NOTE PRIMA DELLA LETTURA: Questa storia si svolge in un futuro ipotetico, molti anni dopo la battaglia di Hades; i bronze saints hanno - nella mia testa - preso possesso delle armature d'Oro, quindi non stupitevi se questa cosa sarà presente nella storia.
Buona lettura a tutti. :)
 

Atene, Grecia.

Il sole stava ormai calando all'orizzonte e Seiya, arrampicatosi a fatica su di una collina non troppo distante dal Grande Tempio, se ne stava in piedi ad ammirare lo spettacolo di quel tramonto, affianco ad un enorme albero di tiglio le cui foglie, lentamente, cadevano a terra celebrando l'arrivo di un nuovo autunno, altrettanto freddo e malinconico dei precedenti.

L'uomo chiuse gli occhi e sospirò profondamente, beandosi di quell'aria pungente e frizzantina, poi si avvicinò lentamente all'albero ed allungò una mano verso il suo tronco, per tastarne la corteccia.

Sorrise debolmente.

Era ancora perfettamente sana e resistente, come se non fosse passato un singolo giorno dall'ultima volta in cui l'aveva toccata; sembrava che quell'albero fosse lì solamente da pochi mesi, difficile credere che – al contrario – erano trascorsi decenni dalla prima volta in cui Seiya lo aveva ammirato.

“ Il tempo scorre ad una velocità disarmante.” pensò “Un giorno stai combattendo per difendere la Giustizia e l'Umanità intera ed il giorno dopo sei solamente una persona qualunque, come tutte le altre. Bizzarro il destino... E talvolta, persino beffardo.”

Con le sue dita risalì il più in alto possibile sulla corteggia, ridacchiando sommessamente per il solletico che quella superficie grinzosa provocava al contatto con la sua pelle; era trascorso talmente tanto tempo dall'ultima volta, che aveva quasi dimenticato quella magica sensazione.

Eppure, alcune cose sembravano non essere cambiate affatto.

Seiya staccò un piccolo pezzo di corteccia e lo strinse con forza fra le dita, chiuse nuovamente gli occhi e tirò un lungo, profondissimo sospiro malinconico, mentre i ricordi riaffioravano pian piano nella sua mente...

* * *

<< Seiya? Che cosa ci fai ancora qui fuori, stiamo aspettando tutti te per dare inizio al banchetto. >>

Seiya si voltò lentamente in direzione di Shiryu, abbozzando un leggero sorrisetto contrito.

<< Stavo ammirando il tramonto. >> rispose << Non ne avevo mai visto uno così bello... Guarda tu stesso! >>

Shiryu si avvicinò al ragazzo, seduto con la schiena comodamente appoggiata contro un grosso albero di tiglio, ed alzò a sua volta lo sguardo al cielo per assistere a quel meraviglioso spettacolo della natura.

<< Incredibile. >> mormorò estasiato il Cavaliere della Bilancia << Hai ragione, non credo di aver mai visto un tramonto tanto bello in tutta la mia vita. E' da mozzare il fiato. >>

Seiya si morse lievemente il labbro inferiore e chinò il capo con fare malinconico.

<< Credi che sia il suo modo di dirci addio? >> domandò con voce flebile.

Shiryu guardò curiosamente l'amico e non poté impedirsi di provare, a sua volta, un improvviso e fastidioso senso di malinconia.

<< Questo non sarà non vero e proprio addio, Seiya. >> rilanciò a mezza voce, come se stesse cercando di convincere entrambi << E' vero, il nostro lavoro come Cavalieri di Athena è ormai concluso, ma questo non significa certo che non ci rivedremo mai più! Siamo legati da un rapporto profondo, amico mio, non sarà certo la distanza a spezzare questo legame. >>

<< Anche se dovessimo essere lontani migliaia e migliaia di chilometri? >> domandò nuovamente Seiya, in tono preoccupato << Stiamo per prendere strade talmente diverse: Shun tornerà a Nuova Luxor, Hyoga in Siberia, Ikki scomparirà chissà dove ed io rimarrò qui in Grecia, mentre tu... Beh, tu farai ovviamente ritorno in Cina, dove ad attenderti c'è la tua amata Shunrei. Saremo tutti così lontani ed io ho paura che... Beh, che non torneremo mai più ad essere uniti come prima. >>

Ammutolì per qualche secondo, come in cerca del coraggio per pronunciare la frase successiva; infine, con voce lieve e quasi impercettibile, riuscì a pronunciare: << Non voglio perdere la nostra amicizia, Shiryu: tu sei per me come un fratello e non voglio che la lontananza distrugga tutto ciò che abbiamo costruito. Non riuscirei a sopportarlo. >>

Shiryu restò in silenzio per qualche secondo, non sapendo bene cosa dire.

