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Autore: Tadako    31/10/2015    2 recensioni
What if?
E se Morgana invece che metter fuori gioco Merlin con una "lumaca gigante" avesse pensato a qualcosa di più complesso?
Uno scambio. Due anime. Un unico destino.
Tutto andrà diversamente quando Arthur e Merlin si ritroveranno a dover mantenere un segreto che metterà in gioco le loro stesse vite.
•Dal testo. -So solo che sono intrappolato in questo orrendo e disgustoso corpo.-
Merlino aggrottò la fronte -... Grazie.-
Nel frattempo morgana trama nell'ombra per la conquista di Camelot.
Una nuova tama, nuovi personaggi, ci sarà anche un nuovo finale...?
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino, Principe Artù, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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•QUALCHE NOTA DELL'AUTRICE•
Salve miei cari e adorabili lettori che hanno avuto la magnifica idea di cliccare su questa storia. 
Vi rubo solo qualche secondo, poi potrete iniziare a leggere il capitolo per cui siete entrati. 
Come scritto nelle info la storia è una What if, quindi cambiando un punto fondamentale della storia ho reinventato l'intero finale. Parto dalla terz'ultima puntata della quinta stagione, dove Morgana scopre che Merlin è Hemris. Pertanto Arthur non sa nulla del fatto che è un mago. Specifico per sicurezza.
Come avvertimenti sul mio stile di scrittura posso solo dire che fin ora non ho mai fatto una storia senza l'aggiunta di qualche parte sentimentale, infatti non è ancora detto che non cambi idea e decida di inserire qualche coppia ahah
Poi vi dico già da subito che Morgana avrà il ruolo di una protagonista secondaria nel racconto, semplicemente perchè l'ho sempre amata (tranne quando... Ehm... Ha cercato di uccidere Arthur, ecco...) e penso che il suo carattere sia molto più profondo di "la sorella cattiva di Arthur". 
La pubblicazione dei capitoli non sarà programmata e potrebbe passare qualche settimana da uno all'altro, sarò sincera fin da subito, ma vedrò di fare il possibile.
Questa storia è stata scritta di getto e pertanto non sono sicura sulla riuscita della trama, deciderò se continuarla o meno in base alle vostre recensioni.

Dette queste cose noiose e inutili, buona lettura :)

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LO SCAMBIO

La voce roca di una giovane donna celata dal mantello nero riempiva il silenzio. La grotta era umida e intrisa di un odore millenario. Tra le sue mani giaceva l'unica fonte di luce presente, che creava una fievole luminosità dal colore del sangue.
Le formule che proninciava erano lente e ben scandite, formule risalenti a un'epoca più lontana dell'antica religione.
Parola dopo parola, incantesimo dopo incantesimo, la sfera che reggeva si disgregò in due parti di uguali dimensioni. La prima rimase rossa, ma la seconda mutò in un azzurro puro e intenso. 
Le ci erano voluti mesi per riuscire a compiere il rito delle anime, ma finalmente ce l'aveva fatta. Un sorriso di trionfo le illuminò il volto.
Con la mano con cui teneva sospesa la prima sfera toccò la seconda, poi fece lo stesso con l'altra. I due colori si scambiarono e il blu divenne rosso quando il rosso divenne blu. Poi sparirono, facendo ricadere il luogo nell'oblio del buio.
-Arthur non è niente senza Merlin, e Merlin non è niente senza magia.- scandì infine.

Camelot in quel giorno di festa godeva di una briosa allegria. Il primo giorno di primavera riusciva ogni anno a portare nuove speranze e ispirazioni, e la sua aria di positività coinvolgeva ogni singolo cittadino, ogni cavaliere, ogni cuoco e ogni servo. Ogni servo, eccetto uno: un povero ragazzo incoscente del fatto che proprio quella mattinata tanto festosa sarebbe stata l'inizio di una tremenda avventura. 
Merlin si era sorpreso a svegliarsi rilassato da una notte di sonno senza scricchiolii di letti malandati o dolori alla schiena di alcun tipo: talmente era abituato alle fitte provocate dalla scomodità del suo giacilio che ora che erano scomparse ne sentiva quasi la mancanza. Intrappolato in un limbo tra sonno e veglia rimase immobile a godersi ogni istante di quel risveglio.
L'odore fresco dell'aria mattutina si infiltrava dalla finestra semi aperta, portando con sè i profumi del paese. Il sole gli sfiorava dolcemente il viso immerso tra mille morbidi cuscini rivestiti di seta e con un intenso odore di pulito.
Purtroppo quel momento paradisiaco non era destinato a durare: che ci faceva la sua testa tra mille morbidi cuscini rivestiti di seta? 
Il giovane mago tornò alla realtà.
Voltò di scatto lo sguardo scrutando il luogo in cui si trovava e riconobbe immediatamente le coperte finemente ricamate, i giganti mobili in legno e la scrivania piena di scartoffie e preziosi documenti: quella era la stanza di Arthur.
Balzò in piedi sbigottito e subito provò a mettere in ordine le idee e rintracciare i suoi ultimi ricordi della sera prima. Mille domande si fecere spazio nella sua mente creando una gran confusione. Dov'era finito Arthur? E perchè si era risvegliato nel suo letto? Non ebbe però neanche qualche secondo di riflessione che la porta delle stanze reali si spalancò all'improvviso.

