Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Fabiola19    30/10/2015    0 recensioni
"La battaglia per il Fosso di Helm è finita, la battaglia per la Terra di Mezzo sta per cominciare" così Kerochan, sorto dalle miniere di Moria, presagiva l' inizio del conflitto con le forze di Mordor. Saruman è stato sconfitto con la perdita di tutti i suoi orchi e Uruk-hai, grazie all' alleanza con Toy e i suoi amici al regno di Rohan, e grazie ad un particolare aiuto di Meiling e Tomoyo alla presa di Isengard con i loro amici Ent. La battaglia diretta e decisiva per la Terra di Mezzo è iniziata. Sakura e Li, accompagnati da Gollum, proseguono nella pericolosa missione verso i fuochi del Monte Fato per distruggere l' Anello. Toy, intanto, continua a combattere per portare a compimento il suo destino, conducendo le poche truppe a disposizione allo scontro con il sempre più forte potere di Sauron e permettere a sua sorella Sakura di portare a termine la sua missione.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Sakura e Li raggiunsero sui loro pony le loro amiche, Meiling e Tomoyo. Anche queste non avevano lasciato andare i loro destrieri, come furono di ritorno alla città. I quattro amici riuniti nella radura della campagna, si salutarono in silenzio e attesero solo qualche secondo prima che una carrozza spuntasse alla loro vista in lontananza. Il tramonto era appena incominciato da quella parte, e si vedeva il sole che non aveva ancora toccato l' orizzonte, diventare giallo intenso dietro alle nuvolotte sparse nella cortina del cielo a tratti giallastro anch' esso. A trainare la carrozza dalla cupola bianca era Kerochan, trasformato in tigre bianca, e teneva con la bocca le redini della carrozza. I quattro amici videro la tigre bianca che si avvicinava a loro, e diedero un colpo di talloni ai fianchi dei loro pony per mettersi in cammino a fianco della carrozza. Lì dentro c' era Masaki Amamiya, il nonno di Sakura, divenuto sicuramente molto più vecchio rispetto a come lo vedeva sempre la nipotina. Nella collinetta in cui erano, c' era una casetta abbandonata nel bordo dell' altura. Sakura scese dal suo cavallo, lasciandolo libero di pascolare nella natura per salire dentro alla carrozza con suo nonno per vederlo in che condizioni era. La ragazzina fece un suo monologo: << Mio nonno una volta mi disse che la sua parte in questa storia sarebbe finita, che ognuno di noi deve venire e andarsene nel raccontarla >> il Guardiano alato salutò i quattro compagni con un occhiolino mentre stringeva le redini in legno alla bocca: << La storia di nonno Masaki era ormai finita. Non ci sarebbero stati altri viaggi per lui, salvo uno >> pensò di nuovo la cattura carte ripartendo, e sentendo la carrozza che si muoveva. Si mise al fianco del nonno, con le rughe che gli coprivano adesso ancora di più il volto e che quasi non gli permettevano di spalancare meglio gli occhi. Lo fece appoggiare sulla sua spalla, notando che si era abbassato notevolmente di statura, conseguenza della mancanza dell' Unico Anello.

