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Autore: Lellaofgreengables    31/10/2015    2 recensioni
In una Puente Viejo dei giorni nostri la piccola Esperanza insieme ai suoi fratellini, si appresta a vivere un meraviglioso halloween nel ristorante della zia Celia.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Castañeda, Martin Castro, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Halloween a Puente Viejo


“Dolcetto o scherzetto?” era la ventesima volta che la piccola Esperanza Castro ripeteva quella frase per vedere se, nonostante i suoi quattro anni, sapesse pronunciarla alla perfezione.
“Bravissima, amore mio” la lodò Maria Castaneda, mentre tentava di farle indossare il vestito arancione, da zucca che la zia Aurora le aveva spedito da New York.
La piccola era particolarmente fiera del vestito arancione con gli occhietti della zucca sul corpino, e anche della calzamaglia a righe nere e verdi. In testa avrebbe indossato una fogliolina verde e poi sarebbe andata alla festa che la zia Celia, la migliore amica della sua mamma, aveva organizzato nel suo ristorante.
“Anche i miei due ometti sono pronti e bellissimi.” sorrise Gonzalo mentre tentava di frenare la frenetica corsa di due piccole pesti di circa due anni, che correvano per la stanza dei bambini, gettando all'aria i loro mantelli da diavoletti. In effetti Tristan e Conrado non brillavano certo per la disciplina, che invece caratterizzava la piccola Esperanza, che si da piccolissima era stata responsabile anche se sveglia.
Decidere di far partecipare i bambini alla festa di Halloween di Celia era stato arduo.
Prima che alla loro amica fosse infatti venuta l'idea, Aurora aveva inviato tre maschere da New York, dove stava seguendo un corso di specializzazione in medicina e i bambini erano rimasti incantati, al punto che persino la docile e servizievole Esperanza aveva deciso che avrebbe ad ogni costo indossato il vestito da zucca. L'entusiasmo dei bambini aveva contagiato anche Celia, che aveva deciso di organizzare una festa in stile Halloween per tutti i bambini del paese. La decisione di Celia aveva convinto del tutto Gonzalo e Maria a cedere alle richieste dei loro figli e a permettergli di partecipare ad una festa così lontana dalle usanze spagnole.
Quando i tre pargoletti furono pronti, Maria e Gonzalo a turno riuscirono anche loro a mascherarsi, l'una da sposa cadavere e l'altro da vampiro.
Non appena giunsero al locale di Celia rimasero a bocca aperta, soprattutto la piccola Esperanza. La sua bocca si aprì in una “O” di stupore e le guanciotte si arrossarono per l'emozione.
Celia aveva decorato la stanza con delle decorazioni a forma di zucca rosse , di pipistrello nere, di fantasma bianche . Inoltre vi erano ovunque palloncini a forma di zucca, con gli occhi disegnati. I tre piccoli Castro si precipitarono dalla zia Celia per avere il loro palloncino, mentre anche gli altri bambini del paese iniziarono ad arrivare e a pretendere la loro dose di decorazioni dell'orrore.
“I miei tre tesori” disse Celia , colmando di caramelle il piccolo sacco marrone che i gemelli ed Esperanza stringevano tra le mani. I piccoli erano soddisfatti del modo in cui avevano detto: “Dolcetto o scherzetto” e avevano compreso che era un modo facile per farsi dare tanti dolci un po' da tutto Puente Viejo.
Gonzalo si avvicinò a Celia tendendo la mano, desideroso di avere anche lui la sua dose di dolci.
“Fermo, lì.” sorrise Celia, “ i dolci sono solo per i bambini. E tu mi sembri piuttosto cresciuto.”
“Sei sempre il solito, Gonzalo.” lo prese in giro Maria con un sorriso che spiccava tra il pallore previsto dalla sua maschera. Era stata una bella idea usare il vecchio vestito da sposa di sua madre Emilia per mascherarsi. Intanto i bambini iniziavano a mangiare le dita mozzate di pasta sfoglia , decorate con marmellata di fragola, la torta sacher ricoperta di glassa arancione con la il fantasma di zucchero come decorazione e tutti gli altri dolci che, secondo Maria, avrebbero procurato a quei monelli un bel mal di pancia.
Gonzalo e Maria si occuparono dei gemelli che avevano deciso di lanciare i coriandoli arancioni e neri che Celia aveva regalato loro , in ogni angolo del locale. Conrado voleva a tutti i costi mangiare il dito mozzato di Tristan, che a sua volta voleva far fuori ogni dolcetto appartenente al fratello.
Esperanza invece si era seduta in un angolo del locale, insieme ai bambini più grandi, perché era giunto il momento tanto atteso della storia che la zia Celia doveva raccontare loro.
E la giovane iniziò a raccontare.
