Autore: Yuma_29
Titolo: Dopo la Pioggia
Rating: Giallo
Genere: Triste, Romantico, Malinconico
Avvertimenti:
Note dell'autore: Scritta in un momento di leggera depressione ( sì, ormai
l’avrete capito che sono continuamente depressa XD), ascoltando After the Rain e Silent Scream dei Cinema Bizarre ( mi piacciono, che ci volete fare
u.u). Il titolo l’ho ripresa dalla prima song scritta qui sopra; scritta per il
concorso sull’Amicizia indetto da rolly
too. Da ascoltare con una delle canzoni sopra citate. Buona lettura ^^
P.S. Questa storia è ambientata ai giorni nostri, tenetelo bene in mente (poi
capirete il perché.)
Introduzione: Una ragazza sola, abbandonata da tutti, troverà la sua luce,
la sua salvezza in una persona che avrebbe creduto non esistesse.
Dopo la
Pioggia ( After the Rain)
Plic…
Una goccia…
Plic…
Due gocce…
Plic…
Tre gocce…
Fa sempre così quando inizia a piovere.
E la prima goccia cade sempre sulla mia guancia.
Sempre.
Chissà perché.
Plic… plic…
E la pioggia bagna il mio viso.
Piccole lacrime invisibili si uniscono a loro.
Queste lacrime che raccontano la sofferenza degli uomini.
Queste lacrime che raccontano la mia sofferenza.
Camminavo nell’ombra, e a nessuno importava di me.
Se fossi sparita, nessuno mi sarebbe venuto a cercare.
Scivolavo lentamente in un nero oblio.
Nessuno poteva sentire le mie grida silenziose.
Nessuno.
Sono rimasta nell’oscurità per molto, troppo tempo.
Non ricordo neppure l’ultima volta che ho sentito i raggi di luce colpire
il mio viso.
Ormai ero diventata un tutt’uno con il buio.
Oscura. Dark.
Poi…
Una piccola mano ha fatto capolino nella
mia oscurità.
“Afferrala” mi ha detto.
Ed io, senza nessuna esitazione l’ho presa.
E l’ho visto.
Ho visto la creatura più bella che
un qualsiasi essere umano avesse mai visto.
Ho visto te.
Un piccolo angelo.
La tua voce, le tue risate, i tuoi sorrisi… mi ricordo tutto come se
fossi ancora qui con me.
Sei stato l’unico che è riuscito a tirarmi fuori dal baratro in cui stavo
cadendo.
L’unico che mi ha trovato.
L’unico che è riuscito a sentirmi urlare.
Ti cercavo ancor prima di rendermene conto.
Mi hai raccontato la tua sofferenza.
Non volevi vedere le persone tristi.
Non volevi che altri commettessero il tuo stesso errore.
Mi dicevi sempre che non potevi restare a lungo, che la tua permanenza
qui era limitata.
Ancora non capivo cosa intendessi dire, perciò vivevo ogni istante libero
con te.
La tua voce, le tue risate, i tuoi sorrisi… mi manca tutto di te…
Mi hai riportato alla luce.
E’ tornato il sorriso sul mio volto.
Poi…
….improvvisamente……
….. te ne sei andato.
Ti ho cercato ovunque, ma non ti ho trovato da nessuna parte.
L’ombra che tu avevi disperso, stava tornando.
Poi… la tua voce…
Sei riuscito a non farmi ricadere di nuovo, nonostante non fossi qui con
me.
Ho seguito la tua voce, sebbene mi chiedessi di non farlo.
Eppure io ho continuato a camminare.
E mi sono ritrovata davanti ad una lapide.
Ho visto il tuo nome inciso sulla fredda pietra marmorea.
La tua data di morte continuava a tornarmi nella mente.
2 Novembre 1986.
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Ancora oggi ripenso a ciò che mi è successo.
Non so se tutto quello che è accaduto, fu reale o no.
So solo che gli angeli esistono.
Perché è stato proprio un angelo a
salvarmi.
Ripenso ancora al nostro primo incontro.
Fu proprio il 2 Novembre.
Ogni anno ritorno su quella lapide, portando con me una piccola rosa
nera.
Ed ora, prima di andarmene, solo una cosa mi è rimasta da dirti.
Grazie.
Fine.