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Autore: queenjane    07/10/2015    5 recensioni
Il mio esperimento continua, dopo Golden Age, Silver Age, Bronze Age, ecco l'età degli Eroi, un ciclo, in sintesi da leggere come storia a sé stante oppure uno spin off del Dragone e della Rosa.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando torno a palazzo, la sera è un liquido crepuscolo di seta, che batte contro la pietra della facciata, entro in uno svolazzare farfallino delle mie gonne di raso, saluto tutti ma Oscar non si vede.
– Successo qualcosa, Marie?-
Fa una smorfia amara mentre si inchina al mio passaggio, tra le mani un vassoio con una tazza da cui esala il profumo di vino dolce, menta e foglie essiccate di verbena, un rimedio contro i dolori mensili.
Le faccio un cenno, andiamo nel petit salon azzurro, così chiamato per il colore delle tappezzerie sulle poltrone.
 - Les fleurs, ma .. Ha  avuto il ciclo per la prima volta, ma non ne sapeva nulla, vostro padre ha detto che non importa-
- Quando….
Ho preso tempo, non sono scesa nei dettagli, precisi,  mi sento una perfetta incompetente …
Rivedo il viso di Alexander, il mio biondo leone, perso nel piacere, distanze e avvicinamenti..
Non la ho preparata …
– Ciao, mi aspettavo che venissi qui, non avevo … insomma, volevo pensare-
Siamo nella soffitta del lucernario, una delle tante di Palazzo Jaryaes.
- Tanto mi trovi sempre- 
Sorrido, poi ti scruto. – Lo sai?-
 -  Lo so-
—Già- Con pacata amarezza, in netto contrasto con il suo temperamento pungente.
Mi siedo vicina, al diavolo i vestiti. Allungo un braccio, le circondo le spalle, scusami,vorrei dire e ho la gola secca.
Appoggia la testa sulla clavicola, sospira.
– Meno male che non hai paura a toccarmi-
-Dovrei?-
Scuote la testa.
– Tu e le tue storie, Amazzoni e  compagnia, Felipe, - che c’entra?!- Qualche volta che avete usato il femminile …. Voi due e Andrè –
Strofina il viso contro la manica
- Alla fine, non sei una bugiarda.-
-Avrei dovuto essere esplicita-
 - Non credo che ti avrei dato retta, credimi- Amara, da capo.
- Ogni santo mese sarà così?-
 -Non da subito …-
- Meno male, solo spiegami a me cosa serve?-
Resto in silenzio.
- Sai però ora che vorrei?-
 -Dimmi.-
-Abbracciami forte e … cerca di rimanere ancora un po’. Oppure fammi venire ad Ahumada, con te, tra poco sarò davvero troppo grande.-
Pausa
- Che era, un paio d’anni fa mi disse che uno dei miei compiti sarebbe  stato proteggere una delle figlie di Maria Teresa, sai, l’alleanza, se sposa il delfino …-
- Non è detto che vada in porto, a Corte non tutti sono d’accordo, il delfino Ferdinando che è morto nel’65 e sua moglie erano contrari e tanti la pensano come loro-
 -Va bene, stringimi di più, non mi rompo-
Per la prima cosa l’accontentai subito, rimanemmo lì per un pezzo, strette, per la seconda ebbi una brutta discussione con il Generale, ma ce la feci, solo che, al prossimo scontro, avremmo passato il confine del non ritorno.
Al castello, gli diedi le lettere d’amore che aveva scritto a Gabrielle e le risposte.
Ha amato la sua prima moglie  Gabrielle de Saint Evit fino allo spasimo, morta lei, tutti i suoi sentimenti se ne sono andati, obliati, era un automa meccanico..
E così è rimasto.
– E' bello essere, qui, con Arras e la Normandia sono i miei posti magici-, osserva Oscar.
-Bene-
- Anche i tuoi bambini sono cresciuti-
-Sarebbe strano il contrario.-
Siamo nella mia stanza, facendo due parole quando arriva la stoccata.
– Chi è Cristina?- 

Sbianco e la spazzola mi cade per terra con un piccolo tonfo.
Fissa con stupore la mia reazione incontrollata.
Mi impongo di stare ferma, serro le mani, mai più la picchierò, è il patto.
– Ma fille - esalo- è nata nel 1757, in estate, ma era troppo presto .. è morta dopo una settimana-
-Io…-
- Hai visto la lapide, credo, solo Cristina Fuentes e la data, vero?-
Annuisce, un gesto secco.
- Hai pensato ad una parente o forse ad figlia di Xavier, ma, non poteva venirti in mente che forse …  l’avevamo avuta insieme, che era anche la mia?- Respiro per mantenere la calma.
(L’unica volta che ti ho mollato una sberla era perché avevi augurato il male ai miei figli e me ne sono pentita per un pezzo).
 –IO…-
- Dai, tranquillizzati, è il nostro patto … - mi alzo in piedi, all’improvviso mi sento molto stanca, molto vecchia.
Nostro padre ha seppellito una moglie e due maschietti in fasce, poi un amato primogenito, il mio prediletto Luois, io ancora rimpiango la mia primogenita, come posso giudicarlo?
  È mortificata, magari, per un’altra occasione, prima di parlare ci penserà.
- Sei arrabbiata?-
- Sono stanca, se non ti dispiace ora vorrei rimanere sola per qualche momento-
- Ti fa ancora così male?-
- Sì, per favore Oscar, qualche minuto.-
Annuisce, poi mi appoggia le mani sulle spalle per un momento e si allontana.

_________________


– Guarda che non c’è bisogno di buttarmi per terra, se mi vuoi abbracciare. Non me lo aspettavo-
- Ho visto- Commenta, poi-Stanotte ti fa piacere dormire con me, almeno facciamo due parole?-

 - Sì.-
Nella sera color malva che avanza i cardellini allevati da Felipe, chiamati per scarsa fantasia  Philippa  e Philippe, cinguettano, giulivi, magici.


Rotolo sulla schiena, i capelli sparsi intorno come una ninfa pagana.
Siamo vicini al capanno da caccia dei Fuentes, nel profondo della foresta, immane scemenza, ma la passione rende di rado prudenti, un amplesso furioso e famelico, una dichiarazione di guerra, polvere di stelle, morsi e pizzichi.
– I love you and I’ll love you until my death-
Parole improvvise ma sincere.
Alexander.
– Per quello che vale e quello che serve, io pure ti amo e sarà così fino al termine-
Poi lo spingo via, le mani dure
- Ci vediamo presto, ma qui non dovrà più succedere-


Un rischio, ma volevo vederlo, settimane trascorse tanto per passare si sono volatilizzate. A inventare scuse e bugie sono una maestra, mio pane quotidiano sono le menzogne, pure ho usato un desiderio dei ragazzi, per questa digressione, unico testimone, affidabile perché muto, è Tintagel. Il mio cavallo.
 
   
 
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