Meiling, Tomoyo e Li si misero avanti alla strada con i loro pony, seguendo l' indicazione di Kerochan che diceva di fare rotta verso Gran Burrone. La carrozza dai tre amici era notevolmente staccata e in quell' occasione, Masaki dentro con la sua nipotina, le chiedeva spiegazioni di quel lento ma sereno cammino, che pareva volesse far gustare la tranquillità delle campagne che osservavano e dell' aria fresca che circolava fino a loro: << Dimmi di nuovo, nipotina mia. Dove andiamo? >> domandò Masaki con la voce stanca di chi era segnato dalla pesante vecchiaia. Sakura così gli rispose con tono delicato: << Al porto, nonno. Gli Elfi ti hanno accordato un onore speciale: un posto sull' ultima nave che lascia la Terra di Mezzo per sempre, insieme al resto del mondo naturale >> Masaki aveva già la malattia della perdita di memoria a breve tempo, e si rese conto che l' anzianità lo aveva già afferrato. Tutto a causa di quel perfido anello che tenne con sé, e che non voleva prima togliersi. Ripensò quindi all' oggetto con tanta malinconia, ricordando molto confusamente il materiale dorato di esso: << Sakura... >> fece per chiamare la sua nipotina, chiedendole riguardo all' oggetto dorato: << C'è qualche possibilità di rivedere quel mio vecchio anello, hm? Quello che ti ho dato >> un lieve sorriso di speranza si tinse tra le rughe di Masaki, alzando di poco la testa per incrociare gli occhi verdi di Sakura. La ragazzina pensò a quell' anello. Ormai dimenticato, e gettato tra le fiamme del Monte Fato. Stava pensando ad una risposta da dare al nonno che ancora per poco bramava il possesso dell' oggetto. Sakura mentì per il bene del suo adorato parente, non guardandolo negli occhi: << Mi dispiace, nonno. Temo di averlo perduto >> rispose la cattura carte mostrando un pizzico di delusione. Masaki riabbassò la testa, perdendo quindi ogni importanza della rivista del prezioso oggetto: << Oh. Peccato >> disse il vecchio. Poi sospirò e chiuse gli occhi, riappoggiando la testa sulla spalla della nipotina: << Volevo tenerlo per l' ultima volta >> si addormentò, cullato dallo scalpitìo degli zoccoli dei cavalli che sentiva dall' esterno. Sakura poggiò a sua volta la sua guancia nella testa del nonno, addormentandosi anche lei e cullata dal rumore rilassante degli zoccoli. Nipote e nonno dormirono trainati in quel tratto del loro viaggio. Masaki aveva la barba più lunga del solito, ed emetteva dei soffi dalla sua bocca ogni volta che russava. Il gruppetto arrivò così a Gran Burrone. Sakura e Masaki si svegliarono, e scesero dalla carrozza. Kerochan mollò le redini del carro, e Meiling, Tomoyo e Li scesero dai loro rispettivi tre pony, parcheggiati all' ingresso di Gran Burrone. Li e Sakura sostennero il nonno Masaki ai lati per aiutarlo nella camminata verso i porti del regno di Elrond. Scesero delle scale con Meiling, Tomoyo e Kerochan che stavano dietro a Masaki che teneva un bastone su una mano per aiutarsi a fare i passi. Il porto si presentava con una struttura in stile unico. Grigie pietre componevano il paesaggio dell' architettura del Porto Elfico, con la natura delle piante che cresceva in alcuni pilastri.

Sakura, Li, Tomoyo e Meiling alzarono lo sguardo verso a ciò che i loro occhi videro. Una luce non molto intensa inondò i loro visi, rimanendo scioccati in modo positivo dallo spettacolo circostante. Sakura sembrò non interessarsi di tutto ciò, forse ancora presa dal pensiero che suo nonno doveva partire. Ma alla fine pure la ragazza avrebbe seguito il suo Masaki, e forse era questo in realtà che la spingeva a tenere una faccia seria e indifferente. Masaki rialzò la testa dalla posizione curva che la sua schiena ogni tanto gli faceva assumere, e anche lui vide il panorama mozzafiato con un bagliore che brillava nei suoi occhi. Masaki emise un verso di puro stupore, quasi dovesse prendergli un attacco di cuore. Poi commentò dopo che ebbe osservato il posto: << Bene. Questo è uno spettacolo che non avevo mai visto prima >> un veliero bianco e grande era ancorato al porto. Oltre il veliero, c' era una baia racchiusa da alte scogliere scoscese che andavano a formare uno stretto passaggio, con il sole che lentamente tramontava all' orizzonte, ma che ancora rimaneva alto sul mare. La passerella per salire sulla nave bianca era già posizionata sul marmo. Poco distanti al veliero c' erano tre sagome vestite di bianco che fissavano la compagnia che giunse lì al porto. Sakura e gli altri osservarono l' espressione di Masaki nel guardare il paesaggio, poi fecero cadere lo sguardo sulle sagome bianche che li fissavano. Masaki fece loro un inchino solenne come se li avesse già visti prima. Le tre sagome bianche non erano altro che Elrond con Sire Celeborn e Galadriel, la cui veste terminava sulla sua testa con sottili tessuti bianchi. I tre re elfici così fecero un cenno con la testa per salutare il Masaki che una volta li incontrò nelle sue avventure passate a Gran Burrone. Vedendo