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Autore: Deline    27/10/2015    3 recensioni
“Vuoto di ogni essenza perché possa catturare la vostra”
Recita una incisione sul retro di un antico specchio.
Una ammonizione che la giovane Nere ha voluto ignorare per sfuggire, anche solo per qualche giorno, alla noia della routine.
Così ha inizio il suo viaggio nella Chicago distopica di Divergent alla ricerca del tenebroso Intrepido che le ha rubato il cuore attraverso le pagine della saga scritta da Veronica Roth.
Una ragazza come tante e uno specchio magico che le permette di attraversare il confine tra realtà e fantasia e la trasporta, come solo un libro saprebbe fare, in un mondo nuovo, sognato e temuto allo stesso tempo.
Nere, una ragazza normale, distante anni luce dalle eroine dei libri, una di noi, insicura e fragile ma anche caparbia e fiera, che lotterà per la salvezza del suo amato e della dimensione alla quale ormai sente di appartenere.
*** *** *** *** *** *** *** *** *** ***
Il racconto si basa solo sui primi due libri e film della saga, Divergent e Insurgent.
Età e aspetto dei personaggi sono quelli dei film, per tutto il resto "salto" da libri a film, soprattutto per Divergent. Per quanto riguarda le parti di Insurgent resto fedele al libro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Tori
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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     La primavera è ancora lontana ma i miei sensi da strega iniziano già a percepirla. Di solito inizio a sentire il suo arrivo a febbraio, ora siamo a dicembre ed è davvero troppo presto. Forse accadrà qualcosa che mi farà sentire come in primavera, farà dischiudere i miei germogli interiori e la mia anima rinascerà. Probabilmente è solo un’illusione creata dalla mia mente per farmi sopportare meglio un altro inverno in questo posto dove neanche il candore della neve riesce a sopravvivere, soffocato dal grigio veleno che circonda tutto.
Come tutti gli anni si prospetta un inverno terribilmente lungo e viverlo in città peggiorerà  notevolmente le cose, ma è qui che c’è il lavoro, o meglio, è qui che si guadagna di più.
Io e Martina avevamo pensato di spostare il nostro negozio in qualche cittadina ai piedi dell’Appennino ma purtroppo non è un’attività adatta a piccole città. 
Un Ethnic Shop, come noi amiamo chiamarlo, riesce a sopravvivere solo in grandi città dove la clientela è più vasta e dove è più facile trovare collezionisti del genere di cose che vendiamo.
Sarebbe bello trattare solo con collezionisti, ma candele profumate, incensi, rituali "take-away" vanno alla grande soprattutto con le donne e purtroppo costituiscono la fetta più grande delle nostre entrare.
Non mi è mai piaciuta questa mania che ha la gente di improvvisarsi streghe e stregoni senza una minima conoscenza di base, potrebbe essere molto rischioso. Ormai abbiamo imparato a distinguere al primo sguardo un neofita da un esperto e rifiliamo loro cose innocue. Non credo sia approfittarsene, ma più assecondarli senza farli mettere in qualche pasticcio. Loro accendono le loro candele, bruciano un po' di incenso, dicono le parole magiche e, convinti di aver fatto chissà cosa, affrontano le situazioni della vita in modo più attivo e positivo.
Mi chiedo se qualcuno di loro si è mai accorto che la magia è in loro e non nel rituale.
Mi alzo dallo scomodo sgabello dietro il bancone. Finalmente è arrivata l'ora di chiudere. L'idea di vedere entrare di nuovo quel fastidioso ometto che da mesi continua a chiederci se lo specchio è arrivato mi fa venire i brividi.
Lui non è un neofita, è un esperto ed è anche molto informato, poche persone sapevano della consegna di quello specchio ed erano quasi tutte persone fidate. I soldi possono fare vere magie. Non questa volta. Martina ed io non abbiamo la minima intenzione di venderlo a una nessuno, soprattutto a una persona inquietante come quella. Stiamo facendo fare una riproduzione praticamente perfetta al suo fratellastro, è uno dei migliori falsari in circolazione e di lui ci si può fidare perché è un nostro "fratello" da quasi quindici anni. Se proprio non riusciremo a farlo desistere gli daremo quella, se non funziona come lui spera saranno affari suoi, non tutto quello che si dice su un manufatto è vero, anche i maggiori esperti riescono a prendersi grosse fregature.
Chiudo la porta, giro il cartello sul lato con la scritta "Chiuso" e faccio scendere la saracinesca. Rimango per un attimo nella semioscurità e ripenso a quello specchio. Sono sempre più convinta che debba essere nascosto meglio e il più lontano possibile dal negozio. Domani ne parlerò con Martina e le proporrò di portarlo nella mia casa di campagna e nasconderlo nella piccola cantina che ho trovato l'estate scorsa quando mio padre ha rifatto i pavimenti. E' in un posto perfetto perché è sotto la piccola cantinetta dove teniamo i vini. La casa di famiglia è vecchia ed è in un paese che non attira ladri, ormai è quasi del tutto deserto e i pochi abitanti sono tutti piccoli agricoltori e allevatori, in casa non hanno niente di grande valore.
Il mio smartphone trilla. Sblocco lo schermo e apro whatsapp. Ci sono due messaggi di Martina.

