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Autore: Yutsu Tsuki    31/10/2015    2 recensioni
Racconto -spero abbastanza- horror in occasione della notte di Halloween.
 
La dolcetta vuole entrare nel gruppo di Ambra, ma per farlo deve superare una prova d'iniziazione. Riuscirà a portare a termine la missione o verrà sopraffatta dal terrore?
Entrate e lo scoprirete :0
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dolcetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Dolcetta o scherzetto?






31 Ottobre 2015


Quella cripta puzza di morte.

Pochi metri ti separano dalla stretta entrata, ma già ogni cosa davanti a te è divorata dalle tenebre, eccetto piccoli cumuli di polvere e detriti sparsi sul pavimento nero, catturati dagli ultimi fiochissimi raggi della luna crescente.

Ti giri a guardare verso l’esterno: le tre figure ti fissano ancora, immobili. Quale sia la loro espressione non puoi saperlo, perché non vi è luce che colpisca i loro volti.
Ancora non sei certa di potercela fare, ma una forte e improvvisa ventata ti fa avanzare di qualche passo, quasi sia uno sprone ad addentrarti nella cripta.

Ragioni un attimo sul perché sei lì. Vuoi entrare nel gruppo di Ambra. La prova che ti ha ordinato di superare per entrarne a far parte è di recuperare un osso dalla catacomba del cimitero. Un semplice, misero osso. Che c’è di più facile?
Eppure perché hai così paura? Non credi ai fantasmi, né tantomeno a tutte quelle storielle horror che fanno rabbrividire quei cagasotto dei tuoi compagni. Nessun'altra anima viva, oltre a te, si sognerebbe mai di avventurarsi in un luogo tanto spettrale e angusto, quindi che c’è da temere? O forse è proprio l’idea di essere sola che ti atterrisce…
Decidi di farti coraggio e di cominciare l’esplorazione.


♱♱♱



Non hai neanche percorso dieci metri, che già il terrore e l’ansia cominciano a prendere il sopravvento. In mano la torcia trema più di una fogliolina in balìa del vento invernale e più ti addentri in profondità, più l’aria sembra farsi più scarsa e ti vedi costretta a fare respiri più ampi.

L’unica cosa che hai capito con chiarezza grazie alla sua luce traballante è che stai attraversando delle enormi sale dal soffitto alto, ciascuna divisa da strettissimi corridoi senza porte.
Non osi chiederti che cosa contengano; continui a procedere illuminando solo dritto davanti a te, perché vedere ciò che si trova ai tuoi lati peggiorerebbe sicuramente la situazione. Solo un vago terrore si fa largo nella tua mente: se da un momento all’altro decidessi di tornare indietro, senti che non troveresti più la strada di ritorno.

Ma questo diabolico presentimento diventa certezza una volta entrata nell’ultima stanza.
Questa, al contrario delle precedenti, è piuttosto piccola, tanto che la luce della torcia riesce ad illuminare da sola tutte e quattro le pareti. Non ci sono più corridoi. Solo tre lugubri porticelle di legno marcito l’una accanto all’altra. Sono così lerce e impregnate di sudiciume, che sembrano sul punto di squagliarsi. In più la puzza rivoltante che esse emettono ti provoca un conato di vomito, ma tu cerchi con forza di reprimerlo.

Capisci che è inutile stare lì a ragionare. Devi sceglierne una. E in fretta.
Opti per quella di destra, all’apparenza meno malandata delle altre due. Scorgi le tue dita tremare mentre le avvicini alla maniglia e la abbassi. Il legno molle e umido ti genera un certo ribrezzo, ma ciò che ti fa davvero gelare il sangue è il lento e spettrale cigolio dei cardini che rompe il silenzio tombale a cui eri abituata.

