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Autore: DeathRamps_    01/10/2015    0 recensioni
"Il punto è che non ricordo quasi nulla della notte precedente. Cosa può mai esser accaduto di così sconvolgente?"
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alex Turner, Matt Helders, Miles Kane, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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1. WAKE UP, ALEX!

6:oo A.M.

Un rumore terribilmente fastidioso, disturba il sonno di Alex. Un ticchettare continuo, repentino che non lo lascia in pace, lo
costringe a far uscire la mano destra da sotto le candide lenzuola bianche, per spegnere quell’affare.

Si rigira e rigira nel letto, ma oramai, è decisamente sveglio. Tirando un lungo sospiro, scosta le coperte dal suo viso e si
solleva, poggiando le mani sul materasso e mettendosi a sedere. La testa gli gira terribilmente e le tempie battono in maniera violenta, quasi insopportabile. Poggia i polpastrelli su di esse, eseguendo dei movimenti rotatori che lo aiutano ad attenuare il forte dolore. Non vede nulla a causa della scarsa luce che penetra dai fori delle persiane totalmente calate. Sbadiglia rumorosamente, non curandosi di posizionare una mano davanti alla bocca e poggia i piedi sul freddo pavimento in parquet. Si solleva per andare ad aprire le serrande e le finestre, al contempo.

