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Autore: La_Birba    03/11/2015    2 recensioni
ehilà :) sono tornata a scrivere stranamente su Bulma e Vegeta :) questo è un racconto breve.
dopo la sconfitta di Cell, Bulma vuole un uomo al suo fianco e un padre per suo figlio, Yamco le chiede di uscire e Vegeta..bhe è Vegeta xD ok non sono brava nelle introduzioni xD però magari vi potrebbe piacere :) fatemi sapere ;) un bacio :D
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Bulma/Yamcha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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avviso che i personaggi potrebbero essere un po' OOC a momenti

Una possibilità per essere felici

 

 

Erano passate alcune settimane dalla sconfitta di Cell. Goku non era voluto tornare in vita per allenarsi da re Kaio. Per Chichi era stato un duro colpo, soprattutto dopo la scoperta dell'attesa di un altro figlio. La pace era tornata fortunatamente e sembrava che niente e nessuno dovesse più minacciarla. Vegeta dopo l'affronto per essere stato salvato dal suo acerrimo nemico aveva deciso di smettere di allenarsi. Stava tutto il giorno a rimuginare e a meditare senza fare nient'altro. Bulma dal canto suo, stava cercando di crescere nel modo migliore suo figlio, nonostante senza un uomo accanto fosse davvero faticoso. Lei, però, abituata a tutto ormai se la stava cavando egregiamente. Il piccolo Trunks iniziava a fare i primi passi e a dire le prime parole come “mamma”, “nonna” e “nonno”. Quello che però Bulma sapeva mancasse era la figura paterna, un papà. Un papà che aveva rifiutato la mamma non appena gli aveva detto di aspettare un figlio. Un papà a cui non interessava nulla della vita del proprio erede. Vegeta era davvero un enigma a volte, si erano avvicinati per caso dopo l'esplosione in cui era stato coinvolto. Bulma aveva iniziato ad interessarsi sempre di più a lui, non sapeva spiegarsi neppure lei come o perchè ma erano finiti a letto insieme. Non c'erano state parole dolci o promesse d'amore era stato solo l'effimero piacere del momento. La donna si era ripetuta più volte il fatto che fosse stato solo un semplice errore e nulla di più, solo che cadde in quell'errore anche la sera successiva. E la sera dopo ancora. Divenne presto un circolo vizioso, il suo corpo era attratto inevitabilmente da quello muscoso di lui. Dopo un intero mese di notti di pura passione, notò di avere un ritardo nel ciclo, indagò facendo le dovute visite e test e risultò incinta. Quando lo disse a lui semplicemente partì per lo spazio dicendole che non gli interessava e che lei era stata solo una fonte di distrazione dal suo allenamento. Per quanto quelle parole fossero dure, lei si era rimboccata le maniche e aveva portato a termine la gravidanza dando alla luce un bellissimo bambino. Solo in quel momento però si rendeva conto che gli serviva qualcuno con il quale Trunks sarebbe potuto diventare un vero uomo. Inoltre anche lei era ancora una bella donna, era troppo giovane per rimanere già sola. Era giusto darsi una possibilità, in fondo la terra era ricca di uomini ci sarebbe stato sicuramente almeno uno che sarebbe stato un ottimo padre e un ottimo marito.

Per qualche assurdo scherzo del destino, mentre era arrivata a queste conclusioni, Yamco le aveva chiesto un appuntamento. Lei all'inizio era stata piuttosto titubante, con lui ci avevano già provato negli anni passati ed era sempre finita male. Eppure una vocina nella sua testa le aveva detto “Ora siete maturi e adulti, cos'hai da perdere? Se poi dovesse andare bene?”. Aveva dunque accettato di uscire con lui.

