Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Antonio Militari    06/10/2015    1 recensioni
Otto amici si ritrovano in una casa abbandonata per girare una web fiction sullo slenderman, uno dei personaggi più famosi di internet, ma quello che si nasconde in quel luogo è molto più misterioso e pericoloso del senzavolto in giacca e cravatta. Riusciranno ad uscire dalla magione? Chi rimarrà vivo? Cos'è la creatura che si cela in cantina?
La storia è composta da nove brevi capitoli, che spero di far uscire regolarmente. Se avete critiche o consigli da darmi, non esitate a lasciare una correzione. Grazie mille a tutti.
Genere: Azione, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ed ecco che arriva il secondo dei nove capitoli. Spero che sia all'altezza delle vostre aspettative. Vorrei ringraziare in maniera molto particolare Ninas Dark Moon, che ha recensito il primo capitolo e Retrovertigo, che oltre a recensire il capitolo ha anche seguito la storia. Un grazie anche a tutti quelli che leggeranno queste righe. Grazie a tutti!

“Ciack. Azione!”
Iniziano le riprese e io sono già nervoso. È vero che non ho una gran parte da recitare, ma sono lo stesso orgoglioso di me. Adesso devo apparire un'altra volta nella scena, come se fossi uno della troupe che finisce lì per caso. Queste apparizioni sono più importanti di quello che sembrano, quando si scoprirà che sono stato ucciso dallo slender qualche anno fa.
“Stop! Euge', che stai a fa'?”
“Oddio scusami, stavo sovrappensiero!”
“Datti una mossa, che dobbiamo finire entro stasera”
Eppure mi sembra che manchi qualcosa...
“Rigiriamo la scena da capo”
Ilario sembra nervoso. Come regista di un gruppo di dilettanti ha una grande responsabilità addosso... Tutti cerchiamo di aiutarlo, ma a volte è più difficile di quanto sembri.
Tommaso mi sorride, cercando di tranquillizzarmi. È uno scemo ma è mio amico, e gli voglio bene.
Se ho accettato di girare la parte del “morto” è grazie a lui (o per colpa sua, che dir si voglia). Non sono mai stato l'anima della festa: ha scuola sono sempre stato trattato da sfigato e non ho mai avuto troppi amici. Ragazze? Nessuna; nonostante gli sforzi di Tommaso per farmene trovare una. Non sono interessato. Non perché non mi piacciano, anzi, ma perché non posso pensare di avere una relazione intima con una persona. Non sono un tipo da smancerie.
Solo Tommaso mi è stato al fianco. Non so nemmeno perché, un giorno mi si è avvicinato a scuola, sulle scale, e mi ha chiesto se potevamo essere amici, quindi non ci siamo più separati. La mia vita è decisamente cambiata dopo averlo incontrato e, se mai avrò un figlio, sicuro che lo chiamerò Tommaso. È stato lui a dirmi che, se avessi recitato su internet, anche se fosse stato solo per un breve ruolo, avrei cambiato il punto di vista della scuola sul mio conto: sarei diventato una specie di celebrità, sebbene in scala molto ridotta. E comunque ci saremmo divertiti.
“Bentornati nel luogo più terrificante del paese” inizia a recitare nuovamente Marina “dopo il breve stacco che abbiamo fatto per permettervi una pausa caffè, siamo tornati nella “casa dello slender”, come la chiamano i vicini del quartiere. In questo momento ci troviamo ancora nell'ingresso, anche se vi avevamo promesso un giro per la casa, perché abbiamo fatto una scoperta tremenda” qui appaio per un momento, mi fermo immobile dietro la ragazza, leggermente nascosto, guardando dritto in camera, con lo sguardo vuoto, come se fossi una persona depressa o un maniaco. Quindi me ne vado.
