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Autore: IllySan    04/11/2015    1 recensioni
Nuova Fanfic , dedicata al mio personaggio preferito di POI: Root....e se dopo la scomparsa di Shaw, la signorina Groves, decide di stravolgere la sua vita, trasferendosi in Italia? E se proprio lì incontrasse qualcun'altro?
Qualcuno di "Normale", talmente normale da stregarla?...
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Harold Finch, John Reese, Nuovo personaggio, Root, Sameen Shaw
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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<< Nonnina, sono tornata! >>
Disse la 20enne, annunciandosi mentre apriva , con stanchezza,la porta di casa della nonna 
materna.

<< Amore, com'è andata oggi? >> 
Chiese la signora anziana di 80 anni, spuntando dalla sala, sorridendole affettuosamente.

<< Bene, alla grande, anche se mi hanno rimandato all'Eur... >>
Rispose la nipote, cominciando a togliersi di dosso i vari strati della divisa.

<< Tappeto di foglie? >> Chiese prontamente Teresa.

<< Esattamente. Vedo che impari in fretta. >> 
Fece scherzosamente Ilaria.

<< Sempre in due eravate? >> 

<< Già...oramai sanno che sono una piccoletta strong. >>

<< L'hai abituati troppo bene, bambina mia. >>

<< Hai proprio ragione, nò. Vado a farmi una doccia rilassante... ho fatto la schiuma.>> 
E dicendo così, la giovane, entrò nel bagno, pronta per rigenerarsi.

<< Che ti mangi per pranzo? Dopo devi riandare a lavoro? >>
Domandò premurosamente l'anziana, dalla cucina.

<< Si, ho anche la notte. Una bistecchina e delle carote vanno più che bene! >>
Esclamò Ilaria, alzando leggermente il tono di voce per farsi sentire dalla nonna,
che tempestivamente recepì la risposta e si mise ai fornelli.


[...]


Un'oretta dopo circa, la 20enne uscì tutta bella e prufumata, e pranzò in compagnia dei suoi nonni,
scambiandosi aneddoti dei colleghi di lavoro e dei coinquilini del palazzo in cui vivevano oramai
da mesi.

<< Adesso il tuo caffettino mi rimetterà definitivamente a nuovo...naturalmente, una sigarettuccia 
ci sta tutta. >>
Esordì Ilaria, dirigendosi verso la finestra della sala, con il bicchierino alla mano sinistra 
e la sigaretta nella destra. >>

<< Eeeeh, la solita fumatina pomeridiana. >> 
Borbottò il nonno.

La vita e le abitudini della ragazza, oramai avevano preso un'altro piede, 
come anche il suo nuovo tenore di vita, (non che fosse un tipo che sperperava tutto il suo stipendio 
in cavolate, però adesso poteva finalmente permettersi qualche sfizio, e ovviamente, poteva mantenersi
da sola i suoi vizietti da adolescente).
Da sempre aveva vissuto nella povertà, con i suoi genitori che non riuscivano ad arrivare neanche 
alla metà del mese; non potevano permettersi nulla, e ultimamente, prima della svolta, 
faticavano addirittura a trovarsi il pranzo o la cena da mettere in tavola.
Erano caduti praticamente in disgrazia.
Loro per 14 anni vissero nella capitale, a Roma, ma poi un giorno, tutto andò a rotoli: 
Ilaria, cominciò ad essere presa di mira dai bulli della sua scuola, ed il padre perse il suo posto di 
lavoro, così, tutti insieme, di comune accordo, decisero di fare un salto nel baratro, 
che si rivelò successivamente, il cosiddetto "passo più lungo della gamba".
Riusciono a vendere la loro casa e ne trovarono una più piccola a Tagliacozzo, un piccolo paesello
Abruzzese dove crebbero i suoi genitori , i suoi zii ed i suoi nonni.
Praticamente originari di lì.
Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, soprattutto perchè la famiglia Gagliardi pensò fosse la cosa giusta
da fare, la soluzione ai loro problemi, (o almeno in quel momento), ed invece...
Andò persino di male in peggio.
Solo una cosa tirò sù il morale alla famiglia: la nascita di una new entry: Andrea.
Nacque quindi, il secondo genito.
Per Ilaria fu un miracolo, aveva sempre voluto avere un fratellino o una sorellina, fin da quand'era
piccina, ma purtroppo la mamma, per tre volte che ci aveva provato, 3 volte era andata male.
Il feto moriva così, improvvisamente tra la fine del primo mese e l'inizio del secondo; niente più battito.
Ma come dice il prverbio "chi la dura la vince".


