Non appena tirò a sé il grosso maniglione antipanico della porta dello studio, fu invaso da un familiare odore di... casa.
Poteva sentire le corde del basso di Mike librarsi nell'aria attraverso l'amplificatore che, da dieci anni, era sempre posizionato allo stesso posto: alla destra del divanetto rosso consunto davanti al mixer.
Era il personale angolo relax del bassista, una volta finite le prove si allungava su quella stoffa logora, attaccava il jack all'estremità inferiore del suo Mike Dirnt Precision Bass marcato Fender e suonava guardando le corde metalliche vibrare sotto il saggio tocco delle sue dita.