L'ipotesi che la sua amicizia con Seiya potesse in qualche modo sbiadire, a causa del tempo e della lontananza, non lo aveva minimamente sfiorato e lo intristiva molto vedere che il compagno, al contrario, si mostrava tanto spaventato da una simile eventualità. Shiryu si avvicinò il più possibile a Seiya e si sedette al suo fianco, a gambe incrociate, fissandolo intensamente con un leggero sorrisetto sulle labbra.

<< Amico mio, questo è veramente assurdo. >> disse infine, con voce morbida e rassicurante << Tu ed io siamo come fratelli, lo hai detto tu stesso... E due fratelli non possono dimenticarsi l'un l'altro, neanche se a dividerli vi è un oceano intero. >>

Seiya sollevò lentamente il capo, così da poter guardare l'amico direttamente negli occhi.

<< Tu... Lo credi davvero? >> domandò ancora incerto << Sul serio tu credi che le cose non cambieranno? >>

<< Senza alcun dubbio! >> esclamò Shiryu << Andiamo, Seiya... Ne abbiamo passate talmente tante assieme! Credi davvero che basterebbe qualche chilometro a cancellare ogni cosa? >>

Seiya abbozzò un sorrisetto impacciato, facendo segno di no con la testa.

<< Ricordo ancora quando donasti quasi tutto il tuo sangue al Grande Mu, per riparare la mia armatura. >> disse, con voce fioca << Fu un gesto tanto pericoloso quanto altruistico. >>

<< Beh, non potevo certo lasciarti senza armatura! >> esclamò Shiryu, sorridente << Soprattutto, non dopo che tu mi avevi salvato la vita durante la Guerra Galattica, impedendo al mio cuore di fermarsi per sempre. >>

<< Era il minimo che potessi fare, visto che ero stato io stesso a rischiare di mandarti all'altro mondo! >> rilanciò Seiya, sorridendo a sua volta << E comunque io stesso ti devo la vita: dimentichi forse il giorno in cui riattivasti il mio Cosmo, dopo il combattimento con Pegasus Nero? >>

Il volto di Shiryu si adombrò di colpo.

<< E come potrei dimenticare? >> disse << Non ho mai avuto tanta paura di perderti come in quel momento, amico mio. >>

Seiya guardò il compagno con adorazione ed occhi lucidi per la commozione.

<< A dire il vero, sono stati parecchi i momenti in cui abbiamo rischiato di fare una brutta fine. >> disse << Ricordi la Scalata al Grande Tempio? O la spedizione ad Asgard? >>

Shiryu rise: << Oh, sì... Me lo ricordo eccome! Credo di aver perso il conto di tutte le volte in cui ho dovuto salvarti il collo, amico mio. >>

Seiya lo guardò di traverso, facendo una smorfia.

Shiryu ridacchiò sommessamente.

<< In ogni caso, non rimpiango nessuno di quei momenti. >> disse << Avrei dato la mia stessa vita, pur di salvare quella del mio amico più caro. >>

Seiya gli sorrise dolcemente.

<< La stessa cosa vale per me, Shiryu. >> rispose << E non credo di essere ancora pronto a dover dire addio. >>

Shiryu, a quel punto, allungò una mano verso di lui e la posò gentilmente sulla sua spalla, in segno di conforto.

<< Te l'ho già detto, Seiya, questo non è vero addio. >> dichiarò << E' solo un arrivederci. >>

Seiya sollevò lentamente lo sguardo, fissandolo con aria quasi implorante.

<< Allora... Ci rivedremo presto? >> chiese.

<< Sì, certo. >> replicò il Cavaliere della Bilancia << E se vuoi, possiamo fare un patto. >>

<< Un patto, dici? >> ripeté Seiya, a metà fra l'incuriosito e l'intrigato << Che genere di patto? >>

<< Quello di rincontrarci di nuovo qui, fra cinque anni. >> fu la risposta di Shiryu << Non importa dove ci porterà il destino o che ne sarà di noi: fra cinque anni ci ritroveremo qui e sarà come se non fosse mai cambiato niente, come se gli anni non fossero mai trascorsi. Che cosa ne pensi, Seiya? Sei disposto a mantenere questa promessa? >>

Shiryu allungò una mano verso di lui, facendogli segno di stringerla per suggellare quell'accordo.