“C'era una volta in una Puente Viejo di tanti anni fa' una principessa bella e infelice. Si chiamava Maria ed aveva dei grandi occhi neri e i capelli neri come l'ebano. La ragazza avrebbe voluto vivere la sua vita ma la sua madrina, una strega cattiva, l'aveva promessa sposa ad un uomo perfido ma ricco, di nome Fernando.”
Esperanza sorrise mangiando un pezzo di dolce e mormorando: “La principessa ha il nome della mia mamma”.
Celia proseguì il suo racconto.
“Un giorno la principessa decise che era venuto il momento di riprendersi la sua vita e fuggì dal castello in groppa al suo cavallo, Miophisa. Era buio e un'ombra inquietate spaventò la cavalla, che gettò la povera principessa a terra, facendole perdere i sensi.
La prima cosa che la giovane vide quando riaprì gli occhi fu lo sguardo preoccupato di una zucca. Non era una zucca normale ma un uomo con la testa a forma di zucca. A Maria ricordò uno spaventapasseri. Anche se in verità il ragazzo zucca, che doveva avere poco più di venti anni, indossava dei vestiti eleganti e aveva una spada d'oro legata alla cintura. L'elsa della spada era impreziosita da dei rubini. Per un momento la ragazza pensò che tutto quello fosse un sogno o una allucinazione dovuta alla caduta ma lo sconosciuto nel frattempo l'aveva aiutata a rialzarsi e aveva legato Miophisa ad un albero, accanto al cavallo che a tutti gli effetti doveva appartenere a quello strano individuo.
Il giovane si avvicinò alla principessa e le domandò: “ Tutto bene, milady? Come state? Io sono Martin, il principe Martin.” si presentò.
“Maria. Io sono la principessa Maria.” rispose la giovane che stava pensando che generalmente i principi delle favole avevano un aspetto completamente diverso da quello dello sconosciuto. Però la ragazza rimase incantata dalla bellezza interiore del giovane e si fidò a tal punto da raccontargli il perché della sua fuga. Non si rese però conto, presa dal suo racconto, che quando aveva nominato la strega Francisca, gli occhi di Martin avevano avuto un sussulto.
Martin si offrì di accompagnare la principessa Maria fino in Portogallo, dove la giovane si sarebbe imbarcata per le Americhe. La principessa si fidò del principe. Dietro il suo aspetto poco attraente, lei aveva scorto un'anima meravigliosa che traspariva dagli occhi neri della zucca.
Passarono i giorni e il legame tra i due compagni di viaggio si faceva sempre più forte, mentre il momento di passare il confine si avvicinava.
Un giorno però il principe Martin si allontanò dal luogo in cui si erano accampati e si diresse verso un ruscello. Rimase in mutande e lasciò la spada accanto ai suoi vestiti, posati sull'erba. Era in acqua da un po' quando si accorse che su di una roccia vi era lei, la perfida Francisca, colei che aveva compiuto il maleficio che lo aveva trasformato in un uomo zucca. La malvagia signora aveva prima ucciso i genitori di Martin per prendersi le loro ricchezze e poi aveva trasformato il giovane in una zucca. Solo la spada che aveva Martin e che gli era stata regalata dalla fata Agueda, poteva rompere il maleficio, ridonare il suo aspetto al principe e uccidere Francisca. Ma solo una donna innamorata poteva usarla ed eliminare la perfida strega. Non era facile però per il giovane, che aveva perso tutta la sua bellezza fisica, riuscire a conquistare il cuore di una ragazza. Avrebbero dovuto saper leggere nella sua anima e fino a quel momento nessuna era stata in grado di farlo. La strega si stava avvicinando pericolosamente al principe, pronta ad usare un maleficio atto a togliergli la vita, quando il suo cuore fu trafitto dalla spada. La donna fece in tempo a voltarsi ed osservare con stupore il volto di colei che aveva posto fine al maleficio e alla sua vita. Chi aveva letto nell'anima del principe e si era innamorata di lui?
“La principessa Maria” affermò Esperanza mentre tutti i bambini condividevano la sua intuizione.
“La principessa Maria aveva raggiunto il principe al ruscello, preoccupata per lui. Lo aveva visto in pericolo e d'istinto aveva lanciato la spada contro Francisca. In quel momento la giovane aveva capito quale tipo di sentimento l'univa al principe zucca.
Dopo la morte della strega, Maria trovò davanti a sé un uomo bellissimo, con i capelli corti e neri, una barba curata, e un corpo scolpito. I due si dichiararano amore eterno e in Portogallo, poco prima di imbarcarsi per le Americhe, si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.”
Dopo la favola, Esperanza raggiunse i genitori e i fratelli tutta eccitata, elogiando la capacità della zia Celia di raccontare storie. Maria e Martin erano riusciti ad addormentare i due gemelli, che ora erano immobili e tranquilli nel loro passeggino. Vedendo il volto felice della figlia, la sposa cadavere e il vampiro goloso si sentirono al colmo della felicità.
Fine.




 

   
 
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