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Autore: Angel TR    04/10/2015    4 recensioni
A Pervinca non stavano simpatiche le stelle, soprattutto quelle che pretendevano di giudicarla.
[1^ classificata al Remembering Summer contest indetto da ninety nine (katniss_jackson sul forum di EFP]
[ 1^ classificata al contest "Foto Ricordo" indetto da Fiore di Cenere sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pervinca Periwinkle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Partecipa al Remembering Summer contest indetto da ninety nine (katniss_jackson sul forum di EFP)

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Nick su EFP: Angel Texas Ranger
Nick sul forum: //
Titolo: Stars are not wanted now
Fandom: Fairy Oak (Pervinca)
Citazione scelta: Come la foglia non diventa gialla senza la complicità di tutta la pianta, così il malvagio non potrà nuocere senza il tacito consenso di voi.
(Khalil Gibran)
Pacchetto scelto: Giallo (situazione 1: Estate + prompt, citazione e canzone)
Rating: Verde
Avvertimenti: Nessuno
Coppia: Nessuno
Nda: ?
Betareading: No


{STARS ARE NOT WANTED NOW}

Prompt/situazione: Sole e stelle

Canzone: Yellow (Coldplay)
Look at the stars,
Look how they shine for you,
And everything you do,
Yeah, they were all yellow.


Quella sera, le stelle scintillavano più del solito. Sembravano quasi ammonirla del pericolo, dello sbaglio compiuto, della propria imprudenza, illuminando la foto che reggeva con la punta delle dita.

Lei e sua sorella.
Insieme, le mani intrecciate. Luce e ombra.

Vaniglia sembrava brillare anche attraverso la pellicola rovinata a causa delle pieghe, il suo sorriso felice e sicuro, di chi sa che la tempesta lascerà entrare galantemente il sereno dalla porta.
Al suo fianco, Pervinca restava in ombra.

Distolse lo sguardo dal cielo tempestato, simile a un diadema ricoperto di cristalli. Si sentiva troppo osservata, troppo giudicata.

Cosa ne potevano mai sapere degli sciocchi corpi celesti – che prima o poi sarebbero implosi – delle sue scelte?
Scosse la testa, rabbiosa.

Decise di concentrarsi sul prato, sul verde dell'erba illuminato dalla fievole luce delle stelle.
Il profumo dei fiori addolciva ancora l'aria, portando con sé i ricordi dell'estate appena passata.

Che buffo: considerava l'estate e l'autunno di quell'anno come due fasi della sua vita completamente distaccate: l'estate era il regno della sua infanzia, con la sua "spensieratezza"... con sua sorella.
L'autunno segnava il suo ingresso nel mondo dei grandi, nel mondo dei Maghi e delle Streghe del Buio.

Il Buio.

Pervinca torturò uno stelo d'erba, immersa nei suoi pensieri.
Doveva ammetterlo: si sentiva così a suo agio mentre sprofondava nell'oscurità, così se stessa mentre abbracciava il lato che meno conosceva di sé.
Il Buio.

Pervinca sollevò gli occhi verso le stelle. Puntini luminosi – puntini di Luce – che ondeggiavano e pulsavano come scialuppe in un mare di oscurità. Pervinca alzò il mento in un impeto di alterigia.
Non le piacevano le stelle. Preferiva le notti completamente nere, le notti di tempesta e di tuoni.

Le notti che preferiva anche quel Cavaliere, quello che avrebbe dovuto accompagnarla dal Nemico giurato della Valle.

Il Cavaliere aveva avvolto la storia terribile del Nemico in un fiume di empatia e di parole che lei non aveva mai sentito, non attribuite al Nemico, perlomeno.
Voleva che lei comprendesse cosa poteva significare riappropriarsi finalmente di se stessi, di riscoprirsi interi.
Di raccogliere a piene mani i propri poteri senza avere nessuno che ti fermasse.

Di non avere regole.

E a Pervinca, si sa, le regole non erano mai andate a genio.

Si passò una mano tra le folte ciocche rosse. Cos'aveva fatto? Aveva voltato le spalle alla sua gente, al giallo brillante della Luce, a sua sorella.
E quelle dannate stelle stavano lì a ricordarglielo, sbattendole in faccia il loro colore, quello che donava così tanto a sua sorella Vaniglia. "Guardaci, piccola Vì, non ti vergogni?"
Ma, ancora una volta, che cosa ne potevano sapere quelle piccole presuntuose? Non potevano scandagliarle l'anima, non potevano accogliere l'immenso peso che si portava dentro.

Quando il Cavaliere le si era parato davanti e le aveva spiegato le ragioni di quell'attacco, Pervinca aveva avuto una sola scelta: reagire. Sputare veleno.
E, soprattutto, fingere di essere quello che lui voleva.

Perché silenzio è assenso e Pervinca non era certo una che non diceva la sua, a costo di sbraitare.

La giovane si alzò in piedi, rassettando il cardigan di ciniglia, il suo preferito. Quel cardigan custodiva un segreto che il Cavaliere non poteva sapere: era stato cucito anche grazie all'aiuto di sua sorella.

Sapeva che pochi – anzi, nessuno – avrebbero compreso quel suo gesto.
Sapeva che, agli occhi dei suoi concittadini, si era macchiata di un crimine imperdonabile, di tradimento.
Sapeva che, ormai, era stata marchiata a fuoco dal Buio.
Ciò che essi non potevano sapere era che lei stava combattendo insieme a loro, che non si era arresa all'incanto del Terribile 21.
Che si stava sacrificando appositamente per loro.

Pervinca chiuse gli occhi, assaporando la fresca aria autunnale. Poi, le sue narici pizzicarono, accogliendo un profumo più dolce, più sereno: profumo d'estate. Pervinca sorrise.
Mai si era sentita più integra, più intera.
Conservava ancora il calore del sole estivo nel cuore. E non avrebbe permesso al Terribile 21 di portarglielo via.

La foto giaceva ancora nelle sue mani. La piegò nuovamente, la pellicola obbedì docilmente alle sue piccole dita, e la infilò nella tasca del cardigan.
Spazzò via il terriccio sui pantaloni, prima di scoccare un'occhiata sincera, di chi condivide un segreto, alle stelle e di andarsene via.


Angolo Autrice
Salve, Piccolo Popolo!*-*
Dopo tutta la valanga di fic che ho pubblicato, devastando fandom&co, finalmente mi butto in un concorso. Sono contenta di aver partecipato scegliendo Fairy Oak poiché, nonostante abbia letto tutti i libri, non ho mai scritto nulla (almeno mi pare).
Ho anche controllato se ci fosse già una storia simile ma mi sembra di no.
Spero vi piaccia!*-*
P.s. Quanto adoro i Coldplay?! <3
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