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Autore: Reb_Meg    19/10/2015    0 recensioni
L'introversa Rebekah e e la perfettina Tiffany sono due ragazze completamente diverse e non sopportano l'una la presenza dell'altra, ma hanno la sfortuna di frequentare la stessa scuola e perfino di essere vicine di casa.
Loro però non sanno che presto dovranno imparare ad andare d'accordo per mantenere un segreto e salvare un amico.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
 
Rebekah
<< Rebekah Elizabeth, alzati! Farai tardi. Non vorrai saltare scuola vero? >>.
Vi prego, datemi una sveglia normale. Odio sentire ogni mattina la stessa voce stridula che mi strappa dalle braccia di Morfeo.
<< Sono sveglia. >> dico senza allegria mentre mi butto fuori dal letto e vado in bagno.
<< Signorina cerca di comportarti bene. Sai chi sei e sai che educazione hai ricevuto, di conseguenza dovresti... >>
<< Ho capito! Mi lasci da sola per favore che mi devo preparare? Grazie, mamma. >> la interrompo senza troppe cerimonie. Sento la porta sbattere e capisco di essere sola. Finalmente.
In mezz'ora mi lavo e mi vesto. Per oggi scelgo una camicia bianca con i ricami blu e i pantaloni aderenti neri della divisa scolastica. Molte ragazze indossano la gonna, ma visto che io sono del tutto diversa da loro opto per l'indumento che copre le gambe. Completa il tutto la giacca nera con lo stemma della scuola. Non so cosa mi prende oggi, ma decido di osare e di lasciare i capelli sciolti, come mia madre vorrebbe sempre vedermi. Un filo di trucco per rendermi presentabile e dopo un breve saluto alla mia “dolce” mammina Grace prendo la borsa ed esco di casa. Destinazione: carcere di massima sicurezza conosciuto anche come scuola.
<< Sei pronta? Andiamo? >> mi giro verso la voce. Vedo un ragazzo moro che mi guarda con un sorriso ironico, stando comodamente appoggiato alla macchina.
<< Sì andiamo. Ma da quanto stai aspettando JJ? >>
<< Da poco, stai tranquilla. >> dice mio fratello JJ aprendomi la portiera << Dai sali che altrimenti facciamo tardi. Sei sicura che la tua amica non ha bisogno di un passaggio? >>
“Amica? Quale amica? Amélie abita dall'altra parte della città, come... Oh no” i miei pensieri vengono interrotti quando vedo e capisco finalmente a chi mio fratello si riferisse. Bassina, magra, antipatica. Vi presento la persona che odio, ma con cui devo dividere le mie giornate a scuola: Tiffany.
<< Scherzi vero? Già la vedo tutti i giorni a scuola, in più la finestra della mia camera è di fronte alla sua. Ti prego JJ, parti! >> dico terrorizzata all'idea di averla in macchina con me.
<< Agli ordini “principessa”. >> e la macchina parte. Odio quando mi chiamano principessa. Non ho niente a che fare con questo mondo. Voglio solo stare da sola a leggere un bel libro o ad ascoltare musica, ma mio padre è un uomo molto influente in città quindi immaginate la gente che mi tocca incontrare. Ho già detto che odio questo mondo e la vita mondana che mi costringono a fare? No? Ottimo, ora lo sapete.
Abitando fuori città ci mettiamo circa dieci minuti a raggiungere la scuola ma grazie a ciò posso godermi il paesaggio e la città. Vivo ad Edwinstowe, in Inghilterra, insieme ai miei genitori, Philippe e Grace, e a mio fratello Justin Jonathan, soprannominato dalla sottoscritta JJ. La zona che adoro di più di questo posto è la foresta che circonda la città. Mi piacerebbe addentrarmici per vedere cosa nasconde e che animali ci abitano, ma girano delle brutte storie su quel luogo e tutti sconsigliano vivamente di andarci. Purtroppo per loro però non sono troppo ubbidiente, quindi, prima o poi, lo farò.
