20/10/2015
2 recensioniMETAMORFOSI
*Questa immagine è frutto di una mia personale rielaborazione
Lo stiamo facendo insieme, tu ed io, come avevi sempre desiderato. Io con una corta lama a foglia, tu con un’accetta estremamente affilata. Lo stiamo facendo mentre l’adrenalina sale a farci girare la testa e a farci dimenticare il sangue che stiamo perdendo; ci sentiamo potenti, invincibili, indissolubilmente uniti. Sta accadendo sotto la tacita benedizione di questa luna che il nostro ingenuo ospite credeva essergli amica. Lo stiamo facendo mentre respiriamo col fiato corto da belva eccitata, mentre ci guardiamo negli occhi e ci desideriamo come mai abbiamo avuto il coraggio di fare.
Sta accadendo adesso; stiamo facendo a pezzi quest’uomo che si sentiva più forte di un drago, che credeva di essere degno del Diavolo in persona, e che invece sta scoprendo con amara meraviglia di essere fatto di carne e di sangue come qualsiasi altro misero umano. Pelle e tessuti molli che vengono dilaniati, membra che si aprono e di dipanano come burro, sangue che piove a terra copioso, lasciando quest’uomo dolorosamente sbigottito, privandolo di ogni residuo di forza e dignità.
Guardami Hannibal, guardami ancora! Divorami con i tuoi occhi famelici mentre ti rivolgo questo sguardo altrettanto affamato – di violenza e di te – mentre spalanco la bocca per riprendere ossigeno, sempre più trafelato ed eccitato dall’odore del sangue, dalla vista delle tue labbra sottili che si schiudono e che tremano.
I tuoi occhi.. Oh sì, i tuoi occhi così freddi e magnetici, non voglio avere addosso che loro! Guardami e sii fiero di me, mentre rinsaldo la presa sul pugnale e mi scaglio con primordiale ferocia sul corpo massacrato del nostro comune nemico – la nostra vittima – mentre affondo con un colpo netto e potente la lama nel suo ventre e lo apro in due tagliandolo da parte a parte, proprio come tu hai fatto con me. Ma il mio intento è di ferire mortalmente, non di lasciare un segno del mio passionale passaggio. Non voglio marchiare quest’uomo come tu hai fatto con me, voglio distruggerlo. Voglio sfogare su di lui ogni pulsione efferata che ho tenuto a lungo sopita, repressa; voglio riversare su questo corpo un tempo possente e oramai indebolito il mio implacabile e distruttivo bisogno di te.
Mentre lo apro con sadica soddisfazione, vedo i tuoi denti affondargli nella gola, strappando pelle e carne, schizzando altro sangue sulla mia faccia già copiosamente imbrattata di porpora, ricoperta da uno scintillante strato di pece. È così che appare il sangue visto alla luce eterea della luna: nero. Sono state le tue parole a dirmelo ed io non ho dubitato nemmeno per un momento.
Lo stiamo facendo insieme, tu ed io, come infondo anch’io ho sempre desiderato ed agognato. E la lama che entra e che squarcia è il mio corpo che penetra il tuo, e i tuoi denti che strappano e divorano sono morsi acuminati sulla mia pelle assetata della tua saliva. Ed il sangue che scorre viscoso mescolandosi e confondendosi in un’unica pozza scarlatta – il tuo col mio, il nostro con quello del Drago – non è che l’esplosione di quest’orgasmo di morte e violenza che finalmente ci siamo concessi, quest’apoteosi di suoni e colori smorzati, di fatica, languore e compiacimento.
Devo a te ogni respiro spezzato che mi trafigge il petto, ogni gemito di piacere perverso che si infrange sulle mie labbra dischiuse; ogni schizzo di sangue sulla mia faccia, ogni brivido di eccitazione e potenza che sento salire lungo la schiena. Devo a te questa incredibile sensazione di vita, vita che si esalta e si sublima passando attraverso la morte, che s’innalza con prepotenza da questa larga pozza di sangue riempiendoci le narici della sua pungente fragranza, inebriandoci i sensi.
Lo stiamo facendo, tu ed io, come eravamo destinati a fare. Stiamo danzando con macabra letizia intorno al corpo di quest’uomo morente, di questo Drago in agonia. Tu ed io, il Diavolo e l’Agnello uniti in un’alleanza terribile e simmetrica. Stiamo dando libero sfogo ai nostri istinti di animali senzienti, lasciandoci andare a quest’orgia sfrenata e vorticosa di appagante e raffinata violenza. Stiamo facendo a pezzi quest’uomo sprovveduto e blasfemo, che ha osato mettersi contro di noi, che ha sottovalutato la fatale potenza di due spiriti affini. Gli stiamo divorando l’anima ed il corpo, e lo stiamo facendo insieme. È intenso, intimo, destabilizzante; è terribilmente erotico. Stiamo facendo l’amore, e il Grande Drago Rosso è il nostro reciproco orgasmo.