Seiya sorrise ampiamente e non esitò un solo istante ad afferrare la mano di Shiryu e a stringerla con forza.

<< Sì, certamente. >> dichiarò con fermezza << Te lo prometto, amico mio. >>

I due amici si guardarono in silenzio e poi si abbracciarono, senza parlare.

Non vi era alcun bisogno di parole, gli occhi di entrambi sapevano esattamente cosa dire e non avevano alcun bisogno di ulteriori spiegazioni, per comprendere ciò che i loro cuori provavano al momento.

Era tutto così chiaro e limpido, come era sempre stato fra di loro.

Come era sempre stata la loro amicizia.

<< Adesso dobbiamo andare, al Grande Tempio si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto. >> disse poi Shiryu, dopo essersi staccato dall'abbraccio.

Seiya tirò su col naso e si asciugò frettolosamente le lacrime, prima di rispondere sorridente: << Sì, hai ragione! E' meglio sbrigarsi, non voglio certo che Ikki finisca tutto il buffet! >>

Shiryu scoppiò in una risata fragorosa e poi i due fecero finalmente ritorno al Grande Tempio, fianco a fianco, mentre il sole svaniva all'orizzonte e lasciava lentamente il proprio posto all'incanto della sera.

* * *

Seiya sospirò profondamente, sorridendo con aria nostalgica.

Aveva gli occhi lucidi e le guance arrossate, eppure il cuore traboccava di felicità; era bello poter ricordare quei momenti, lo facevano sentire così vivo e possente, come se ancora nelle sue vene scorresse impetuoso il sangue di un vero cavaliere.

Il che era vero solo in parte, pensò.

In fin dei conti, erano trascorsi molti anni dall'ultima volta in cui aveva indossato le antiche vestigia del Sagittario e per quanti sforzi facesse, Seiya sembrava quasi non rimembrare più che cosa significasse veramente essere un Cavaliere di Athena.

“ Il tempo cambia troppe cose.” pensò fra sé e sé “E forse questo è un bene... Chi lo sa?”

Era ancora immerso nei suoi pensieri quando, all'improvviso, udì dei passi alle sue spalle che lo misero immediatamente all'erta; l'uomo s'irrigidì per pochi istanti e poi, lentamente, le sue labbra si distesero in un ampio sorriso beato.

<< Sei in ritardo. >> disse, senza neppure voltarsi << Buffo, ho sempre sentito dire che gli uomini cinesi sono estremamente puntuali. >>

Una risata divertita echeggiò alle sue spalle.

<< Avevamo detto “tra cinque anni”. >> rispose una voce morbida e pacata << Non mi sembrava che avessimo anche specificato un orario. >>

Seiya ridacchiò soffusamente e si voltò in direzione di Shiryu, rivolgendogli il migliore dei suoi sorrisi; Shiryu si avvicinò a lui senza parlare e si accostò al suo fianco, poggiandosi con la schiena contro la corteggia dell'albero e puntando il naso verso l'orizzonte per osservare il cielo.

<< Non avevo mai visto un tramonto così bello in vita mia. >> disse, ammirando con aria estasiata il colore roseo del cielo << E' da mozzare il fiato. >>

Seiya sorrise.

<< Lo hai detto anche l'ultima volta., Shiryu. >> disse << Con gli anni sei diventato ripetitivo. >>

Shiryu scrollò le spalle.

<< Sì, beh... Stavolta dico sul serio. >> rispose, per poi perdersi nuovamente fra i colori pastello di quel tramonto.

Seiya lo guardò con adorazione e poi, senza aggiungere altro, tornò a sua volta ad ammirare il sole, mentre lasciava lentamente il posto alle placide stelle della sera.

Come se non fosse trascorso un singolo giorno dall'ultima volta.

N.d.A: Questa storia è dedicata a innominetuo, che mi ha suggerito questo prompt (ossia, scrivere qualcosa sull'amicizia tra Shiryu e Seiya). Spero di aver fatto un buon lavoro. :)
Ah, come avrete capito io scrivo anche su prompt, quindi se aveste suggerimenti... Beh, non siate timidi. :3