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Autore: Zhalia94    01/10/2015    2 recensioni
Annoiati dalla quotidianità, i nostri cercatori chiedono a Metz di affidar loro una missione.
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Breve avventura demenziale con personaggi tra l'ooc e non che affrontano le varie situazioni con realismo, come fossero persone comuni al di fuori della serie animata.
Genere: Avventura, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante Vale, Den Fears, Harrison Fears, Sorpresa, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era una tranquilla e piovosa giornata di fine Settembre, e i nostri cercatori bivaccavano a casa di Dante sorseggiando del tè al gelsomino e abbuffandosi di biscotti; tant'è che la tazza di Lok era diventata una sorta di fiume Gange della pasta frolla.
Si ritrovavano spesso da Dante. Troppo spesso, a detta del suddetto cercatore, che stava finendo di pulire le tracce dell'ultima festa che i gemelli e Lok avevano dato in sua assenza. Come al solito. "Sì, però diamogli una piantata, eh!" Protestò Dante. "Sennò vi faccio pagare l'affitto a tutti e tre".
"Sì, Signora!" Esclamò Harrison, unendosi per primo alle risate altrui.
Fu Lok a riprendere il discorso in modo serio: "Scusa, Dante", disse. "È che ultimamente non ci sono più state affidate missioni, e ci annoiamo a morte!"
"Penso di capire", disse Dante 
appoggiandosi alla scopa come fosse il tridente di Poseidone. "Vedrò di parlare con Metz".
"E voi, ragazze?" Fece Dante, per richiamare l'attenzione delle due. "Non è che mi dareste una mano?"
"Sarò sincera, -disse Sophie, rimettendo il pennello dello smalto nella sua boccetta- di queste cose se ne è sempre occupato Le Blanc, quindi non garantisco buoni risultati." - "Io non sono stata addestrata per questo" rispose Zhalia.
Dante sospirò.
"Sì, va be', ma non potete usare i vostri traumi infantili come scusa per ogni cosa". 
~
Neanche due giorni, e finalmente il maxi schermo di Dante si accese: "Buon pomeriggio, ragazzi!" Esclamò Metz, facendo sobbalzare tutti.
"Ehi..." - "Ciao, Metz." - "Salve Signor Metz." - "..." - "Buon pomeriggio a lei."
"Ho una missione per voi."
"FINALMENTE!" Esclamarono i tre ragazzi all'unisono.
"Sono contento che questa notizia vi allieti", disse Metz. "La Fondazione Huntik terrà conto del vostro entusiasmo."
"La ringraziamo di cuore, signor Metz", rispose Lok.
"Vi sto mandando ora il file tramite fax."
"Abbiamo avuto problemi con gli olotomi", spiegò. "Ultimamente non si connettono alla rete wi-fi e il 3G non prende."
"Capisco, Metz", rispose Dante. ("L'olotomo ha la wi-fi?!") "Grazie per l'incarico, ci riaggiorniamo dopo la missione." - "Conto su di voi" e riattaccò.

"Sophie, che dice il file?" Chiese Den impaziente.
"Eh, un attimo", esclamò lei. "Questo coso ci mette una vita."
"Intanto leggi che c'è scritto, dai!" Così Sophie fece scorrere gli occhi sulle righe del foglio che pian piano stava uscendo dalla stampante. "Allora?!" - "Dai, Sophie, che dice?"
"Fratello, chi sa dove andremo stavolta!" Esclamò Harrison. "Spero in Spagna: ho sempre desiderato andarci".
"Ehm... Ragazzi?" Li chiamò Sophie, col foglio tra le mani. "Mi sa che non andremo in Spagna..."
"E dove, allora?"
"Qui dice che andremo a... Terni..."
~
I nostri eroi partirono così col treno, pronti coscentemente -o almeno così credevano- ad affrontare otto ore di viaggio col regionale veloce, visto che la Fondazione non aveva provveduto alle spese.
"Sti spilorci!"
"Harrison, posso chiederti una cosa?" Cominciò Zhalia. "Com'è possibile che tu parli romano se questa è la prima volta che andiamo in una città italiana che non sia Venezia? Chi frequenti? Cosa fanno? Chi sono i loro genitori?" 
Harrison la guardò perplesso.
"Ti esonero dal rispondere, Harry", disse Dante, continuando a leggere il giornale.
"E com'è allora che tu che stai sempre da Dante non parli ancora bene l'italiano?"
"Ok" fece Sophie per uscire da quel silenzio imbarazzante. 
"Qualcuno sa chi è Thyrus?" Chiese Lok. 
"È un titano", rispose Zhalia, burbera. 
"Sì, questo lo dice già sul file" ("In realtà dice solo quello", fece Harrison.)
"Te che sei una Casterwill ne sai qualcosa?" Domandò Den a Sophie.
"Non ne ho mai sentito parlare, mi spiace."
"MAMMA MIA!" Esclamò Dante, tirando subito fuori il cellulare e digitando le lettere sullo schermo. "Ecco: 'Thyrus è il drago raffigurato nello stemma della città di Terni. La leggenda racconta che si aggirava tra le zone paludose della campagna, arrivando di tanto in tanto a spaventare i centri abitati; finché un eroe non lo sconfisse'."
"Quindi se riscriviamo la storia e le leggende come facciamo di solito per far in modo che tutto si ricolleghi al mondo di Huntik verrebbe fuori che un cercatore si è legato in passato al titano per salvare la sua città e ora dobbiamo scoprire dove diamine ha messo il suo amuleto."
"Vedi quant'è facile studiare storia con noi, Lok?"
"Sembra sensato", fece Den.


La prima parte della storia al momento si può anche fermare qui. Nel prossimo capitolo i nostri disgraziati eroi arriveranno a destinazione... a pezzi e bocconi, ovvio! XD
   
 
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