Appena uscito di scena inizio a correre cercando di fare piano. Per avvalorare l'ipotesi che io sia un fantasma, Marina e Renato verranno da questo lato e inquadreranno questa camera, che deve essere vuota. La camera non ha entrate ne uscite al di fuori di quella dove passeranno, e non ha luoghi dove nascondersi, se non fosse per una finta parete che abbiamo scoperto quando eravamo in avanscoperta. L'effetto sarà degno di Hollywood. Sparirò senza dover usare nessun effetto speciale.
Nei pochissimi secondi rimanenti apro la porta nascosta, mi ci infilo dietro e la richiudo senza sbatterla. Un secondo dopo sento la voce di Marina, segno che sono arrivati “Sicuro che fosse da questa parte?”
“Non posso essermi sbagliato” Gli risponde Renato, il cameraman
“Carissimi telespettatori, io non so se voi lo abbiate visto o meno, ma io mi fido del mio uomo, sono sicura che ci sia qualcosa in questa stanza”
E improvvisamente ne sono convinto anch'io. C'è qualcosa in questa stanza. Mi inizia a venire il fiatone. Come ho fatto a non accorgermene? Eppure è uno dei personaggi principali. Come mai nessuno se ne è accorto? Come è potuta succedere una cosa simile? Che fine ha fatto il tizio che interpretava lo slender?

“Le riprese sono state fantastiche ragazzi. Bravi tutti.” Ilario solleva le mani come se tenesse una coppa mentre fa i complimenti al cast.
Un applauso scroscia tra di noi, come fossimo una troupe professionista
“Questo caffè fa schifo” si lamenta Marina
“Non abbiamo altro purtroppo, questo è quello che passa in convento” Le fa eco Roberta, la nostra donna del caffè, nonché attrice secondaria. “Non ho a disposizione una caffettiera come Dio comanda, mi spiace”
“Ragazzi, posso farvi vedere una cosa molto inquietante?” se ne esce Ilario, che sta smanettando al computer. Ci avviciniamo come intorno al cadavere di un animale strano.
“Sono i nostri nomi? Cosa c'è d'inquietante” chiede Roberta
“Guarda attentamente come sono scritti”
La prima ad accorgersene è Marina “Oh madre! Ma la cosa è più che inquietante!” e ci spiega rapidamente la situazione.
“Dio Santo! Ma scherziamo?”
“Potremmo usarla per la serie, no? Ci rigiochiamo una coincidenza” fa Ilario
“A proposito di nomi: dov'è Eugenio?” Non è possibile che nessuno di noi si sia accorto della mancanza di Eugenio, e dopo la scoperta dei nomi la cosa si fa ancora più terrificante.
“Sarà rimasto bloccato nella parete finta?” prova a chiedere, poco convinto, Renato.
“Piuttosto. Ora che me lo dite, è da quando è sceso in cantina che non vedo...”
Le luci saltano nuovamente e stavolta, data la tensione, tutti iniziano ad urlare. Le donne si sentono di più, in particolare Marina, che sfoggia una calda voce sopranile, mentre noi uomini riusciamo più o meno a trattenerci.
“Ok, ok. Cerchiamo di stare calmi” Ma non riesco a convincermi neanche io, dato che sotto di noi il pavimento ha iniziato a tremare, e un suono cupo ha iniziato a espandersi, come se un microfono non funzionasse, e amplificasse il classico squillo, solo due ottave più basso. La luce torna improvvisamente, e io non resisto più. Mi fiondo nell'altra stanza seguito istintivamente dagli altri, arrivo alla finta parete e apro con forza lo sportello. Il mio migliore amico, Eugenio, mi cade in braccio, e per un momento il cuore mi manca, quindi scoppio in una risata nervosa.
“Allora è vero! Sei rimasto bloccato qua per tutto questo te...” ma poi mi rendo conto di una cosa: mentre io sto abbracciando e sorreggendo Eugenio, le sue gambe sono crollate rovinosamente a terra, separate dal resto del corpo.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Antonio Militari