Elrond, Sakura le venne in mente Arwen, partita anche lei per le Terre mortali. Tra non molto l' avrebbe seguita fino a lì, prendendo quella nave armeggiata al porto. Galadriel fece per parlare: << Il Potere dei Tre Anelli è cessato. E' arrivato il momento per il dominio degli Uomini >> annunciò la dama di Lòrien stando a fianco a suo marito Celeborn con tutta la solarità del suo sorriso. Con la distruzione dell' Unico Anello, di conseguenza anche gli altri anelli elfici smisero di emettere la loro energia, disintegrandosi nell' aria della terra. La ricomparsa di Galadriel adesso non faceva più alcun effetto a Sakura e agli altri amici, divenuti più consapevoli del potere che la dama sapeva sprigionare dalla sua bellezza. Ma adesso anche questa divenne nient' altro che un aggettivo privo di ogni valore. Elrond parlò in elfico a Masaki: << Il Mare ci chiama a casa >> disse il Re Elfico presagendo anche la sua partenza così come quella degli altri due elfi da Gran Burrone. Masaki socchiuse gli occhi e sorrise avendo capito il linguaggio di Elrond. Quest' ultimo allargò le braccia per accogliere il vecchio, che adesso risultava ancora più convinto nel partire, attratto da chissà quale magia e sorridente più del solito: << Credo di essere, ma sì, pronto per un' altra avventura >> e il nonno di Sakura si liberò delle prese di Li e di Sakura, scendendo dei pochi gradini e si diresse a passo felpato, reggendosi sempre dal bastone, verso la passerella della nave.

Così si avvicinarono pure Sakura, seguita da Li, Meiling e Tomoyo con Kerochan per stare più vicini alla nave che avrebbe salpato verso l' orizzonte. Masaki era adesso poco più alto di Sakura, ma più basso degli Elfi quando passò accanto a Re Elrond per sostenerlo nella camminata della passerella. L' Elfo mise una mano sulla schiena del vecchietto per poi salire insieme a lui nella nave, e rimanere nel piano inferiore dell' imbarcazione, attendendo la partenza. Galadriel guardò quasi con stupore il vecchio Masaki ed Elrond che salivano nell' ultima nave pronta a salpare. La donna elfo fece un sorriso quasi sulla soglia dell' eccitazione, prima di salire anche lei nella nave insieme a suo marito. Avrebbero ritrovato altri Elfi nel posto chiamato Valinor. Sakura rimase ancora con lo sguardo indifferente nel vedere il nonno che spariva dalla sua vista sotto al livello dell' imbarcazione, a confronto degli altri che continuavano a sorridere. Kerochan fece dei primi passi avanti, e si mise davanti al suo gruppo: << Dove stai andando? >> gli chiese Tomoyo con gli occhi lucidi dalla scena della partenza di Masaki. La tigre la guardò, così come tutti gli altri, fino al profondo delle pupille dei loro occhi, annunciando il suo saluto con un gran sorriso: << Addio, miei coraggiosi amici >> disse il Guardiano bianco. Li emise un suo più bel sorriso, mentre anche i suoi occhi si bagnavano dalla commozione. La tigre guardò poi Tomoyo, con la quale aveva condiviso la maggior parte dell' avventura, e poi Meiling che non riuscì a tenere alzata la testa facendo cadere una lacrima dal viso. Tomoyo cominciò a sbattere le sue palpebre più forte, trattenendo ancora le sue lacrime all' amico in partenza: << La mia opera è terminata. Il mio compito di proteggervi si conclude così. Qui, infine, sulle rive del Mare, si scioglie la nostra Compagnia >> Sakura guardava intanto nella sua calma apparente la disperazione delle sue due amiche. Queste scoppiarono ancora di più in lacrime all' ultima frase di Kerochan, trattenendo i versi tristi che si facevano scappare: << Non vi dirò “Non piangete”, perchè non tutte le lacrime sono un male >> disse ancora la tigre indirizzando ora gli occhi verso il cinesino che si tratteneva ancora dall' emozione e cominciava a sospirare. Tutti non si aspettavano quell' improvvisa partenza di Kerochan da loro, e non osarono chiedere a lui il perchè di tale decisione per via del silenzio che stava a poco a poco per metterli a tacere. La tigre si voltò per incamminarsi verso la passerella, ma Sakura non si lasciò scappare neanche una lacrima dal suo viso, resistendo passivamente a ciò che le accadeva intorno. Sotto al suo braccio aveva il diario personale di suo nonno. Pensò che Kerochan non aveva intuito che lei voleva partire. Ma la tigre bianca si fermò nel proseguire ad andare avanti, voltandosi di nuovo verso i suoi compagni, attirando una qualche loro speranza che il Guardiano avesse cambiato idea. Ma invece disse: << E' il momento, Sakura >> con voce solenne. Meiling e Li si girarono sorpresi dalla sentenza della tigre verso la loro amica Sakura, poi lo stesso fece Tomoyo: << Che cosa vuol dire? >> domandò il cinesino girandosi più volte verso Kerochan. Sakura adesso sembrò ritrovare i suoi sentimenti umani, distogliendosi da quel momento di passività: << Siamo partiti per salvare Tomoeda, Li. Ed è stata salvata. Ma non per me >> rispose la cattura carte scorgendo negli occhi di Li un senso di depressione.

