Come certamente saprete, il nome "Astrid" vuol dire "bellezza divina", ma... chi se lo aspettava in un senso così letterale? Perché Astrid, in realtà, non è una semplice vichinga...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Non era possibile, non poteva essere vero!
Sapevo benissimo che il nome "Astrid" voleva dire "bellezza divina"
ma... non pensavo in senso così letterale!
Perchè vederla con addosso quelle vesti bianche e splendenti
era semplicemente... beh.... wow. Non avevo davvero parole.
Era bastato un semplice raggio di luna per trasformarla in una dea, una
VERA dea!
Quella sera avevo deciso di confessarle il mio amore, ma.. in quel
momento non me la sentivo più di farlo.
Una divinità di Asgard non poteva certo innamorarsi di
quello che fino a un poco tempo prima era stato lo zimbello di tutta
Berk, una lisca di pesce parlante, un singhiozzo inutile.
Di me, insomma.
Alla fine ho preso coraggio, sono uscito dal mio nascondiglio e l'ho
chiamata: "Ehi, Astrid".
Lei si era voltata verso di me, sobbalzando dallo spavento.
Appena i suoi occhi azzurri come il cielo si erano posati su di me
avevo sentito le guance andare a fuoco e il cuore martellarmi nel petto.
Dopo un primo momento di perplessità, Astrid ha mormorato:
"Hiccup, sei tu... perchè sei qui?".
"Ero qui per dirti una cosa..." ho detto io, abbassando la testa "Ma se
vuoi me ne vado".
Mi sono voltato, pronto ad incamminarmi verso il villaggio.
"No, resta!" mi ha fermato lei "Dimmi pure".
"Ecco... io... beh insomma..." ho balbettato io, arrossendo "Ehm... io
ero venuto qui per dirti che... cioè..."
Astrid mi ha fissato con un misto di curiosità e
perplessità, probabilmente perchè stavo dicendo
parole a caso senza un senso preciso.
Magnifico, che figura!
Infine mi son detto: "Ok, adesso basta! Diglielo e facciamola finita!".
"Io ti amo, Astrid".
Lei mi ha fissato a bocca aperta per qualche secondo.
Il tempo si era congelato e io ho detto, per rompere il silenzio
imbarazzante che si era creato: "Allora...".
Improvvisamente Astrid si è gettata tra le mie braccia.
Io non potevo essere più sorpreso, mentre lei mi sussurrava
nell'orecchio: "Hic, mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto, ma io devo
tornare a casa... la mia vera casa. Non potremo mai stare insieme".
Il mio cuore si era sbriciolato in mille pezzi quando avevo sentito
quella frase.
"Ma..." ha proseguito Astrid, sciogliendo il nostro abbraccio "Vorrei
darti qualcosa per ricordarti di me".
Io sono rimasto immobile, rigido come un tronco, mentre lei mi posava
un bacio sulla guancia, molto vicino all'angolo della bocca.
Sono arrossito di nuovo. Era almeno la terza volta nella stessa serata!
All'improvviso una luce fortissima mi aveva abbagliato.
Avevo chiuso gli occhi per evitare di tornare al villaggio
completamente cieco e, quando li avevo riaperti, Astrid era sparita.
Un biglietto posato a terra diceva:
Non dire a nessuno quello che è successo.
Un bacio.
Astrid
Mi veniva da piangere al solo pensiero che mi avesse lasciato per
sempre ed ho messo il biglietto in una delle tasche della tuta alare,
proprio sul cuore.
Infine sono tornato al villaggio piangendo.
----- CINQUE MESI DOPO------
Sono passati già cinque mesi da quando Astrid, la mia unica
ragione di vita, ha lasciato Berk.
Tutti al villaggio si chiedono dove sia finita, ma io sono l'unico a
sapere la verità.
Senza di lei sono tornato il singhiozzo inutile di una volta, o almeno
così mi pare.
Mi manca, mi manca tantissimo.
Il biglietto che ho trovato il giorno in cui se n'è andata
ora è tutto consumato a causa di tutte le volte che l'ho
tirato fuori per rileggerlo.