Quella mattina non era stata delle migliori neanche per il re. 
-Merlin!- aveva gridato una volta aperti gli occhi, attribuendo quasi per abitudine la causa delle sue sventure al giovane mago. Lo stanzino umido e puzzolente dove si trovava non aveva nulla a che vedere col luogo in cui si era addormentato, tra le braccia della sua amata Gwen. Il pavimento polveroso, l'odore di muffa, i muri spogli e ingrigiti dal tempo... Chi mai poteva vivere in un posto del genere?
-Merlin.- esclamò Gaius preoccupato comparendo sull'uscio della porta, rispondendo involontariamente alla domanda che il sovrano si era posto.
-Gaius! Si può sapere il motivo per cui sono qui?- chiese leggermente seccato. Il medico lo guardò interrogativo.
-Ma che stai dicendo? E perchè poco fa hai urlato? Mi hai fatto cadere giù dal letto, avevo paura ti fosse successo qualcosa.-
-Ascocolta se è uno scherzo non è divertente. Voglio sapere chi mi ha portato qui e soprattutto... Dove diavolo è finito Merlin?!- 
A quell'ultima affermazione Gaius alzò un sopracciglio ancora più incredulo. 
-Merlin, sei sicuro di stare bene?-
-Perchè diavolo mi hai chiamato...- la frase gli morì in gola nel momento in cui lo sguardo si posò distrattamente sul piccolo e appannato specchietto appeso sul muro. Capelli scuri, occhi celesti, orechie a sventola... Rimase per qualche secondo a fissare quell'immagine mentre con la mano si accarezzava il viso che vedeva riflesso davanti a lui. Per un attimo fu come in trans, come se fosse stato catapultato in un orrendo sogno. Quello non era il suo volto, eppure era lui a manipolarlo. Fece qualche smorfia per accertarsene.
Presto si rese conto che anche il corpo e le vesti non erano sue, ma del suo servo. Era nel corpo del suo servo.
Non perse tempo. Con uno scatto fulmineo cominciò a correre verso le sue stanze, lasciando il povero medico imbabolato sull'uscio assieme a mille domande.

-Tu!- urlò Arthur rivolto al povero Merlin, già intontito dallo strano risveglio.
-I-io?!- non riusì a dire altro.
-Levati immediatamente quell'espressione da pesce lesso dal viso e comincia a spiegare.-
-S-spiegare cosa? Chi sei?- Merlin era rimasto scioccato nel vedere se stesso davanti a lui, con uno sguardo tutt altro che amichevole. Arthur realizzò che il povero mago ne sapeva quanto lui. Fece uno sbuffo seccato e senza aggiungere altro aprì un'anta del grosso armadio, così che il servo potesse vedersi nello specchio interno appeso ad essa.
-Oh mio dio.- 
-Già.-
-Ma cosa... Com'è successo?!- il mago si chiese come aveva fatto a non accorgersene subito. Anch'egli fece passare qualche secondo prima di metabolizzare a pieno ciò che era successo.
-Non ne ho idea. So solo che sono intrappolato in questo orrento e disgustoso corpo.-
Merlin aggrottò la fronte -... Grazie.-
Arthur non prestò attenzione al tono infastidito della risposta.
-Forse non hai capito bene la gravità della situazione. Ci siamo scambiati i corpi! Ora tu sei me, e io sono... Te. Hai idea di cosa voglia dire per me essere intrappolati qui dentro?! È sicuramente opera della magia, ma chi potrebbe mai fare una cosa del genere.- la risposta si presentò istantanea: 
-Morgana...-
-Calmatevi. Di sicuro Gaius saprà dirci cosa fare.-
-Ne sei sicuro?-
-È la nostra unica speranza.- rispose allontanandosi verso il corridoio. Arthur si vide costretto a seguirlo.