<< Non dire sul serio. Non puoi andartene >> disse Li tremando e balbettando a poco a poco con gli occhi marroni che si inondavano di lacrime, ma non voleva piangere sul pulito del suo vestito verde da guerriero. O almeno non voleva farsi vedere così da Sakura, in quel momento in cui si disse che aveva versato lacrime a sufficienza durante il viaggio. Sakura fece scivolare il suo sguardo verso il libro rosso che teneva, e lo porse a Li, che lo riconobbe da subito. Il ragazzino lo prese e le lacrime gli scesero tutte in avanti, pronte a sbocciare dagli occhi mentre abbassò la testa per guardare la copertina del libro: << Le ultime pagine sono per te, Li >> e questo strinse ancora di più il libro, digrignando i denti dal resistere dal piangere. La cattura carte passò quindi ai saluti. Si voltò verso Meiling la cui faccia era rigata dalle molte lacrima che faceva scendere dai suoi occhi lucidi e rossi. Sakura le poggiò una mano sulla spalla e la cinesina si morse il labbro inferiore. Meiling si gettò per abbracciare la sua migliore amica, conosciuta quando era ancora sua nemica, e pianse silenziosamente sulla spalla della ragazza in partenza. Soffocò i lunghi singhiozzi che dovevano uscirle in quell' ultimo abbraccio che doveva dare alla sua rivale di un tempo. Sakura si sentì lo stesso triste, vacillando al punto anche lei di piangere, non appena si distaccò dall' abbraccio con Meiling per guardarla negli occhi. La cinesina fece una smorfia come quella che fanno i neonati quando trattengono un pianto. Sakura ebbe un momento di tenerezza nel guardare quella faccia da bambina di Meiling. Passò avanti nei saluti, lasciando la spalla di Meiling e andando dalla sua prima migliore amica, Tomoyo. Questa sembrava che piangesse non molto, solo nei momenti più opportuni rispetto a Meiling che cominciò col piangere a più non posso. Sakura questa volta si lanciò lei per abbracciare un' amica che l' aveva sempre sostenuta dai primi momenti della sua vita. Si conoscevano dalle elementari, e dirle addio proprio adesso ad un' età ancora troppo giovane per entrambe le sembrò il più presto possibile. Le lacrime di Tomoyo bagnarono la spalla di Sakura, in modo che la cattura carte si ricordasse di lei durante la sua permanenza nelle Terre mortali. Tomoyo e Sakura si staccarono dall' abbraccio e la ragazza dagli occhi blu fissò la sua amica, decidendo di farla proseguire nel salutare, mentre si tirava in su alcune lacrime per poter apparire agli occhi di Sakura un' ultima volta prima che si voltasse con espressione tranquilla. La giovane paladina delle carte andò verso Li, ritornando da lui e standogli frontalmente come all' inizio. Il cinesino stava ancora resistendo dal piangere e la sua tremarella finiva nei suoi pugni chiusi. Sakura allora si gettò tra le braccia del suo amato, e i due si strinsero a vicenda con molta forza, quasi nessuno dei due volesse staccarsi dall' altro. Li chiuse gli occhi sopra al braccio di Sakura, promettendosi sempre che non avrebbe fatto cadere una lacrima. La ragazzina fu dispiaciuta dalla prova di forza del ragazzo, rivelata inutile alla fine per via della sicura partenza della sua ragazza.

