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Autore: Gemini_no_Aki    04/11/2015    1 recensioni
Non sapeva se era una cosa studiata o puramente casuale. Per un breve, brevissimo istante rimase chino su un vaso con una paletta piena di terriccio in mano domandandosi cosa mai avrebbe potuto associare a lui, quali fiori avrebbe preso se fosse stato lui in sua compagnia.
L'inizio della storia tra un giovane fioraio e uno studente.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Flowers



Era carino. Diamine, probabilmente anche più che carino. Ed era un cliente, Fabrizio non poteva permettersi di fare quei pensieri su un cliente, certo vederlo quasi tutti i giorni non aiutava e se doveva essere completamente sincero nemmeno la sua collega. Erano mesi ormai che il giovane faceva tappa fissa nel loro negozio, volta dopo volta con una ragazza diversa, comprava mazzi di fiori sempre diversi che riuscivano a catturare la bellezza e probabilmente al tempo stesso anche il carattere della ragazza con cui era in compagnia quella volta. Non sapeva se era una cosa studiata o puramente casuale. Per un breve, brevissimo istante rimase chino su un vaso con una paletta piena di terriccio in mano domandandosi cosa mai avrebbe potuto associare a lui, quali fiori avrebbe preso se fosse stato lui in sua compagnia.
«Perché non ci provi?» La voce di Elena lo prese alla sprovvista, gli stava passando tranquillamente un piccolo bonsai che lui si affrettò ad appoggiare sul piano prima che cadesse. «Ormai è chiaro anche ai muri che ti piace.»
Non poteva certo pretendere di nasconderlo, non dopo che si fermava a guardarlo ogni volta che entrava, era più che chiaro.
«Con tutte le ragazze che ha.» Iniziò con tono più sconsolato di quanto non volesse davvero sembrare. «Non credo potrei avere molte speranze.»
«Sì, una diversa ogni settimana. È un buon segno.» Commentò ottimista senza perdere il sorriso. Fabrizio stava semplicemente scuotendo la testa quando il campanellino sulla porta tintinnò annunciando l’arrivo di un nuovo cliente.
«’Giorno!» Aveva imparato a riconoscere anche solo la voce, coi clienti abituali veniva facile, in questo caso forse ancora di più. «Si parla del diavolo...» Pensò prima che entrambi rispondessero al saluto, il ragazzo si guardò attorno avvicinandosi al bancone, conosceva il negozio da tutte le volte che vi era entrato ma lo faceva lo stesso, forse in cerca di qualche piccolo cambiamento, di fiori nuovi.
«Mi prepari un mazzo di margherite, per favore?» Era un fiore semplice e allegro.
«Da solo oggi?» Azzardò mentre legava un nastro alla base del gambo per tenere unito il mazzo, il ragazzo sorrise divertito.
«Ancora per poco.» Ammise poi. «Ho un appuntamento.» Fabrizio non era certo se invidiare o no tutte quelle ragazze che ricevevano quei mazzi di fiori, c’era qualcosa nel suo comportamento, qualcosa nella risatina che seguì l’affermazione, semplicemente c’era qualcosa che lo infastidiva.
«Tutte queste ragazze, non hanno ancora capito che sei un donnaiolo?» Disse porgendogli il mazzo dopo aver accuratamente sistemato la carta.
«A te cosa importa?» La voce del ragazzo parve quasi irritata. «Sei geloso forse?» Il fioraio si irrigidì arrossendo appena mentre le mani stringevano un pezzo rimanente di carta posato sul bancone. Sì, era geloso, e Dio, avrebbe tanto voluto non esserlo.
«Beh... In effetti non è da tutti avere tutto questo successo.» Mormorò il ragazzo prima di voltarsi col mazzo stretto in mano e avviarsi verso la porta, non si aspettava quella reazione, lo aveva colto di sorpresa, gli aveva quasi fatto desiderare di rimangiarsi quella domanda. Deglutì piano e uscì, dopo quello pensò che avrebbe dovuto cercare un nuovo negozio di fiori. La campanella tintinnò quando la porta si richiuse e Fabrizio era già girato per sistemare il bonsai che aveva abbandonato sul bancone prima dell’arrivo del giovane.
«Fossi in te lo seguirei.» Disse Elena dopo aver osservato il collega con aria preoccupata ma nascondendola subito dietro un sorrisetto ammiccante. «Se ci tieni a lui non perdere tempo.» Prese la piantina dalle sue mani facendogli segno di andare, lo avrebbe spinto direttamente fuori se non avesse avuto le mani impegnate.
Quando finalmente uscì lasciando il grembiule sul bancone il ragazzo stava svoltando un angolo, Fabrizio lo seguì rimanendo a debita distanza, nascosto, non era certo di cosa fare, probabilmente lo avrebbe semplicemente visto dare il mazzo di fiori ad una nuova ragazza, poi sarebbero andati da qualche parte, non sapeva cosa poteva arrivare di buono da quella situazione, non sapeva perché si era lasciato convincere invece di restare in negozio. «Se ci tieni a lui.» Probabilmente per quelle parole. «Sarà solo una delusione più grande.» Pensò allungando il collo dietro l’angolo, il ragazzo si era fermato, probabilmente quello era il luogo dell’appuntamento. Era già pronto ad andarsene quando un cartello sul muro dell’edificio attirò la sua attenzione. Clinica Oncologica Pediatrica. Tornò completamente nascosto dietro al muro e posò la fronte contro di esso, aveva frainteso ogni cosa, certo a sua discolpa poteva dire di non saperlo e che il ragazzo non aveva mai detto nulla, ma quello non cambiava che avesse frainteso. Guardò di nuovo nella sua direzione, alcuni bambini erano vicino a lui con le sue margherite strette in mano quasi fossero un tesoro e dei sorrisi che forse era da troppo tempo che i genitori non vedevano. Ed era tutto racchiuso in un gesto così semplice, in fiori così semplici.
Uscì dal nascondiglio improvvisato dietro l’angolo e rimase fermo ad osservarli per non rovinare la magia di quel momento; forse sentendosi osservato il ragazzo si voltò sorpreso di vederlo lì, poco distante.
«Accidenti, mi hai beccato.» Disse una volta davanti al fioraio, quasi imbarazzato. «Immagino che questo non faccia di me un gran donnaiolo, eh?» si passò una mano tra i capelli e Fabrizio  scosse appena la testa sorridendo.
«Quello che fai è... Bellissimo.» Disse soltanto, era una cosa stupida ma non gli era venuto in mente altro per descrivere la cosa, sempre che esistesse un modo per farlo a parole. Si allontanarono insieme verso il centro della città, uno accanto all’altro, in silenzio, avrebbe voluto chiedergli almeno il nome ma ci sarebbe stato tempo, sapeva che ci sarebbero state altre occasioni probabilmente migliori di quella, magari la prossima volta che fosse entrato in negozio, fino ad allora sarebbe rimasto il ragazzo dei fiori.



Angolino dell'autrice: Questa storia è una sorpresa, non è di mia invenzione, è semplicemente la trasposizione a parole di questa One-Shot di una mia carissima amica! Potete leggerla QUI, nella sua pagina. E' tutto nato per caso, lei ha saputo creare una storia dolcissa ed emozionante semplicemente da una scena casualissima in cui mi ero imbattuta di un ragazzo sul balcone al piano terra e del compagno che si sporgeva sulla ringhiera per baciarlo. Ha saputo creare una storia da questo e non potevo non farle questo piccolo regalo.
Spero vi sia piaciuta, nella sua semplicità ^^

Bye Bye~
Aki
   
 
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