Del medico nessuna traccia. Al suo posto un biglietto dove avvisava il giovane mago che sarebbe rientrato tardi. 
-Dannazione.- esclamò Arthur. 
Anche Merlin era piuttosto agitato... Con tutte le giornate in cui il vecchio medico poteva scendere al villaggio, aveva optato proprio per la meno opportuna. Sapeva che, come aveva affermato il suo sovrano, quella non poteva essere altro che stregoneria, e per questo la soluzione che cercava non poteva trovarsi in nessuno dei numerosi libri presenti in tutta la stanza. Nessuno ecetto uno: il suo libro di magia. 
Guardò il re indeciso sul da farsi, mentre quest'ultimo cercava di lottare contro il prurito che lo invadeva da ogni parte. 
-Odio i tuoi vestiti...-
-Non tutti possono permettersi abiti di alta qualità sire.- rispose sovrappensiero.
-Si ma questi dovrebbero essere illegali. Non capisco come tu faccia a sopravvivere con sti cosi addosso.- esclamò tirando con una smorfia disgustata l'estremità della maglietta azzurra.
-E poi i capelli... Sembrano un nido di rondini, non mi stupirei se ci trovassi qualche uovo dentro.-
Merlin non gli prestò attenzione.
-Vogliamo parlare delle scarpe? Non...- 
-Le fiabe!-
-Le... Cosa?-
-Si il libro delle fiabe. Dovrebbe essere qui da qualche parte.- esclamò iniziando una frenetica ricerca.
-Merlin potresti spiegarmi come possono aiutarci dei racconti per bambini a risolvere questa situazione?-
-In questo modo.- disse il ragazzo dopo aver aperto e poggiato sul tavolo il grosso tomo dalla vecchia copertina marrone e le pagine ingiallite dal tempo. Come titolo c'era scritto " le avventure dei due cavalieri".
-Conoscete questa storia?-
-Non ne ho mai sentito parlare.-
-Riguarda due giovani cavalieri incastrati l'uno nel corpo dell'altro per colpa di una maledizione. Esattamente come noi.-
-Ma questa è solo una fiaba, un racconto della buona notte.-
-Le storie vengono ispirate da racconti reali.-
-E sentiamo... Cosa dice?-
Merlin prese a sfogliare velocementè le pagine. 
-Dice che l'unico modo per spezzare il flagello è bere l'acqua del lago di Avalon dalla coppa delle tre stelle.-
-E dimmi, dove sarebbe questa coppa, sempre che esista.- il giovane era sempre più scettico.
-Questo non lo dice... Ma possiamo cercarla nei libri.-
-Merlin quel che dici non ha alcun senso, ma se vuoi sprecare un'intera giornata a cercare qualcosa di inesistente fa pure. Io vado da Gwen.-
-No aspettate! Non potete...-
-E perchè mai? So che il mio aspetto non è dei migliori ma prima o poi dovrà vedermi.-
-No invece... Vedete, la storia che vi ho appena raccontato non è come le altre, questa finisce in tragedia. Uno dei due cavalieri rivela la sua vera identità ad una donna e l'incantesimo diventa eterno, distruggendo l'ultima opportunità che avevano per tornare nei loro corpi.-
-Mi stai dicendo che non posso raccontare a nessuno di questa storia?-
-Se non volete rimanere mio corpo per sempre...-
-Non sia mai!- 
-Esatto.-
-E se, come è probabile, ti stessi sbagliando?-
-E se invece fosse vero?-
Arthur rimase in silenzio in segno di approvazione. Sospirò.
-Quindi, fino a quando non troveremo questa famosa coppa, dovrò fingere di essere un servo.-
-E io un re testa di fagiolo.-
-Potrei farti impiccare per la tua insolenza.-
-Semmai io potrei far impiccare voi.-Merlin sorrise, essere intrappolati in quel corpo non era poi così terribile. 
Cambiò espressione non appena vista quella minacciosa del giovane reale.
-Sire.- si apprestò ad aggiungere.

-Le truppe del nord hanno accettato la nostra proposta di alleanza. Ci raggiungeranno a breve.-
-Ottimo lavoro Beggins. Puoi andare adesso.- il giovane soldato dalla barbetta incolta e i capelli ricci fece un breve inchino per poi congedarsi dalla sua sovrana.
-Di questo passo potremo attaccare molto prima della data prestabilita.- disse un'altro ragazzo, unico oltre alla donna presente nella grande sala del castello.
-Non essere troppo frettoloso Mordred. Camelot non è facile da conquistare e noi non siamo ancora pronti.-
-Ma Morgana... Abbiamo radunato uomini da ogni parte del regno pronti a lottare per voi. Il nostro esercito supererà almeno di tre volte quello di Arthur.-
-Non è della vittoria militare che mi preoccupo, ma dei cavalieri. Loro non mi accetteranno mai come loro regina, e senza la loro benedizione non riuscirò a sottomettere il popolo.
-Che avete in mente?-
Morgana sorrise.
-Di questo non ti devi preoccupare. Sii paziente, presto avremmo la nostra vendetta contro re Arthur e ci riprenderemo ciò che è nostro, te lo prometto.-
-Ed Hemris?-
-Di lui mi sono già occupata... Il nostro giovane mago dovrà fare i conti con un destino peggiore della morte, così come il suo padrone.-

 

TK:3

  
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