Sakura e Li si tennero in quel caldo abbraccio per alcuni secondi, poi lentamente si staccarono l' un l' altro, e la giovane accarezzò la schiena di lui, facendo scivolare la sua mano fino alle mani del cinesino, prendendole e afferrandole. I due si scambiarono un' occhiata triste, non mostrando le lacrime proprie, sapendo che nessuno dei due credeva che il loro amore sarebbe finito in questo modo. Le labbra di Sakura e quelle di Li si congiunsero, facendo dare il via ad un altro bacio passionale tra loro. La ragazzina staccò la sua bocca dal suo amato che continuava a guardarla come se cercasse in lei una qualche risposta di opposizione alla partenza che doveva essere fermata ad ogni costo. Sakura lasciò le mani dell' amato, rivolgendo gli occhi verdi su Kerochan che la attendeva per salire con lo sfondo del mare che si faceva giallo dal lento calare del sole. La ragazzina fece così i passi per dirigersi verso la passerella, lasciandosi alle spalle le due amiche, Meiling e Tomoyo, con Li che ancora guardava al terreno preso dalla rabbia che dal dolore per la partenza di Sakura. Le altre due femmine si contorcevano nel loro pianto, rimanendo abbracciate tra loro per farsi forza a vicenda. La mano di Sakura poggiò sul dorso della tigre bianca, per tenersi a lei in modo da non cadere dalla trave in legno collegata alla nave. In quel momento, Li si bloccò nel roteare gli occhi sul pavimento, forse avendo trovato una soluzione a ciò: << Un momento, aspettate! >> esclamò il ragazzino, fermando nei passi la dolce Sakura con Kerochan che erano sulla sommità della passerella. I due che dovevano salire a bordo si voltarono inaspettatamente verso il giovane ribelle: << Cosa c'è, ragazzo? >> gli domandò Kerochan. Li fece per togliersi il cappello verde dalla testa e se lo tenne all' altezza del petto con entrambe le mani: << C-che intenzioni hai, Li? >> gli chiese Meiling stringendosi forte a Tomoyo piangendo insieme a lei. Sakura attese come il resto del gruppo la sentenza del suo amato che emise parola: << Anch' io, in realtà, sono un portatore dell' anello >> << Che cosa?! >> disse Sakura: << Non vorrai anche tu... >> fece per parlare Tomoyo, ma il cinesino proseguì: << Tutti i portatori dell' anello hanno il destino di salpare per le Terre mortali, giusto? Ebbene, io voglio partire insieme a Sakura >> la ragazza spalancò la bocca dallo stupore alla proposta del ragazzo che era riuscito a conquistarla: << No! >> << No, ti prego, non andartene anche tu! >> dissero urlando le due amiche che rischiavano di rimanere sole senza Sakura e Li a Tomoeda. Sakura ebbe di nuovo gli occhi lucidi a quella scena, serrando le labbra dalla commozione mentre il caldo del tramonto le toccava la schiena: << Se voi dovrete partire, allora noi vi seguiremo >> annunciò Meiling coraggiosamente. Sakura non volle però che accadesse tutto ciò, e una forte tristezza le pervase il cuore: << No... Non posso... >> si disse balbettando. I tre suoi amici che erano a terra stettero ad ascoltarla attentamente, poi accolsero a orecchie spalancate la risposta di Sakura: << Non posso partire! >> esclamò la ragazzina saltando giù dal patibolo.

