarebbe stato il popolo che avrebbe regnato sovrano su tutti gli altri. 
Si strinsero alleanze, alcune razze si dichiararono neutrali, altre erano avverse a tutti gli altri popoli considerandosi la "razza sovrana", reclamando quel potere che ritenevano gli fosse stato negato dai loro progenitori, perchè l'animo di ogni creatura è egoista, alla costante ricerca di potere e approvazione, così la guerra durò secoli senza nessun esito. Alla fine gli dei intervennero, stufi del caos che stavano creando, e i popoli stipularono un patto per sopravvivere, dividendosi i territori, perpetuandosi di generazione in generazione e restando nascosti da tutto il resto del mondo per la loro sicurezza e così seguì l'ultima era, l'età del ferro.
Gli uomini si affliggono nella fatica e nella miseria e trascinano la loro esistenza tra le angosce. I valori non esistono più e le guerre sono sempre più crudeli, rovinose e sanguinose.
I Titani intanto erano vicini all'Isola dei Beati pronti per ricongiungersi con il loro fratello e dare inizio al loro regno fatto di oppressione e morte, ma Laxeh trovò le streghe e le sterminò finchè queste non si arresero e annullarono l'incantesimo, così anche i Titani vennero sconfitti e ritornarono nel Tartaro da dove non sarebbero più usciti.

   
 
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