<< Siamo arrivati. >> dice mio fratello interrompendo le mie riflessioni. Guardo l'edificio alla nostra destra. La struttura in mattoni è enorme e abbastanza vecchia. Sulla facciata frontale c'è un balconcino e sulla ringhiera di esso sono legate due bandiere: la bandiera inglese e la bandiera con lo stemma dell’istituto.
<< Devo andare per forza a scuola? >> chiedo a mio fratello sapendo già la risposta.
<< Lo so sorellina, ma devi andare. Ignora tutti, testa alta e … studia. >>
<< Che bei consigli, sei sempre di aiuto eh. >> rispondo sorridendo, mentre scendo dalla macchina. “Che brutta sensazione”.
Entro a scuola e mi dirigo verso la mia classe quando sento che qualcuno mi chiama. Mi giro e mi ritrovo una massa di capelli rossi e ricci in faccia.
<< Hai sentito Reb? Ti prego dimmi che ci vai! Dai deve essere bellissimo. Mi devi raccontare tutto quello che avete fatto. Mi stai ascoltando Rebekah? >> riesco finalmente a scostare suoi i capelli dalla mia faccia e prendo una boccata d'aria.
<< Amélie di c... >>
<< Dai Reb devi andarci! Non puoi perdertela. Magari ci sarà anche Christian… >> non la ascolto più. “Christian”. Alto, capelli neri, occhi magnetici, bellissimo. Forse alla descrizione dovrei aggiungere anche strano, ma resta comunque bellissimo. Ogni volta che lo vedo in corridoio non posso non guardarlo, attira su di sé gli sguardi di tutti. È all'ultimo anno, ma è spesso assieme a ragazzi più piccoli di lui. A primo impatto può sembrare gentile però, purtroppo per me, fa parte della stessa categoria della mia vicina di casa, Tiffany, ovvero le persone che odio. Avete ragione, sono complicata.
<< Tu non mi stai ascoltando! >> riporto l'attenzione su Amélie e vedo che è rossa in viso.
<< Perdonami. Cosa stavi dicendo? >>
<< Ho detto che Christian potrebbe esserci e sarebbe il momento giusto per parlarci e conoscerlo meglio. Fatti accompagnare a casa da lui e poi chissà cosa succederà. >> conclude la mia amica con un sorrisetto malizioso mentre si appoggia al muro.
<< Amy... Tu sei pazza. Sai che non sopporto Christian e tutta la gente che gli gira attorno. E per l'amor del cielo, di che cosa stai parlando? A cosa dovrei andare? >>
<< A questa. >> mi giro di scatto e vedo un ragazzo che mi tende un foglio.
<< Calvin Brown che mi rivolge la parola? Questa sì che è una novità. >> dico in modo sprezzante inarcando le sopracciglia mentre prendo il foglio dalla sua mano.
Abbasso gli occhi sul foglio e noto che è un invito. “Non può essere vero”. Scoppio a ridere.
<< Stai scherzando? Una festa? >> alzo gli occhi al cielo e guardo il corridoio. In quel momento vedo arrivare Tiffany e mi altero.
<< Sì, una festa. Ci divertiremo. Dai vieni Rebekah. Non serve conferma quindi hai tutto il tempo per pensarci. Ci vediamo. >> mi dice Calvin prima di allontanarsi per raggiungere la sua classe.
Guardo il foglio, guardo Tiffany e... mi blocco. A pochi passi da me c'è Christian. Lo osservo e noto con piacere che la divisa della scuola gli sta d'incanto. Osservo il viso e i suoi occhi sono su di me. Quegli occhi dal colore diverso mi attraggono sempre di più. L'azzurro celeste dei suoi occhi è “sporcato” da quella macchia nera. Mi sono sempre chiesta com'è possibile una cosa del genere. Una serie di brividi mi percorre la schiena e indietreggio di un passo. “Perché ho paura? Dai Rebekah cosa può farti?”. Il suo sguardo si sposta dai miei occhi al foglio che tengo in mano, accenna un sorriso e poi prosegue la sua camminata.
<< Wow. >> sento dire da Amélie << Meglio andare in classe Reb. Iniziano le lezioni tra pochi minuti. >>.
Una cosa giusta questa mattina: allontanarmi dal quel corridoio e da quella sensazione di paura che mi ha trasmesso Christian.
 