Quel pomeriggio era andata a fare un po' di sano shopping, i suoi vestiti erano troppo grandi. Dopo un anno era finalmente tornata in forma dopo quell'estenuante gravidanza, doveva pur viziarsi un po' ogni tanto. Trunks l'aveva lasciato addormentato nella culla nella sua camera, se si fosse svegliato e avesse pianto ci avrebbe pensato sua madre. Vegeta stava stranamente camminando nei corridoi di quell'immenso edificio, era svogliato e senza motivazione. Da una stanza sentì dei strani rumori ma passò oltre, non gli interessava. Sentì solo dopo piangere disperatamente, non era di buon umore in più ci si metteva il marmocchio, avrebbe sicuramente fatto una strage quel giorno. Decise di entrare nella stanza per farlo star zitto, ogni cosa era messa sottosopra, “Tipico di Bulma” si ritrovò a pensare. Si avvicinò alla fonte di quei continui lamenti. Lo guardò e il bambino vedendolo smise di piangere mordicchiandosi una mano. Vegeta ottenuto il silenzio senza dover far nulla si apprestò ad allontanarsi ma appena uscì dalla vista del piccolo, questo ricominciò a piangere. Sbuffò e tornò indietro. Il bambino gli sorrise e gli allungò una mano come se volesse prenderlo ma lui non si mosse. Trunks poi iniziò a farfugliare parole mangiate e prive di senso logico tutto sorridente. Prese poi l'orsetto con il quale dormiva di solito e lo tirò dritto in fronte di suo padre. Vegeta si irritò non poco, ma preferì non fare nulla e se ne andò. Uscendo dalla stanza, incontrò la madre di Bulma, “la pazza” come l'aveva soprannominata lui. Lei sempre cinguettando gli disse un “Buongiorno Vegeta” seguito poi da qualche complimento. Lui si ritirò nella sua stanza senza proferir risposta.

 

Quella sera mentre lui stava beatamente mangiando servito dalla donna bionda, arrivò Bulma alle sue spalle esordendo con “Allora come sto?”. Lui la guardò con la coda dell'occhio. L'azzurra aveva un vestito nero elegante che le fasciava meravigliosamente tutto il corpo, era lungo fino a metà coscia e sulla schiena era tutto fatto di pizzo. Si era fatta acconciare i capelli facendoli leggermente mossi. Nessuno le avrebbe dato sopra i trent'anni, si sentiva una ragazzina e non una donna già con un figlio. Sua madre la riempì di complimenti come si aspettava.

“Vegeta te non dici niente?” gli si piazzò davanti.

Gli fece un occhiolino, lei sapeva che nonostante tutto lui la trovava attraente. Voleva dunque stuzzicarlo cercando anche solo una piccola e semplice reazione, che ovviamente non ebbe. Lui la ignorò.

“Sai esco con Yamco questa sera..”

Non ottenne neppure una smorfia da parte del principe.

Sbuffò, appena suonarono alla porta ritornò con il sorriso. Andò ad aprire ed uscì. Quella sera era davvero affascinante, si era messo in giacca e cravatta. Le aveva portato dei fiori e le aveva aperto la portiera per salire in macchina. Era proprio un galantuomo, Bulma era davvero emozionata. Era da troppo tempo che non aveva un appuntamento, per questo si sentiva come una bambina. Andarono in un ristorante aperto da poco, era piccolo e intimo. Parlarono e scherzarono per tutta la sera. Ricordarono il loro primo incontro nella quale lui non sapeva minimamente approcciarsi al gentil sesso, le loro avventure con Goku. Sembravano davvero due persone diverse, non erano più i due ragazzini impacciati e immaturi di un tempo. Erano un uomo ed una donna che si stavano dando la possibilità di essere felici, felici insieme. Usciti dal ristorante fecero una passeggiata, lei era su dei tacchi terribilmente alti e scomodi, così lui la prese per mano e la sorresse. Bulma arrossì, era troppo tempo che qualcuno non era dolce con lei. Si ritrovò a pensare a Vegeta, l'ultimo uomo con il quale era stata. Pensò se lui fosse in grado di essere romantico come Yamco, si ritrovò a sorridere. “I sayan non sanno neppure cosa sia il romanticismo”, pensò. Mentre era immersa nei suoi monologhi interiori il ragazzo accanto a lei le porse una semplice domanda.

