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Autore: ilcanticodeidrogati    21/10/2015    1 recensioni
Make his fight
On the hill in the early day
Constant chill deep inside
Shouting gun
On they run
Through the endless grey
On they fight
Are they right
Yes, but who's to say?
Uno stramaledettissimo incidente. Cliff, mi manchi.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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For a hill men would kill

Why?

They do not know

Stiffened wounds test their pride

 

Men of five

Still alive through the raging glow

Gone insane

From the pain that they surely know

[Kirk]
Le prove oggi sono state più che stancanti. E non sono neanche le prove a dir la verità, non è neanche la band, che più il tempo passa e più va a scatafascio, forse sono semplicemente io. Mi accendo una sigaretta mentre lentamente lascio lo studio per avviarmi a casa, come al solito, passerò la sera da solo. Quanto è trascorso? 5 anni ormai. 5 anni da quel dannatissimo giorno. No, esatto, non l'ho ancora superato, non ci riesco, ci provo. 27 settembre 1986, immagino abbiate capito. E' successo tutto così velocemente, Dio. Ancora non me ne capacito, ancora non riesco a crederci, perchè, perchè, perchè. Ho l'impulso di fermarmi qui, in mezzo alla strada, di prendere a calci qualcosa, che non ce la faccio, non ce la faccio più.
Respiro profondamente.
Clifford Lee Burton non era solo una eccellente bassista. Clifford Lee Burton era una persona straordinariamente affabile, e io l'adoravo. C'erano moltissimi motivi per adorare Cliff. Quando suonava era come se tutti fossimo costretti ad ascoltarlo, era una cosa a dir poco fantastica. Non dimenticherò mai i momenti che abbiamo passato io e lui, come fratelli, perchè era quello che eravamo. Le stronzate, le sbornie, le nottate infinite, i concerti che tanto avevamo desiderato da giovani, che avevamo sognato, i fan, e tutto, erano diventati realtà. Non smetterò mai di essergli grato di quello che è stato nel poco tempo che gli è stato concesso tra noi. Poi, beh, è successo quello che è successo. Mi fermo per strada, i miei pensieri mi stanno di nuovo guidando lì. Accade spesso ormai.
Non passa un solo giorno senza che io pensi a Cliff.
Svezia, concerto da urlo, Master of Puppets appena registrata, insomma era tutto perfetto. Noi sul pullman, a cazzeggiare e a ridere, senza immaginare cosa sarebbe successo da lì a poco.
"Kirk, vuoi tu il letto sopra?" mi fa Cliff mentre decidiamo i posti.
"Perchè lo vorresti anche tu?" rispondo con aria di sfida.
"Per me è uguale, lo sai! Possiamo giocarcelo se vuoi" mi fa un occhiolino.
Ovviamente io persi. Mi vengono ancora i brividi se ripenso che potrei essere stato al suo posto. E magari a quest'ora c'era lui su questa strada, a pensare a me.
Nulla, alla fine lui si prese il letto sopra. Accadde tutto così in fretta, Dio. L'autista palesemente sbronzo, la strada ghiacciata, il destino avverso. L'autobus si capovolge in un attimo, un incidente orrendo. James si alza in fretta, è illeso, io ho solo qualche abrasione, Lars si rompe parte del piede. Siamo terrorizzati ma a posto. A un tratto ci accorgiamo che manca Cliff. Il mio cuore inizia a battere a mille, giriamo e rigiriamo le lamiere, ed ecco uno spettacolo a dir poco raccapricciante.
Immaginarlo mi fa malissimo. E' una scena che mi tormenta giorno e notte da 5 anni, che non riesco a scacciare.
Il nostro bassista, il nostro Cliff completamente schiacciato dall'autobus,
morto.
E allora ho dato di matto. Ho cercato di accusare l'autista, la strada, quel maledetto paesino svedese, ma non mi avrebbero riportato Cliff.
Noi poi, non sapevamo cosa fare. Ci fermammo per un pò di mesi, anche perchè io non sarei riuscito a prendere una chitarra in mano per molto tempo, ero sconvolto. Ma decidemmo che Cliff non avrebbe voluto che smettessimo risuonare. Ho ritrovato un pò di forze.
Sono arrivato a casa, i pensieri che martellano ancora in testa, devo smetterla.
Il suo desiderio era quello di essere cremato, così il 7 ottobre ci riunimmo a Castro Valley, ognuno di noi prese un pugno delle sue ceneri.
Le spargemmo sulla terra, un posto che lui amava molto.

Clifford Lee Burton (Castro Valley, 10 febbraio 1962-Ljungby, 27 settembre 1986)


*prende i fazzolettini* sì insomma, sono in vena di cose drammatiche ultimamente, e l'ascolto prolungato di For Whom the Bell Tolls è complice di questa struggente (spero) fanfiction, che insomma, spero vi piaccia. Alla prossima :)


 

   
 
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