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Autore: Mr_Mrs_Mellark    12/10/2015    2 recensioni
Un segno indelebile che ha segnato il loro cammino, la loro solidità familiare, ma che con la presenza di Rosie, supereranno anche quello.
Perché ha imparato che dopo la tempesta torna sempre il sole.
[One-Shot] [Mr_Mrs_Mellark]
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Lily Collins, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'Love. Always and Forever. '
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23 «Lily?» Domanda una voce maschile.
«Che vuoi Jamie. Sto bene.» Risponde una voce femminile, debole, spezzata. Sto bene  .Non lo neanche io se sto, realmente, bene, mi manca, mi manca la donna che mi ha fatto diventare quello che sono oggi. Voglio, anzi vorrei stare sola, forse anche lasciarmi andare, ma non posso farlo, non posso fare questo alla mia bambina, a Rosie. Pensa la donna, mentre sente i passi del marito farsi sempre più vicini alla stanza da letto.
«Non stai bene. --S’interrompe. –Ti manca. Tu e lei avevate un rapporto inimitabile, non avevi, non hai un rapporto così neanche con nostra figlia. Ti manca Lily, posso vederlo in te, nel tuo silenzio, e tu non sei mai silenziosa, a te piace il rumore. Lil, dimmi veramente come stai. Per favore.» La sta pregando, la sta pregando di dirgli come si sente, quando in realtà non lo sa neanche lei, vorrebbe dormire, dimenticare tutto anche solo per un paio d’ore, ma non è possibile, perché appena  uscirà da quella casa sarà accecata da centinaia di flash, centinaia di paparazzi che vogliono foto di lei e di Jamie, che invaderanno la sua, loro privacy. Il suo lutto. Ora Jamie si è seduto sul letto, sente il suo sguardo sulla schiena, sente la mano del biondo, che si poggia delicatamente sul fianco e che la fa girare verso di lui, in modo che possa guardarla negli occhi.
«È successo tutto così all’improvviso, non mi ha mai detto nulla, mi ha esonerata da quello che le stava succedendo, non mi ha detto che avevo il cancro, che stava facendo la chemio terapia. Non mi aveva detto nulla. Mi ha respinto da tutto quelle che le stava succedendo.» Sussurra la donna più a sé stessa che al marito.
«Era cancro al Pancreas, è questione di pochi mesi, poi, il tumore diventa parte di te, te l’ha detto anche il medico Lily, l’hai sentito anche tu. Non c’erano possibilità di guarigione.» Le risponde, mentre la guarda negli occhi verdi, gli stessi che ha la figlia, solo che ora quelli di Lily, non sono il solito verde lucente, ora sono lucidi, spenti. Trattengono, forse, le lacrime che non vogliono uscire.
«Voglio andarmene da qui.» Mormora. Mentre si sistema tra le braccia del marito.
«Dove vuoi andare?» Le domanda, mentre con le mani le massaggia la schiena.
«Non a Londra.» Si prende una pausa per riflettere qualche secondo. «Tokyo o Spagna, al mare, a Rosie piace.»
«D’accordo, dico a mamma di preparare le valige e prendere i biglietti per la Spagna. Dopo le ridaremo i soldi.» Ribatte Jamie, mentre osserva la moglie alzarsi dal letto e uscire dalla stanza da letto.
Lily sa che il marito l’ha seguita, sente il suo profumo Hugo Boss alla spalle, e sa anche che le tremano le mani. Probabilmente non ce la farà a trovare anche un solo briciolo di coraggio, per disattivare l’account instangram della madre.
«Non ce la faccio. Non posso farcela.» Singhiozza, mentre il biondo la stringe tra le braccia.
«Lily..»  Sussurra, mentre prova a far smettere di piangere di moglie.
«Andiamocene da qui. Non voglio starci più.» Sono le ultime parole che dice, prima di uscire, definitivamente dalla casa che l’aveva accolta quando era solo una bambina di cinque anni, con la sola voglia di scoprire cosa di nascondeva nella cantina di casa, con il desiderio di essere, un giorno sul grande schermo. Di mettersi in piedi senza dover rincorrere ai nomi dei genitori. Di diventar almeno la metà di quello che era la madre. Sa che non tornerà mai più lì, sa che se la lascerà, definitivamente, alle spalle,non la rivedrà mai più, e non tornerà  più a Los Angeles, se non per qualche progetto lavorativo. Si volta solo per osservare il marito girare la toppa della serratura, dare un ultimo sguardo alla casa e voltarsi per sempre alla sua vecchia vita.
«Possiamo andare.» Sen tizia Lily, con tono fermo.
«Il taxi è lì. Andiamo.» Controbatte Jamie, afferrandole la mano.
_ _ _