Luce, tantissima luce colpisce i suoi occhi scuri, obbligandolo a distogliere lo sguardo dal panorama che si può intravedere dalla lì. Apre la porta-finestra ed esce nel piccolo balcone a petto nudo, poggiando poi le braccia sul balcone grigio, freddo e leggermente bagnato. La sera precedente o comunque la mattina presto, deve aver piovuto ma lui non si era destato dal suo sonno. Aveva dormito profondamente come un bambino stanco a causa di una “lunga” giornata passata a giocare con gli amici al parco dei divertimenti. Si guarda intorno da lì, come se lo facesse per la prima volta: un’enorme distesa di alberi, cespugli, prati e fiori di ogni tipo, è visibile da quell’altezza. Solo una casa sembra disturbare quella meravigliosa perfezione, ad interrompere quella splendida visione.
Lo fa ogni mattina; svegliarsi, alzarsi ed andare su quel balconcino a prendere un po’ d’aria fresca, come ad iniziare bene ogni giornata anche se, in realtà non finiva mai in quella maniera.
Scuote la testa, cacciando via i pensieri particolarmente confusi della notte precedente  e rientra per lavarsi e vestirsi. Apre il suo armadio in legno, scoprendo una lunga serie di appendini tutti rigorosamente occupati da capi di gran qualità. Basta unicamente toccare il tessuto di ciascuna camicia o anche quella dei pantaloni per accorgersene.
Alex è un tipo che tiene molto all’aspetto fisico. La prima impressione è quella che conta e per sua fortuna, ha sempre mostrato bene quella parte di sé che voleva gli altri vedessero. Lui stesso sa di essere carismatico, brillante, affascinante, enigmatico e.. talentuoso. Si, perché lui è un cantante di grande successo e come tale, deve apparire con un certo charme o almeno, è così che vuole essere.
Afferra dall’armadio un paio di pantaloni lunghi rigorosamente neri, una camicia bianca quasi più delle lenzuola, una cintura in pelle e delle scarpe ovviamente abbinate. Una volta fatto ciò, si dirige in bagno per darsi una sciacquata e togliersi di dosso quel fastidioso odore di alcool e sigarette che, alla fin fine, si era procurato da solo la notte precedente.
Varca la soglia della stanza, trovando fin da subito luminosa a causa della finestra dimenticata aperta e poggia gli indumenti su una sedia accanto al lavandino. Una volta spogliatosi, entra in doccia, tirando un sospiro di sollievo. Regola l’acqua alla giusta temperatura e si sciacqua, usando subito dopo un bagno schiuma all’essenza di vaniglia, la sua preferita. Lo shampoo invece, sa di olio di cocco ed così piacevole sentirne il profumo. Quel mix di aromi così dolci, gli fa arricciare il naso, ma non per il fastidio, tutto il contrario. Una volta finito, lascia il box e si avvolge nel suo morbido accappatoio blu scuro, asciugandosi. Ovviamente, subito dopo afferra il phon e comincia a dare una forma adeguata ai capelli. Ha un stile tutto suo anche in questo, odia essere tradizionale. Con le mani, lavora nell’appiattire i capelli ai rispetti lati del capo, mentre il resto, lo lascia perdere per il momento. Una volta asciutti, è il momento di utilizzare il suo gel ultra fissante. Lo apre e ne prende un po’ con la punta delle dita, spalmandolo poi su entrambe le mani ed infine, posizionandolo sui capelli, eseguendo un movimento che va dalla punta delle orecchie fino al retro della testa. Infine, il ciuffo lo modella con la cera, altrimenti rischia che i suoi filini scuri si attacchino l’uno all’altro e di certo, non è questo l’effetto che vuole ottenere. Grazie ad una cera modellante, creare una sorta di “onda” alla Elvis Presley e finalmente soddisfatto, posa il tutto dentro gli appositi scaffali posizionati proprio di fronte a lui. Si veste e quando è pronto, esce dal bagno, non curandosi di risistemare il letto ma unicamente di prendere il cellulare ed il portafogli dai pantaloni indossati il giorno scorso ed uscire così di casa.
Ed eccolo lì, onnipresente ovunque vada: il sole.
Il calore che emana, di primo mattino non gli fa di certo piacere, lui odia il caldo. Sentire la pelle appiccicosa, lucida e talvolta vederla arrossata sulle braccia o in viso davanti allo specchio, gli dà su i nervi. Fortunatamente, non dovrà aspettare molto prima che arrivi l’inverno. E’ già settembre, uno dei mesi più piovosi lì, a Sheffield.
Scende i pochi scalini che lo separano dall’asfalto vero e proprio e comincia la sua lunga passeggiata mattiniera. Sono le sette passate, quando sorpassa l’edicola cui è solito comprare le sue amate Marlboro rosse. Sono probabilmente le sigarette più forti che abbia mai provato e ciò non gli dispiace per nulla anzi, sono una sorta di droga di cui non riesce a liberarsi da 10 anni a questa parte. Ricorda ancora il suo primo tiro; era incerto su cosa fare insomma, di solito è sempre così per tutti. Il suo migliore amico, Miles con cui suonava nella sua primissima band, gliene aveva offerta una e lui non si era di certo rifiutato. Alex ama sperimentare di tutto, anche adesso.
Alla fine, si ritrovava a poggiare la sigaretta fra le labbra e fare un breve tiro, tossendo subito dopo poiché si sa, accade ogni volta.
“Questo perché erroneamente si respira anche col naso, invece, bisogna aspirare con la bocca, trattenere giusto qualche secondo il fumo nei polmoni e poi rigettarlo fuori.”
Ecco, cosa gli aveva detto l’amico subito dopo il suo tentativo miseramente fallito. A quel punto, ci riprova sotto consiglio di Miles e ci riesce. Una cosa così semplice da eseguire lo aveva fatto sentire.. gratificato. Era stato un idiota a provare? Probabilmente.
Tutti quei pensieri affollati nella sua mente, gli fanno venir voglia di fumarsene una. Automaticamente, si blocca per poi girarsi a 180 gradi ed entrare nell’edicola a pochi passi da lui poco prima superata. Varcata la soglia, un tintinnio emesso da un grazioso accessorio appeso appena sopra la porta, gli dà il benvenuto nel posto. Il solito vecchio ed ingobbito uomo dai capelli bianchi e gli occhiali da vista fin troppi grandi per il suo viso, lo saluta con un cenno della mano. Lui ricambia, accennando un sorrisetto e chiedendo il solito pacco di sigarette. Oramai, i due si conoscono da un bel po’ e sono buoni amici, oltre che venditore e cliente. L’uomo annuisce alla sua richiesta e gli dà le spalle per afferrare il pacchetto richiesto, poggiandolo poi sul piattino in ceramica dai colori caldi, quale il giallo e l’oro. E’ costretto a prendere pure l’accendino avendo lasciato tutto a casa, ma in fondo, sta pure finendo il liquido al suo interno. A quel punto, può pagare e infine uscire dall’edicola.
La medesima sensazione di caldo lo travolge, proprio com’è accaduto varcata la soglia di casa. E dire che non ha per nulla avvertito il cambio di temperatura pochi istanti fa dentro il negozio. Scrolla le spalle, come a dire “ma che importa”, ed apre la custodia, sigillata con una pellicola trasparente. Tira fuori uno dei tubetti di forma cilindrica di carta molto fine e lo poggia fra le labbra, tenendolo appena coi denti. Da fuoco alla punta con l’accendino blu, coprendola con una mano per non far spegnere la fiamma ed infine, posa tutto dentro la tasca posteriore dei pantaloni, eseguendo un lungo e rilassante tiro.
Può sentire il fumo diffondersi all’interno dei suoi polmoni, lento e caldo per nulla opprimente per poi farlo fuoriuscire dalle narici. Mentre cammina, sa già la sua destinazione; un bel caffè a casa del batterista migliore del mondo: Matt.









“ I said I bet you look good on the dance floor,
dancing to electro-pop like a robot from the 1984, from 1984!.”

 
  
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