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Autore: KiarettaScrittrice92    10/10/2015    2 recensioni
Anerion.
La terra dove risiede il male.
Vi sono tante storie e tante vicende che riguardano questa terra infestata da spettri, demoni, vampiri e licantropi.
Ma io ve ne voglio raccontare una in particolare.
Una che parla della vicenda di un gruppo di Stenzl nella loro prima missione assieme.

La storia della Luna di Sangue.
Questa storia è tratta da una campagna di Dungeons&Dragons.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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L'inizio dell'avventura


Kirka scese le scale in legno di quella rustica locanda. Trovandosi nuovamente nel caotico piano del bar. Non c’era niente di speciale in quell’edificio. Era una locanda come le altre che costellavano le terre di Anerion e in particolare quelle della Confederazione. Eppure quella situazione la eccitava a dismisura.
Da quando aveva sei anni non aveva più messo il naso fuori dal collegio di magia dell’Impero Solare, tranne per la sua iniziazione da Stenzl, e quando le annunciarono che avrebbe avuto la sua prima missione si sentì elettrizzata.
E lo era ancora. 
Era vero, la missione di sicuro avrebbe richiesto lucidità e serietà e, con la rigidità degli insegnamenti avuti in collegio, di certo quelle caratteristiche non le sarebbero mancate. Però non voleva neanche perdersi l’occasione di respirare finalmente l’aria della libertà.
Proprio per questo motivo era arrivata alla locanda parecchie ore prima del vero e proprio appuntamento con gli altri Stenzl e aveva prenotato una camera in cui si era ritirata per quel lasso di tempo, in modo da riposarsi e concentrarsi.
Appena scese cercò con lo sguardo quelli che sarebbero dovuti essere i suoi compagni, in quella locanda piena di avventori che parlavano rumorosamente, creando confusione e suscitando allegria. A meno che non nascondessero il loro marchio da Stenzl, doveva essere alquanto facile riconoscerli. 
Quel marchio, lo stesso che lei aveva sull’avambraccio sinistro. Delle stelle piene messe in cerchio attorno a una stella più grande fatta solo di linee, il tutto di un blu acceso. Non solo acceso perché il colore era sgargiante, ma quel simbolo era veramente luminoso, perché permetteva agli Stenzl di essere riconosciuti per quello che erano, ovvero guerrieri scelti per combattere le forze del male che infestavano Anerion. Per questo motivo i marchi si potevano anche rendere invisibili ad occhi altrui.
Finalmente li vide. 
Due persone stavano parlando a un tavolo. Davanti a loro avevano due boccali di birra e sembravano chiacchierare in modo tranquillo e pacato, quasi si fossero appena conosciuti. Il primo era quello che sembrava un druido che aveva superato di non molto la mezza età, visti i capelli lunghi e brizzolati. Indossava un mantello da viaggio verde che gli copriva le spalle. L’altra era una ragazza che aveva probabilmente qualche anno in più di lei, ma la sua muscolatura delle braccia, tipica dei barbari, la faceva sembrare molto più grande. La sua età si percepiva solo dal viso rilassato e delicato da ragazza contornato da dei capelli corvini, raccolti in una treccia che le cadeva lunga sulla spalla. Indossava un’armatura leggera ed era armata di tutto punto, come fosse pronta a un’improvvisa battaglia.
I loro marchi erano ben visibili sui loro avambracci, appoggiati al tavolo.
La ragazza si avvicinò ai due. 
Ebbe appena il tempo di salutare e presentarsi, che un’altro individuo si avvicinò al tavolo. Era un ragazzo della sua età, dal volto pallido che spiccava mostruosamente sul suo abbigliamento completamente nero e i suoi corti capelli corvini. Aveva due penetranti occhi verdi che per qualche secondo scrutarono il resto del gruppo, in particolare i marchi visibili da Stenzl di tutti e tre, che poi si rilassarono.
“Piacere di conoscervi! Io sono Stor Lackman.” disse presentandosi agli altri.
La ragazza dai capelli lunghi e scuri fu la prima a rispondere. Colpita da quel ragazzo misterioso e aitante.
“Io sono Korhan, sono di qui, della Confederazione e non sono Stenzl da molto tempo, ma questa non è la mia prima missione.” si presentò con tono tranquillo.
“Mi chiamo Varlinox, anche io vengo dalla confederazione, sono un druido al servizio dell’Ordine da parecchio tempo.”
Tutti e tre si voltarono verso la più giovane, solo a quel punto lei si riscosse dal suo attento studiare i compagni e si presentò.
“Mi chiamo Kirka, sono un mago dell’Impero Solare, sono uscita dal collegio di magia solo una settimana fa, quindi questa è la mia prima missione da Stenzl. Sono onorata di fare la vostra conoscenza.” spiegò con tono educato.
