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Autore: altaira    06/10/2015    1 recensioni
Odiavo l'idea che dovessi seguire qualcuno passo passo mentre imparava il mio mestiere, e soprattutto di notte. Eppoi anche il suo nome, Olivia, mi fece pensare immediatamente ad una donna smilza ed occhialuta, pignola e un po' rompipalle, sempre pronta a dare la propria opinione e a fare precisazioni di continuo.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Erano le 7 di mattina. Il mio turno ormai era quasi finito, finalmente. Avevo bisogno di una grande dormita. L'hotel di notte è un posto estremamente silenzioso e placido, per non dire noioso. Napoli sarà anche una città perennemente piena di turisti, ma di notte non c'è molto da fare in un hotel, ed io quella notte non avevo neanche il mio ultimo libro. L'unico motivo per cui continuavo a fare il concierge di notte era che mi permetteva di fare quello che più amavo nella vita: leggere.

-Mauro, ti cercano in ufficio...- mi disse uno dei camerieri passando davanti alla scrivania della hall.

-Grazie Paolo, vado immediatamente!- gli risposi alzando un sopracciglio ammiccando, e lui mi sorrise. Generalmente se il direttore ti mandava a chiamare, aveva da dirti qualcosa di serio o grave.

Aspettai che arrivasse il concierge del turno di mattina e mi diressi verso l'ufficio del direttore.

-Buongiorno De Michelis!- mi salutò il direttore, ed io lo ricambiai con una stretta di mano. -Si accomodi, si accomodi. Ho una notizia da darle. Sarà contento di sapere che dalla prossima notte avrà compagnia, abbiamo assunto una nuova stagista, che lavorerà con lei, si chiama Olivia. Mi raccomando, dovrà provvedere alla sua formazione ed alla sua supervisione. Naturalmente le sarà dato un aumento per tutto il periodo in cui Olivia lavorerà con lei.-

Lo guardai perplesso per tutto il tempo, non avevo voglia di avere una stagista tra le palle. Odiavo l'idea che dovessi seguire qualcuno passo passo mentre imparava il mio mestiere, e soprattutto di notte. Eppoi anche il suo nome, Olivia, mi fece pensare immediatamente ad una donna smilza ed occhialuta, pignola e un po' rompipalle, sempre pronta a dare la propria opinione e a fare precisazioni di continuo.

Un po' infastidito lasciai l'hotel, l'unica cosa che volevo fare era tornare a casa, dormire eppoi fare l'amore con la mia dolce Eliana, mia moglie, l'unica cosa che mi aiutava ad andare avanti così.

Entrai a casa, dopo aver fatto la spesa e la chiamai.

-Amore?- ma non mi rispose nessuno. “Sarà già al lavoro” pensai. Guardai l'orologio ed effettivamente erano le 10, e lei era in ufficio da un paio d'ore. “Poco male. Farò una doccia ad andrò a dormire tranquillo.” Così feci. Ancora in accappatoio davanti allo specchio, sbuffai osservando i miei occhi verdi gonfi di sonno. Mi passai una mano tra i capelli castani, notai che mi era spuntato un capello bianco. “Ah! Già comincio ad invecchiare, ed ho solo 30 anni”, pensai. Infilai un boxer eppoi una tuta e finalmente mi infilai a letto. Ero tremendamente stanco.

-Amore!- sentii nel sonno. Aprii un solo occhio, mi accorsi che era mia moglie che era rientrata. Guardai la sveglia sul comodino, erano le 3 del pomeriggio. “Oddio! Ho dormito troppo”.

-Amore! Dove sei?- mi continuò a chiamare Eliana.-

-Ehiii! Sono in camera.- le risposi, e lei dopo qualche istante mi raggiunse.

-Ehiii!- mi rispose lei, e venne ad accucciarsi affianco a me a letto. - Buongiorno!- mi disse. Io la tirai verso di me, e cominciai a coccolarla osservando ogni sua reazione. I suoi occhi scuri che si rilassavano, le sue labbra carnose che si increspavano in un sorriso, i suoi piccoli seni che si alzavano e si abbassavano a ritmo col respiro.

-Ti amo.- le sussurrai in un orecchio scostandole i capelli biondi dal viso, e strofinandole dolcemente il mio mento irsuto su una spalla.

-Anche io ti amo- mi rispose, si voltò e mi baciò. Cominciammo a spogliarci, facemmo l'amore, muovermi dentro di lei era una delle esperienze più belle della mia vita fino ad allora. Con un gemito raggiunsi l'apice del piacere, e lei con me dopo pochi momenti. Ancora ansimanti ci abbandonammo l'uno dentro l'altra, felici e rilassati come sempre.

  
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