Sempre catturi i sogni del mio cuore,
farfalle del mattino, colorate
come fiori, o panni stesi al sole
nel vento forte ma dolce di maggio:
il mese dell’amore.
Quando la tua immagine celeste
torna dal buio e tutto prende fuoco
perdo il dono di tessere parole,
dimentico persino
i nomi delle cose, simulacri
della grande illusione: la realtà.
Dimmi: chi sei, tu che sconvolgi il tempo
con magie sconosciute agli altri umani?
Che angelo ti rubò dal paradiso
per illuminare la primavera
con l’alba d’oro dell’Eternità?
Quale Forza divina cospirò
contro l’abisso, e ti creò, Luce
al di là della Luce,
Musa dell’Infinito?