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Autore: _Branwen_    17/10/2015    1 recensioni
Distogliendo lo sguardo da quella scena disgustosa si incamminò sul lato opposto, inghiottendo l'aroma amarognolo delle lacrime che volevano uscire, ancora trattenute.
Era la voce che aveva sempre taciuto, la voce che non era stata più repressa al silenzio.
Era la voce che per mezzo di quel grido silenzioso si era finalmente fatta ascoltare dalla stessa Zessica.
Quella voce le stava dicendo di rompere il silenzio con se stessa
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[Zessica centric]
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zessica Wong
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Voce di un grido silenzioso
“Il terzo incomodo!
Che pena, per un uomo intelligente, sentire che si sta facendo quella parte orribile e non riuscire ad alzarsi e andar via!”

La certosa di Parma, Stendhal
.


Non appena lo vide in giardino, Zessica non poté fare a meno di sorridere.
Non poté persino fare a meno di dirigersi verso Amata.

Per provare a stargli vicino, per “scambiare quattro chiacchiere”, per vederlo arrossire sotto le sue provocazioni...

Stava per compiere il primo passo – non erano poi tanti – per colmare quella distanza fisica, ma non si mosse, lasciando che quel sorriso sincero le morisse sul viso, subito oscurato dalla vista di Mikono accanto a lui.

Sapeva che la ragazza ci avrebbe pensato due volte, a differenza sua, ad avvicinarsi al giovane, troppo timida per agire rapida, ma non aveva immaginato che sarebbe stato Amata stesso a dirigersi verso di lei.

L'ampio sorriso sul viso di Amata spiazzò Zessica, raggelandola.

Non le aveva mai sorriso così.
Non le avrebbe mai sorriso così, pensò.

Voleva urlare, ma la voce non si udì.

Zessica si rifiutava di lasciare che il suo cuore parlasse per lei; nessun suono uscì dalla sua bocca e mai avrebbe proferito parola senza che la ragione le impedisse di mostrare quanto fosse stupida ai suoi stessi occhi.

Si strinse tra le braccia, immaginando il calore di una stretta che sapeva non avrebbe mai ricevuto.

Il calore che Mikono riceveva ogni istante, anche solo incontrando lo sguardo di Amata.
Il calore che dalla vista – da quelle occhiate così intense – si propagava agli altri sensi, penetrando in tutto il corpo, fino a raggiungere ogni profondo recesso dell'animo, dimorandovi, in modo totalizzante.

L'animo di una persona che ama, ricambiata.

Chiuse per un attimo gli occhi, mentre quell'immagine lieta – tanto effimera quanto inattesa da farle sfuggire un sospiro sognante – che la sua mente aveva ideato si dissolse come una bolla di sapone l'attimo successivo, per lasciar posto alla realtà.

La realtà – così crudele, così triste – che non riusciva ad accettare, per quanto fosse palese e fin troppo chiara.
L'amara realtà che continuava a ossessionarla, lasciandola andare alla deriva verso una disperata speranza di un qualcosa che non accadrà mai.

La disperata speranza che l'aveva resa così fragile, come mai avrebbe creduto di essere.

Ridevano, Amata e Mikono, mentre parevano non curarsi di altro al di fuori dell'altra persona.

L'altra persona a cui hanno dato mente e cuore.

Zessica conficcò invece le unghie nella sua stessa carne, la rabbia che montava, il desiderio di sfogarsi a lungo latente.

Distogliendo lo sguardo da quella scena disgustosa si incamminò sul lato opposto, inghiottendo l'aroma amarognolo delle lacrime che volevano uscire, ancora trattenute.

Era la voce che aveva sempre taciuto, la voce che non era stata più repressa al silenzio.
Era la voce che per mezzo di quel grido silenzioso si era finalmente fatta ascoltare dalla stessa Zessica.

Quella voce le stava dicendo di rompere il silenzio con se stessa.

Di distruggere le fondamenta di quel castello in aria che aveva definito come amore.

[444 parole]




Angolino autrice.

Salve... non so cosa dire, a dire il vero... *si gratta la testa*
Innanzitutto dico che questa storia, seppur in ritardo, ha usato uno dei prompt dell'iniziativa di Torre di Carta e poi dico anche che...
Non so se la storia è un OOC colossale (nel caso ditemelo che provvedo a mettere l'avvertimento), ma si è pressoché scritta da sola, e non senza una certa punta di immedesimazione. *stende un telone pietoso*
Spero che possa piacervi, critiche e suggerimenti sono sempre ben accetti, come spero la mia presenza in questa sezione.
Grazie per l'attenzione,
Barbara
   
 
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