Agli altri dava l’impressione del burattino. Brava, ubbidiente, educata. Solo Varlinox, con la sua varia esperienza delle terre di Anerion, poteva tentare d’immaginare, cosa avesse passato quella ragazza nel collegio e come fosse stata istruita. Ma non gli interessava più di tanto, il pensiero di avere come compagna una ragazza giovane e inesperta lo entusiasmava, sia perché avrebbe reso la missione più interessante, sia perché era pur sempre una bella ragazza.
“Non penso che dovremmo parlare qui della nostra missione. Iniziano a guardarci tutti.” sentenziò il druido, dopo le varie presentazioni.
“Io ho affittato una camera se volete, possiamo recarci lì, finché non arriva l’informatore.” disse la ragazza.
“Bene, andiamo!” le rispose prontamente lui, mentre tutti e quattro facevano sparire i loro marchio da Stenzl.
La stanza era piccola, all’incirca quattro metri per sei e una parte era occupata da un semplice letto dalle lenzuola ruvide. Le due ragazze si sedettero sul letto, Varlinox si sistemò di fianco a loro, mentre Stor con un’aria molto rilassata si appoggiò alla porta.
Avevano da poco iniziato a ipotizzare la loro missione, quando qualcuno bussò alla porta della stanza.
Fu il ragazzo ad aprire. Poco prima si era presentato come un abile ladro viaggiatore, proveniente addirittura dall’Arebon.
L’Arebon era la terra più terribile di Anerion, le peggiori creature vivevano nelle foreste dell’Arebon, quelle stesse creature che gli Stenzl erano addestrati ad affrontare e cacciare.
All’uscio della porta, aperta da Stor, apparve un uomo. Poteva avere una cinquantina d’anni, forse un po’ di più. Indossava un mantello da viaggio marrone e sotto la sua veste verde scuro si notava la muscolatura ancora abbastanza definita. Si vedeva che anche lui era stato uno Stenzl a suo tempo. Gli mancava l’occhio destro, su quel lato al posto dell’occhio aveva una cicatrice che gli chiudeva la cavità oculare, che probabilmente era vuota.
L’uomo porse loro la lettera per la missione, fu sempre Stor a prenderla e tutti si avvicinarono per leggerla.
La missione appariva alquanto chiara. Sarebbero dovuti andare in un villaggio dell’Arebon, nel punto in cui la grande foresta si diradava, e salvarlo dai lupi mannari, prima che arrivasse la luna di sangue.
La Luna di Sangue. Solo a quelle parole ci fu un fremito nervoso che attraversò tutto il gruppo. Essendo Stenzl sapevano che la luna rossa era il presagio peggiore che si potesse incontrare nelle terre di Anerion. Era il momento in cui le creature del male erano più forti.
Fu Korhan a chiedere informazioni in più al vecchio.
“Che effetto ha la luna rossa, sui lupi mannari?” 
“Con la luna rossa, possono infettare, quindi cercate di non venire morsi. E se accade non tentate di salvare il vostro compagno infetto, sarebbe inutile.” disse sfiorandosi la ferita sull’occhio.
“Gliel’ha fatto un suo compagno trasformato, quello?” chiese con tono talmente tranquillo e dolce Kirka, da sembrare una domanda innocente.
L’uomo rispose solo con un cenno di testa. Dopodiché iniziò a grattarsi la nuca pensieroso.
Il gruppo distolse l’attenzione da lui e iniziò a pensare a come arrivare al villaggio. 
“La luna di sangue è tra tre settimane, abbiamo due direzioni possibili: o prendiamo la via principale mettendoci circa due settimane, oppure passiamo dai boschi dell’Arebon e arriviamo lì nella metà del tempo.” disse Varlinox valutando la mappa che era stata consegnata loro assieme alla missione.
“Io proporrei la strada per il bosco, prima arriviamo al villaggio prima possiamo organizzarci e preparare un piano.” sentenziò Korhan.
“Voi che ne pensate?” chiese il druido agli altri due.
“Per me va più che bene.” disse Stor.
“Anche per me.” confermò la giovane maga, che però stava continuando a guardare il vecchio.
Ancora non si era mosso dall’uscio della porta, e si stava grattando la testa nervoso.
“È tutto ok?” chiese Varlinox, questa volta rivolto all’uomo.
“C’era qualcos’altro che dovevo dirvi, ma non ricordo bene cosa…”
“Cominciamo bene…” sussurrò Stor irritato, e Kirka gli tirò una gomitata come rimprovero.
“Ah, sì! State lontani dal luogo di morti… Dal mausoleo… O forse era una tomba… Credo sia un mausoleo, ma non ne sono sicuro… Comunque statene alla larga!”
L’ultima frase la disse con un tono quasi perentorio, poi voltò le spalle al gruppo e se ne andò.
Rimasero per qualche secondo in silenzio, a guardare il vecchio sparire dalla loro vista, poi fu Stor a parlare per primo.
“Allora, che facciamo?”
“Direi di partire subito. Come dice Korhan, prima arriviamo e meglio è.” disse Kirka, prendendo i suoi pochi effetti dalla stanza.
“Bene, allora partiamo!” disse Varlinox.

  
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