Le labbra di Shun, pensava Hyoga, hanno un aspetto tremendamente invitante e delizioso.

Non poteva fare a meno di fissarle intensamente, ogni volta che i due si ritrovavano nella stessa stanza; persino da lontano, guardandolo di sottecchi e facendo sempre attenzione a farsi scoprire, non riusciva a non pensare a quanto ardentemente desiderasse baciare quelle labbra rosee e sottili.

Era più forte di lui.

Ogni volta che Shun gli si avvicinava, per pochi istanti avvertiva l'irrefrenabile impulso di posare le proprie labbra sulla sua bocca, salvo poi tirarsi puntualmente indietro, bloccato dalla vergogna e dalla paura di una sua reazione.

E se Shun non avesse gradito il suo gesto?

Se si fosse tirato indietro e lo avesse bruscamente respinto, spezzandogli il cuore?

Certo, Shun non era tipo da reagire in un certo modo, ma Hyoga non poteva accettare il pensiero di una sconfitta e così, semplicemente, aveva scelto di mettere da parte i propri sentimenti e desideri.

<< Hyoga? Hey, Hyoga... Mi stai ascoltando? >>

Hyoga ebbe un sussulto; anche quel giorno si era ritrovato a fissare con insistenza le labbra di Shun, distraendosi così dalla conversazione che il Cavaliere di Andromeda stava tentando di avviare.

Il Cigno arrossì per la vergogna.

<< S-scusami, Shun... Io... Io... >> balbettò << I-in effetti, mi ero distratto. >>

Shun ridacchiò divertito, mentre il volto di Hyoga si faceva ancora più rosso ed accaldato.

<< Perdonami, Shun, è solo che... >>

Hyoga non fece in tempo a concludere quella frase, perché Shun – seduto su una sedia di fianco a lui – si sporse lentamente nella sua direzione e posò le proprie labbra su quelle del Cigno, intrappolandole in un dolce bacio. Hyoga, in un primo momento, restò immobile e riuscì quasi a fatica a comprendere l'accaduto e fu solo dopo pochi istanti, quando il suo cuore prese pienamente coscienza del fatto che – no – non si trattava affatto di un sogno, che finalmente si decise a ricambiare il bacio, allungando una mano verso il volto di Shun ed accarezzando con dolcezza i suoi lunghi capelli.

Il bacio durò appena pochi minuti – ben più simili ad ore nella testa di Hyoga – e quando i due si separarono, Shun non poté fare a meno di arrossire, mentre rivolgeva al proprio compagno il più dolce e magico dei suoi sorrisi.

<< Perdonami, Hyoga. >> mormorò imbarazzato << E' solo che non ce la facevo più a sopportare il modo in cui continuavi a guardarmi: mi fa letteralmente perdere il controllo. >>

Hyoga non disse niente e si portò una mano alle labbra, mentre Shun si alzava dalla sua sedia e si allontanava imbarazzato. Un'espressione trionfante si dipinse a quel punto sul volto di Hyoga e mentre osservava il ragazzo allontanarsi a passo svelto, il cuore dentro al suo petto ebbe un rapido e violento sussulto.

Sorrise ampiamente e con fare orgoglioso.

Adesso, pensò fra sé e sé, trovare il coraggio di lasciarsi andare sarebbe stato molto più semplice di quanto non fosse mai stato in passato.