Caro Marty e caro Doc, vi scrivo dal futuro, precisamente da quella fatidica data: 21 ottobre 2015. Ebbene sì, vengo proprio dal futuro e, prima che voi vi imbarchiate in un rischioso viaggio nel tempo, vi anticipo un po’ quello che troverete, per non sentirvi spiazzati, una volta che sarete qui. Il futuro non è come credevate voi: non abbiamo automobili spaziali né skateboard volanti, “Lo Squalo” si è fermato al n°4 , le scarpe non si allacciano da sole e i nostri vestiti non sono stravaganti, tutt’altro: sono insignificanti. Nel futuro non siamo fighi e felici della tecnologia “futuribile”, anche se questa ha fatto passi in avanti: non ci mettiamo caschi in testa per rispondere al telefono, ma abbiamo i cellulari, piccoli telefoni tascabili. Abbiamo internet, anche se adesso spiegarvi che cosa sia è un po’ difficile. Ma, per colpa di questo mezzo, che ci ha aiutato a informarci più facilmente e a stringere amicizie anche quando siamo timidi, siamo paradossalmente più ignoranti, perché tante informazioni sono errate e ci basta poco per offenderci e metterci in ridicolo davanti a tutti, credendo a false verità e/o spacciandole per vere. Sappiate che grazie a internet la gente si sveglia la mattina e diventa professore o politico. Di colpo. Non mi state seguendo,vero? Ve l’ho detto che è difficile da spiegare. Comunque, sappiate che sono tornate le guerre di religione (come nel Medioevo), la libertà di stampa è cosa rara, i bambini si ammalano di nuovo di malattie che sembravano scomparse (perché la gente non li vaccina), i laureati diminuiscono e tornano a lavorare la terra(ma il bio fa figo!), il lavoro è sinonimo di schiavitù e le donne sono tornate nuovamente a scegliere se fare carriera o essere mamme (oltre al fatto che se non si sposano entro i 30 e qualcosa sono ancora viste male, altro che femminismo!). Quando si esce bisogna contare gli spicci, anche per mangiare un panino, altrimenti finiscono. La gente è più povera, in sostanza. L’aborto legale è tornato ad essere messo in discussione, i gay vengono picchiati e non formano più duetti musicali pop, la musica si ascolta in mille modi, ma nessuno di questi assicura la vera qualità del suono (anche qui c’entra internet, non chiedetemi ancora spiegazioni: è arduo sintetizzare, è una lettera, non un trattato). Esiste ancora la Chiesa Cattolica (anzi, più di prima), l’Islam ha preso una brutta piega e il Buddismo è stata una moda passeggera. Quando piove, città intere vengono sommerse o franano, mentre quando c’è vento le case vengono scoperchiate. Non tutte, ovvio. Sono tornate varie forme di nazismo, di fascismo e le dittature. Lo sport è sinonimo di business o doping o entrambe le cose. Che cosa? Vi è passata la voglia di venire nel futuro? No, non è tutto negativo e non tutto è perduto, ma è un futuro che non sembra futuro, forse perché il futuro di solito lo immaginiamo diverso, perché non abbiamo, purtroppo, inventato ancora una sfera di cristallo che funziona. Meglio così, perché si deve vivere pienamente ogni giorno, con i propri affetti, amici, lavoro, studio e tutto ciò che riempie la vita nonché gli hobby. Venite nel futuro, vi aspetto e ve lo faccio conoscere. Poi, se vi va, portatemi al 21 ottobre 1985 e lasciatemi lì, tanto la vostra macchina del tempo è una carretta e prima opoi si romperà.
Vostra Francesca

https://www.youtube.com/watch?v=K38xNqZvBJI