"Com'è andata oggi senza di me? Il rompiscatole si è fatto vedere?
Sono in coda in tangenziale, spero di farcela ad arrivare prima di Natale.
Piccolo regalino per te ;)
a dopo."

Il messaggio successivo è una foto. E' uno screenshot preso dal film Divergent che lei mi ha fatto guardare fino allo sfinimento. Non è male, non sono male neanche i libri, ma dopo la ventiseiesima visione inizia a stancare. Alla fine lo guardo per rifarmi gli occhi, gli attori non sono niente male.
Nella foto ci sono Quattro ed Eric, coppia che lei ha rinominato "il Bello e la Bestia".
Direi che i soprannomi sono appropriati.
Ripenso al film, non era male. La trama è buona, gli attori non del tutto cani, però avrei preferito musica al posto di canzoni, avrebbe dato più serietà al film.
Ho sempre apprezzato il genere distopico e in questo periodo pare sia il genere di punta di Hollywood che in quanto a idee pare ormai alla frutta. Devo ammettere però che questo è sicuramente il miglior film in circolazione di quel genere. E' molto soft e il futuro che racconta non sembra tanto distopico, quasi quasi non mi dispiacerebbe viverci.
Potrei.
Cerco di levarmi quella balzana idea dalla testa.
Rispondo al messaggio di Martina rassicurandola sul fatto che l'ometto non si è fatto vivo.
Sono tentata di scriverle che sarebbe bello vedere dal vivo quei due bei ragazzi ma mi trattengo, lei potrebbe concordare e finiremmo nei guai per l'ennesima volta.
Non faccio in tempo a inviare il messaggio che lo smartphone trilla di nuovo.
Sempre Martina, un altro messaggio e un'altra foto.

"Infondo che c'è di male?
Smettila di fingerti santa che tanto non ci crede nessuno :)
Dai, così dividiamo ;)
PS: rischio di arrivare dopo la menopausa"

