Nome:
Rinalamisteriosa
Titolo:
Quel sorriso che l’ha tanto colpito
Disclaimer:
I personaggi citati non mi appartengono e non ho scritto a scopo di
lucro.
*
Scivola
veloce lungo la strada asfaltata e piena di segnali colorati lo skateboard,
rapido come un vento che lo trasporta e gli sferza ciocche di capelli biondi sul
suo viso di bambino ribelle.
Gli
sembra quasi di volare, specialmente in discesa, mentre impara a padroneggiarlo
con le sue gambe corte, esili, scoperte dalle ginocchia in giù, fino ai calzini
bianchi e alle mini converse.
Non
sa esattamente dove andare, ma non gli importa, lascia che sia l’istinto a
guidarlo, lo stesso urgente e dirompente bisogno di fuggire, di scappare lontano
da casa, un luogo che non è più accogliente e confortevole come
prima.
Dove
tutti sono arrabbiati.
Non
ci vuole pensare però, se ha preso questa decisione da solo, munito di un
fagotto legato sulle spalle e tantissima voglia di vivere nuove avventure e di
stringere qualche amicizia, l’ha fatto unicamente per sfuggire a una prospettiva
di vita noiosa, monotona e forse dolorosa.
Una
svolta a sinistra, una spinta con il piede, le rotelle sfregano contro l’asfalto
e lui inizia a sentirsi già meglio. Più leggero. Uno spirito
libero.
Ed
ecco che la vede. All’improvviso.
Allarga
leggermente lo sguardo, gli occhi di un castano tendente al porpora, schiude un
poco le labbra sottili e per un momento si dimentica di
respirare.
C’è
una bambina dai capelli castani, con il ciuffo tenuto su da un fermaglio rosa,
con un abitino dello stesso colore, che sta facendo librare un aquilone bianco
aiutata da un adulto.
Forse
il papà, forse il fratello maggiore, ancora non sa.
Tiene
il mento all’insù e sorride spensierata, serena. Di profilo il suo sorriso
sembra bellissimo.
È
davvero carina.
La
guarda, si distrae e fa una pessima figura quando si scontra bruscamente contro
un palo della luce, scivola all’indietro e impreca per il dolore acuto alla
testa.
Ovviamente
i suoi versi lamentosi richiamano l’attenzione della bella bambina, che lascia
il filo dell’aquilone al giovane uomo e corre verso di lui, domandandogli
premurosamente se va tutto bene, se può fare qualcosa, tipo procurare del
ghiaccio o dei cerotti.
Lui scaccia una lacrima traditrice, scuote il capo, mette il broncio e arrossisce; allora lei mostra di
nuovo quel sorriso che l’ha tanto colpito mentre gli tende una manina per
aiutarlo a rialzarsi da terra.
Una
piccola mano che accetta con titubanza, ma che nel profondo già spera di
stringere più spesso, perché è calorosa e gentile come
lei.
«Io
mi chiamo Hiyori», si presenta senza pensarci due volte, «piacere di conoscerti!
Tu sei…?».
«Yukine.
I-il piacere è mio!» esclama balbettando un po’ insicuro, poiché è soltanto il
primo incontro, massaggiandosi la parte dolorante.
«Yukine-kun,
oggi faccio volare il mio aquilone per la prima volta! Ti va di aiutarmi? Non
farti intimidire dalla presenza del mio papà, è una brava persona, un medico!»
assicura prontamente Hiyori, trascinandolo con sé senza tirare troppo il
braccio, dopo che lui ha raccolto lo skateboard.
Non
vuole spegnere la sua contentezza genuina, perciò non gli costa nulla annuire
assecondando un semplice desiderio.
Yukine
ricorderà sempre questo primo incontro come inatteso, particolare,
gioioso.
E
non dimenticherà il calore nelle loro mani strette, anche se per un
istante.
Bello
come quell’aquilone.
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Flashfic
di 502 parole secondo questo
contatore.
**Partecipa
alla Corsa
delle 48 ore
indetta dal forum Torre di Carta**
«
haiku »
•
Utsukushiki
Tako
agari keri
Kojiki-goya
(Di
rara bellezza,
un
aquilone
si
leva verso il cielo,
dalla
capanna del medico)
Kobayashi
Issa
Nota:
Qui
il prompt è stato interpretato in modo molto libero, pur non comparendo nel
testo spero siano chiari i collegamenti nascosti a esso xD c’è da decifrare un
po’, ma non è difficile!
L’anime
di Noragami, poco calcolato anche se molto carino, mi era stato consigliato proprio da Mokochan e mi è sembrato giusto
scriverci qualcosina per questo evento ^^
Spero
di aver rispettato i personaggi, più piccoli rispetto alla storia originale, in
un altro contesto, e grazie di cuore a chi ha letto fin
qui!
Baci,
Rina