“Ti va' di andare da me?”

Quella richiesta poteva essere l'inizio di qualcosa o di nulla. Non sarebbe di certo stata la prima volta con Yamco, era stato carino quella sera, l'aveva fatta divertire e sfogare.

“Perchè no..”

Rispose più a se stessa. La strinse di più a sé e la baciò. Lei gli fece fare corrispondendo il bacio. Eppure non le aveva fatto molto effetto quel bacio. Doveva smetterla di paragonare Yamco a Vegeta. Si diede della stupida. Ritornarono alla macchina, mentre sfrecciavano per la città lui guidava con una mano sulla coscia di lei che carezzava dolcemente. Parcheggiarono difronte alla sua casa, appena Bulma scese Yamco le fu addosso baciandola. Sembrava volesse mangiarla. Senza staccarsi neppure per un attimo andarono verso la porta. Lui le aveva già fatto passare una mano dietro la schiena ed era sceso lentamente.

Fu un attimo poi, qualcosa interruppe quel contatto in modo violento. Yamco era riverso a terra con un labbro rotto.

“Ehi moscerino, tieni le mani apposto. Questa è la mia donna!”

“VEGETA!” gridò Bulma “Sei impazzito? Ma che ti salta in mente!?”

Il sayan non le rispose, tirò su il ragazzo per il colletto e gli diede un pugno in pieno stomaco. Si voltò non considerando le urla dell'azzurra e se la caricò su una spalla, poi spiccò il volo.

“Vegeta mettimi giù! Che diavolo fai?!”

Bulma provò a dimenarsi e soprattutto a tenersi la gonna abbassata. Quell'uomo volava davvero veloce, arrivarono alle Capsule Corporation in breve tempo. Entrarono nella stanza di Bulma dal terrazzo. La donna era vistosamente sconvolta dal volo, aveva tutti i capelli attaccati al viso. Lui la gettò sul letto e poi le fu addosso.

“Vegeta sei impazzito? Che stai facendo?” lei stava gridando.

“Ti mostro a chi appartieni..” lui aveva sussurrato al suo orecchio.

Bastò solo quella frase appena sussurrata per provocarle un brivido. La baciò con violenza, mordendole il labbro. Sentì poco dopo il gusto del sangue in bocca. Le baciò il collo e tirò su quell'inutile vestito. Strappò via poi quelle inutile mutande. Si spogliò velocemente anche lui. Fece aderire il proprio corpo a quello di lei, era furioso e non sapeva spiegarsi il motivo. L'aveva vista con lui, aveva visto le sue luride mani addosso a lei, tutto ciò gli aveva fatto andare il sangue al cervello. Non era riuscito ad non intervenire. La baciò con meno violenza di prima. Le carezzò le cosce e poi entrò in lei. Lei gemette, stringendosi di più a lui. Gli graffiò la schiena. Fu una passione folle, una passione violenta. Vennero travolti dall'orgasmo insieme. Lui poi si tolse da lei e si iniziò a rivestire. Lei si tirò su e gli afferrò un braccio. Si guardarono per un attimo che parve lungo delle ore. Lei si ritrovò a pensare che forse era vero, lui non era tipo da romanticismi come Yamco, lui era fuoco e tempesta insieme. Era incasinato, orgoglioso e testardo ma sapeva tenergli testa. Sarebbe stata dura una vita con lui, eppure nessuno avrebbe potuto crescere Trunks se non lui, il principe dei sayan, suo padre. Forse era giunto il momento che anche lui si desse una possibilità di essere felice.. con lei.

“Resta qui..con me..stanotte”. Quello fu l'inizio di tutto.





***tadannn :) ok l'ho pensata stanotte..oh mio dio non so proprio a cosa pensare ne? -.- vabbè xD è breve lo ammetto però io e le storie troppo lunghe non andiamo d'accordo xD quindi bo spero che vi sia piaciuta ;) fatemi sapere se vi va' e grazie ;) un bacio a tutti :D

  
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