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Autore: Marenero05    18/10/2015    0 recensioni
Il vento, il Sole, i pianeti, le stelle, l'universo, tutto è parte di quest'immensa musica.
Ed una buffa verità mi colpisce: il silenzio non esiste. Questa splendida sequenza di suoni ci riempie, ci circonda, ci accompagna. Non può cessare, la voce dell'universo, e se lo facesse, allora e solo allora sapremmo cos'è il vero silenzio.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ARMONIA DELLE SFERE


Alzarsi la mattina è tutta'altro che facile,
DRIIIIIIN
DRIIIIIIN
farlo con lo squillante suono della sveglia è ancora peggio, soprattutto dopo aver dormito tre ore scarse. Già mi gira la testa. Dal piano di sotto provengono voci che non definirei contenute. Probabilmente mio padre ha scoperto di nuovo mio fratello a fumare erba. Poco male, almeno passerò inosservata. In punta di piedi prendo un pacchetto di cracker dalla dispensa ed esco velocemente dalla porta sul retro. Non penso che sia davvero necessario urlare in quel modo per un pò d'erba. Neanche fossimo ad un concerto heavy metal, le pareti tremano.
DRRRrrrr
DRRRrrr
 Mi infastidisce. La testa mi scoppia, spero di trovare un pò di pace nella solitudine della fermata.  Anzi non proprio solitudine. Infatti nell'angolo tra la fermata e la strada principale, dimora da qualche tempo un simpatico bassotto nero, randagio dal pelo inspido. Io lo chiamo Spiga di Grano. Accarezzarlo per il verso sbagliato dà la stessa sensazione di fastidio. Questa mattina Spiga Di Grano sembra agitato. Continua ad abbaiare in direzione della kebbaberia in fondo alla strada.
WOF
Mi fa arrabbiare.Vorrei tappargli quel bel musetto con calcio ben assastato. Il suo abbaiare ad intterruzioni, con quell' intensità...sto iniziando a vedere appannato.
WOF
Voglio piangere.
Per fortuna della bestiolina, arriva l'autobus. Adoro questo mezzo perchè solitamente mi permette di recuperare almeno 30 minuti di sonno prima di arrivare a lavoro. Come al solito è deserto. Mi siedo sul posto vicino al finestrino. Meritato riposo...
PUSH
Mi desto di soprassalto.
PUSH
PUSH
Sembrano spari. Mi guardo intorno spaventata.
PUSH
Alzo lo sguardo. L'anta di uno dei pannelli dell'impianto elettrico, evidentemente forzata, sbatte tra il soffitto e la parete. Sono furiosa. Stringo il pugno. Non posso farcela. Tiro un pugno forte al sedile. Non sento dolore. Non riesco a vedere. Sento solo l'incessante pulsare delle mia tempie. Basta. Voglio scendere!
Scendo di corsa dall'autobus. Corro, corro, corro. Non ho idea di dove mi trovi, ma so cosa sto cercando: solitudine, silenzio. Silenzio.
Sembrano passate ore. Non sento più i polmoni, sto piangendo, la milza si sta sciogliendo. Sono tamente obliata che non riesco a vedere un tronco davanti a me e cado. Alzo lo guardo. Un paesaggio ameno mi si para davanti. Una grande distesa di un verde sottile, piccole margherita proliferano per l'intero spazio. Una leggera nebbia rende difficile il passaggio dei raggi del sole. L'atmosfera è quasi..mistica. Al centro del grande prato, un imponente salice piangente si erge in tutta la sua fragilità. Protezione, ristoro, casa. Lentamente mi dirigo verso di esso. L'adrenalina di un'attimo prima è sparita. Ora piango dal dolore, fisico e mentale. Non sto più in piedi. Mi accascio sul tronco del mio salvatore e penso.
Molto spesso l'unica cosa che desidero è il silenzio. Parlare è così stupido. Ci si riempe di falsità ed aspettative. Non sono le parole a fare di una cosa ciò che è, ma solo le sue cartteristiche possono definire la sua natura. Pensare mi fa male. Ho mal di testa. Trovo da me la forza per ricevere ciò che tanto ho agognato. Silenzio.
E lì,tra le fredde braccia dell mio nascondiglio, scaldata dai deboli raggi di Helios, per la prima volta nella mia vita, odo qualcosa.. una strana melodia. Non mi infastidisce. Ma mi è difficile descriverla. Non è assordante come il rombare di un motore, nè lieve come il frusciare del vento.  E' primordiale, potente, intensa, quasi selvaggia, ma allo stesso tempo armonica. Che sublime melodia! Sembra quasi intrisa di una strana dolcezza rassegnata, come un dolce canto che ti accompagna senza sofferenza verso la morte. Una madre che, con il suo cullare, ti uccide. Perfetta armonia, logico divenire. Nulla di più normale, nulla di più meraviglioso. Il vento, il Sole, i pianeti, le stelle, l'universo, tutto è parte di quest'immensa musica. E da lieve diventa potente, da lenta ad allegra, in una serie dei crescendo indimenticabili.
Una buffa verità mi colpisce: il  silenzio non esiste. Questa splendida sequenza di suoni ci riempie, ci circonda, ci accompagna. Non può cessare, la voce dell'universo, e se lo facesse, allora e solo allora sapremmo cos'è il vero silenzio. E non è quello che cerco, il silenzio. Voglio riascoltare questa melodia per ore, giorni, mesi, e anni; anzi, voglio farne parte. Mi alzo e ballo, rido, vivo, pervasa da una strana felicità.
"Hey tu! Che diavolo stai facendo?!"
Mi giro, sorridente con il viso inondato di lacrime. Sorrido al ragazzo con una vecchia chitarra in mano. Sembra essere un pò arrabiato con me.
"Ascolto l'armonia delle sfere" gli urlo ridendo "Tu?"

  
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