Si gettò tra le braccia del suo amato che fu vicino alla trave. Sakura scoppiò in lacrime, e tra lei e Li ci furono ad abbracciarli anche Meiling e Tomoyo, grondanti di lacrime sui due fidanzati: << Vi prometto che non mi allontanerò mai da voi, lo giuro! >> si disse questa volta e mantenendo la promessa Sakura. Li la staccò dal suo abbraccio, e la accarezzò nelle guance: << E io ti prometto che saprò curare ogni tuo male. Anzi, noi sapremo curarti da ogni afflizione e dolore. Siamo una famiglia, dopotutto >> e così i quattro si misero in cerchio, tenendosi nelle spalle di quello che avevano a fianco. Kerochan osservò la scena dalla trave, rimanendovi ancora sopra: << E' così, dunque >> disse il Guardiano, attirando l' attenzione dei quattro ragazzini verso di lui e proseguendo nel parlare: << La volontà della portatrice è questa. Però come da regola, sulla nave non possono salpare più portatori insieme. Allora, sono io che vi dico addio >> la tigre bianca salutò il gruppo di Sakura a terra, finendo nello salire sulla nave. Sakura si spinse in avanti per cercare di fermare Kerochan che non aveva ancora salutato come si doveva: << No, Kero, aspetta! >> ma la ragazzina si strinse ancora a Li per trattenersi dalla vicinanza con la trave in legno. La faccia della tigre non si era ancora voltata dal gruppo: << Kero, perchè fai questo? Dimmi perchè? >> si disse la cattura carte non ricevendo risposta da Kerochan. Adesso lo vide sull' altro lato della barca, osservando l' orizzonte che stava per raggiungere mentre il vento che giungeva dal mare, sfiorava la pelle bianca del felino. Questo si voltò verso Sakura e gli altri, mostrando loro un sorriso celestiale che si adattava al bianco della sua pelle. Tomoyo e Meiling si staccarono dalla coppia di innamorati, per osservare meglio la partenza del loro amico Kerochan. Anche se non era Sakura a partire, le due furono lo stesso tristi e piangenti alla partenza di un altro loro componente del viaggio. Li teneva stretta Sakura nei fianchi, mentre la ragazzina si stringeva la maglietta per il gesto d' addio della tigre. Il suo più caro amico d' avventure stava per lasciarla per sempre, e davanti a tutto ciò non seppe trattenere le lacrime ancora a lungo. Kerochan rimase lì a sorridere per un po', poi fece per scendere al piano inferiore dell' imbarcazione insieme agli altri Elfi, dopo che fece un cenno con la testa per rassicurare Sakura che starà bene in quel periodo. I due colleghi di magia si saranno mai più rivisti? Anche se il sorriso della tigre era pieno di speranza, Sakura non riuscì lo stesso a vedere un possibile ritorno del compagno da lei. La nave, infine, si staccò dal porto iniziando a dirigersi oltre la baia, in quello stretto passaggio che si affacciava verso chissà quale altro luogo paradisiaco. Oltre a Kerochan, Sakura non potè più rivedere suo nonno Masaki. Per entrambi era ancora più dispiaciuta, e non le restò altro che guardare le vele dell' imbarcazione che si spiegavano al soffio del vento per condurre i naviganti nelle Terre di Valinor. I quattro amici furono inermi nell' impedire la partenza di Kerochan, e rimasero lì sulla riva in marmo a osservare lentamente la nave che poi sarebbe sparita alla luce del sole che tramontava.

Tomoyo e Meiling si guardarono negli occhi, smettendo di piangere, e accettarono la decisione della tigre di voler partire a quel punto. Le due lasciarono il porto, risalendo le scale verso i loro pony che ebbero lasciato all' inizio. Li e Sakura rimasero ancora lì a vedere lo spettacolo della nave che sarebbe sparita ai loro occhi non appena fu indirizzata all' altezza del sole calante. Sakura sospirò dal pianto, accarezzando i capelli di Li con delicatezza. L' ultima scena fu indimenticabile per i due, forse trovandosi un po' in un panorama romantico. L' acqua del mare ora brillava al chiaro del sole in lontananza, dando ancora più fastidio agli occhi arrossati di Sakura. Infine, lo vide: un' ultima volta vide la nave dove era Kerochan che raggiunse in fretta l' orizzonte. L' imbarcazione si confuse con il bianco del riflesso del sole sul mare, sparendo nella meraviglia dei soli due spettatori che rimasero fermi lì a vedere il compiersi del breve tragitto visibile dell' ultima nave per Valinor. Con essa sparirono Kerochan, Masaki, Galadriel, Elrond e Celeborn, ora sicuri che le loro vite non sarebbero più state rese in balìa dei dolori che subirono nella loro vita terrena. Sakura e Li si apprestarono a lasciare Gran Burrone, salutando i pochi Elfi che vi rimasero, prima di tornare a Tomoeda. I quattro amici rimasti raggiunsero i confini della città, e scesero dai loro cavalli, lasciandoli