Ogni volta che lo faccio, però, comincio a piangere e non
riesco più a fermarmi.
Solo guardando il mare o il cielo, entrambi blu come i suoi occhi, mi
sento vuoto, come se la mia vita non avesse più uno scopo.
E forse è davvero così.
Per questo ho smesso di uscire di casa e mi sono chiuso in camera mia,
con la sola compagnia di Sdentato e della montagna di progetti per le
mie invenzioni sulla scrivania.
Però mio padre mi ha obbligato ad uscire di casa,
imponendomi di non tornare prima di sera.
Ho volato con Sdentato fino a Punta Spaventosa*, che è dove
Astrid se n'è andata via.
Ho lasciato il mio drago libero di farsi un giretto lì
intorno, mentre io mi sono sdraiato sull'erba e le lacrime mi scorrono
sulle guance.
Dopo un po' mi sono reso conto che non posso continuare così
per tutta la vita.
Non posso rimpiagere la stessa ragazza per sempre, probabilmente non
era neppure interessata a me.
Mi sono alzato a sedere e mi sono guardato attorno.
A pochi metri da me c'era un dirupo.
Ecco, ora mi è venuta un'idea grandiosa, un'idea per mettere
fine a tutti i miei problemi.
Per mettere fine a tutto.
Mi sono alzato in piedi e mi sono avvicinato al dirupo.
All'improvviso ho cambiato idea e mi sono bloccato sospeso sull'orlo
del baratro, a metà tra vita e morte.
Poi ho detto: "Ora basta con questa storia! L'unica cosa da fare
è andare avanti!".
Ho preso un bel respiro e stavo per mettere il piede nel vuoto e
lasciare tutto per sempre, quando....
"HICCUP!" ha gridato qualcuno "FERMATI!".
Mi sono voltato e ho visto ciò che non mi sarei mai
aspettato di vedere.
Astrid era tornata!
Le sono corso incontro e l'ho abbracciata.
"Non ti sto immaginando, vero?" le ho chiesto "Sei davvero qui?".
"Sì, sono qui" mi ha risposto lei, staccandosi leggermente
da me.
E... ha cominciato a farmi la ramanzina!
"Che non ti salti più in mente di fare una cosa del genere!
Ma si può sapere perchè l'hai fatto?".
Le ho preso la mano e ho detto: "Mi mancavi, Astrid...".
In meno di un secondo lei mi era saltata a collo e mi aveva baciato.
Era il primo vero bacio che ci fossimo mai scambiati.
"Hiccup, ti amo... non sai quanto!".
Il mio cuore ha cominciato a battere fortissimo: "Anche io ti amo,
Astrid".
Ci siamo seduti all'ombra di un albero e Astrid ha appoggiato la testa
sulla mia spalla, addormentandosi.
Sorrisi. Ora la mia vita era completa.
*Questo picco, che prende il nome dagli Haddock Spaventosi,
è uno dei più alti di Berk.
La leggenda vuole che chiunque si addormenta qui sognerà il
proprio futuro.
ANGOLO AUTRICE
Sono tornata!
Ne approfitto subito per fare gli auguri ad una persona che oggi compie
gli anni.
Buon compleanno Cricrina!!!!!!!!!
Ho voluto pubblicare questa One-shot (un po' lunghetta a dire il vero)
per avere un'occasione per augurarti buon compleanno. Quindi... AUGURI!
L'altra fanfiction, se vi interessa, è momentaneamente ferma
a causa di una carenza di ispirazione dovuta alla scuola, quindi ci
vorrà un po' prima che ne pubblichi un altro capitolo.
E con la parola "scuola" intendo il malvagio prof di musica che, se
solo potesse, ci menerebbe un giorno sì e l'altro pure.
Capitano tutti a me i prof orrendi? Quello è la
reincarnazione di Bludvist e Voldemort in una sola persona!
Cosa veloceveloce poi me ne vado: sto pensando di creare una pagina
Instagram a tema Hiccstrid.
Voi che nome mi consigliereste?
Ok ora scappo, spero che la storia vi sia piaciuta.
Recensite, please!