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Autore: polymerase3    21/10/2015    0 recensioni
Non ho mai approfondito il genere fantascientifico; ultimamente, però, sto sviluppando grande interesse per le scienze biologiche, che diventeranno -almeno spero- il mio futuro universitario. Ho concepito questa idea molto velocemente, cercando qualcosa di originale da presentare ad un concorso di scrittura con tema "il valore della vita". Sfortunatamente, ho dovuto scartare il racconto all'ultimo minuto, dimenticandolo fra i documenti del mio computer. Mentre lo scrivevo, però, ho provato un'attenzione particolare verso queste parole, così fluide e libere; i temi sono diventati sempre di più e, un po' per l'eccessiva libertà, un po' per la delusione dovuta allo scarto repentino dal concorso, la storia mi è sfuggita di mano. Così, pian piano, l'ho dimenticata. Stasera la rileggo e risento quel legame particolare, l'attenzione all'ambientazione e alla biologia, il tema dell'umanità e del rapporto tra tradizione ed evoluzione, sebbene ancora abbozzate, rappresentano al meglio il vigore intenzionale che volevo rappresentare. Ho deciso quindi di proporlo qui, cercando magari qualche ispirazione per continuarlo e svilupparlo al meglio.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mikhail e io stiamo attraversando un periodo di tensione; prima il padre ed il polpo che gioca a fare la mamma, poi la coppietta in piena crisi matrimoniale. Addio equilibrio di convivenza.

Quando ritorno è di poche parole; non parla né si siede a tavola con me. Qualche volta si limita a passarmi il sale, senza però specificare che preferirebbe se lo chiamassi cloruro di sodio.

A dire il vero, mi mancano un po’ le sue considerazioni pungenti, perché non si avvia più il meccanismo del sarcasmo.

Quando finisco di mangiare prende il piatto in vinile e lo porta al lavello automatico, senza fiatare.

Forse è in grado di leggermi nel pensiero, perché sembra aver capito il mio bisogno di istigarlo ed è da due giorni che copre i suoi tentacoli con sacchetti di gommapiuma, per non lasciare aloni.

Orgoglioso, arguto Mikhail.

Abbiamo sempre più lavoro da fare, sempre più richieste di nascita guidata.

Sono reduce da una giornata in cui ho dovuto lavorare su quattro fecondazioni assistite, tre maschi e una femmina.

Il protocollo richiedeva esplicitamente tre maschi alti e robusti, due biondi e con gli occhi azzurri, l’altro che rispecchiasse la fisionomia terrestre catalogata come “mediterranea”. La femmina doveva essere magra e slanciata, poco più bassa di un metro e settanta centimetri. Un lavoraccio.

Il sol seguente, ora sesta, rompo lo sciopero del silenzio con Mikhail per pura necessità.

-Stasera non tornerò per cena.

Il polpo fluttua nel bel mezzo della sua stanza circolare; ha sospeso la gravità nella sua camera per rilassarsi. -Come mai?- risponde, dopo un minuto d’incerto silenzio.

-Ho una festa.

   
 
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