[...]


Gli anni passarono e il piccolo Andrew, divenne un ometto e iniziò ad andare in prima elementare,
e fù proprio in quel periodo che ad Ilaria cambiò tutto: la ruota girò dalla sua parte.
Trovò lavoro come operatore ambientale, ecologico, alias spazzino, e si trasferì nuovamente a Roma, 
da sua nonna.
Inizialmente quei nuovi ritmi la scombussolarono e provarono emotivamente, soprattutto per la 
distanza con la madre, il padre , ed il fratellino, ma tempo un mese, ed Ilaria prese in pugno le 
redini della sua vita; dimostrandosi matura, intraprendente e forte.
Una nuova lei.
Tutti furono fieri di questo, anche lei stessa, visto che da sempre aveva avuto una bassa considerazione
di sè.


[...]


 
I giorni si trasformarono in settimane, le settimane in mesi, quando in quel primo pomeriggio,
mentre si godeva la sua sigaretta in finestra, ecco che notò dietro al vetro di un'appartamento 
di fonte a lei, una ragazza, o meglio, una giovane donna, affascinante, 
cambiarsi, (spogliersi), con nonchalance, senza socchiudere persiane o tende....
Rimase incantata davanti a quello spettacolo: il collo clinato evidenziava la lunghezza di esso e le 
ossicine sensuali, che tanto piacevano alla 20enne, i capelli lunghi lasciati sciolti (e forse anche 
bagnati), che ricadevano lungo la schiena ...quella schiena slanciata e muscolosa, che a contatto 
coi raggi del sole ,brillava  come la pelle bianca, semi pallida, di Edward di Twilight...(e tutto questo
grazie ai riflessi che sbattevano e oltrepassavano i vetri), per non parlare  poi, dei glutei...beh, sodi e 
talmente perfetti, che crebbe fossero stati disegnati col compasso...
Poteva esistere una tipa del genere?
Stava realmente assistendo ad una scena simile?
Non lo si vedeva solamente nei telefilm?
 
Era rimasta spiazzata, sorpresa, fulminata da quella visuale celestiale che le si era proposta,
tanto che non si accorse nemmeno che la sigaretta le si fosse consumata in mano, senza respirarla...
Gli occhi a cuoricino non riuscivano a staccarsi da quel corpo estremamente sexy, da quelle curve
perfette, da quella siluette.....che non credeva potesse esistere sulla faccia della terra, ma tutto questo
terminò improvvisamente, quando la donna, coprendosi il seno con le mani, si voltò nella direzione
della giovane: Ilaria spalancò la bocca e sgranò gli occhi incredula, come se l'altra l'avesse percepita,
e di rimando scattò di colpo, scagliandosi contro il muro che aveva di fianco, togliendosi così dalla
linea visibile della vicina...che fosse stato troppo tardi? Troppo lenta? L'aveva vista? 
Cosa avrebbe fatto, come si sarebbe comportata se si fossero incrociate di sotto ai portoni, o per strada?
L'avrebbe riconosciuta?
Ilaria sicuramente si.
Era scontato.
Si poteva dimenticare una bellezza simile?
Ma da quando quella donna abitava di fronte a lei?
Come mai non l'aveva mai notata prima?
Troppe domande senza risposta invasero la mente della Gagliardi, e non solo, anche la paura stava 
prendendo il sopravvento, ma ora come ora, non poteva lasciarsi trasportare in quel modo, doveva
affrontare un'altro turno di notte, altre 6 ore stremanti in mezzo a kg e kg di foglie, e non poteva 
non riposarsi un paio d'ore prima di attaccare.
Doveva riposare, così fece dei respiri profondi, inspirando con il naso ed espirando con la bocca,
riprendendo un lieve controllo delle sue emozioni, sensazioni e di se stessa; si sporse poco dopo,
con molta calma per vedere se quella dea fosse ancora lì, ma niente...era scomparsa.
Ringraziò mentalmente il cielo per non averla rivista, e si andò a sdraiare sul divano per un breve
riposino...
  
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