Sì Hannibal, guardami in quel modo.. Fallo ancora ti prego! Voglio che tu sia fiero di me, che mi veda come un tuo simile, un tuo pari. Voglio essere la cosa che desideri di più al mondo, più di questa incredibile sensazione che ci sta avvolgendo entrambi, più di un appetitoso banchetto servito per onorare i tuoi più spietati nemici. Voglio essere il tuo orgoglio, il tuo disegno portato a compimento, la tua delirante ossessione. Voglio essere divorato, assimilato da te. Ti prego divorami, deformarmi fino all’orrore! Sono pronto, non mi tirerò più indietro. Mai più ti tradirò.
La metamorfosi è ormai compiuta, la crisalide ha finalmente strappato il bozzolo che la costringeva ed è diventata una splendida farfalla di sangue. Una falena dimentica della sua vita passata – la sua non-vita – pronta a lasciarsi indietro tutte le ipocrisie e le menzogne che l’hanno tenuta imprigionata fino a questo istante di sublime e temibile rivelazione, di epifania. Adesso ho ali per volare e volontà per agire, non ho più paura delle mie pulsioni; ho smesso di censurare me stesso, ho finito di svilire la mia natura ancestrale così simile alla tua, eppure così diversa.
Guardami e toccami – afferra la mia mano tremante – e poi stringimi, e baciami, tienimi legato per sempre a te. Sono il tuo compagno fedele, colui che d’ora in poi ti seguirà ovunque lo condurrai senza più aver bisogno o intenzione di guardarsi indietro. D’ora in poi non sarai più solo, sarò il tuo fedele e degno compagno di caccia, sarò il tuo più ambizioso progetto tentato più volte e alla fine riuscito. Sarò la crepa nel muro che non ti stancherai mai di ammirare, l’anima corrotta e affine che hai sempre cercato. Sarò il tuo devoto marito assassino.
-----------------------------------------------------------------
//Una Hannigram tira l’altra! :D ho pubblicato la mia prima solo qualche giorno fa ed ora sono già di ritorno con la seconda! Anche questa come la precedente (Die with me: http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3289271&i=1) è stata scritta abbastanza di getto e frutto di un’improvvisa suggestione e ispirazione del momento, ma è totalmente diversa dalla precedente. Nell’altra Will è sentimentale, intenso e decisamente romantico (anche se con un’accezione decadente), mentre in questa.. beh! È tutta un’altra cosa: estremamente sicuro di sé, lucido e tremendamente sensuale.. :3 Ma queste due storie sono unite da un filo conduttore che le lega e le rende simili: la rinnovata consapevolezza di Will, la sua dedizione per Hannibal e la decisione di lasciarsi andare totalmente a lui e a sé stesso, accettando in definitiva la vita che l’altro ha sempre cercato di prospettarle per lui. Forse Will mi è uscito un tantino OOC, ma chi può dire cosa gli sia passato per la testa in quei momenti così concitai ed intensi!? Vabbè, mi fermo qui che altrimenti mi scrivo la recensione da sola! XD
Spero che la fiction vi sia piaciuta e vi ringrazio di cuore per averla letta! ^^
Un abbraccio e alla prossima! <3
Sta accadendo adesso; stiamo facendo a pezzi quest’uomo che si sentiva più forte di un drago, che credeva di essere degno del Diavolo in persona, e che invece sta scoprendo con amara meraviglia di essere fatto di carne e di sangue come qualsiasi altro misero umano. Pelle e tessuti molli che vengono dilaniati, membra che si aprono e di dipanano come burro, sangue che piove a terra copioso, lasciando quest’uomo dolorosamente sbigottito, privandolo di ogni residuo di forza e dignità.
Guardami Hannibal, guardami ancora! Divorami con i tuoi occhi famelici mentre ti rivolgo questo sguardo altrettanto affamato – di violenza e di te – mentre spalanco la bocca per riprendere ossigeno, sempre più trafelato ed eccitato dall’odore del sangue, dalla vista delle tue labbra sottili che si schiudono e che tremano.
I tuoi occhi.. Oh sì, i tuoi occhi così freddi e magnetici, non voglio avere addosso che loro! Guardami e sii fiero di me, mentre rinsaldo la presa sul pugnale e mi scaglio con primordiale ferocia sul corpo massacrato del nostro comune nemico – la nostra vittima – mentre affondo con un colpo netto e potente la lama nel suo ventre e lo apro in due tagliandolo da parte a parte, proprio come tu hai fatto con me. Ma il mio intento è di ferire mortalmente, non di lasciare un segno del mio passionale passaggio. Non voglio marchiare quest’uomo come tu hai fatto con me, voglio distruggerlo. Voglio sfogare su di lui ogni pulsione efferata che ho tenuto a lungo sopita, repressa; voglio riversare su questo corpo un tempo possente e oramai indebolito il mio implacabile e distruttivo bisogno di te.
Mentre lo apro con sadica soddisfazione, vedo i tuoi denti affondargli nella gola, strappando pelle e carne, schizzando altro sangue sulla mia faccia già copiosamente imbrattata di porpora, ricoperta da uno scintillante strato di pece. È così che appare il sangue visto alla luce eterea della luna: nero. Sono state le tue parole a dirmelo ed io non ho dubitato nemmeno per un momento.