Non appena varchi la soglia la mano che non sta tenendo la torcia si schiaccia istintivamente sul tuo naso. L’odore è così fetido e nauseabondo, che non riesci a respirare neanche con la bocca e i tuoi occhi cominciano a gocciolare. Hai la tentazione di andartene subito via da quel luogo ripugnante e di scegliere un’altra delle due porte, ma sei certa che pure dietro a quelle la situazione sarebbe la stessa.
Dopo pochi secondi ti rendi conto che i tuoi polmoni hanno bisogno di aria, così provi a liberarti lentamente le narici dall’incontrollabile stretta ferrea che le tue dita ti avevano imposto. Non puoi fare a meno di tossire e coprirti le vie aeree con l’avambraccio, ma tenti lo stesso di procedere.

Questa volta la stanza è piccola e opprimente, tanto che devi quasi abbassarti per non toccare il soffitto con la testa. Tutti e tre i lati hanno altrettanti buchi, che grazie alla luce noti condurre ad altri cubicoli, tutti bassi e stretti.
Stai per imboccare una delle uscite, quando un tonfo improvviso squarcia il silenzio.
Il cuore ti rimbalza in gola e la torcia ti cade di mano, spegnendosi e lasciandoti da sola, nella più completa oscurità.
Ti getti a terra per cercarla e non appena la trovi premi con apprensione l’interruttore, ma quella non vuole saperne di accendersi... E ancora rimani nel buio e sei certa che qualcosa ti attaccherà da un momento all’altro. Premi ancora, ti tremano le mani, il petto sembra scoppiare da un momento all’altro, finché la luce non compare fra le tue dita e la punti immediatamente verso la fonte del rumore.
Il respiro si ferma, quando scopri chi era stato a produrre quel suono.
Era la porta che si era chiusa.

Nonostante la puzza, inspiri a lungo e ti asciughi la fronte madida di sudore. Dopo aver ripreso fiato, ti giri per illuminare nuovamente l’uscita che stavi per prendere.
Speri con tutta te stessa di essere giunta nei recessi della cripta e che non ci sia più da camminare, ma di nuovo, trovi collegati altri tre cubicoli, uno per lato. Questa volta, però, la stanzetta non è vuota. Al centro è presente quello che sembra un grosso pezzo di pietra levigato, incastonato nel pavimento.

Analizzi attentamente l’area attorno alla lapide. Se anche ci fosse sul serio una tomba con delle ossa sotto di essa, sarebbe comunque impossibile da raggiungere, dato che la dura pietra del pavimento rappresenta un ostacolo impossibile da superare.
Illumini anche gli altri cubicoli. Stessa situazione. Al centro una lapide e sulle tre pareti tre buchi che conducono ad altri tre loculi.
Hai paura che una volta imboccato il prossimo, non sarai più in grado di tornare all’ingresso, ma capisci che è quella l’unica cosa da fare.
Cammini di stanza in stanza e, come se non bastasse, l’aria si fa sempre più asfissiante man mano che avanzi. Senti che le gambe cominciano a stancarsi, ma decidi di non arrenderti e di procedere attraverso quel macabro labirinto sotterraneo.


♱♱♱



Stai vagando disperatamente, forse per ore. Perché sei lì? Non te lo ricordi nemmeno più. La tua mente comincia a dare segni di cedimento, sebbene ti sforzi fino all’ultimo di restare lucida.

Ormai non riesci quasi a respirare, poiché l’aria e le pareti sono impregnate del solito fetore soffocante che mangia e risucchia l’ossigeno attorno a te. E la spossatezza che hai nelle gambe e nella schiena si ripercuote sulla tua mente, che lentamente abbandona ogni razionalità per cadere preda del delirio.
E così la testa ti gira talmente tanto che sembra provocarti strane allucinazioni. Anche se giuri di aver scorto delle ombre estranee in lontananza, ti senti perfino troppo stanca per provare emozioni.

Non hai più niente là sotto in quella cripta. Sei sola.
La testa ti scoppia, gli arti han perso le loro forze, ma continui a camminare.