La giornata passa lentamente e quando sento il suono dell'ultima campanella sospiro sollevata.
<< Rebekah, ci vai alla festa? >> mi domanda Amy mentre camminiamo per il parcheggio della scuola.
<< No. >> e mi dirigo verso la macchina di mio fratello. Giro la testa verso destra e vedo Calvin parlare con Christian. Noto che Calvin ha ancora in mano uno di quegli stupidi inviti. Forse Amy ha ragione, sarà divertente andare a quella festa, anche se la gente non è di ottima compagnia. In quel momento Christian si gira e mi fissa. Sorride.
“Ok... E festa sia” e sorrido.
 
 
Tiffany
“Amo la mattina, è la parte che più mi piace di tutta la giornata perché posso inventarmi un sacco di trucchi e acconciature e poi mostrarle a tutta la scuola.”
Questo è quello a cui penso mentre mi faccio una bella doccia calda e rigenerante. Senza non riuscirei a svegliarmi del tutto, sono solo le sei. Chiudo il rubinetto della doccia e, dopo essermi asciugata i capelli in circa mezz’ora, mi dirigo verso il mio favoloso armadio dove devo compiere la scelta più difficile dell’intera mattinata.
Oggi decido di optare per una camicia bianca da colletto e polsini fucsia e per la divisa scelgo quella dalla giacca bianca e la gonna nera sotto alla quale ho messo delle calze color carne in modo da non sentire il freddo di febbraio, poi mi guardo allo specchio e penso a trucco e acconciatura.
I miei bellissimi capelli color cioccolato fondente sono lunghi fino alla vita e completamente lisci, perfetti per qualsiasi tipo di esperimento, i miei occhi neri come la notte sono adatti a qualsiasi tipo di ombretto e matita e il mio corpo da diciasettenne perfettamente proporzionato ai miei 1,57 m può portare qualsiasi tipo di vestito senza sfigurare, che motivo avrei per non metterli in mostra?
Dopo non meno di quarantacinque minuti i miei capelli sono legati in una coda di cavallo abbastanza alta che al posto dell’elastico ha una ciocca chiusa con le forcine e i miei occhi sono incorniciati da mascara, matita e eyeliner neri e ombretto che sfuma dal bianco al fucsia brillantinato; sulla tempia destra ho disegnato, come al solito, qualcosa con la polvere glitter. Oggi si tratta di tre stelline (sempre fucsia) che man mano che scendono diminuiscono di grandezza.
Scendo in cucina per fare colazione con pane e marmellata, infilo le mie ballerine nere lucide e prendo la cartella preparata la sera prima; do un bacio a papà e esco di casa.
Sul marciapiede noto che anche quell’insopportabile di Rebekah è già pronta e che, come al solito, si fa accompagnare a scuola da fratello.
Io invece preferisco farmi una passeggiata fino da Nicky e poi farmi portare a scuola da lei. In pratica casa mia e di Rebekah sono le più lontane dal paese insieme ad altre due villette, avvicinandosi di circa 500 m in linea d’aria ci sono altre cinque case e poi si arriva alla città. La scuola si trova esattamente in centro. Solo che le nostre case sono praticamente attaccate e la distanza che c’è tra la mia finestra e quella di Bek non è più di due metri.
 
