Il tempo.Quanto ne abbiamo?Cosa ce ne facciamo?Dove ci porta?E come gira?A cosa si riducono un incontro, un bacio,il tempo che sen'è andato e non tornerà,e quello che viene?Ci proponiamo a volte di fregarlo,raggirarlo,di essere sempre al passo con esso ed oltre.Vale a dire,lo sfidiamo,corriamo come il vento su un cavallo cercando di evitarlo e quando lo incontriamo,si fa nullo,scompare alla vista di ciò che ci ha regalato.Si fonde con i contorni del destino nel quale noi ci imbattiamo.Viviamo quel momento come un salto di qualità.quella spinta nella vita che non ci aspettavamo,e che la rende più avventurosa,più vera,che ci rende più desiderosi di viverla.Quel tempo in cui tutto diventa magico nella realtà,e assume l'aura di una storia diversa da ogni altra nel mondo...è l'aurora.Colei che annuncia l'alba di un nuovo giorno,la nascita di un nuovo amore,e ricordo.Quale aurora vera può mai aver visto un uomo finchè non ha la sua davanti?La sua luce bianca lo pervade,lo abbaglia e vivida non si spegne,mai.E tu che sei la mia Aurora,dagli occhi profondi e la luce sempre in volto,che a dispetto di tutto non abbandona il mio cuore speranzoso e il tuo,sorgerai prima che di esso si impossessi la notte?Prima che sia notte per sempre e non solo per me,ma anche per te?E' perduto l'uomo che vede la sua aurora smarrirsi,e scivolare dalle sue dita,dalle sue labbra,senza poter far niente.Squarcia quella notte mia dolce aurora e riporta la luce in questo posto,poichè prometto che ti aspetterò per sempre,fino alla fine dei miei giorni.
                                                                                                                              Conrado
                                                                                                                             25/12/1921