Cammini e cammini.
Ad ogni angolo svoltato ti aspetti di venire travolta da chissà quale spirito sovrannaturale, ma la triste verità è che non c’è nessuno lì con te. Solo tenebre.
E non c’è nessun suono. Gli unici due rumori sono i tuoi passi e il tuo respiro affannato.

E proprio mentre il tuo cervello sta per spegnersi, ti rendi conto che è questa la vera paura. Essere sola e imprigionata venti metri sotto terra, senza altra anima viva e senza aria.
Perché il silenzio tombale è più terrificante del rumore.

Cominci a sentire un gelo che si fa strada per ogni lembo di pelle, e scava... scava fino alle ossa.

Ossa.
Cosa stavi cercando?
Un osso.
La prova d’iniziazione, Ambra. Tutto torna.
Sì, un osso!
Devi trovarlo. Non puoi fallire, non puoi dargliela vinta.
Cominci a correre. Deve esserci. Deve pur essere da qualche parte.

Corri.
Corri per i corridoi, tocchi le tombe, corri per minuti, ore, mesi, ma dell’osso nessuna traccia. Stai impazzendo, lo senti.

Piangi.
Il panico ti sta facendo esplodere la testa. I tuoi muscoli cedono: ti accasci a terra. E piangi.

Morirai lì, ne sei certa. Morirai fra la polvere e l’oscurità.
Morirai sola.

Ma proprio quando l’ultima speranza sembra morta e sepolta insieme a te in quella cripta, finalmente ci arrivi.
Capisci qual è la soluzione, l’unica, per ottenere ciò che cerchi.

Hai trovato l’osso.


♱♱♱



17 Novembre 2015

Notiziario delle 13:00.

All’alba di oggi il custode del cimitero comunale ha rinvenuto nelle profondità di una cripta il cadavere di una ragazzina di quattordici anni.

Della giovane si erano perse le tracce da più di due settimane, ma solo poche ora fa è giunta questa misteriosa e raccapricciante svolta.

La ragazza, trasferitasi in città da soli due mesi assieme alla famiglia e studentessa dell’Istituto Privato Dolce Amoris, è stata ritrovata in avanzato stato di decomposizione con strette nella mano destra due ossa umane, e al tempo stesso con il proprio braccio sinistro reciso.

Secondo gli inquirenti la causa del decesso è da ritrovarsi nell’emorragia dovuta alla rottura dell’arto, che pare essere stata provocata da morsi.
La polizia ascolterà parenti e amici per far luce sulle cause di questo orribile delitto, ma non si esclude l’ipotesi di suicidio.

Tutto il paese si stringe attorno alla famiglia della quattordicenne scomparsa.








✤✤✤

Buonasera :°D
Allora.
Per farla breve, avevo cominciato a scrivere questa one-shot un anno esatto fa, con l’intenzione di pubblicarla il giorno di Halloween. Purtroppo l’ispirazione è venuta a mancare, e quindi l’ho dovuta posticipare di un anno. Proprio per questo motivo può essere che sembri un po’ sballata, ovvero alcune parti sono scritte con un certo stile, e altre con un altro. Il motivo è appunto che l’ho scritta nell’arco di 12 mesi :°D A parte questo devo dire che non mi convince del tutto... ma allo stesso tempo non potevo rimandare ancora di un anno D:
Spero comunque che abbia più o meno funzionato, anche se personalmente la trovo tutt’altro che spaventosa :°°° [In compenso però dovete ammettere che il titolo è GENIALE xD Non c'entra un caspio con la storia in sè, ma dovevo usare quello x)]
E, se non si è capito, adoro narrare della morte della dolcetta, da quando la odio♡ È già la seconda storia che scrivo a riguardo xD
Ringrazio chiunque l’abbia letta e lol vorrei far notare che è già il secondo aggiornamento che faccio in una settimana *D* questo è un record, ragazzi u.u

Appppresto!!!<3




   
 
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