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Autore: PokeShiira    20/10/2015    0 recensioni
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"Ho bisogno di te, Mellie. Per favore, vieni ora!"
Nuova storia horror, leggere fa bene, offerta limitata (ok, esagero).
Non spoilererò la trama, ma leggete per festeggiare la resuscitazione del mio pc.
Genere: Drammatico, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Dopo due ore di guida scoprì di aver ragione di dubitare che il padre fosse ancora nello stesso posto. Il suo ultimo indirizzo conosciuto era un appartamento malridotto in una zona a basso reddito della città in cui era cresciuta. Era al numero 24 o al 42? Forse era 14. Sicuramente aveva un 4 in mezzo. Non aveva importanza. Il suo nome non era su nessuno dei campanelli.

Bastardo! Suo padre ubriaco l'aveva chiamata a notte fonda, non facendo nient'altro che chiederle di raggiungerlo per una ragione che non era neanche abbastanza importante da esser rivelata per telefono, e poi si aspettava di punto in bianco che lei sapesse dove si trovava in quel momento. In un impeto di rabbia, tornò indietro marciando verso la sua auto, sbattè la portiera e ripartì per dirigersi da dove era venuta. Era così arrabbiata che non fece attenzione a dove stava andando e mancò una traversa in cui doveva girare.

L'altra cosa che notò, fu che si trovò su un tratto di strada solitaria. Le auto erano rade, ma la rilassava il fatto che ne passasse una ogni mezz'ora circa. L'orologio sul cruscotto segnava le 2:27 del mattino. Guidava da più di cinque ore da quando era uscita di casa. Di notte.

Ogni cinque minuti controllava il suo cellulare. Da quando capì di essersi persa, iniziò a controllarlo e scoprì di non avere copertura di rete. Si fermò anche ad una stazione di servizio (chiusa, ovviamente), sicura che ci sarebbe stato campo là attorno da qualche parte, ma niente.

Fa il punto della tua vita, Mellie, pensò. Hai oltrepassato i trent'anni, odi il tuo lavoro, tu e tua madre non andate per niente d'accordo, non parli e non vedi tuo padre da poco meno di metà della tua vita, non hai tempo per gli amici o per le relazioni grazie al lavoro sopracitato, e ora eccoti qui, intrappolata in una strada che non hai mai visto prima, di notte, e non puoi nemmeno dare un'occhiata su Google Maps. Che donna intelligente sei.

Considerò rapidamente di fermarsi e di far segno alla prossima macchina di passaggio. Poi capì subito l'inutilità del piano. Nessun altro su questa strada avrebbe avuto campo. Quindi non c'era nulla da fare. Avrebbe dovuto guidare finché non si fosse imbattuta in una casa. Si sarebbe sentita in imbarazzo a svegliare qualcuno, ma non c'era scelta. Doveva ritrovare la strada per tornare sulla via principale.

Ma fino a quel momento, l'unica cosa che riusciva a vedere su entrambi i lati erano solo alberi. Chilometri e chilometri di alberi. Nessuna luce filtrava attraverso le fronde. Nessuno segno che indicasse il passaggio di qualcuno, tranne la strada e la gente che ovviamente la usava.

Non c'erano neppure altri segnali stradali oltre gli indicatori dei chilometri. Era davvero nel mezzo del nulla? Si trovava a pensare proprio questo quando i suoi fari illuminarono qualcosa sulla strada; un cartello squadrato di legno - ovviamente non di quelli distribuiti dal governo. Non era un cartello per la benzina/cibo/alloggio, o un segnale chilometrico, o un cartello che indicava una distanza da un punto. Sembrava un cartello pubblicitario che indicava un'attività là intorno. Rallentò per leggerlo.
   
 
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