Lo stiamo facendo insieme, tu ed io, come infondo anch’io ho sempre desiderato ed agognato. E la lama che entra e che squarcia è il mio corpo che penetra il tuo, e i tuoi denti che strappano e divorano sono morsi acuminati sulla mia pelle assetata della tua saliva. Ed il sangue che scorre viscoso mescolandosi e confondendosi in un’unica pozza scarlatta – il tuo col mio, il nostro con quello del Drago – non è che l’esplosione di quest’orgasmo di morte e violenza che finalmente ci siamo concessi, quest’apoteosi di suoni e colori smorzati, di fatica, languore e compiacimento.
Devo a te ogni respiro spezzato che mi trafigge il petto, ogni gemito di piacere perverso che si infrange sulle mie labbra dischiuse; ogni schizzo di sangue sulla mia faccia, ogni brivido di eccitazione e potenza che sento salire lungo la schiena. Devo a te questa incredibile sensazione di vita, vita che si esalta e si sublima passando attraverso la morte, che s’innalza con prepotenza da questa larga pozza di sangue riempiendoci le narici della sua pungente fragranza, inebriandoci i sensi.
Lo stiamo facendo, tu ed io, come eravamo destinati a fare. Stiamo danzando con macabra letizia intorno al corpo di quest’uomo morente, di questo Drago in agonia. Tu ed io, il Diavolo e l’Agnello uniti in un’alleanza terribile e simmetrica. Stiamo dando libero sfogo ai nostri istinti di animali senzienti, lasciandoci andare a quest’orgia sfrenata e vorticosa di appagante e raffinata violenza. Stiamo facendo a pezzi quest’uomo sprovveduto e blasfemo, che ha osato mettersi contro di noi, che ha sottovalutato la fatale potenza di due spiriti affini. Gli stiamo divorando l’anima ed il corpo, e lo stiamo facendo insieme. È intenso, intimo, destabilizzante; è terribilmente erotico. Stiamo facendo l’amore, e il Grande Drago Rosso è il nostro reciproco orgasmo.
Sì Hannibal, guardami in quel modo.. Fallo ancora ti prego! Voglio che tu sia fiero di me, che mi veda come un tuo simile, un tuo pari. Voglio essere la cosa che desideri di più al mondo, più di questa incredibile sensazione che ci sta avvolgendo entrambi, più di un appetitoso banchetto servito per onorare i tuoi più spietati nemici. Voglio essere il tuo orgoglio, il tuo disegno portato a compimento, la tua delirante ossessione. Voglio essere divorato, assimilato da te. Ti prego divorami, deformarmi fino all’orrore! Sono pronto, non mi tirerò più indietro. Mai più ti tradirò.
La metamorfosi è ormai compiuta, la crisalide ha finalmente strappato il bozzolo che la costringeva ed è diventata una splendida farfalla di sangue. Una falena dimentica della sua vita passata – la sua non-vita – pronta a lasciarsi indietro tutte le ipocrisie e le menzogne che l’hanno tenuta imprigionata fino a questo istante di sublime e temibile rivelazione, di epifania. Adesso ho ali per volare e volontà per agire, non ho più paura delle mie pulsioni; ho smesso di censurare me stesso, ho finito di svilire la mia natura ancestrale così simile alla tua, eppure così diversa.
Guardami e toccami – afferra la mia mano tremante – e poi stringimi, e baciami, tienimi legato per sempre a te. Sono il tuo compagno fedele, colui che d’ora in poi ti seguirà ovunque lo condurrai senza più aver bisogno o intenzione di guardarsi indietro. D’ora in poi non sarai più solo, sarò il tuo fedele e degno compagno di caccia, sarò il tuo più ambizioso progetto tentato più volte e alla fine riuscito. Sarò la crepa nel muro che non ti stancherai mai di ammirare, l’anima corrotta e affine che hai sempre cercato. Sarò il tuo devoto marito assassino.
-----------------------------------------------------------------
//Una Hannigram tira l’altra! :D ho pubblicato la mia prima solo qualche giorno fa ed ora sono già di ritorno con la seconda! Anche questa come la precedente (Die with me: http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3289271&i=1) è stata scritta abbastanza di getto e frutto di un’improvvisa suggestione e ispirazione del momento, ma è totalmente diversa dalla precedente. Nell’altra Will è sentimentale, intenso e decisamente romantico (anche se con un’accezione decadente), mentre in questa.. beh! È tutta un’altra cosa: estremamente sicuro di sé, lucido e tremendamente sensuale.. :3 Ma queste due storie sono unite da un filo conduttore che le lega e le rende simili: la rinnovata consapevolezza di Will, la sua dedizione per Hannibal e la decisione di lasciarsi andare totalmente a lui e a sé stesso, accettando in definitiva la vita che l’altro ha sempre cercato di prospettarle per lui. Forse Will mi è uscito un tantino OOC, ma chi può dire cosa gli sia passato per la testa in quei momenti così concitai ed intensi!? Vabbè, mi fermo qui che altrimenti mi scrivo la recensione da sola! XD
Spero che la fiction vi sia piaciuta e vi ringrazio di cuore per averla letta! ^^
Un abbraccio e alla prossima! <3