Sorrido e guardo l'immagine.
In qualsiasi momento avrei risposto con una serie di battute e avrei lasciato scorrere via quella foto dallo schermo dello smartphone ma, dopo il pensiero di poco fa, quel bel viso mi sembra solo un grosso colpo basso.
Metto lo smartphone nella borsa e salgo le scale che separano il negozio dall'appartamento che divido con Martina. Entro nella mia camera e mi butto sul letto.
Fisso il soffitto mentre immagino come sarebbe vivere all'interno della recinzione, in un futuro post-apocalittico.
Le prime scene del film erano così rilassanti, sebbene la città fosse in rovina mi sembrava accogliente, molto di più di quella in cui vivo. La gente sembrava serena e mi ha davvero dato l'impressione che tutto funzionasse alla perfezione. So che in verità non è così ma, anche dopo aver letto l'ultimo libro, mi sembravano ancora un luogo e un tempo migliori di quelli della mia realtà.
Mi immagino nel grande salone nel giorno della scelta mentre premo la lama del coltello nel palmo della mia mano sinistra. Le cinque coppe davanti a me: Intrepidi, Abneganti, Eruditi, Pacifici e Candidi. Quale sarebbe stata la mia scelta?
Escludo immediatamente gli Abneganti, oltre a non essere abbastanza altruista, non resisterei neanche un giorno con le loro rigide regole. Credo che gli Abneganti siano il perfetto opposto della mia essenza.
Non sceglierei nemmeno i Candidi, ho troppi segreti, amo alla follia averne e credo nelle piccole bugie a fin di bene.
Posso scartare anche gli Eruditi, oltre a non essere sufficientemente intelligente, sono più creativa che razionale, ho una mente logica ma è sempre stato il mio emisfero destro a predominare.
Intrepidi, anche loro da escludere. Non ho mai capito se il mio è coraggio o incoscienza o un mix dei due. In ogni caso sono diventata troppo pigra in questi anni, non sopravviverei all'iniziazione e non vivrei mai in una caverna insieme a gente chiassosa.
Non resta che Pacifici. Vivere in una casa di legno, a contatto con la natura, trovare serenità e pace interiore... Sembra quasi un sogno. So che la terra è bassa e coltivarla non è una passeggiata ma potrei abituarmi in fretta.
Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dal pensiero della mia vita tranquilla tra i Pacifici ma poi l'immagine dello specchio vuoto si forma nella mia mente. Lo vedo attivarsi e mostrarmi il grande albero dei Pacifici, quello che appare nelle prime scene del film, in mezzo al campo c'è una figura scura che cammina lentamente verso di me. E' un intrepido, o meglio, è quel intrepido.
Mi alzo di scatto a sedere con il cuore che batte come quello di una ragazzina alla sua prima cotta e so che tutto il buonsenso del mondo non mi fermerà.
Attraverserò lo specchio vuoto.
Mi concentro su tutto quello che so sul suo funzionamento e tutto quello che ho sperimentato da quando è stato consegnato in negozio.
Ripercorro mentalmente tutte le volte che l'ho usato e quello che ho fatto per attivarlo. Come posizionare le quattro pietre ai lati per attivarlo e la quinta pietra per tracciare la rotta da seguire.
L'ho sempre posizionata sul lato destro dello specchio che indica la via del passato, sul lato sinistro invece indicherebbe la via del futuro. L'unico problema riguarda gli spazi in alto e in basso dello specchio, non siamo ancora riuscite a capire esattamente a cosa servono. Sperimentando abbiamo scoperto che se almeno una delle due pietre non viene posizionata lo specchio non funziona. Un grosso azzardo visto che quello che è rimasto del manoscritto riguardante quello specchio non è molto chiaro sul significato di quelle due pietre.
"cielo e terra, interno ed esterno, inferno e paradiso, luce e ombra..."
Una lunga lista di opposti che se vanno interpretati come la frase "vuoto di ogni essenza perché possa catturare la vostra" probabilmente ci vorranno parecchie vite per capirne il significato e cogliere il messaggio nascosto.
Non ho parecchie vite e se proprio voglio attraversarlo dovrò farlo con quello che so. Non voglio coinvolgere Martina, potrebbe essere rischioso e ho bisogno di qualcuno che mi tiri fuori dai guai se qualcosa andasse storto.
Mi alzo dal letto e indosso abiti neri, il più possibile simili a quelli degli Intrepidi, sono loro la mia destinazione. Prendo il mio borsone nero da viaggio e ci infilo dentro tutto quello che potrebbe servirmi in un luogo e un tempo che non conosco, ci appoggio sopra la mia borsetta e porto tutto nel magazzino sotto il negozio.


