21/10/2015
1 recensioniMai ho osato scrivere di lui.
Ma non perchè non avessi abbastanza cose da dire sul suo conto. Ma perchè l'idea mi terrorizzava.
Dover raccontare di lui a un computer malmesso piuttosto che a un altro essere umano. La cosa mi schifava a tal punto da ignorarla per mesi.
Qualsiasi persona vi potrebbe dire "scrivine che fa sfogare la rabbia".
Tutte puttanate.
Scrivere non fa sfogare; scrivere non fa stare meglio; scrivere non serve per non soffrire mentre si aspetta qualcuno; scrivere non aiuta a risolversi i problemi. Scrivere è una tortura. Scrivere di qualcuno significa dover spiegare quella persona talmente accuratamente al lettore da fargliela immaginare davanti a sé. Bisogna ricordarla.
Bisogna perciò iniziare da una descrizione fisica, cosicchè il lettore possa osservare quel viso che tu stai sognando; cosicchè possa capire come lo hai fatto a notare la prima volta che lo hai visto, ma il lettore non saprà che è stato per il suo sorriso e i capelli neri; ma tu sciocca penserai che non saranno abbastanza le parole che hai usato per parlare dei suoi occhi, quelle iridi nere che hai amato; penserai e ne sarai convinto di non averlo descritto bene, di non avergli reso giustizia, e che quella sua bellezza la possa davvero vedere solo tu;
Si passa alla gestualità: devi raccontare dei modi che ha mentre camminava, se il suo passo di solito si sincronizzava con il tuo (e lo faceva), e se ti teneva per mano, se ti metteva la mano sulle spalle e di come ti accarezzava il viso; di come mangiava, e quindi di come impungava la forchetta e di come ti parlava mentre afferra val'ultima fetta di pizza rimasta e la da a te, di come sceglieva la cena a ristorante e se era così infantile da passare il dito in mezzo al fuoco della candela sul tavolo. Proverai a scrivere di come rideva, e solo tu sai che ha diversi tipi di risata, ma quando era con te ne aveva una talmente sincera, che solo quella da sola trasmetteva amore incondizionato.
Descriverai le sue mani allo sfinimento, fino a consumare le tue sulle lettere della tastiera.
Poi proverai invano a scrivere del suo carattere. E sarà in quel momento che le mani si fermeranno e ti agiterai. Aumenterà il tuo respiro. Il battito accellererà. Sospirerai Perchè non puoi scriverne, sarebbe come usurpare ciò che conosci meglio di lui, sarebbe come confidare al mondo il vostro segreto, perchè tanto il lettore non potrà vederlo come lo vedevi tu. Smetti di scriverne e abbandoni l'idea, che poi ti ritornerà nei mesi a venire.
E' una punizione terribile. Ho amato quel ragazzo fino a togliermi il fiato.
Ho amato fino a non avere più respiri.
Andavo in debito di ossigeno, ed era una sensazione unica.
E' semplice il concetto: quando baci il calore avvolge il tuo corpo.
Non ti interessa respirare. Non ti interessa esistere, perchè in quell'istante lui ti fa vivere. E no! non è la solita puttanata, e si è una frase così banale. Ma non saprei in altro modo descrivere quell'attimo. Quell'attimo in mi sentivo me stessa,in cui mi faceva sentire donna.
In cui il suo profumo inebriava il mio respiro. E ora lo sento ancora, e lo sento ovunque e mi guardo attorno, perchè ho paura di incontrarlo.
E ho perso la testa.
Mentre lo baciavo, gli occhi si succhiudevano, e le labbra simmetricamente si incastravano. Ancora di più stupefacenti erano gli attimi che precedevano il bacio: sentivi il cuore fermarsi, la bocca asciugarsi,le dita si incontravano, gli occhi si penetravano, e i respiri si confondevano.
Il suo amarmi era così familiare, come se ci fosse sempre stato prima di finire.