Il viaggio in macchina con Nicole è sempre molto divertente perché lei non sta mai zitta e parla di tutte le cose strane che le capitano durante la giornata, ieri a quanto pare ha avuto un brutto incontro con uno scoiattolo, che probabilmente soffre di insonnia, e ha dovuto minacciarlo con la scopa per farlo uscire dalla mensola.
Nicky è una ragazza di un anno più piccola di me, con gli occhi color nocciola, i capelli biondo scuro e ricci che non hanno mai una posizione definita le contornano il viso tondeggiante e allegro e la pelle non troppo chiara che lei riesce a far risaltare abbinando la divisa nera a magliette e camice dai colori sgargianti, come l’arancione fluorescente di oggi.
Arrivate a scuola andiamo subito da Calvin e lo troviamo impegnato a distribuire gli inviti per una festa che si terrà a casa sua. Motivo: nessuno, semplicemente i suoi genitori se ne vanno per qualche giorno e lui vuole approfittarne.
<< Calvin! >> esclama Nicole avvicinandosi da dietro al povero ragazzo che per poco non travolge un paio di primine.
<< Nicky! Vuoi farmi morire?! Prenditi uno di questi e poi dammi una mano a distribuire i rimanenti. >>
<< Spero che ce ne sia uno anche per me. >> dico avvicinandomi a lui e schioccandogli un bacio sulla guancia. Calvin è un ragazzo dai capelli castani e con un ciuffo biondo che gli ricade sulla fronte, con magnetici occhi color caramello e pelle abbastanza abbronzata per essere un britannico, in più mi supera di venti centimetri buoni.
<< Certo che sì, Principessa. Senza di te non sarebbe una festa. >> io gli faccio l’occhiolino e poi mi dirigo verso Jasmine, Christian, Jack e Ray che stanno cercando di disfarsi di due “cagnolini”, ovvero due ragazzini che pur di entrare nel nostro gruppo esclusivo farebbero di tutto.
<< Terence, ho voglia di un caffè. >>
<< Come? >> chiede lui scattando verso di me.
<< Sono due mesi che vieni da noi e ancora non hai imparato che io voglio un cappuccino con doppio zucchero?! >> lui diventa rosso pomodoro e corre a cercare una macchinetta del caffè.
<< E tu cosa ci fai ancora qui? Oggi Ray ha educazione fisica, pensi la possa fare con i jeans? Vai nel suo armadietto a prendergli il cambio. >> dico a Scott che ancora non sembra volersene andare. Ray gli lancia le chiavi e finalmente anche questo sparisce.
<< Sei proprio perfida Principessa. >> sogghigna Jack venendomi incontro e abbracciandomi.
<< Siete voi che siete troppo permissivi. >>
Poi vado da Jasmine e come al solito ci diamo due “baci” sulle guance senza praticamente sfiorarci. Anche Ray pretende un bacio mentre Christian si limita a guardare la scena senza neanche accorgersi di quello che sta succedendo.
<< Ciao Chri! >> esclamo passandogli una mano davanti agli occhi, lui finalmente si sveglia e mi risponde.
Passiamo un po’ di tempo a ridere, scherzare e ascoltare Min che ci racconta della festa a cui è stata ieri e agli sfigati che vi aveva trovato, addirittura c’era una ragazza vestita di nero e con una sciarpa gialla!
<< Magari pensava fosse una festa in maschera e aveva scelto di travestirsi da ape maia. >> dice Nicole sbucando da dietro la spalla di Ray e facendoci scoppiare tutti a ridere.
Dieci minuti prima dell’inizio delle lezioni li saluto e vado a cercare Calvin, quando lo trovo noto che sta consegnando un invito a Rebekah. Cerco di avvicinarmi, ma lei mi vede e decido che non ho voglia di bisticciare con nessuno, così aspetto che Calvin finisca e poi cerco di raggiungerlo, mentre Christian mi si affianca e passa vicino a Bek, facendola impallidire; in effetti per chi non è abituato Christian può risultare molto suggestivo. Lo saluto e poi accenno una piccola corsa per afferrare Cal per un braccio per fargli capire che deve aspettarmi.
Passiamo tutte le lezioni vicini di banco scherzando, ridendo e facendo impazzire il Professor Jones che ad un certo punto esplode dicendo: “se la signorina Tiffany Hazel Davies e il signor Calvin Tristan Brown trovano così divertenti le lezioni di filosofia su Montaigne forse saranno altrettanto contenti di riprendere il discorso la prossima volta.”
Finita anche l’ultima ora esco dalla classe e cerco Nicole e Jasmine per sapere se loro hanno già trovato un accompagnatore per la festa, ma entrambe mi rispondono che nessuno di quelli che si erano presentati in mattinata andavano bene.
<< Terence è proprio fissato con me, me l’ha chiesto tre volte oggi e… ci vediamo Tiny, penso che qualcuno debba chiederti qualcosa. >> alla frase di Nicky mi giro e vedo Jack venirmi incontro con un gran sorriso in volto, mi giro per dire a Nicky che probabilmente ha ragione, ma sia lei che Min non ci sono più.
<< Allora Principessa, sei già impegnata o posso farti da cavaliere per la festa di Calvin? >>
<< Mmm… sai che ci devo pensare, non sono molto convinta… Certo che sì! >> esclamo infine ridendo e abbracciandolo. Jack è il più bel ragazzo della scuola ed è mio, bè non ufficialmente, ma ormai tutti ci reputano una coppia e io ne sono più che contenta. Adoro i suoi occhi verde smeraldo e i suoi capelli castano chiaro che di solito si pettina in una cresta, impazzisco per i suoi 1,87 m e il suo fisico scolpito, ma soprattutto amo il fatto di essere la sua Principessa. 


(Angolo Scrittrici)
Ciao a tutti io sono Meg! 
Questa storia è scritta a quattro mani e il secondo paio è di Reb che potrebbe uccidermi per il colore rosa che ho appena usato.
Cooomunque... questo è solo un anticipo della storia e l'abbiamo pubblicato per avere dei pareri.
C'è qualcosa da migliorare assolutamente? Se si, cosa? Ci sono tanti errori di grammatica?
Vi prego è la prima volta che pubblichiamo e abbiamo bisogno dei vostri consigli per migliorarci.
Grazie mille in anticipo,
Meg 

 
   
 
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