      Arrivata davanti allo specchio inizio a sfogliare la copia del manoscritto alla ricerca di qualche indizio su come raggiungere una dimensione che è frutto della mente di una persona. Scontato dire che non trovo nulla.
Mi siedo a terra sbuffando. Lascio cadere la copia del manoscritto e mi metto ad osservare le creature intarsiate nel legno del supporto dello specchio.
"Interno ed Esterno...Avanti e Indietro...Vuoto di ogni essenza perché possa catturare la vostra... Connessione al Tutto..."
Sento quelle frasi nella mia mente come se fossero quelle creature a sussurrarmele.
Non basta sistemare le pietre per fare aprire il portale, bisogna anche connettersi con lo specchio per indicargli il luogo e il tempo precisi e per fare questo non serve solo aver studiato la storia ma essere connessi al Tutto, alla mente collettiva. Lo specchio mi usa come tramite per accedere alla mente collettiva dove troverà la giusta via.
Inizialmente la teoria della mente collettiva frutto della fusione dei pensieri di tutti mi sembra un po' campata in aria, ma alla fine mi convinco che potrebbe essere valida.
Se fosse un normale viaggio nel tempo basterebbe aver studiato molto bene la storia, date e luoghi, ma anche usi e costumi dell'epoca, si possono trovare sui libri. Una dimensione di fantasia non è reale, esiste solo nella mente di chi l'ha creata e l'unico modo per raggiungere quella dimensione è raggiungere la mente della sua creatrice.
Cerco di ragionare.
Non è un luogo che è esistito o che potrà esistere nel tempo, è frutto della fantasia di una mente. Una mente connessa come le altre a un Tutto. Quindi lo specchio riuscirà a trovare le indicazioni per quel luogo in quella mente, ma senza le pietre posizionate nel modo corretto non sarò in grado di connettermi alla specchio.
Ripenso alle parole che hanno attraversato la mia mente poco fa. Sembravano quasi volermi suggerire come inserire la pietre. Non sarebbe la prima volta che, osservando lo specchio, mi viene svelato qualcosa su di esso.
Decido che questa è una di quelle volte e cerco di trovare un senso a quelle parole.
Lei ha scritto la storia tempo fa, ha un inizio preciso nella sua mente.
"Interno. Indietro."
Ha immaginato che fosse un possibile futuro.
"Avanti."
Mi dico che potrebbe funzionare. Sono consapevole che in questo momento sono come i neofiti che giocano a fare gli stregoni e che qui non c'è nessuno a rifilarmi il finto rituale. Solo io e la mia voglia di fuggire da questo posto, non per sempre, per qualche ora, o al massimo qualche giorno. Potrei considerarla un'altra piccola vacanza offerta dallo specchio. Una vacanza in un tempo e in un luogo che non esistono, una viaggio mai sperimentato prima che potrebbe condurmi chissà dove.
Il poco che è rimasto della mia razionalità mi dice che probabilmente non mi porterà da nessuna parte, che lo specchio non si attiverà e io tornerò alla mia noia quotidiana. Tanto vale provare e se andrà male almeno avrò un motivo per cenare con cioccolata e patatine.
Mando un messaggio a Martina:

"Sto andando da LUI.
Se al tuo ritorno non sarò qui sai già cosa fare.
Incrocia le dita per me"

Posiziono le quattro pietre agli angoli e inizio a concentrarmi per diventare il tramite dello specchio. Faccio un profondo respiro e inserisco prima la pietra in alto, poi quella a destra e infine quella a sinistra.
Non accade nulla.
Cerco di capire cosa ho sbagliato senza perdere la concentrazione.
Ricordo le parole nella mia mente, ne ho dimenticata una: "Esterno"
Dovrebbe essere rappresentato dalla pietra posizionata nella parte bassa dello specchio.
Mi sforzo di pensare a una connessione logica e ricordo che la pietra in basso è quella che abbiamo sempre posizionato per attivare lo specchio. Forse fa parte delle coordinate, forse è il punto di partenza.
"Esterno."
La posiziono. Il portale si apre. Ci guardo attraverso.
Vedo il Pozzo, il centro della vita degli Intrepidi. Ha funzionato.
Faccio un respiro profondo e attraverso lo specchio vuoto.
   
 
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