liberi nella campagna. In seguito fecero a piedi la strada per riaccompagnare Sakura a casa. Ancora nessuno aveva parlato dallo shock subito per la partenza di Kerochan. Tenevano compatti il muso triste verso l' asfalto. Poi Sakura decise di rompere il silenzio: << Senti, Li? >> << Cosa c'è? >> << Sai dirmi quando hai usato l' anello, per curiosità? >> a quella domanda il cinesino rispose in modo veritiero: << Quando quegli Orchi ti presero con loro per portarti in quella Torre. Sai, pensavo che te ne fossi andata per sempre da questo mondo, dopo quell' episodio che successe con il ragno, ma poi ho sentito uno di quei mostri che confermava che eri ancora viva >> << E poi sei venuto a salvarmi >> disse Sakura con gli occhi che le brillavano dall' amore più acceso che mai per Li: << Si. Finchè il tuo cuore batterà, noi saremo sempre con te a darti una mano >> un sorriso sereno si formò in Sakura, così come nelle altre due amiche sue. Continuarono così a camminare, fino a quando non si sentì una voce preoccupata provenire da una casetta alla loro sinistra. Quella casa era di Sakura, e dalle finestre videro una persona che correva per uscire mentre continuava a gridare: << Sakura! >> la persona che ne uscì era Fujitaka, che vedendo la sua figlioletta passeggiare nella strada frontale alla casa, si gettò verso di lei per stringerla forte: << Papà?... >> Sakura esitò dal venire incontro al dolce padre, poi intuendo la reazione di quest' ultimo. Gli occhi della ragazzina si fecero lucidi, potendo rivedere il padre, non abbandonato alla sofferenza della figlia in partenza: << Papà! >> la ragazzina pianse ancora, correndo verso le braccia del padre che la attendevano al cancelletto della casa. Padre e figlia si strinsero in un loro abbraccio familiare, sotto gli occhi felici e commossi di Meiling e Tomoyo, mentre Li fu solo fiero di quella scena. Dalla porta di casa Kinomoto, sbucò Toy che si poggiò alla parete del muro a braccia conserte, sorridendo al ritorno sperato della sorellina: << Oh, papà! Mi sono dimenticata di dirti quanto mi sei mancato! >> << Sì, anche tu, tesoro. Anche tu >> rispose commosso Fujitaka alle lacrime della figlia.

Quest' ultima si ricordò delle parole di Kerochan, estrappolate in uno dei suoi discorsi: << Mia cara Sakura, non si può essere sempre divisa in due. Dovrai essere salda per molti anni. Hai tanto da godere, da vivere, da fare. La tua parte nella storia continuerà >> Li si fece avanti per restituire il diario di Sakura, appartenente originariamente a Masaki. Sakura si staccò dall' abbraccio con il padre, prendendo il libro, dopo aver abbracciato di nuovo Li per ringraziarlo di essere con lei. Ora Sakura guardò con più ammirazione quel cielo che si faceva rosso al tramonto, forse rendendosi conto che il sole stava calando alla fine della sua più grande avventura: << Bene. Sono tornata >> disse in conclusione la ragazzina sorridendo con le lacrime che le si asciugavano in volto dalla serenità. Toy la guardò con un sorriso dall' uscio della porta, incrociando lo sguardo di lei, per poi rientrare in casa alla risoluzione dei fatti. Per Sakura fu come un invito a stare in quel posto, chiamato casa. Rientrò insieme al padre, salutando Li, Meiling e Tomoyo. Percorse insieme al genitore le pianelle che portavano all' ingresso di casa Kinomoto. Fujitaka chiuse il cancelletto, ora divenuto più sereno al rientro della sua figlioletta che non immaginava quali pericoli fu costretta a sperimentare nel lungo viaggio tortuoso. Sakura però si lasciò tutto alle spalle, nella più totale spensieratezza di quel cielo tramontante che faceva presagire a prossimi giorni di serenità. La ragazzina rientrò così in casa, seguita dal padre che chiuse quella porta della loro dimora, sicuro che non vi sarebbero più giunte altre disavventure per la cattura carte. Il riflesso del sole che tramontava illuminò il legno della porta, prima di sparire nell' oscurità, ora che non faceva più terrore a nessuno. Il perfido Sauron fu solo un brutto ricordo ormai, e Sakura si preparò a trascorrere i propri giorni in serenità, sempre con la speranza che Kerochan l' avrebbe rincontrato, da un momento all' altro.

THE END. Salve a tutti, questa storia si è conclusa con un lieto fine, come si sapeva dal film. La vita per Sakura sembra appena incominciata, e chissà quali altre avventure la aspetteranno nelle prossime fanfiction dedicate alla mia eroina preferita. P.S. Ho aggiunto in un secondo momento questa didascalia. Non mi resta altro che salutarvi, e alla prossima fiction [Sulle note di "Into the West" performed by Annie Lennox]
   
 
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