«Jamie?» Domanda una voce femminile. Tesa.
«Resta vicino a me Lil, fuori ci sono già le guardie.» Spiega, scendendo dall’auto e andando verso la portiera della moglie, la apre, non prima di aver alzato il dito medio verso i paparazzi.
Quando Lily scende dall’auto, anche i fotografi notato gli occhi lucidi dell’attrice, ma nonostante quello non si fermano. Le voci che gridano il suo nome la confondono, per la prima volta nella sua carriera cinematografica vorrebbe non essere famosa, i numerosi flash l’accecano le danno fastidio, vorebbe scappare, gridare loro che vorrebbe la sua privacy, vorrebbe vivere il suo lutto in pace.
«Lily. Siamo arrivati.» La distrae una voce. Non si era neanche accorta che Jamie non le aveva un secondo lasciato la mano, e ora erano davanti all’aero che li avrebbe riportati a Londra.
«Okay.» Sussurra a se stessa, dando un ultimo sguardo che l’accolse 23 anni addietro.

_ _ _

Il viaggio per Londra, complessivamente, non è stato neanche molto pesante, dal momento che aveva dormito durante tutto il viaggio. Anche una volta scesi dall’aereo ero rimasta calma, dato che i paparazzi europei erano, decisamente, più discreti rispetto agli americani. Eppure Lily voleva solo stringere di nuovo la sua Rosie tra le braccia, così come Jamie, anche se non lo dava a notare.
«Lily. Roland è lì.» Le dice Jamie, mentre prende la valigia. Infatti, Roland, da sempre amico di Jamie, era stato chiamato da quest’ultimo per farsi venire a prendere all’aeroporto mentre la ragazza dormiva in aero.
«Quando l’hai-» Comincia.
«Shh, tra poco saremo a casa.» La mette a tacere Jamie.
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«Mamma!» Esclama la voce di una bambina. Scendendo le scale dell’appartamento e andando incontro ai genitori.
«Ehi Ros. Ti sei divertita con la nonna?» Le domanda Jamie, mentre la prende imbraccio.
«Si, andavano tutti i giorni al parco dopo la scuola.» Spiega la biondina, mentre si dimena tra le braccia del padre per andare dalla madre.
«Mammina?» Domanda una vocina minuta a Lily, mentre la bimba tende le braccia verso la madre.
«Rosie. Su vieni qui.» Esclama abbassandosi all’altezza della figlia.
«Mi sei mancata.» Mormora, nascondendo il viso nel collo della madre.
«Anche tu Ros. Anche tu. Ma ti do una bella notizia.-» Mentre sta per continuare viene interrotta, dalla ragazzina.
«Andiamo in Spagna per due settimane Rosie, sei contenta?» Le spiega Jamie.
«Si!! Ma viene anche lei?» Ri-domanda indicando la madre.
«Ehi! Volevi lasciarmi a casa?» Domanda, fingendosi offesa Lily.
«No. E poi papà non sa cucinare mamma.» Sussurra la bimba sorridendo.
«Su. Ora a letto, che domani ci svegliamo presto.» La fa scendere dalle sue braccia e la guida verso la sua cameretta. Sotto lo sguardo orgoglioso di Jamie che ammira la moglie e la figlia parlare come se nulla fosse successo.
Consapevole che quello sarà un segno indelebile che ha segnato il loro cammino, la loro solidità familiare, ma che con la presenza di Rosie, supereranno anche quello.
Perché ha imparato che dopo la tempesta torna sempre il sole.

Jill Collins. 1954/ 7.06.2017.


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Salve a tutti miei fedeli lettori, sono liete di saper che, se mi volete bene siete arrivati fin qui a leggere questa mia One-Shot drammatica, venuta fuori durante un’ora di storia e due ore di scienze umane, tra il 6 ottobre 2015 e il 7 ottobre 2015.
Questa What-if non sarà inclusa nella corso della storia, forse, mai dire mai.
Ammetto che per la prima volta da quando scrivo mi sono commossa, forse perché la data della morte di Jill porta in me ricordi non molto belli, forse la canzone che mi ha rappresentato quel 7 giugno 2014 quando nascondevo a tutti il mio lutto, quando nascondevo i miei sentimenti non lo so neanche io come mi sono realmente sentiva, volevo la compagnia e volevo stare sola…
Vi prego di recensire voi di EFP, votare e commentare voi di watt pad, perché ci ho messo il cuore per scrivere questo capitolo.
A presto Alessandra.
  
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